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Esperienze
Il mondo che ci circonda ci mette alla prova con stress, ansia, relazioni complesse (anche di coppia) e sfide personali.
La nostra salute mentale può essere messa a dura prova da questi fattori, ma c'è la possibilità di non affrontarli da soli.
Investire nella tua salute mentale potrà portare risultati ottimi in merito al tuo benessere e al tuo equilibrio.
Il mio lavoro offre uno spazio sicuro e confidenziale per esplorare i tuoi pensieri, sentimenti ed emozioni.
Questo processo di auto-riflessione può aiutarti a sviluppare una maggiore consapevolezza di te stesso e delle tue reazioni alla vita quotidiana
16 recensioni
Punteggio generale
Nuovo profilo su MioDottore
I pazienti hanno appena iniziato a rilasciare recensioni.
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T.P.
In un momento di ansia il Dottore ha saputo comprendere i miei bisogni ed accogliere le mie difficoltà.
Dopo un precedente incontro "problematico" con un altro specialista del settore, finalmente mi sento più predisposta ad aprirmi ed a seguire un percorso nel tempo.
Lo consiglio vivamente
G.B.
L'ipocondria mi sembrava una montagna impossibile da scalare e un disturbo per me davvero invalidante.
Grazie al Dottore, alla sua empatia e professionalità, sto cominciando a vedere eccellenti risultati.
Consiglio vivamente questo medico.
Dott. Michele Basigli
Non ho parole per ringraziarla. Sono orgoglioso di aver intrapreso insieme questo percorso.
Grazie infinite
F.T.
Sono stata molto felice di aver incontrato il Dottore perchè ha saputo comprendere il mio disagio e accogliere la mia sofferenza.
Veramente consigliato
D.M.
Ho sempre visto con diffidenza la figura dello psicologo.
Mi sono deciso di iniziare un percorso con lo scopo di migliorare il mio stato d'ansia molto debilitante.
Ora mi dento di dire che ho fatto la una scelta migliore.
Il Dottore è veramente unico nel suo genere. Sicurezza, empatia, accoglienza, preparazione; sono solo alcune delle sue peculiarità.
Vivamente consigliato
A.L.
Il Dottore è molto accogliente. Molto empatico e ti mette davvero a tuo agio.
Davvero consigliabile
R.T.
Professionista molto preparato. Spicca la sua capacità di ascolto e il modo in cui ti mette a tuo agio.
Sono sicura che sarà un percorso che darà i suoi frutti.
Lo consiglio vivamente
C:B:
Sono rimasto piacevolmente colpito dalla capacita' di ascolto del Dottore con il quale ho deciso di intraprendere un percorso.
Lo consiglio vivamente.
G.L.
Ciò che mi ha colpito del Dottore è la sua capacita di accoglierti. Di non farti sentire a disagio.
Attento nelle spiegazioni e nell'ascolto.
Lo consiglio veramente
Dott. Michele Basigli
Gentilissima, queste sue parole mi incoraggiano a portare avanti nel migliore dei modi il mio lavoro.
Un caloroso saluto
C.B.
Ho iniziato un percorso difficile a causa della mia ansia che non mi abbandonava mai.
Cordiale, gentile, empatico.
Sono molto felice di aver intrapreso questo percorso.
Consiglio questo Dottore vivamente.
Dott. Michele Basigli
Gentilissima, la ringrazio in modo particolare per le sue parole.
Un caloroso saluto.
Dott. Michele
M.L.
Mi ha colpito molto la sensibilità e la capacità di ascolto del Dottore.
Sono sempre stata titubante a iniziare un percorso psicologico.
Ora lo consiglio vivamente
Dott. Michele Basigli
Un vivo ringraziamento per le sue parole.
A presto e un caloroso saluto.
Dott. Michele Basigli
Risposte ai pazienti
ha risposto a 65 domande da parte di pazienti di MioDottore
Sento che il mio ragazzo sia troppo legato a sua madre. Buonasera Dottori, sono una ragazza di 29 anni e sono fidanzata da 4 anni con un ragazzo di 33 anni. Ho sin quasi da subito sofferto del suo modo di includere la madre in ogni, o quasi, nostra cosa di coppia. A partire dal fatto che passiamo sempre tantissimo tempo a casa di lui con i suoi genitori, perché ancora vice con i suoi e si dice non pronto per una convivenza, poiché sua mamma ha avuto problemi di salute e vuole starle vicino, per poi proseguire negli anni con diversi episodi, ad esempio: litigavamo spesso per cose nostre, spesso dentro casa sua e con i suoi genitori presenti anche se in un altra stanza, perché si rifiutava di uscire di casa a discutere, e appena il gioco "si faceva duro" andava dalla mamma a dirle che stavo esagerando e di parlare lei con me, quindi io finivo a parlare delle nostre cose con sua madre. Piano piano questa cosa della madre è diventata sempre più pesante, un'estate l'ha portata in vacanza con noi anche se solo per pochi giorni, dicendomelo all'ultimo e passando gran parte del tempo con sua madre, gli avevo detto che non mi andava bene ma mi ha detto "o così o te ne stai a casa, mia madre viene con noi, punto". Da lì ho deciso di non frequentare più casa sua e dato che loro hanno una sorta di depandance vicino casa, semmai di incontrarci li. Mi faceva pesare che venivo a casa sua e non passavo a salutare la madre. Tante volte, mi fermavo a dormire da lui e lui magari usciva il pomeriggio con amici dicendomelo all'ultimo, scusandosi con "starò via massimo un paio di ore, tu intanto magari fai compagnia a mia madre". Ha girato sempre tutto troppo intorno a lei, e ho iniziato a prendere male la cosa, nutrendo antipatia per la madre, anche molto invadente se devo dire come persona. Ora la mamma è ricoverata per alcuni accertamenti da qualche mese (nulla di grave), e lui non fa altro che parlarmi di lei più volte a settimana, rievocandola in qualsiasi discorso e dicendomi "quanto mi manca mia madre, non vedo l'ora che torni". Io non so se sto esagerando, ma sento di stare a stufarmi di questo suo essere così "mammone". Ho provato a parlargli di questo fastidio e sa solo dirmi che sono insensibile e che non voglio bene a sua madre, che sono irriconoscente perché lei mi ha sempre trattato come una figlia. Da qualche mese si parla di convivenza, ma lui guarda caso ha declinato le mie proposte e ha scelto un appartamento vicino casa della madre, per poter stare vicino a lei. Lui inoltre, apparte il fatto che io sono sì molto legata alla mia famiglia ma non così morbosa, ogni qualvolta mi è capitato di parlare con i miei o di palesargli la voglia di trascorrere un pò di tempo con loro, mi ha sempre schernita dandomi della bambina infantile che ancora sta sotto l'ala di mamma chioccia. Sento che questo suo attaccamento sta minando seriamente dopo anni la mia visione di lui come uomo con cui poter avere un futuro. Vorrei avere qualche parere su questa situazione, se sono io esagerata e su come potermi comportare, perché non c'è verso di aprire il discorso "mamma" con lui, che si offende e mi da addosso dandomi dell'insensibile. Grazie a tutti per la vostra attenzione.
La situazione che descrivi è complessa e riesce a toccare diversi aspetti delle dinamiche familiari e relazionali.
La mia impressione è che tu stia vivendo un disagio significativo rispetto al legame che il tuo ragazzo ha con sua madre, e questo è del tutto legittimo.
I legami familiari, in particolare tra madre e figlio, possono essere molto forti e variabili. È importante considerare che un certo grado di attaccamento è normale, ma quando questo si traduce in una dipendenza emotiva e in un'interferenza nelle relazioni sentimentali, può diventare problematico.
Sembra che la tua necessità di costruire una relazione con il tuo ragazzo sia ostacolata dalla sua continua dipendenza dalla madre. È fondamentale che all'interno di una coppia ci sia uno spazio per la coppia stessa, lontano dalle interferenze familiari.
Hai menzionato di aver provato a parlargli del tuo fastidio, ma sembra che non ci sia stato un ascolto adeguato da parte sua, il che è un punto critico. La comunicazione è essenziale in una relazione. Ti suggerirei di cercare di esprimere i tuoi sentimenti in modo chiaro e calmo, senza accusarlo, ma sottolineando come queste dinamiche ti fanno sentire.
È valido desiderare tempo e spazio per la tua relazione di coppia, e sarebbe importante che anche lui riconoscesse questo bisogno. La tua proposta di una convivenza è un passo importante, ma se lui continua a declinare in favore della vicinanza alla madre, questo può creare ulteriori tensioni.
Se hai l'impressione che questo attaccamento "mammone" stia minando la tua visione del futuro insieme, potrebbe essere utile considerare quello che desideri veramente da questa relazione. È importante avere una chiara visione dei tuoi bisogni e di ciò che desideri per il tuo futuro, e a volte è necessario prendere decisioni difficili in base a tali considerazioni.
Ogni famiglia ha le proprie dinamiche e i propri stili relazionali. Potrebbe essere utile riflettere anche sul tuo rapporto con la tua famiglia e su come queste dinamiche influenzano il tuo punto di vista su quello che stai vivendo.
Se la situazione continua a essere insostenibile, potresti prendere in considerazione l'idea di chiedere supporto a un professionista (un terapeuta di coppia, ad esempio) che possa aiutarvi a esplorare queste dinamiche in un ambiente sicuro e costruttivo.
In sintesi, non stai esagerando: le tue emozioni sono valide e meritano attenzione. È importante essere in grado di discutere spesso e in modo aperto in una relazione. Spero che questi spunti ti possano dare qualche idea su come procedere.
Rimango a completa disposizione. Un caloroso saluto.
Dott. Michele Basigli
Buonasera, sono una ragazza di 24 anni.
Scrivo qui perché sono molto scossa dopo un fatto accaduto ieri sera. Poche ore fa, grazie a un video pubblicato nelle storie dal mio ragazzo, sono venuta a conoscenza di un mio comportamento nei suoi confronti del quale mi vergogno e non me ne capacito in alcun modo. Premessa: lui aveva bevuto davvero troppo, tanto da non reggersi in piedi e vomitare sia su se stesso che tutto intorno a lui. Anche io ho bevuto durante la serata, ma comunque riuscivo a stare in piedi e chiacchierare senza problemi. Nel video in questione si vede il mio ragazzo che cade a terra, io che mi avvicino a lui e gli tiro due colpi in testa, dal video non si capisce bene se l'ho colpito o meno (probabilmente il secondo colpo si), poi tendo la mano per farlo alzare e barcollando lo aiuto a vomitare cercando di tenerlo in piedi per quanto possibile. La visione di questa scena mi ha scioccata, sono ore che piango e tremo, ho guardato il video più e più volte cercando di capire perché l'ho fatto e soprattutto come ho potuto non ricordare. Ora mi trovo a lavoro e non so come affrontare la situazione, ho scritto le mie scuse al mio ragazzo e lui ha detto di stare tranquilla che l'importante è che mi sono resa conto del brutto gesto. Sono mortificata, io sono sempre stata del parere che la violenza fisica in un rapporto sia un segno da non ignorare mai. sono davvero sconvolta, non mi spiego il motivo per il quale ho agito così...
Buonasera, è comprensibile che tu stia vivendo una situazione emotivamente intensa e complessa. L'esperienza che hai descritto sicuramente ha scatenato in te una serie di emozioni, tra cui vergogna, confusione e tristezza.
È importante ricordare che tutti possiamo commettere errori e che gli eventi legati all'ubriachezza possono portare a comportamenti che non rispecchiano la nostra natura abituale.
La tua reazione è comprensibile, soprattutto considerando i tuoi valori riguardo alla violenza. È fondamentale analizzare questo episodio non solo in termini di cosa è successo, ma anche di cosa potrebbe significare per te.
Il fatto che tu stia riflettendo così profondamente su questo episodio dimostra una chiara consapevolezza delle tue azioni e un desiderio di comprendere il perché. Questo è un passo importante verso la crescita personale.
L’alcool può alterare il nostro comportamento e il nostro giudizio, portandoci a fare cose che normalmente non faremmo. Potrebbe essere utile esplorare come ti sei sentita durante e dopo aver bevuto, e quali fattori potrebbero aver influenzato il tuo comportamento.
Hai già fatto un passo in avanti scrivendo le tue scuse al tuo ragazzo. Potresti considerare di avere una conversazione più approfondita con lui su ciò che è successo, ascoltando anche il suo punto di vista e come si sente al riguardo.
Se questa situazione ti pesa fortemente e continui a sentirti scossa, potrebbe essere utile consultare un professionista della salute mentale. Un terapeuta può offrirti uno spazio sicuro in cui esplorare le tue emozioni e lavorare su eventuali schemi comportamentali che potrebbero emergere in futuro.
Considera di prendere un momento per riflettere su cosa significa per te la violenza e come vuoi comportarti in futuro. Questo potrebbe includere prendere decisioni più consapevoli riguardo all'assunzione di alcol e capire quali sono i tuoi limiti.
Riconoscere un comportamento problematico è un passo importante verso il cambiamento e la crescita.
È chiaro che tu hai un forte desiderio di migliorarti e di rispettare te stessa e gli altri. Abbi cura di te stessa in questo processo e permetti a te stessa di percorrere questo percorso di riflessione senza giudizio.
Rimango a completa disposizione. Un caloroso saluto.
Dott. Michele Basigli
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