Esperienze

Sono la dottoressa Maria Accetta laureata in Psicologia Clinica e di Comunità presso l' Università degli Studi di Palermo. Mi sono specializzata in Psicoterapia Familiare e Relazionale presso il Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale di Catania.
Tra le mansioni:
- psicoterapia individuale
- psicoterapia di coppia
- psicoterapia familiare
- valutazione psicologica
Altro
Esperto in:
  • Psicoterapia sistemico relazionale

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Dott.ssa Maria Accetta psicologa e psicoterapeuta
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Presso: Dott.ssa Maria Accetta psicologa e psicoterapeuta psicoterapia

Per tanto tempo ho aspettato prima di iniziare un percorso psicologico.Oggi sono molto felice di aver iniziato questo percorso con la dott. ssa Accetta. Mi trovo molto bene. Grazie

E
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Presso: Dott.ssa Maria Accetta psicologa e psicoterapeuta psicoterapia individuale

Voglio esprimere la mia più sincera gratitudine alla dottoressa Accetta per il sostegno che mi ha dato in un periodo molto difficile della mia vita. La consiglio vivamente

G
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Presso: Dott.ssa Maria Accetta psicologa e psicoterapeuta psicoterapia

Sono un tipo di poche parole, forse anche per questo ho "subito " tanto nella vita e non sono stato capace di capire cosa effettivamente volessi per me, quali erano i miei interessi. Tutto questo finché non ho incontrato la dottoressa Accetta. Il suo garbo, la sua discrezione, la sua sensibilità, ma soprattutto la sua competenza e la sua bravura hanno fatto il " miracolo ". Adesso sto meglio, finalmente sto bene con me stesso. Pensare che ero contrario ad affidarmi ad un professionista, ma ,come in tutte le cose, l'importante è incontrare la persona giusta. Grazie

P
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Presso: Dott.ssa Maria Accetta psicologa e psicoterapeuta psicoterapia

Vorrei dire un grazie speciale ad una persona "speciale": la Dott.ssa Maria Accetta.
Ho attraversato un momento difficile, che mi ha provocato uno stato d'ansia tale da essere "impedita" in tante attività, anche della vita quotidiana.
L'incontro con la Dott.ssa Accetta è stato provvidenziale; grazie alla sua competenza, alla sua professionalità, al suo modo di fare garbato e discreto sono riuscita ad affrontare e a risolvere i miei problemi e sono tornata a "vivere".
GRAZIE

A
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Presso: Dott.ssa Maria Accetta psicologa e psicoterapeuta psicoterapia

La dottoressa Accetta mi ha aiutata a superare una forte ansia che mi trascinavo da tempo. Stavo molto male quando ho chiesto il suo aiuto. Grazie al nostro percorso sono riuscita ad accrescere la mia autostima e ad avere consapevolezza delle cause che mi portavano a stare così male.
Sono stata fortunata ad averla incontrata.

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore

Salve, non ho mai chiesto consiglio di questo genere, mai andata da un psicologo forse perche ormai e tardi perche sia diverso cercherò di spiegare brevemente... ora ho 32 anni da quando ero piccola sono sempre stata una persona che se le cavata da sola abituandosi nelle situazioni il tipo che non chiedeva aiuto nonostante ho una sorella che mi stia vicino, ma non da capire tutto ciò che uno passa e ne anche mai nessuno da immedesimarsi nelle situazioni, e che cmq non mostravo e non mostro se piangevo a nessuno tranne cose serie come un lutto per il resto ho affrontato tutto con andare avanti, ho sempre avuto un padre malato mentalmente nel senso una brutta persona non ho mai dato peso a questo per me da anni e come se non esistesse più anche se delle volte ho mostrato pena per lui, e non se lo meritava poi basta per tutte le cattiverie e cose gravi che ci ha fatto ed è peggiorato con l' anzianità , ma era cosi schizofrenico da quando era giovane, e uno stress continuo perche ci ha sempre rotto fino a ora minacciato ecc, soprattutto ha fatto ammalare mia Madre di cuore un Angelo che non meritava, anche se la causa e stata un altra. Adesso arrivo il punto del problema non so se si può dire che solo in parte sono come apatica, e iniziato dal funerale di mia Nonna non eravamo molto legate, ma li volevo bene, ero ragazzina non dico che non mi dispiaceva e avrò pianto, ma dopo sembra quasi come se non fosse successo come se la mia mente non ci volesse credere forse per non soffrire, lo stesso e successo per mia Madre ovviamente all' inizio lo stesso non ci volevo credere non riuscivo a piangere poi ho pianto nel momento che se ne era andata, e al funerale non sono riuscita a piangere poi ho pianto molto dopo, mi sono sentita vuota perche mia Madre per me e sempre stata molto importante, ma dopo non sono riuscita a piangere varie volte e capitato poi niente e come se fossi rimasta a non volerci credere ce prima ci credevo e ne ero consapevole e poi dopo come se non fosse... e so che nel profondo mi manca ancora e spero che e in Paradiso e possa essere felice veramente e trovare la pace che qua non poteva avere... mi sono sempre detta che se per me solo non ridevo più e non piangevo non mi importava, ma non ho mai sopportato e non sopporto che diventassi cosi, se persone a me care se ne andassero e non riuscissi a piangere, e non è il fatto che io non ho mai voluto mostrarmi piangere , a me a un lutto di chi voglio bene non me ne frego se mi vedevano la gente piangere o no non mi interessa, e a me che non sopporto questo di non riuscire a piangere subito o delle volte non sempre perche a mia Madre ci tenevo tantissimo, e avvolte sembra questo come se non mi importasse di loro... ma non e cosi. mesi fa ho perso il mio Micio di famiglia e stato sempre per me come un bimbo da proteggere e io sua Madre... e li ho sempre voluto moltissimo bene e anche lui dimostrava di volermene se stavo giù di morale capiva... e stato con noi per molti anni era e sará sempre speciale era come mandato da mia Madre un Angelo anche se lui era nato prima e l' aveva conosciuto da piccolo prima che mia Madre ci lasciasse, cmq diversamente dalle altre volte sono riuscita a piangerlo subito sia quando ci avevano detto che poteva non farcela sia quando se ne era andato, e adesso mi mancano, ma non riesco a capire se ci tenevo e ci tengo moltissimo ora perchè non riesco a continuarli a piangere e ormai di raro?? come se non fosse successo... il giorno che se ne era andata mia Madre e il prete ha pregato o sentito come una sensazione come di pace che stesse poi bene e che fosse volata in paradiso, ma questo non vuol dire che per me non ci sia qualcosa che non va in me... per me anche gli Animali da quando ero piccola sono sempre stati importanti un lutto come aver perso una persona cara, li ho sempre pianti tantissimo poi crescendo non tutti anche se ci tenevo non sono riuscita a piangerli come un tempo nonostante ero dispiaciuta... io ora sono mesi che non riesco a piangere ormai da tempo ne ha ridere prima era di raro poi niente, mi scoccia che se una persona cara scherza simpaticamente io non rida veramente avvolte e devo sforzarmi anche se alle volte sono stanca ormai dentro e fuori, ma questo ormai ci ho fatto l' abitudine anche non piangere per me di raro se non e gravissimo e non mi sta dando problemi veramente gravi e fastidiosi se sono seri non riesco cmq, ma va bene cosi l' importante e che ho il timore e che non voglio diventare insensibile o che non ci creda dentro di me a chi per me e caro che un giorno potrebbe non star bene e andarsene poi di non riuscire a piangerli, ho pensato sempre che spero che non succeda e se mai io andassi prima via, e purtroppo invece per mia Madre andata via prima lei di me.... spero in un parere vostro essendo Dottori, che questa situazione non possa peggiorare e cosa potrei fare se continuare ad essere abituata cosi per non soffrire per me stessa e ok ripeto, ma per gli altri che ci tengo non lo accetterò mai e spero di avere ancora sensibilitá che mi rimane anche se avvolte reagisco in diversi modi e non si sa.... cordiali saluti.

Ho letto il tuo messaggio, mi ha colpito molto la frase che hai scritto: "sono stanca ormai dentro e fuori". Il tuo modo di reagire difronte agli eventi difficili che hai dovuto affrontare fino adesso dipende in parte sia dalle tue esperienze di vita, sia da come nella tua famiglia d'origine le emozioni sono stati vissuti ed espresse. Spesso è difficile prendere le distanze da un modello familiare che ci ha sempre accompagnato nella nostra esistenza. Da quello che hai scritto, penso che tu sia una persona molto sensibile, con un grande bisogno di entrare in contatto con le proprie emozioni e viverle liberamente. Se pensi di avere difficoltà è bene che tu prenda in considerazione la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarti a ritrovare il contatto con le tue emozioni e con te stessa e ritrovare la capacità di ridere insieme agli altri. ; non pensare che "sia tardi ormai".

Dott.ssa Maria Accetta

Salve , mi trovo a gestire una situazione familiare veramente pesante e alla quale non riesco a trovare nessuna soluzione. Ho lasciato il padre di mio figlio che adesso ha 3 anni circa un anno fa, non eravamo sposati ma convivevamo. L ho lasciato perché non avevo più la forza di stare con lui, mi faceva stare troppo male, mi ha causato un Bell esaurimento nervoso con problemi anche fisici, non riuscivo più né a mangiare né a dormire. In seguito grazie ad un terapeuta ho avuto modo di rendermi conto che la nostra era una relazione tossica, tra noi c è un incastro perfetto , lui è una persona fortemente immatura, invischiatissimo con la famiglia d origine in particolare modo con la madre, (anche sua madre mi ha succhiato l anima durante tutta la nostra relazione standomi addosso come una piovra, inondandomi di una marea di attenzioni, regali , consigli non richiesti, invasioni nelle decisioni importanti della vita familiare e del bambino). Credo che quest' uomo abbia trovato in me un altra madre che si prendesse cura di lui e che colmasse il suo enorme vuoto affettivo, sin dall inizio della nostra relazione si è aggrappato a me con tutte le sue forze, nutrendosi di me e di tutte le mie energie, sono diventata il suo centro, una volta conosciuta me non aveva più tanta voglia di frequentare gli amici, voleva stare sempre con me, appiccicato. Inoltre sia lui che la sua famiglia sono di un ignoranza paurosa, mentalità chiusa e retrograda nonché razzisti. Tra noi non c'è mai stato un vero scambio emotivo da persone adulte, nessun dialogo appagante e costruttivo, solo cene, pranzi, regali a casa di sua madre, tutto basato sull esteriorità e nessuna sostanza, mi sentivo risucchiata, in una gabbia dorata , lui non sopportava tra l altro i miei amici, non l ha mai ammesso ma voleva anche allontanarmi dalla mia famiglia ed era estremamente geloso. in breve ho perso me stessa .Io dal canto mio ho anch'io i miei problemi, sono sempre stata non esattamente felice, non ero mai riuscita ad avere una relazione appagante con un uomo, (io e lui ci siamo conosciuti a 40 anni). Son caduta tra le sue braccia perché prima di allora non ero, mai stata "voluta" desiderata così fortemente. Quando l ho lasciato sono stata costretta a chiedere aiuto ai miei genitori che aimé vivevano in altra regione perché ero disoccupata senza un centesimo e con un bambino piccolo da accudire, lui quando l ho lasciato si è rifiutato di collaborare magari solo per il bene del bambino lasciandomi addirittura senza casa. Ho dovuto fare il sacrificio di tornare nella mia regione d origine dopo ben 15 anni dove comunque ho trovato delle condizioni di vita accettabili e ho iniziato una psicoterapia. Dopo la mia partenza si è scatenato l inferno legale. Lui si è aggrappato al bambino come un forsennato facendomi un sacco di denunce per incapacità genitoriale ma non è riuscito a cavare un ragno dal buco, il giudice ha decretato che io restassi la dove ero col bambino con diritto di vista del padre e tutto quanto. Recentemente, dopo qualche mese dalla sentenza ho commesso il secondo errore: io ogni mese porto il bambino su dal padre, dapprima lui si è dichiarato pentito di aver scatenato l inferno legale, poi ha cercato un rapporto civile con me per il bene del bambino poi via via ha cominciato a provarci, mi ha parlato col cuore in mano, ha detto di essere disposto a tutto per cambiare, mi ha proposto una terapia di coppia e ha puntato moltissimo sulla sua paternità, non si può togliere il padre ad un bambino, soffrirà le pene dell inferno ecc ecc. (Io sono già di mio molto addolorata del fatto che mio figlio ha il padre lontano) Per farla breve mi ha proposto un tentativo di tornare insieme anche se non subito ma al prossimo anno scolastico del bambino in modo tale che non perde l anno di scuola. Io pian pianino ho cominciato a cedere anche perché mi ha risvegliato il mio mii secolare sogno di poter essere finalmente amata. Da lì durante la sua visita al bambino giù da me siamo stati due settimane insieme durante le quali, dopo i primi due giorni, sono stata sommersa da una stanchezza addirittura fisica indicibile, sentivo un enorme bisogno di riposare, insomma ho rivissuto tutto quello che mi ha portato a scappare da lui e a un certo punto non vedevo l ora che se ne andasse. Queste due settimane mi hanno fatto molto male perché mi rendo conto di essermi messa a sognare come una deficiente e inoltre provo tanta pena per lui perché anche se ama in maniera distorta in fondo non ha colpa di essere quello che è. Anche per quanto riguarda il bambino io mi rendo conto che non è semplicemente interessato a salvaguardare il suo rapporto con lui cioè a dargli un padre, è il bambino che deve soddisfare i suoi bisogni anche perché ha una concezione dei legami di sangue tutta sua, i legami di sangue sono sacri, i figli appartengono ai genitori e bisogna stare stretti stretti, vicini, vicini, la qualità del rapporto non è importante. Per farla breve ho tirato il freno a mano e gli ho chiesto infinitamente scusa. Dapprima lui si è infuriato come una bestia. Mi ha detto che se non porto il bambino su per lui sono morta, mi ha detto che il bambino saprà tutto "che gli dirà ogni cosa" , che sto facendo del male al bambino, che gli sto togliendo il padre ecc ecc. Allora io gli ho proposto delle soluzioni pratiche e organizzative per poter venire più spesso a trovarlo ma lui non ha voluto sapere dicendo: ma pensi che io mi accontento dei weekend? Io voglio vederlo tutti i giorni. Dopo qualche giorno al telefono mi ha proposto di salire su senza tornare insieme e mi ha promesso tutto l aiuto del mondo, ma io non mi fido molto. Inoltre tutto quello che io posso fare è: babisitting, assistenza anziani e pulizie cioè quello che ho sempre fatto nella vita anche perché ho ormai 46 anni, sono tutti lavori che oggi ci sono e domani no(in ogni caso ho già distribuito curriculum in tutta la città su da lui). Poi c è anche un altro problema: io gli ho già detto che pretenderei una rigida regolamentazione del diritto di visita per il bambino ma mi chiedo: sarà possibile? I miei genitori non si trasferiscono con me, io dovrò lavorare questo è sicuro perché non posso stare alle sue dipendenze, ciò significa che il bambino starà spesso e volentieri con lui e soprattutto sua madre. Così come non voglio che il bambino perda il padre non voglio neppure che venga risucchiato da quell' ambiente vuoto, manipolativo falso e mieloso da cui sono scappata. Viceversa se rimango qui dove sono corro seri rischi con mio figlio che verrebbe manipolato, potrebbe pensare che sua madre è un mostro, suo padre e nonni sono molto ammalianti, lo riempirebbero di ogni bontà, quando è con loro il bambino sarebbe nel paese dei balocchi. E solo un bambino non può capire. Per concludere: non so assolutamente come risolvere la faccenda, e soprattutto sono preoccupata per mio figlio, come farò a gestire la situazione con lui quando crescerà? Soprattutto nell ipotesi che decido di restare
cosa gli dirò? In ogni caso la mia versione sarebbe sempre diversa da quella di suo padre. ho davvero bisogno di consigli.Scusate la lunghezza

Buongiorno, ho letto il tuo messaggio. Dal tuo racconto, traspare che quello che ti è successo nella relazione con il padre di tuo figlio sembra da attribuirsi a un problema di confini tra la vostra famiglia e la famiglia d'origine di lui. E' una situazione molto delicata che necessita di un impegno condiviso in una terapia di coppia. Se provi dei sentimenti per quest'uomo vi consiglio vivamente di intraprendere questo percorso. Nel caso in cui vorrai definire la vostra relazione solo sul piano genitoriale, non ti preoccupare del fatto che il bambino possa essere catturato "dal paese dei balocchi", di sicuro questo non sostituirà l'amore di sua madre che è disposta a correre dei rischi per lui per assicurargli la presenza del padre nella sua vita. Ti abbraccio, ciao

Dott.ssa Maria Accetta

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