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Dott.ssa Patrizia Marone

Via Nazionale 872, Torre del Greco 80059

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13/12/2024

Esperienze

Sono Patrizia Marone, laureata a luglio del '94 presso l'Università 'La Sapienza' di Roma dove ho collaborato alle attività di ricerca e di clinica presso la cattedra di psicofisiologia clinica cominciando subito un progetto di ricerca e diagnosi sul Disturbo dell'Identità di genere e approfondendo tematiche relative alla costruzione dell'immagine corporea e della percezione nelle persone con disturbi del comportamento alimentare pubblicando numerosi articoli (vedi pubblicazioni).

Iscritta all'Albo Professionale degli Psicologi della Regione Lazio.

Psicologa, Psicoterapeuta, Didatta, Supervisore sia di allievi psicoterapeuti sia per il Disturbo dello spettro dell'Autismo nell'Analisi del Comportamento Applicata (ABA).

Ho lavorato come ricercatrice esperta in psicodiagnosi presso l'Azienda Ospedaliera S. Camillo Forlanini di Roma in collaborazione con l'Università La Sapienza di Roma e l'Istituto Gestalt di Firenze dal 94 al 2001.

Specializzata in Psicoterapia della Gestalt ho conseguito un'ulteriore Specializzazione in Psicoterapia Comportamentale e Cognitivista.

Ho lavorato per oltre 20 anni nelle attività di riabilitazione psicoterapeutica sia collaborando in maniera istituzionale con Centri di Riabilitazione sia presso il proprio studio psicofisico, a livello individuale, di coppia, familiare e di gruppo, sia in età evolutiva che nell'adolescenza e nell'adulto occupandomi di un'ampia gamma di disturbi .

Consulente Tecnico d'Ufficio (C.T.U) e Consulente Tecnico di Parte (C.T.P) in numerosi Tribunali Italiani.

Specializzata in diverse aree della psicoterapia, esperta in E.M.D.R. (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) e ipnoterapeuta, mi occupo di disturbi post traumatici e di problematiche che possono aver turbato profondamente la persona.

Come Didatta FISIG (Federazione Italiana Scuole Istituti Gestalt), contribuisco alla formazione di nuovi psicoterapeuti, trasmettendo loro le tecniche e le competenze necessarie per operare con efficacia e sensibilità.

In qualità di Presidente dell'Associazione Integrazione Salute Psicofisica Onlus (A.I.S.P. ONLUS), insieme ad altri operatori, promuovo il benessere psicofisico e psicosociale delle persone e mi occupo di diffondere e sensibilizzare le persone verso il rispetto per la diversità e verso l'integrazione considerando l'unicità la ricchezza di ogni persona. Approfondisco temi relativi alla ricerca sulla percezione corporea, il rilassamento, la gestione dell'ansia e dello stress divulgando ne la conoscenza teorico-pratica.

Come Supervisore ABA-VB (Applied Behavior Analysis) nel Disturbo dello Spettro dell'Autismo mi occupo del trattamento psicoterapeutico attraverso l'Analisi del Comportamento Applicata e in qualità di supervisore coinvolgo l'equipe degli operatori tecnici ABA e di tutti coloro che si occupano del caso. Inoltre sono abilitata all'uso clinico del test ADOS per la diagnosi di Disturbo dello Spettro dell'Autismo e della diagnosi precoce.

La mia esperienza copre un vasto spettro di servizi di psicoterapia, includendo interventi per infanzia, adolescenza e adulti. Esercito psicoterapia individuale, familiare, di coppia e di gruppo, e sono specializzata nel trattamento di diversi disturbi, tra cui disturbi sessuali, dell'alimentazione, dell'identità di genere, ansia, fobie, disturbi psicosomatici, depressione, post-traumatici, stress , disturbo bipolare, disturbo dello spettro dell'autismo.

Il mio approccio terapeutico è centrato sulla persona e mira a promuovere il benessere globale, attraverso competenze terapeutiche evolute nel rispetto dell'unicità di ogni individuo. Sono qui per accompagnarvi in un percorso di crescita e benessere, aiutandovi a superare le difficoltà e a raggiungere una migliore qualità della vita
Altro
Esperto in:
  • Psichiatria pediatrica e adolescenziale
  • Psicoterapia sistemico relazionale
  • Psicoterapia sensomotoria
  • Psicoterapia cognitivo comportamentale
  • Psicosomatica
  • Psicologia giuridica
  • Psicologia della salute
  • Psicoanalisi
  • Neuropsicomotricità
  • Psicologia perinatale
  • Psicologia clinica
  • Psicologia dell'età evolutiva
  • Psicodiagnostica
  • Psicologia cognitiva
  • Psicoterapia della Gestalt
  • Psicologia breve e strategica
  • Psicoterapia Analitica Transazionale
  • Psicologia clinica-dinamica
  • Psicologia forense
  • Psicologia nutrizionale
  • Psicobiologia e neuroscienze cognitive
  • Psicologia scolastica
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Studio Psicofisico Integrato
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Ho conosciuto la dottssa Marone Patrizia ,dopo alcuni eventi molto stressanti e traumatici della mia vita ,iniziando il oercorso di psicoterapia.Sono stata accolta da una grande professionista competente ,attenta e sempre disponibile all' ascolto.La grande professionalità, competenza ed affidabilità denotano la sua grande esperienza nel campo.Le sono molto grata per l'empatia ed il suo impegno che mi hanno aiutato a trovare la strada per raggiungere un nuovo equilibrio .Consiglio vivamente di affidarvi alla professionalità della dottssa Marone per un valido supporto psicologico.

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Meravigliosa! La dottoressa Marone è una straordinaria professionista con tanta esperienza e competenza. La sua grande professionalità e la sua empatia, ti fanno sentire "che sei nel posto giusto, con la persona giusta" sin dal primo incontro. Grazie

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Consiglio vivamente la dottoressa Patrizia Marone a chiunque stia cercando un supporto psicologico di alta qualità. La sua competenza, umanità e passione per il suo lavoro la rendono una psicologa eccezionale.

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buongiorno,
avevo già avuto modo di aprire delle discussioni in precedenza ma vorrei ora dare una visione più completa per avere una vostra opinione su come devo comportarmi e quali eventuali terapie impostare per far fronte a una situazione che, a parer mio, è piuttosto grave.
Da circa la metà del 2005 soffro di sintomi di natura fisica che andrò poi a descrivere.
Non c'è dubbio che vi fossero problematiche già evidenti prima dell'esplosione dei sintomi di natura fisica avvenuta intorno ad aprile maggio del 2005.
Direi che in primo luogo c'erano grossi problemi di socializzazione e capacità di stare insieme agli altri fin da piccolo, essendo figlio unico: credo che il non essere andato all'asilo e l'essere cresciuto sempre da solo abbia in parte influito.
Giocavo sempre da solo e se c'era da stare con altri bambini ero a disagio.
L'ambiente familiare, tra genitori nonni e zie, era sicuramente di grande calore e cordialità e qui credo si sia verificato il primo evento traumatico: l'inizio delle scuole elementari, complice la presenza di una maestra non particolarmente flessibile, mi fa passare da un mondo bellissimo a un mondo bruttissimo, tutto di un colpo.
Non ho bei ricordi degli anni delle elementari e delle medie, dove studiavo molto ma non per un reale interesse, ma solo per tenere buona la maestra e poi i professori.
Le esperienze all'oratorio di quegli anni sono pessime, per il solito discorso che sto molto meglio da solo.
Ulteriore evento traumatico dell'epoca, vivendo dalla nascita in un cortile, è sicuramente quando nel 1988 muore mia nonna e mio zio stabilisce in parole povere che non vuole più la condivisione del cortile e che dobbiamo dunque cambiare casa: il trauma verrà fuori più avanti negli anni, essendo all'epoca io solo un bambino, e mi farà capire che il tanto piacevole ambiente familiare era forse più una finzione e una recita.
Mi iscrivo alla squadra di calcio del paese ma scappo dopo un mese, perchè l'allenatore urla come la maestra.
Cambiamo casa alla fine del 1992, nel 1995 finiscono le scuole medie e io sono tra virgolette libero di non andare più all'oratorio, essendo le scuole superiori non più nel mio paese e considerando che le mie esperienze in quell'oratorio erano state pessime.
Gli anni delle superiori vanno leggermente meglio sul piano dei rapporti con gli altri anche se poi, quando magari in una gita capita di trovarsi tutti insieme, emergono le solite difficoltà di relazione.
Per un buon periodo durante gli anni delle superiori emerge uno strano particolare: scrivo in maniera lentissima perchè la scrittura deve risultare perfetta, come squadrata.

Iniziano ad emergere tendenze esasperate a ricontrollare le cose e a tenerle in ordine.
Nel 1999 muore in un incidente in bicicletta un mio compagno delle medie, che curiosamente era scappato anche lui dall'oratorio, e la cosa lascerà degli strascichi, come era già successo con la morte di Senna: si può morire anche da giovani.
Inizia l'università e la decisione del percorso da seguire è presa in modo del tutto casuale: opto per scienze bancarie, poichè anche mio papà lavora in banca, ma la realtà è che avrei tranquillamente potuto scegliere ingegneria o geologia o altro, un percorso valeva l'altro.
Sullo sfondo ci sono sempre pochissime uscite, esperienze disastrose in mezzo agli altri e rapporti di qualunque natura totalmente inesistenti con l'altro sesso.
Da una parte mi trovo in mezzo a ragazzi che nelle loro uscite tornano alle quattro o alle cinque del mattino, dall'altra capisco che a casa mia, pur consapevoli del fatto che fatico a socializzare, è meglio starsene a casa.
Arriviamo all'evento decisivo: il 14 gennaio 2002 registro un esame all'università, ho quindi la data impressa, la sera mentre navigo su internet, e ricordo perfettamente che non stavo visitando siti pornografici (all'epoca non sapevo nemmeno cosa fosse la masturbazione), prendo un virus sul computer di natura pornografica.
In sostanza sul mio PC si aggiungono alcune scritte che rimandano ad un sito pornografico e che io non riesco in alcun modo a cancellare.
Facendo una ricerca su internet, il virus è stato preso anche da altri utenti.
Non so perchè, mi spavento e mi preoccupo.
Chiamo il ragazzo che all'epoca mi aiutava con il computer, viene a casa mia una decina di giorni dopo l'accaduto e risolve il problema, lo risolve sul computer ma non nella mia mente.
L'evento, solo apparentemente, finisce nel dimenticatoio: mi iscrivo ad un corso di piscina e mi piace andarci, faccio qualche piccola uscita in più (nulla di che, ad esempio credo di non avere mai fatto nulla nella mia vita l'ultimo dell'anno) e gli anni 2002, 2003 e 2004 trascorrono.
Nel 2005 a ottobre mi laureo ma l'episodio del virus mi ritorna improvvisamente in mente e iniziano i sintomi di natura fisica: dolori devastanti alla testa, blocco, mancata percezione della realtà a livello di spazio e di tempo, perdita progressiva dei capelli, incapacità di concentrarsi, difficoltà a fare qualunque cosa.
Fatico a dare l'ultimo esame all'università e a preparare la tesi, tanto è vero che durante la discussione non mi rendo nemmeno conto di quello che sto dicendo.
I sintomi emersi ad aprile maggio del 2005 non sono più scomparsi, l'immagine del virus preso sul PC non è mai più uscita dalla mia mente, così come il numero 14, giorno dell'evento.
Inizio a lavorare nel febbraio del 2006 ma per lavorare devo arrangiarmi ed arrampicarmi sugli specchi.
Il mondo mi è ormai caduto addosso e conscio di questa situazione, prendo tra le altre cose una decisione che si rivelerà sciagurata: faccio il laser per risolvere la miopia agli occhi ma l'operazione, probabilmente perchè fatta su una persona già allora in grande sofferenza, finirà per crearmi solo ulteriori problemi, rendendomi gli occhi perennemente infiammati.
La situazione di salute annulla di fatto i rapporti sociali, che peraltro erano già come detto inesistenti.
Il mal di testa incessante, la sensazione di perdere il controllo da un momento all'altro e ora anche gli occhi infiammati rendono la vita un inferno, inoltre mi pesa particolarmente la perdita dei capelli.
Fatico in maniera tremenda a lavorare in maniera dignitosa.
Inizio ad effettuare alcuni percorsi di natura psicologica, faccio anche l’EMDR e mi vengono somministrati dei farmaci, in particolare la fluvoxamina, ma le cose restano immodificabili e nulla cambia.
In questi anni, conscio ormai del mio stato di salute, consapevole di non avere avuto esperienze di alcun tipo con l'altro sesso (peraltro, dubito che ne avrei comunque avute, anche da sano, in una società come la nostra) commetto un gravissimo errore: vado per una decina di volte con delle prostitute di strada ma in realtà non ci saranno rapporti di alcun tipo, non ci sarà nulla, non avendo poi più alcun tipo di erezione anche a causa dei farmaci, si riveleranno solo delle esperienze molto squallide, delle quali sono amaramente pentito ed il pensiero dell’errore commesso mi disturba tuttora.
La vita va avanti, faccio qualche vacanza senza ovviamente poterla apprezzare, si è creato una sorta di circolo vizioso da cui non si riesce più ad uscire, sono finito in una sorta di buco nero.
L'episodio del PC rimane costantemente ed inesorabilmente sullo sfondo della mia mente, non va più via.
La situazione resta immodificabile e cronica: dolori devastanti alla testa, capelli sempre più diradati, occhi rimasti come sono rimasti e conseguente impossibilità di fare qualunque cosa, persino leggere un libro o guardare la televisione.
Gli anni, i mesi, i giorni, praticamente tutti uguali, passano con una velocità disarmante e con essi iniziano a morire le persone: muore mia mamma nel 2015 e muore mio zio Gigi nel 2023, muoiono anche quasi tutti i fratelli sorelle di mio papà ma questo è più un dettaglio, considerando che i rapporti erano inesistenti.
Sul lavoro vado avanti con difficoltà mostruose.
La situazione dunque non si sblocca più in alcun modo e direi che ora il vero ricordo traumatico da rimuovere è rappresentato da 20 anni trascorsi in condizioni semplicemente folli, al limite dell'impossibile.
Nel frattempo va avanti senza particolari sussulti la convivenza con mio papà, che a differenza di mia mamma, un po' più aperta, mi ha sempre dato l'impressione di essere una persona molto rigida, schematica e come me poco propensa ai rapporti sociali.
Dal mio racconto credo emergano in maniera evidente dei tratti del mio carattere come rigidità estrema e tendenza esasperata a rimuginare sugli eventi passati, rendendoli più grandi di quello che sono in realtà.
Direi che non c'è molto altro da aggiungere: come detto i farmaci non hanno fatto mai nulla e sto pensando alla possibilità di riutilizzare eventuali tecniche come EMDR oppure la TMS perchè il punto è che è necessario in qualche modo smuovere, mitigare, alleggerire i ricordi del passato.
L'importante è essere ancora qui per potere fare qualcosa, perchè il rischio di farsi fuori era ed è concreto, in considerazione di una situazione che, ripeto, non si è assolutamente più smossa per anni.
Ci tenevo ad avere una vostra opinione in merito e vi ringrazio infinitamente per il servizio.

La modalità dettagliata con cui descrive i principali eventi significativi della sua vita e il modo in cui gli stessi possano avere influito sulla costruzione della struttura di personalità evidenziano una consapevolezza che può aiutarla in un percorso psicoterapeutico, sia ad indirizzo cognitivo comportamentale sia ad indirizzo gestaltico, ad elaborare il dolore e, col tempo, a sciogliere sintomi e tensioni psicosomatiche che descrive come risultato di esperienze dolorose memorizzate e stratificate nel tempo. La ripetizione di determinate risposte, spesso disadattive, agli stress del sistema sociale e famigliare, pur avendo creato una routine in cui le abitudini, seppure spiacevoli, prendono il sopravvento sulla necessità del cambiamento, lascia emergere un'apprezzabile risorsa nella sua voglia di essere presente nel 'qui ed ora' per poter fare qualcosa.

Dott.ssa Patrizia Marone

Salve dottori, sono una ragazza di 28 anni e da 10 anni ho la fibriomialgia, e da 2 anni circa mi hanno diagnosticato la sindrome ansiosa depressiva con attacchi di panico, sono in cura sia farmacologica che psicologica, e negli ultimi anni la mia vita è totalmente cambiata, la mia vita si è fermata, io mi sono fermata. Ho vissuto per quasi 10 anni stando male per un problema gastrointestinale, avevo crampi, dolori, nausea, dissenteria continua e perdita di peso, poi si è scoperto che era il glutine e da circa 9 mesi sono seguita da una nutrizionista, ma vado a periodi come quello che sto attraversando in cui sono piena di dolori, fitte, debolezza muscolare, formicolio e a livello digestivo di nausea, gonfiore e perdita di appetito.
Vi chiedo se questi sintomi sono collegati alla fibriomialgia o al periodo che sto vivendo o se potrebbe essere anche altro.
Grazie mille per le vostre risposte.

Salve. L'approfondimento diagnostico strumentale è fondamentale per poter intraprendere sia un percorso psicoterapeutico che psicofarmacologico e farmacologico. I sintomi che descrive possono essere comuni ad entrambe le diagnosi ma ciascuna diagnosi ha caratteristiche sue proprie che la differenziano da altre. Inoltre sintomi più squisitamente psicologici possono influenzare il soma e viceversa creando un circolo negativo in cui "il periodo che sta vivendo" proprio perchè attraversa il suo vissuto si incastra con la sua sintomatologia. In entrambi i casi sia per l'ansia che per la fibromialgia sono molto utili percorsi psicoterapeutici che prevedono anche l'utilizzo di tecniche di rilassamento.

Dott.ssa Patrizia Marone

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