Esperienze

Salve!
Sono Silvia Fanini, psicologa e psicoterapeuta.
Da oltre 15 anni mi occupo di accogliere e sostenere coloro che stanno attraversando un momento di difficoltà o che desiderano conoscersi più a fondo.
Il mio percorso professionale e di vita mi ha permesso di fare esperienze e di collaborare sia con il Servizio Pubblico che con Enti Privati e del Volontariato Sociale.
Ho maturato esperienza nell’ambito dei disturbi clinici e delle tossicodipendenze collaborando come psicologa presso il Dipartimento delle Dipendenze di Verona, SerT di Bussolengo (ex ULSS 22), il Servizio di Alcologia (ex ULSS 20) e la Comunità Terapeutica CeIs di Verona.
Sono stata consulente psicologa presso la LILT (Lega Nazionale Lotta contro i Tumori) e presso varie scuole di Verona.
Negli ultimi anni mi sono avvicinata all'insegnamento svolgendo attività di docenza del Corso di Formazione per “Operatore Socio Sanitario” presso il Centro Polifunzionale Don Calabria (Verona) e sono stata supervisore di equipè sanitarie presso l’Ospedale Sacro Cuore di Negrar (Verona).
Negli ultimi due anni ho deciso di dedicarmi esclusivamente all'attività privata presso il mio studio e di accogliere e prendermi cura di adolescenti, genitori, adulti, coppie e famiglie che hanno bisogno di uno spazio per
essere ascoltati, capiti e orientati verso un presente ed un futuro più sereno.
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Esperto in:
  • Psicoterapia

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Cortesia e professionalità sono doti ormai rare, molto soddisfatta di aver trovato una persona affidabile

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La Dottssa Fanini è stata sempre molto accogliente e precisa nell'occuparsi della mia situazione. Ha sempre cercato di comprendere il mio punto di vista e la situazione in cui ero. Il confronto è stato sempre diretto e aperto. Le indicazioni molto utili. La presenza: umana e puntuale.

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Presso: Studio Privato psicoterapia individuale

La Dott.ssa Fantini è una professionista seria e disponibile. Molto accogliente il suo studio. Nulla da obiettare, la consiglierei di sicuro

L
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Presso: Studio Privato sostegno psicologico adolescenti

La dottoressa Fanini è cortese, puntuale e disponibile, in grado di mettere a proprio agio i suoi pazienti.
Bravissima con gli adolescenti

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Presso: Studio Privato psicoterapia individuale

Persona perbene, discreta e delicata. Il suo studio molto curato e accogliente rispecchia il suo modo di lavorare. Mi ha saputo ascoltare ma anche sostenere e guidare in momenti difficili. Queste parole sono un modo per ringraziarla

A
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Presso: Studio Privato psicoterapia individuale

La grande empatia della Dottoressa mi ha aiutato nel percorso intrapreso verso un atteggiamento meno ansioso ogni volta che devo affrontare un problema. Un grazie di cuore.

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Presso: Studio Privato psicoterapia individuale

Mi sono rivolto a lei su suggerimento di un amico.Le
prime sensazioni sono state positive: uno studio caldo e accogliente,un clima rilassato e professionalità.Ho trovato l’approccio molto interattivo: niente a che vedere con il terapeuta che ascolta e annuisce ma una terapia impostata sulla reciprocità.Questo mi ha fatto capire come uscire da certe dinamiche.Mi sento di consigliarla a tutti quelli che si trovano in situazioni/momenti difficili.

S
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Presso: Studio Privato psicoterapia individuale

È stata una mia amica a consigliami la Dottoressa. Ho prenotato su Miodottore per praticità (ho potuto scegliere autonomamente giorno e orario grazie alle disponibilità che si vedono nell’agenda).
Mi sto trovando molto bene: la mia ansia sta diminuendo dopo alcuni colloqui.
La mia esperienza quindi è positiva e la consiglio.

E
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Sono una collega della Dott.ssa Fanini e mi rivolgo a lei per supervisioni ormai da anni in ambito clinico. È attenta e competente, trovo in lei un solido sostegno.
Mi piace il suo approccio che è relazionale e trovo in lei una professionista con umanità e calore.

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Accogliente e professionale. La persona giusta nel momento più delicato della mia vita. Consiglio.

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 7 domande da parte di pazienti di MioDottore

Salve, sono una ragazza di 23 anni e da qualche mese sto vivendo un senso di smarrimento generale.
Non riesco più a credere agli obiettivi che mi fisso, non ho voglia di impegnarmi nelle cose che faccio quotidianamente.
La cosa che mi preoccupa è la costante presenza di pensieri negativi riguardo la mia relazione
Sto da 6 mesi con un ragazzo piu grande di me di 7 anni. Lui molto introverso, da sempre abituato a stare da solo e molto amante della sua libertà.
Spesso discutiamo perché lui non mostra spesso segni d'affetto, ed ogni cosa gli sembra un comando da parte mia tipo "mi daresti un bacino?" a questa frase mi ha risposto "io non sono un cane, queste cose non si chiedono. Devono venire spontanee. Di recente abbiamo parlato della nostra relazione e lui mi ha chiaramente detto di non poter dire di essere innamorato di me, ma che pensa possa essere dovuto al fatto che non abbiamo vissuto a pieno questi mesi, per via delle varie restrizioni agli spontamenti. Questa cosa non mi preoccupa più di tanto, sono cosciente che molta gente abbia bisogno di più tempo. Del resto anch'io non sento di provare amore, ma credo che la mia sia più una "paura" di potermi innamorare per prima, non riesco a lasciarmi andare.
Nonostante le sue continue dimostrazioni d'affetto io mi sento sempre "di passaggio" nella sua vita, perché lui utilizza frasi come "vedremo come andrà questa storia". Giusto ieri gli dissi che sarei andata a fare la stagione estiva in un villaggio e alla mia domanda "come ti senti riguardo a questo?". Lui mi risponde "beh vedremo se mi mancherai, in quel caso vorrà dire che probabilmente provo qualcosa di forte".
Lui sostiene che questo mio pensare costantemente negativo sulla relazione derivi dalla mia ricerca continua di "prove o affermazioni" che facciano pensare che lui non tenga a me.
Premetto che sono sempre stata un po' ansiosa, ma questa volta non so come affrontare la situazione. Il fatto di dover fare la stagione estiva con il pensiero che la relazione è incerta, mi intristisce. È la prima volta che frequento un ragazzo così, a mio parere, restio riguardo i sentimenti. Lui mi ha detto che lo preoccupa un po' la differenza di età, che teme io possa capire di volere altro, mutare una consapevolezza diversa sulla vita, e lui a quest'età vorrebbe già pensare ad una relazione stabile.
Cosa dovrei fare per pensare meno a.tutte queste cose? Le sue frasi mi rimbombano in testa anche di notte, la mattina appena mi sveglio...non so neanche se sia il caso di chiudere questa relazione. Ho come la sensazione che non si innamorerà mai di me, anche se alcuni sue attenzioni nei mie confronti fanno pensare il contrario. Quello che dice spesso mi fa sentire stupida, perché sul momento non riesco a dirgli che queste frasi mi intristiscono e lo faccio solo dopo giorni
Grazie per l'attenzione...

Ciao!
Vado diretta alla domanda che poni: cosa potrei fare per pensare meno a queste cose?
Penso che nella tua domanda ci sia già la risposta: quando si è molto preoccupati o ansiosi o si pensa troppo è importante FARE. Potresti uscire, porti piccoli obiettivi durante la giornata e cercare di portarli a termine (anche cose piccole e quotidiane come sistemare la tua camera, fare una commissione, fare la spesa,...), parlare con le tue amiche o i tuoi amici. All'inizio probabilmente ti dovrai sforzare e non ne avrai molta voglia, ma puoi darti un pò di tempo e vedere come va: se il tuo malessere continua e non stai bene potresti pensare di parlarne con qualcuno (psicologo o psicoterapeuta) per capire cosa fare per stare meglio!


Dott.ssa Silvia Fanini

Buongiorno. Sono una ragazza di 22 anni e da parecchio tempo mi ritrovo in un periodo dal quale non so più come uscire. A 14 anni ho tentato il suicidio, anche se in realtà era più una richiesta d'aiuto. Col passare degli anni sono stata meglio ma ho iniziato ad avere attacchi di panico e tagliarmi rare volte. Durante il primo anno di università sono stata violentata da un mio ex compagno di scuola e a distanza di tre anni, dopo due anni di psicoterapia, sicuramente sto meglio ma il pensiero mi tormenta ogni giorno e pure mentre dormo (incubi, non riesco a respirare...). Sono laureata, ho sempre lavorato e voglio andare avanti a studiare, ma la vita di ora non la sopporto più e mi fa stare davvero male. Ho iniziato un nuovo lavoro, che mi sento obbligata a tenere perché mi hanno raccomandato ed essendo un ruolo singolo non ho nessuno che può sostituirmi. Io non ho chiesto nulla, ma mi ci sono ritrovata in mezzo. Non è brutto, ma è un lavoro molto stressante che mi occupa tutto il giorno e non mi lascia tempo per quello che mi interessa davvero fare. Mi sveglio la mattina, e oltre al resto penso che devo andare lì e mi viene l'ansia, torno a casa e sto uguale perché so che ci devo ritornare. Io non è che non voglio lavorare, dato che l'ho sempre fatto anche mentre studiavo, ma è da mesi che sto così, quasi ogni giorno mi sveglio senza avere voglia neanche di alzarmi, di fare colazione o comunque le cose più semplici. Anche quando esco con le amiche fingo di essere felice per non turbarle. Ultimamente mi sono ritornati gli attacchi di panico quasi quotidiani, ho mal di stomaco, faccio fatica a mangiare anche se non ho mai avuto problemi, soffro di dispnea che a lungo andare diventa molto fastidiosa e ho ripreso a tagliarmi perché, anche se so benissimo che non risolve nulla, mi fa stare meglio in quel momento. Sto male perché i miei e il mio ragazzo sono saturi di questo mio stato, comprensibilmente, e quindi evito di stare male di fronte a loro, soprattutto con mia sorella. Mi sembra di non avere una via d'uscita e penso spesso di farla finita perché mi sembra l'unico modo, anche se non è quello che voglio in fondo. Io sento di aver bisogno di una pausa, per me stessa, per stare meglio, per riprendermi, ma tutti pensano che io sia solo svogliata e per questo faccio sempre quello che devo e che gli altri si aspettano da me, lasciando sempre da parte quello che io voglio. So che devo contribuire nelle spese e lo faccio volentieri, ho anche un po' di soldi da parte, nonostante tutto mi sono laureata, ma sono ad un punto in cui arrivo ad odiarmi perché penso di crearmi io tutti questi problemi quando c'è gente che sta peggio. Non voglio assumere farmaci, sto prendendo delle pastiglie omeopatiche per l'ansia anche se non fanno molto, e spesso per sopportare il peso bevo (moderatamente) ma almeno mi sento più leggera per un po'. È una sofferenza continua, non so davvero cosa fare. Grazie a chi risponderà.

Buongiorno, da quello che racconta il Suo livello di sofferenza è molto alto e, oltre a farla stare male, potrebbe metterla a rischio.
Per questo Le consiglierei di contattare uno psicoterapeuta (se si è trovata bene potrebbe riprendere i contatti con il/la collega con cui ha già fatto il percorso precedente) che possa valutare la Sua situazione e aiutarla a stare meglio.

Dott.ssa Silvia Fanini
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