Buongiorno a tutti, sono un ragazzo di 21 anni, fidanzato da un anno con una ragazza di 20 anni che amo e che, ai miei occhi, è la più bella che ci sia.
Premetto che è la prima relazione dove mi metto veramente in gioco.
Il problema è che da un un mesetto la mia libido sembra essere diminuita, non solo verso di lei, ma in generale. Credo però di conoscere il motivo di tutto ciò, e sta nella mia testa, ma vi spiego meglio sotto.
Parto dal dire che sono un ragazzo sano come un pesce, che mangia bene, che non fuma, che non beve, che dorme abbastanza e che si masturba 2 volte a settimana circa.
Voglio fornirvi di un contesto per farvi capire la situazione nella quale sono immerso, facendovi presente anche i miei meccanismi interni per farvi capire cosa mi passa per la testa in questo periodo, nella speranza di ricevere consigli anche riguardo a questo:
1) Sono in sessione e non faccio altro che studiare, dalla mattina alla sera, chiuso quasi sempre in casa e mi sento un pochino stressato.
2) Sono piuttosto paranoico in ambito relazionale, mi spiego meglio:
Prima avevo paura che la mia ragazza mi lasciasse e che quindi venissero meno i suoi sentimenti, mi interrogavo continuamente su questi ed ero sempre in allerta, cercando di captare segnali da parte sua di continuo, ogni sua azione, di ogni tipo, nella mia testa passava al vaglio per capire se mi avesse lanciato un segnale del tipo: non ti amo più.
Adesso non è più così, ho debellato questi pensieri intrusivi nei suoi confronti, complice anche il suo darmi continuamente il suo amore e la sua stabilì emotiva, vedo in lei amore incondizionato.
Dopo questa risoluzione mi sono sentito piuttosto stanco e prosciugato, come se questi pensieri che occupavano una parte non trascurabile della mia vita, una volta scomparsi, mi avessero lasciato un po' vuoto, questo fa sì che sia un po' più distaccato nei suoi confronti, un po' più sulle mie.
Il problema è che questi pensieri intrusivi sono passati da lei a me, ma mi spiego meglio.
Adesso sono io a dubitare dei miei, dato che prima li davo per scontati, come se il mio preoccuparmi per il suo amore desse per scontato il mio.
In cuor mio so di amarla e quando penso alla madre dei miei figli, penso a lei, vorrei averla sempre al mio fianco, farla stare bene, baciarla ed abbracciarla ogni giorno, passare tempo con lei, fare esperienze con lei, averla sempre con me in ogni momento, sia nel più felice che nel più triste.
In lei trovo un'amica, una confidente, un'amante ed un piccolo contenitore di amore.
Adesso però il mio cervello genera spesso e volentieri pensieri intrusivi che puntano tutti a mettere in dubbio il mio amore, cosa che mi fa star male perché è come se dovessi tutte le volte snocciolare il significato che attribuisco all'amore, solo per mettere a tacere questi pensieri. che
Questi ultimi saltano fuori ad ogni singola occasione anche, ad esempio, se non penso a lei per pochi minuti, nel mio cervello suona un campanello d'allarme che mi dice "ma non è che non hai pensato a lei perché non la ami più? Nei primi tempi pensavi a lei continuativamente!"
Guardandomi indietro ricordo che questi pensieri intrusivi mi accompagnavano anche da bambino, verso i miei genitori, mi chiedevo sempre cosa sarebbe successo se da un momento all'altro fossero scomparsi.
Per non andare molto indietro ricordo che nel 2019 ho passato dei mesi (tutto ciò è cominciato in sessione) nei quali credevo di avere una malattia muscolare (la SLA nello specifico).
Il mio cervello mi suggeriva continuamente di essere malato, ed io dovevo ogni santa volta provare a questo che non fosse vero, tramite manovre specifiche insegnatemi dalla mia dottoressa.
È come se avessi paura di perdere quello a cui veramente tengo, una paura che è sia dall'interno verso l'esterno che dall'interno verso l'interno.
In questo caso ho paura di perdere lei, perché sento che è la prima ragazza che riesce a capirmi e ad apprezzarmi, vedo in lei ciò che non ho mai visto in altre ragazze, e ciò non è spiegabile razionalmente.
Insomma, sono pieno di pensieri rompiscatole che mi impediscono di vivere la mia relazione serenamente.
Credo che tutto ciò sia avvenuto in corrispondenza del passaggio dei miei sentimenti da innamoramento ad amore.
3) A proposito della mia erezione voglio farvi presente che non tutte le mattine ho una erezione appena sveglio, ma questo da sempre.
4) A volte ho una erezione rigida, duratura e senza alcun accenno di cedimento, altre volte invece questa è più ballerina, non dipende però dalla frequenza con la quale mi masturbo perché ricordo, ad esempio, di aver avuto erezioni ballerine durante il primo rapporto ed aver avuto erezioni durature e complete un'ora dopo il primo rapporto, in corrispondenza del secondo. Insomma, la logica dietro questa mi è ancora ignota.
Ricordo però che nei primi tempi con lei la mia erezione era più facile da ottenere, ogni piccola effusione scaturiva in me una erezione.
5) Raramente quando mi masturbo ho una erezione completa.
Insomma, questo è tutto quello che mi passa per la testa in questo periodo, né più né meno, nella speranza di ricevere qualche consiglio riguardante la mia situazione psicologica e sessuale.
Premetto con il dirvi che ho intenzione di effettuare una visita andrologica per chiarire i miei dubbi riguardo la situazione fisica. Quella che mi preme di più però è quella psicologica, dato che i miei non mi lascerebbero andare da uno psicologo ed io non posso permettermelo, non lavorando.
Mi basterebbero dei consigli e degli spunti riguardo questa, così da saper interpretare meglio ciò che mi sta succedendo.
Vi ringrazio molto per l'attenzione e la pazienza riservatami ed auguro a tutti una buona giornata.