Esperienze
Da lì mi sono formata come counselor a mediazione artistica presso l'IGF Istituto Gestalt Firenze, sede di Roma con Paolo Quattrini, Anna Ravenna, Oliviero Rossi e subito dopo mi sono laureata in Psicologia Clinica presso l'allora Seconda Università degli Studi di Napoli.
La mia passione per la sfera artistica e l'idea che la creatività sia una via di liberazione dalla nevrosi, mi hanno spinto verso gli studi di Arteterapia conseguiti presso Artiterapeutiche Napoli con Maria Grazia Cecchini, GianlucaTaddei, Luca Castellano.
Utilizzo la dimensione artistica ad ampio raggio (disegno, colore, musica, scrittura, movimento, etc...) come veicolo di ricerca verso di una dimensione del benessere.
L'incontro con il Maestro Claudio Naranjo e gli studi sullo sviluppo del potenziale umano con l'enneagramma, le costellazioni familiari e attraverso il modello Sat hanno arricchito e ridefinito il mio percorso personale e professionale che è sempre in formazione continua.
Esperto in:
- Psicologia clinica
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30 recensioni
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MO
Ogni incontro va sempre meglio!
La consiglio vivamente
G.N.
Era la prima volta che mi recavo da uno psicologo e sono stato fortunato in quanto nella dottoressa ho trovato un professionista impeccabile, mi sono sentito subito a mio agio. Ho apprezzato molto la sua semplicità, la sua sensibilità e grande umanità, oltre ad una spiccata intelligenza e professionalità.
Loredana
Francesca mi ha portato per mano a trovare la soluzione del mio problema.
Ha reso il mio periodo turbolento in un periodo ricco di input che hanno migliorato la mia visione della vita.
Mc
Grazie a te, Maria Francesca, sto riscoprendo me stessa e sto capendo che non vi è mai una fine a tutto ma siamo in perenne trasformazione. Grazie!
Nice
Molto disponibile, mi ha messo subito a mio agio. La consiglio.
Chiara P.
Francesca ha aperto porte che neanche non sapevo ci fossero. Non credo si possa esprimere diversamente la sua professionalità ed empatia.
L.S.
Maria Francesca è la mia psicologa da un pò di tempo. Quando ho cominciato questo percorso non avrei mai immaginato che avrebbe cosi cambiato la mia vita in meglio, Sono grata di averla incontrata e aver iniziato questo cammino.
Mena
Conosco Maria Francesca da un pochino ed è accogliente, professionale, competente. Una grande professionista molto umana con grande cuore. Grazie
Marzia
Una persona davvero eccezionale al di fuori degli schemi soliti che si vedono in giro . La straconsiglio
S.D
L’incontro per me è stato molto importante, mi sto piano piano sentendo a mio agio; mi hanno colpito la sua empatia e la sua professionalità. Spero che grazie a lei possa io risolvere tutto ciò che mi turba
Risposte ai pazienti
ha risposto a 99 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno,
sono una mamma di un ragazzo di 16 anni. Abbiamo sempre investito sul dialogo, nell'ascolto e nell'attenzione nell'ascoltarlo e sostenerlo, aperti a capire se facciamo sbagli e pronti a metterci in discussione. Negli ultimi mesi viviamo momenti pochi sereni a causa di una certa difficolta' a comunicare, seppur non ha mai amato raccontare molto, ora alle domande tipo come stai, la scuola? o qualunque altro argomento risponde bene, tutto ok, niente da dire. Se proviamo a chiedere di piu' si infastidisce, risponde male e sembra chiudersi sempre di piu. Se facciamo notare che risponde male riferisce che e' colpa nostra che lo portiamo a farlo, e ragionarci diventa impossibile. E sembra cercarci solo per acquisti, senza interessarsi ad altro. Risponde che lui non sbaglia anche se nei momenti di condivisione familiare e' distratto fa restare male e lo si fa notare, Ribadisce che non viene capito e io mi sento tanto ferita da questo allontanamento sempre piu evidente e mancanza di rispetto. Non sappiamo come aiutarlo, abbiamo provato a far finta di niente sperando passasse, abbiamo provato con il dialogo, con le limitazioni, ci siamo arrabbiati, ci ha visti dispiaciuti, sembra non toccarlo niente. Grazie infinite a chiunque voglia darci un suggerimento per riuscire a superare questo momento che sta turbando la nostra serenita' familiare.
L'adolescenza è un periodo molto complicato per le persone e necessita di accoglienza e amore da parte dei genitori, a volte la reszione stessa all'autorità genitoriale attiva un processo di chiusura.
è importante che i ragazzi si sentano accolti e un buon percorso con una persona esperta di cui il ragazzo si fida può essere una soluzione funzionale a tutta la famiglia
Salve a tutti, vorrei chiedere un parere su una situazione che mi affligge ormai da un po'. Sono una ragazza iscritta la terzo anno di università, in un campo che mi è piaciuto da quando ero piccola: le lingue. Sin da piccola (5/6 anni) ho studiato privatamente inglese senza stancarmi, molti bambini di quella età si scocciano di prendere lezioni private, ma io ho sempre provato entusiasmo. A scuola sono sempre andata bene e non avevo particolari problemi. Da quando mi sono iscritta all'università, però, non riesco più a studiare. Ho un sacco di esami arretrati e la cosa mi fa stare male, non perché io sia stata bocciata, ma perché proprio non riuscivo ad aprire il libro. I miei genitori mi hanno spesso parlato della cosa, a volte con toni comprensivi, ultimamente però si fanno sempre più impazienti; da un lato li capisco, dall'altro però sono io a non sentirmi compresa da loro. Spesso mi chiedono "ma cos'è che ti manca?" e la verità è che non so dare una risposta a questa domanda; sulla carta io ho tutto: una famiglia che mi ama e che io amo, un fidanzato, degli amici, faccio sport anche a buon livello, mi piace il campo che ho scelto e per fortuna non ho particolari problemi che mi impediscano di studiare. Quindi effettivamente io non so "cos'è che mi manca" e non mi fa studiare. So di volerlo fare, sono piena di buoni propositi, ho voglia di studiare. Spesso mi viene voglia di mettermi alla scrivania, ma poi quando arriva il momento di aprire i libri il mio cervello vaga per altre parti, e così passano le giornate e io non ho fatto assolutamente nulla.
Ho provato ad andare da un terapeuta, ma non sono mai riuscita a parlare di questo. Ogni volta trovavo altri argomenti di cui parlare, che seppur validi allo stesso modo, fungevano da scusa per non affrontare il problema. Davanti alla domanda "come vanno gli studi" fatta dalla dottoressa, non riuscivo ad essere sincera, rispondevo "tutto bene!" con un bel sorriso e poi passavamo oltre.
Cosa posso fare secondo voi?
Grazie in anticipo <3
la terapia è il luogo in cui si incontra se stessi, se non siamo sinceri con il terapeuta e con noi è difficle che i problemi si risolvono, prima credo che lei debba affroinrtare il problema della chiarezza verso i suoi intenti, cosa c'è che le impedicìsce di affrontare le sue scelte? forse qualcosa ha a che fare con i genitori?
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