Dott.ssa
Cinzia Salvatori
Psicologo
Psicoterapeuta
Psicologo clinico
Altro
Roma 1 indirizzo
Esperienze
Lavoro da molti anni con bambini, adolescenti, adulti e coppie.
Mi occupo di disturbi d'ansia, depressione, psicosi, disturbi psicosomatici (colite cronica, psoriasi, alopecia ecc.) e parent training anche per genitori di bambini con disturbi dello spettro autistico e con dsa.
Nel mese di giugno 2019 ho pubblicato un libro "Non smettere mai di sognare" dove racconto il mio lavoro sui sogni nella psicoterapia attraverso le esperienze dirette dei miei pazienti.
Collaboro con il giornale Ponte di Nona dove pubblico articoli di psicologia.
Nel 2015 ho creato l' Associazione Atepa Roma per aiutare, attraverso il costo sociale, le famiglie in difficoltà.
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2 recensioni
Punteggio generale
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Manuel
Mi sono trovato veramente bene. Non avrei mai immaginato un tale miglioramento. La dottoressa si è dimostrata affidabile e competente. Soprattutto mi sono sentito a mio agio. Complimenti
Giovanna
Dottoressa molto professionale che ha dimostrato attenzione alle problematiche del mio caso. Gentile e premurosa mi ha aiutato coscientemente ad affrontare le mie ansie e ritrovare la fiducia in me stessa.
Dott.ssa Cinzia Salvatori
Salve Giovanna, grazie. L'ansia è un limite che spesso non viene compreso se non da chi ha vissuto tale esperienza sulla propria pelle. La psicoterapia è in grado di sconfiggerla, spesso, senza l'utilizzo di farmaci e il nostro obiettivo è migliorare la vita quotidiana. Un caro saluto.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 3 domande da parte di pazienti di MioDottore
non ho mai scritto in questi siti, ma non so più cosa fare. questa settimana è capitata l'ennesima lite con mia madre.
inizio dicendovi che ho 18 anni, e sono la seconda figlia (mia sorella è più grande di me di 4 anni). abbiamo un bellissimo rapporto ma sin da quando ero piccola mia madre ha sempre fatto, anche in presenza altrui, paragoni. diciamo che siamo abbastanza diverse, lei timida e studiosa e io più vivace e furbetta (in modo genuino ovviamente). nonostante ciò con il passare degli anni questa cosa ha iniziato a pesarmi, le liti con mia madre sono aumentate insieme ai suoi insulti. ricordo, quando avevo più o meno 10 anni feci cadere gli stuzzicadenti a terra, e lei mi urlò "sei una m***a". ho sempre lasciato scivolare le sue parole, ma ora sto pagando le conseguenze. da 4 anni soffro d'ansia e di attacchi di panico e penso sia dovuto anche per colpa dei miei genitori.
premetto che non ho mai mancato di rispetto e li ho sempre ascoltati, (esempio, tornando a casa all'orario stabilito) . ho sempre cercato di andar bene a scuola per un piacere personale riuscendoci pienamente.
tornando al discorso dell'ansia, ogni volta che esco ho paura, ho paura di tornare a casa ed essere sgridata. ora che ho 18 anni torno a casa alle 2 e i miei fanno sempre storie per ciò, e abito in un paesino tranquillo.
mia sorella tornava anche più tardi alla mia età, viaggiava con le amiche ecc. io non posso fare nulla. il rapporto che ha con mia sorella è anche abbastanza bello, si interessa alle sue giornate, al suo stato d'animo. non capisco perché non faccia lo stesso con me.
l'unica risposta che mi sono data è che magari mi vede più "forte" di mia sorella (quando in realtà non lo sono) e si prende il lusso di demoralizzarmi.
mi ha sempre disprezzata, ogni volta che mi vede si innervosisce, cerca sempre di rimproverarmi, non è mai stata fiera di me. sembra che le stia rovinando la vita, mi sta facendo sentire in colpa perché mi sento uno sbaglio, mi sento la rovina della famiglia. mi ha chiamato varie volte p*****a solo perché ha scoperto che ho perso la verginità con il mio ex dopo 2 anni di relazione seria. il colpo di grazia è stato l'altra sera, quando ha trovato un preservativo nella borsa. ennesimi insulti, "sei una delusione". mi ha buttato giù con 3 parole , sono 18 anni che vivo con lei e in 18 anni ha sempre cercato di dimoralizzarmi. ora ho paura di tornare a casa. stasera appena ho aperto la porta ho avuto un attacco di panico e sono scoppiata a piangere. avrei voluto una mamma diversa, mi fa male vedere che tutte le mie amiche possono parlare liberamente con le proprie madri e io no. non posso parlare con nessuno in famiglia perché non ho tutta questa confidenza e preferirei non farlo visto che non ci darebbero nemmeno tanto peso. con mia madre è inutile avere un confronto faccia a faccia perché scoppierei a piangere alla prima frase e non mi capirebbe nemmeno.
non so più che fare, non riesco più stare a casa in tranquillità. gli attacchi di panico sono ritornati, già di mio sono una persona instabile, questa situazione mi ha letteralmente buttata giù, ho pensato anche al peggio..
Cara ragazza che dire la tua è una situazione davvero difficile e il tuo stato ansioso è comprensibile. Risulta difficile accettare che l'essere vista la "forte" delle figlie conduca a tutto ciò e il non poterne parlare con nessuno provoca una tensione interna che deve assolutamente essere alleggerita. L'analisi può sicuramente aiutarti a trovare una pace interna diversa e ad amare te stessa. Un saluto, Dottoressa Salvatori.
Buonasera,
porto alla vostra gentile attenzione una situazione oramai divenuta fuori controllo, dopo l'arrivo di questa emergenza sanitaria.
Sono anni che combatto, insieme a mia moglie, riguardo una difficile situazione inerente la mia famiglia d'origine.
Mio padre soffre da diverso tempo di demenza senile e man mano che andiamo avanti la malattia diventa sempre più pesante ed opprimente.
Non riusciamo più a viverci un momento di tranquillità con mia moglie ed i momenti insieme diventano motivo di litigio, a tratti molto pesanti.
Insieme allo stress accumulato non riesco più a gestire questa difficile situazione. Il rischio che intravedo all'orizzonte è di perdere pian piano oltre che mio padre, anche mia moglie. Non riusciamo a comunicare come qualche anno fa e non so più cosa pensare.
Abbiamo intrapreso diverse strade ma nessuna fino ad oggi ha portato dei benefici.
Chiedo pertanto il vostro supporto.
Grazie
Buongiorno, trovare una via di mezzo in questa situazione è sicuramente difficile ma non impossibile. Il senso di colpa verso l'abbandono di un genitore malato lotta contro il senso di colpa di essere poco presente nella relazione amorosa. Un percorso di coppia può essere risolutivo ed evidenziare sicuramente quelli che sono i vostri punti di forza che ancora oggi vi legano.
Cordiali saluti, Dottoressa Salvatori.
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