Dott.ssa
Sabrina Elisabetta Piantelli
Psicoterapeuta,
Psicologo
Altro
Milano 3 indirizzi
Esperienze
Mi occupo di trattamento del trauma e delle problematiche legate allo stress mediante terapia Emdr.
Svolgo valutazioni psicodiagnostiche mediante la somministrazione di test psicologici al fine di capire precisamente e rapidamente come è strutturata la personalità del paziente e definire così la strategia di intervento più adeguata.
Esperto in:
- Psicoterapia
- Psicoterapia breve integrata
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Psicoterapia
11 recensioni
Punteggio generale
Ordina recensioni per
Matteo
Ottima esperienza, grazie Dottoressa per il percorso effettuato
Alessia
Ottima professionista. Dopo varie esperienze ho trovato una persona finalmente competente. Grazie
P.B.
Ho trovato la Dottoressa molto competente, accogliente e disponibile. Ho apprezzato il suo metodo di lavoro, efficace
Michela
Qualificata e seria professionista Molto disponibile a venire incontro alle mie esigenze. Sempre cortese e anche empatica. Mi ha accompagnato, per un lungo periodo, dandomi gli strumenti necessari per uscire da ansia e disturbi dell'umore e anche per aumentare la stima di me stessa. Con le ferite più profonde ha utilizzato la tecnica dell'EMDR che ha avuto ottimi risultati.
B.R.
Mi sono rivolta alla dott.ssa Piantelli dopo 2 anni di attacchi di panico...
Nel giro di poco tempo, grazie anche alla tecnica EMDR, ho potuto recuperare qualche piccola libertà e posso dire di sentirmi decisamente meglio.
Empatica e professionale, la ringrazio per il percorso che abbiamo intrapreso.
Anonima
Mi sono trovata bene. Professionale e preparata. Mi ha aiutato nel risolvere problemi legati all'ansia.
Roberta
La mia esperienza è stata certamente positiva. Ringrazio la Dottoressa con la quale ho effettuato un percorso che mi ha realmente aiutato a cambiare la mia vita.
Anonimo
Esperienza molto positiva in cui mi sono sentito ascoltato e mi sono trovato velocemente a mio agio.
Paolo
Sono arrivato dalla Dottoressa Piantelli in seguito a delle pesanti difficoltà sul posto di lavoro. Attraverso il percorso di terapia ho affrontato degli aspetti problematici della vita famigliare e di relazione con gli altri. Mi sono sentito ascoltato e compreso nonostante abbia dovuto affrontare aspetti dolorosi e difficili. Ho ritrovato l'equilibrio e l'autostima di cui avevo bisogno. Paolo
M.
Ho condiviso con la Dott.ssa un programma per gli attacchi di panico, problema che non riuscivo a controllare.
Mi sono sentito a mio agio e capito in relazione alle difficoltà che stavo attraversando.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 22 domande da parte di pazienti di MioDottore
Soffro di iperidrosi ascellare e plantare causata appunto dall'ansia dello stare con le altre persone, oltre alla sudorazione spesso, sempre a causa dell'ansia, si manifesta anche la bromidrosi. Ora provate a mettervi nei miei panni e cercate di capirmi quando dico che per me stare vicino a qualcuno è estremamente imbarazzante.
Ho seguito per un lungo periodo una psicoterapia e quando parlavo appunto di questi sintomi (per me è difficile persino parlarne), l'unica "soluzione" era quella di accettarli...
Dire che sono rimasta fortemente delusa è poco, non pensavo di spendere tanti soldi per sentirmi dire una frase così semplice e sbrigativa.
È per questo che mi trovo a scrivere qui, a chi devo rivolgermi?
Chi posso contattare per il mio problema?
Rimango speranzosa e vi ringrazio già da adesso.
Gentile utente,
Nei casi in cui il corpo e la mente sono coinvolti nell'espressione di un disagio sarebbe opportuno occuparsi di entrambi gli aspetti. Pertanto qualora non l'avesse già fatto le consiglio di approfondire l'aspetto medico per individuare le cause fisiche ed eventuali terapie che possano ridurre i sintomi. Oltre a questo sarebbe opportuno affiancare un percorso psicoterapico per individuare le origini del sintomo e dell'ansia che sperimenta nelle situazioni relazionali e il loro significato all'interno della sua storia personale. Un intervento che potrebbe esserle di aiuto a mio avviso potrebbe essere un percorso EMDR grazie alla sua attenzione anche agli aspetti corporei connessi alle esperienze disturbanti. In ultimo sarebbe importante capire cosa non ha funzionato nel precedente percorso e se è possibile che i vissuti di incomprensione e sfiducia che ha provato le rievochino anche altre esperienze. Un caro saluto
È complicato da spiegare e sono complicata pure io...
Credo di avere più problemi di quelli che penso di avere.
Immaginate un disabile ok? Un disabile ha bisogno per forza di cose di un tutore, o comunque di qualcuno che si occupi di lui, e nessuno mai penserebbe di abbandonarlo a se stesso giusto? Fin qui penso siamo tutti d'accordo.
Io sono una ragazza di 25 anni, fisicamente non mi manca nulla, ho almeno la salute fisica, ma non quella mentale, ora dato che tutto ciò che riguarda la mente viene nella maggior parte dei casi sminuito o nemmeno considerato, e dato che da fuori queste cose non vengono percepite (tranne nei casi in cui uno arriva a togliersi la vita, ma in quel caso si indossano gli occhiali quando già è troppo tardi), ecco che ti ritrovi sola. Una solitudine fisica, emotiva, umana. Sai di avere un problema e sai di non poterne parlare con chiunque, per i motivi cititati sopra, oltre a questo io mi vergogno molto di me stessa, dei miei problemi, ma in generale sin da quando ero solo una bambina (dai 3 anni in poi, quindi da quando ne ho memoria) la vergogna per me è stato come un grande masso invisibile agli occhi degli altri, che mi porto addosso.
Ho già seguito una psicoterapia che però è finita male per colpa mia, così come sono finite male tutte le amicizie e semplici conoscenze che ho avuto nel corso della mia vita.
Inizialmente pensavo di aver trovato la terapeuta giusta, mi sono fidata di lei, le ho raccontato tutta la mia vita, poi più di una volta ho iniziato a percepire come delle sensazioni che chi avevo di fronte non era davvero in grado di capirmi, aiutarmi, o che mi stesse prendendo in giro, attenzione, sensazioni che io ho ignorato sin da subito perchè dicevo a me stessa di sbagliarmi, che non poteva essere così, che erano soltanto mie paranoie o presentimenti errati. Ebbene, dopo un tot di anni di terapia sento queste sensazioni sempre più forti tanto da arrivare al punto di sperimentare frustrazione, rabbia, tristezza e forse anche depressione, insomma la mia pancia mi parlava e non potevo più ignorarla, fu così che dissi a quella psicoterapeuta che non potevo più essere una sua paziente. Nemmeno dopo una settimana mi pentì di quella scelta e la ricontattai ma niente, in breve mi disse che dovevo assumermi le mie responsabilità e accettare che le cose a volte devono andare in un certo modo senza poter più rimediare.
Come mi sono sentita?
E....bella domanda, dovrei prestarvi la mia anima per farvelo capire, volevo morire, pensavo le peggiori cose, e come dico sempre, se avessi avuto più coraggio a quest'ora non stareste leggendo queste parole.
Dopo mesi ho contattato altre terapeute, ho iniziato quindi un nuovo percorso con questa psicoterapeuta, sarà la quinta seduta che farò e purtroppo (speravo con tutta me stessa che non accadesse..) risento quei maledetti presentimenti, che mi fanno pensare che chi ho di fronte non mi capisce fino in fondo, e di conseguenza non sa quali siano gli strumenti più adatti da utilizzare.
Ora io non mollerò questa psicoterapia, ma sentirmi così credetemi che non è facile, perchè non so se ascoltarmi o ignorarmi, perchè di questo si tratta.....
Ora, vi ricordate dell'esempio del disabile di poco fa? Ecco, io mi sento incapace di vivere, mi sento senza una guida (per vari motivi non posso contare sulla mia famiglia), senza un'ancora, senza una sicurezza fatta in carne ed ossa di cui potersi fidare ad occhi chiusi, e fin'ora vivendo da sola la mia vita non ho fatto altro che combinare macelli perchè purtroppo posso contare solo su me stessa (non avete idea di quanto sia triste questa cosa...), non ho nessuno che possa consigliarmi o di cui potermi davvero fidare senza avere dubbi. Mi sto rovinando con le mie stesse mani, ma ovviamente di questo non importa a nessuno...
Ne parlerò ovviamente di tutto questo alla psicoterapeuta, anche se ho tanta paura....ho paura di sentirmi dire "Mi dispiace, ma io non credo di poterti aiutare..", sarebbe una gran mazzata, anzi la seconda che riceverei (purtroppo questa risposta l'ho ricevuta dalla precedente terapeuta...).
Che cosa devo fare?
Devo ascoltarle queste sensazioni oppure ignorarle?
Mi sembra di impazzire, perchè io ci ragiono su ste cose e troppo anche, e arrivo al punto da dirmi da sola "Ma è mai possibile che non ne trovi una che mi vada bene? Non è che il problema sono io? Cosa sbaglio?".......
Ho davvero tanta paura di ritrovarmi più sola di come sono adesso....
Non so cosa fare...
Gentile utente,
Ho notato la sua sensibilità e capacità comunicativa, quello che sta sperimentando con l'attuale terapeuta l'ha già provato in precedenza con l'altra professionista e nella sua vita personale al di fuori del setting, quindi questo schema di lettura delle relazioni fa parte di lei e fa parte delle fatiche che si trova ad affrontare. È molto utile che lei riesca a formulare tutte le emozioni, sensazioni e pensieri che il rapporto con la sua terapeuta le suscita poiché è materiale prezioso di comprensione e cambiamento. Le auguro buon lavoro in terapia. Un caro saluto
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.
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