Dott.
Elisabetta Colace
Psicologo,
Psicoterapeuta
Psicologo clinico
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Bologna 1 indirizzo
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Esperto in:
- Psicoterapia
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14 recensioni
Punteggio generale
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Luigi
Sono in terapia dalla dottoressa Colace da quasi un anno e mi sto trovando piuttosto bene. Grazie al suo supporto, sto andando a fondo in alcune tematiche per me delicate in modo da capirne l'origine e lavorare su alcuni aspetti per migliorarli.
L'ascolto e l'empatia sono messi al primo posto durante le sedute, accompagnati da osservazioni e consigli di una professionista.
Sono grato per il supporto ricevuto fin'ora.
Angelo
Consiglio moltissimo la dott.ssa Colace perché combina in modo perfetto nel suo stile di terapia professionalità e umanità, cura e metodo. Intraprendere un percorso con lei mi ha fatto crescere e aprire gli occhi su tanti aspetti del mio carattere e del mio passato, e mi ha dato degli strumenti per vivere il presente ricercando la pace. Gentile, cordiale, sincera, capace sia di mettersi in ascolto attivo che di analizzare e argomentare collegando tutti i pezzi. Mette nel suo lavoro dedizione e passione. Impeccabile per puntualità e appuntamenti.
S.L.
Sono molto contenta del percorso fatto con la dott.ssa Colace, che ha saputo comprendere il mio disagio con empatia e sensibilità. Sto molto meglio!!!
Paul Borry
Grande disponibilità oraria . Si percepisce molto la passione che ha per il suo lavoro. Un sorriso bello e vero.
Viola
Mi sono sentita accolta e in uno spazio sicuro.
La dott.ssa Colace ha saputo mettermi a mio agio e creare le condizioni per potermi affidare, cosa che ritenevo per me difficile anche a fronte di altre esperienze. Un percorso importante e profondo in un momento critico che mi ha portato a percepire possibilità di cambiamento.
A.G.
Diretta ma empatica e sensibile in tutt'uno. Mette a proprio agio e contemporaneamente dimostra professionalità e chiarezza nel definire gli obiettivi e le modalità dell'approccio terapeutico.
GFMC
Appena si varca la soglia ci si sente accolti, complici il caloroso sorriso e lo sguardo curioso senza invadenza. Capacità d'ascolto attivo e di focalizzare i punti fondamentali creano le condizioni per un rapporto terapeutico ottimale e con alte probabilità di successo. Si torna volentieri!
Carlotta
La Dott.ssa Colace mi ha accolta con grande disponibilità ed un approccio che mi ha messa da subito molto a mio agio. Il percorso è stato per me significativo e profondo, ricco di spunti che hanno avuto un influsso molto positivo sulla qualità della mia vita.
Martina
La dottoressa Colace è stata da subito molto accogliente. Mi ha fatta sentire a mio agio fin dal primo incontro. Durante tutto il percorso mi sono sempre sentita ascoltata e supportata. Ho potuto fare un lavoro approfondito grazie al quale sono riuscita a superare un momento molto difficile della mia vita e finalmente imparare a mettere in contatto corpo e mente. Le sono molto grata e la consiglio a tutti.
Valeria
La Dottoressa Colace è stata in grado di seguirmi con grande empatia e competenza e ha saputo risolvere una situazione che non credevo si potesse risolvere più.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 23 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve a tutti, sono una ragazza di 29 anni e sono fidanzata da 9, con due anni di convivenza. Fino ad ora la storia che abbiamo vissuto mi ha dato molto, abbiamo condiviso tutto, ma avendo sempre fatto tutto insieme, mi sono ritrovata a non avere amiche, cosa che ora sento che mi manca e ne avrei bisogno. Lui è un bravissimo ragazzo, non mi ha mai fatto mancare nulla e vorrebbe condividere con me ancora molto. Il punto è che ora mi trovo in una situazione particolare e delicata, in cui non vedo una via d’uscita…se fino all’anno scorso non avevo mai pensato di poter rispondere ad altri ragazzi perché non mi interessava, quest’anno è capitato che un ragazzo mi ha scritto e da lì mi è sembrato subito interessante, così abbiamo iniziato a parlare e siamo usciti, mi sono sentita molto attratta da lui, sentivo di provare delle emozioni forti e che da tempo non sento più nella mia relazione. Decisi però di interrompere la conoscenza, mi sentivo in colpa e cercai di dimenticare questo ragazzo, ma dopo un po’ di tempo lui si è rifatto di nuovo sentire, siamo usciti di nuovo e ora mi ritrovo quasi ossessionata da lui, a tal punto di desiderare di arrivare ad un tradimento, poiché ci sono dentro e mi sento attratta e la situazione è andata avanti da un bel po’. Il punto è che non so cosa fare, non me ne riesco a dare pace e spesso faccio fatica a dormire e mi sento in colpa per il mio compagno. Soprattutto in questo periodo abbiamo discusso sulla nostra relazione, il mio ragazzo mi chiedeva più volte se ci fosse un’altra persona ma non riuscivo mai a dire nulla. Io avevo pensato di lasciarlo ma non ci riesco, ho paura di non trovare più nessuno come lui, o di rimanere da sola e avere solo esperienze che mi fanno soffrire, non mi immagino a come sarebbe traumatico trovarmi da sola anche a vivere, forse perché sono passati molti anni insieme. So per certo che quello che sento è che essendomi fidanzata così giovane e avendo avuto solo lui come storia più importante, avverto quella sensazione di non aver sperimentato altre esperienze e relazioni, e la cosa mi fa pensare quando mi capita come in questo caso un ragazzo nuovo che mi incuriosisce e mi dà quella leggerezza. Non so cosa fare e mi sento in colpa, mi sento di essere vicina al tradimento anche se lui non se lo meriterebbe, e ho anche paura del dopo, di non riuscire a reggere la relazione a causa di questo. Allo stesso tempo però, continuando a sentire e conoscere questo ragazzo, è come se volessi provare a “lasciarmi andare” e lasciarmi trasportare dalle emozioni, anche se ho paura di coinvolgermi e che potrebbe essere solamente un’avventura destinata a svanire nel nulla, dentro di me c’è però qualcosa che mi spinge ad andare oltre. In attesa di qualche vostro consiglio vi ringrazio anticipatamente
Mi sembra lei stia vivendo un periodo confuso ma anche pieno di nuove potenzialità ed energie. Penso che trasformare la confusione e il senso di colpa, come lei lo descrive, potrebbe davvero far emergere parti di sé finora rimaste silenti. Perché accada tutto ciò, una via è sicuramente cominciare un percorso psicoterapeutico con una/un professionista con cui si senta a suo agio. Le auguro di poter avviare tale trasformazione e di ritrovare serenità.
Buongiorno.
Scrivo per chiedere consiglio e eventuale indirizzamento al professionista adeguato, se necessario, per mia figlia ha 4 anni.
Spiegherò nel dettaglio più sotto, ma il problema è la sua difficoltà a socializzare con altri bambini.
Premetto che causa pandemia ha avuto poche occasioni di frequentare bambini (quindi nel periodo 2020-21). Inoltre, per scelta di mia moglie, legata anche alla paura del virus in circolazione, la bambina ha iniziato l’asilo a 4 anni (quindi ha saltato il primo anno di asilo e ha iniziato a sperimentare la vita fuori di casa senza genitori da 4 mesi). Altra premessa: la bambina è bilingue (io italiano mia moglie coreana) e poiché io sono fuori per lavoro dalla mattina fino alle 17:30 circa, trascorre la maggior parte della giornata con la mamma parlando in coreano/vedendo video in coreano e, avendo appunto iniziato l’asilo a 4 anni, è al momento più forte in coreano (riesce a esprimersi e a farsi capire anche in italiano, ma in coreano è più fluente e con vocabolario più ricco mentre in italiano a volte deve pensare a cosa vuole dire ed è un po' sgrammaticata e limitata nel vocabolario).
A casa la bambina è solare e vivace. Corre, parla, urla, scherza, gioca, è molto curiosa, sa usare tablet/mouse del pc/telecomando, è autonoma nell’uso del bagno, esprime le sue esigenze e preferenze su cibo/giochi/video, sa anche imporre la sua volontà (ad esempio, se la nonna parla mentre sta guardando un cartone animato le dice scocciata a voce alta “nonna, stai zitta”). E’ molto intelligente e appunto bilingue (sa già scrivere entrambi gli alfabeti, italiano e coreano).
All’asilo, invece, è timida e riservata. A casa parla dei suoi amichetti e cerca gli altri bambini, ad esempio nomina spesso i nomi dei compagni, ma poi al parco vuole che ci siamo noi accanto a lei, o all’asilo preferisce fare attività “solitarie” tipo disegnare o modellare la creta.
L’inserimento all’asilo è stato difficile, ha pianto per due settimane. Sembrava ormai abituata e felice di andare, anche continuando a preferire nelle ore di asilo attività individuali come il disegno e, da quanto riferivano le maestre, a volte diventando un po' triste dopo pranzo in attesa dell’arrivo della mamma per andare a casa. Poi dopo essere stata a casa per una decina di giorni per l’influenza ha ripreso a piangere all’asilo (credo si sia riabituata a stare a casa).
Le piace molto ballare, a casa chiede di mettere delle canzoni che le piacciono e balla a ritmo di musica, e ha chiesto di andare a una scuola di ballo. L’abbiamo accontentata, era molto entusiasta all’idea della scuola di ballo, ma una volta entrata non ha voluto staccarsi dalla mamma. Abbiamo riprovato ma niente. Abbiamo così provato anche con una scuola di ballo all’interno di un circolo culturale, quindi meno formale e con atmosfera più giocosa, tra l’altro frequentata anche da una sua amica. Purtroppo alla lezione di prova la sua amica non era presente perché malata, quindi anche quella volta ha pianto e non ha voluto staccarsi dalla gamba della mamma. Vogliamo però riprovare.
Insomma, a casa è un vero ciclone, a scuola il contrario. Noi genitori siamo preoccupati, ci chiediamo se abbiamo sbagliato qualcosa, se il suo essere bilingue la fa sentire inadeguata e non a livello dei compagni, mia moglie si sente in colpa per averla tenuta a casa fino a 4 anni. Soprattutto ci dispiace vedere che, nonostante sia piena di interessi ed energie, fuori casa si chiude e quindi limita le sue possibilità di godersi la sua età.
Cosa possiamo fare? Grazie.
Buongiorno, mi spiace per la preoccupazione che state vivendo! A primo acchito mi sembra che la bimba abbia sviluppato molte competenze in alcuni campi, forse anche più avanzate rispetto alla sua età (bilinguismo, riconoscimento scrittura nelle due lingue, etc) e in altri campi, come quello relazionale, abbia bisogno di recuperare passaggi evolutivi. Non mi pare una situazione grave, penso che, rivolgendovi a una/uno psicoterapeuta esperta/o nell'età evolutiva, potrete trovare la chiave per stare vicini alla vostra bambina e permetterle di fare quei passaggi evolutivi che in questo momento le fanno preferire la vicinanza alla mamma rispetto alle relazioni con gli altri bambini. Mi auguro possiate trovare una/un professionista con cui intraprendere il percorso! Un caro saluto
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