Dott.ssa
Stefania Valagussa
Psicoterapeuta,
Psicologo
Psicologo clinico
Altro
Concorezzo 1 indirizzo
Esperienze
Mi sono laureata presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca e sono psicologa clinica per bambini, adolescenti e adulti.
Successivamente mi sono specializzata in Psicoterapia presso il Centro di Terapia Cognitiva di Como.
Ho parallelamente approfondito il funzionamento cognitivo ed esecutivo in bambini, preadolescenti ed adolescenti attraverso un Dottorato di Ricerca in Psicologia Sperimentale, Linguistica e Neuroscienze cognitive. In questo contesto mi sono specializzata nel lavoro metacognitivo con bambini, preadolescenti ed adolescenti con diagnosi di DSA, ADHD e DOP.
Lavoro presso il mio studio privato a Concorezzo offrendo a bambini, ragazzi e adulti con varie problematiche uno spazio di ascolto, benessere, cambiamento e crescita personale.
Esperto in:
- Psicologia clinica
- Psicoterapia
- Psiconcologia
Indirizzo
Pazienti senza assicurazione sanitaria
4 recensioni
Punteggio generale
Ordina recensioni per
Inzaghi Massimo
Volevo ringraziare sentitamente la dottoressa per come ha seguito mio figlio.
Roberto Andreello
Non posso consigliarla a nessuno, mi sono sentito sempre trattato male giudicato in malo modo.
Manca di empatia e non è coerente con le cose che dice…e poi non mantiene
Mi sono trovato malissimo e mi sono sentito umiliato.
QUESTA È LA VERITÀ, e ricevere un trattamento così da paziente non mi è affatto piaciuto.
Colombo M.
Mi ha dato tanta attenzione anche dopo le sedute. Penso che oltre ad essere una specialista altamente professionale, segue i pazienti e si sacrifica per essere attenta alle richieste. In Brianza e Milano sono pochissimi i professionisti di tale umanità.
Stefano
La Dottoressa Valagussa è una professionista dedita pienamente al suo lavoro che svolge con grande applicazione, etica ed una passione unica. Vivamente consigliata.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 8 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve, conosco mio marito da 17 anni e sono sposata da 8.
In questi 17 anni ne abbiamo viste e passate di tutti i colori: tradimento da parte sua, trasferimento all'estero per via del suo lavoro (con conseguente difficoltà da parte mia nel riconoscimento titoli e nel trovare un lavoro adatto, oltre che la lingua), difficoltà con i suoi genitori in quanto molto invadenti e irrispettosi nei nostri confronti, difficoltà di procreazione (ora scoperto per cause non mie), differenze di visione educativa e di approccio al mondo..
In questi anni ho cercato di parlare di bisogni, di quello che ho bisogno io, di quello che vuole lui e di come possiamo andare d'accordo. Ogni volta però si ritornava sullo stesso argomento: approcci diversi, più scontroso da parte sua, più riflessivo e sensibile da parte mia.
In questi ultimi giorni gli ho comunicato di essere stanca, stanca di discutere, di cercare di aiutarlo, di stare male.. ora dice di aver capito e di volere intraprendere un percorso psicologico perché non sta bene con se stesso (dando la colpa al suo Io bambino ferito).
In 17 anni non ha mai parlato di questo e mi ha spiazzato.
Entrambi stiamo male, lui per la mia posizione e la mia distanza emotiva, io per la mia stanchezza. Mi sento sfinita, come se si fosse rotto l'ultimo ponte che ci legava. Non lo odio, ma non riesco nemmeno ad amarlo..
La mia difficoltà però è nel lasciarlo, dopo 17 anni. Non abbiamo figli e questo potrebbe aiutare, ma le aspettative della società mi opprimono. Vedo due scelte davanti a me: lasciarmi morire dentro, adattandomi e ignorando il cuore ma seguendo la testa, oppure seguire il cuore e allontanarmi definitivamente.
Mi implora fiducia e pazienza, ma non ne ho più.. mi dispiace però dover rompere un matrimonio e una relazione così longeva.
Buongiorno, è assolutamente comprensibile la fatica e la confusione che prova in questo momento. La situazione che si è trovata e che si trova ad affrontare è estremamente articolata e complessa. La decisione di restare o di separarsi è profondamente personale e carica di implicazioni personali e relazionali. Sarebbe davvero utile per lei riservarsi un tempo ed uno spazio individuale nel quale ascoltarsi senza giudizio, mettere a fuoco emozioni, sensazioni, vissuti, bisogni e ripartire da sè. Resto a disposizione per qualsiasi informazione o chiarimento anche in modalità online
Saluti,
Dott.ssa Stefania Valagussa
Salve volevo un consiglio su mia sorella lei e da 4 anni che soffre di depressione e va in terapia ma già due volte le ho trovato delle lettere di addio e io mi sento come se lei da un momento al altro non c'è la facesse più ma sembra che di questa cosa me ne accorga solo io perché nessuno in casa non vuole aiutarla perché per anni ho cercato di giustificarli ma in realtà loro non vogliono aiutarla e a me sembra che lei se ne andrà da un momento al altro come faccio per aiutarla .
Buongiorno, dalle sue parole emergono chiaramente senso di impotenza e solitudine e posso solo immaginare quanto sia faticoso fare con essi i conti quotidianamente. Mi sentirei di suggerirle due focus di attenzione: da un lato mi prenderei cura, attraverso un percorso individuale, di emozioni, pensieri e bisogni elicitati da questa situazione e dall'altro valuterei la possibilità di confrontarsi direttamente o in forma mediata con sua sorella allo scopo di esternare le sue riflessioni e comprendere in che modo può esserle vicina in modo funzionale.
Resto a disposizione
Saluti,
Dott.ssa Stefania Valagussa
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.
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