Dott.ssa Giulia Pagliai

Abilitata alla professione con iscrizione all'albo degli Psicologi della Regione Toscana, n. 4512.
Terapeuta EMDR II livello (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) www.emdr.it
Laureata in Psicologia Clinica V.O e specializzata in Psicoterapia della Gestalt presso SGT, Scuola Gestalt di Torino.
Appassionata di meditazione, dedico i primi anni della mia formazione a questa disciplina in alcune delle sue forme e tecniche (dinamica, mindfulness, vipassana, archetipica visualizzata e molte altre), arrivando poi ad integrare questo strumento con il lavoro psicoterapeutico.
Continuo il mio percorso formativo nel servizio pubblico alla ASL 10 di Firenze ed in seguito con un tirocinio quadriennale nell'ambulatorio di Medicina Psicosomatica e Psichiatria di Careggi, guidato dal Prof. Massimo Rosselli. Qui lavoro con pazienti che vivono esperienze di depressione, ansia e attacchi di panico, disturbo post traumatico da stress, fobie e DOC. Nel 2011 sono socio fondatore assieme a tre colleghe di Associazione Spontanea, associazione culturale attiva per diversi anni sul territorio fiorentino nella promozione del benessere psicofisico delle persone attraverso percorsi psicologici/psicoterapeutici e sessioni di lavoro corporeo.

Attualmente lavoro presso il mio studio privato con adulti e adolescenti in sedute individuali e percorsi di gruppo. Nella mia pratica sostengo i clienti a re-imparare ad “ascoltare” la loro parte più profonda, antica e saggia, e li accompagno nello sviluppo del loro potenziale e della loro unicità, centrando il lavoro sulla consapevolezza personale ed il pensiero creativo. Il mio stile terapeutico deriva dalla Psicologia Fenomenologica Esistenziale unita ad un approccio spirituale che integra lavoro corporeo e sul respiro, ristrutturazione del linguaggio, meditazione attiva e visualizzazione guidata, terapia EMDR.

Svolgo docenze in corsi di formazione con adulti e adolescenti, dedicandomi con particolare passione e gratitudine al lavoro di gruppo con questi ultimi, convinta che proprio il gruppo possa essere quel “luogo” privilegiato dove sia possibile coinvolgersi pienamente nelle relazioni, nella cooperazione e nel confronto aperto, favorendo il proprio e altrui processo di trasformazione e crescita.