Esperienze
Orientamento lacaniano.
Nella mia esperienza professionale ho osservato che una vera e profonda formazione all'ascolto e all'intervento psicologico è possibile quando si ha il privilegio di lavorare e sperimentarsi su più piani: quello della psicologia e psicoterapia individuale (studio privato), quello della famiglia (studio privato ed esperienze accumulate nell'ambito della psicologia sociale), quello fondamentale e imprescindibile della psicoterapia dell'adolescenza (formazione presso coop. sociale, studio privato) e infine il mondo dei media (Master in Comunicazione multimediale presso l'Univ. di Ferrara). A tali esperienze si aggiunge un'attività di autrice e traduttrice dal greco antico che mi ha fornito la possibilità di indagare il dolore e la paura da molteplici punti di vista.
In studio ci ritroveremo all'interno di una cornice terapeutica fondata su consapevolezza dei ruoli, serietà, fiducia, rispetto dell'altro.
Esperienze in breve:
- Supporto alla genitorialità e supporto alla famiglia (gruppi parentali e coppia) presso «S.C.Marianella Garcia».
- Lavoro sulla conoscenza di sé e su disturbi correlati a: ansia da prestazione, frustrazione, paura sociale, ansia generalizzata, depressione, DOC a tutte le età (a partire dall'adolescenza). Formazione in itinere in psicoterapia ad indirizzo lacaniano presso l'Istitituto Superiore di Studi Freudiani J.Lacan.
- Tutela e supporto di minori in famiglie con alto livello di conflittualità/manipolazione/abusi. presso «Spazio Neutro» di Nesima (Comune di Catania).
- Tirocinio presso C.T.A. Villa Erminia (Mascalucia, Catania): Psicosi, Disturbi affettivi e Dipendenza affettiva, Disturbo Ossessivo Compulsivo, Melanconia.
"Ho imparato che ho ancora molto da imparare."
(da «Ho imparato" di Maya Angelou).
Esperto in:
- Psicoterapia
- Psicologia del lavoro
- Psicologia dell'età evolutiva
- Psicologia scolastica
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Punteggio generale
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Mik
La Dottoressa Greco è veramente molto gentile, garbata, accogliente. Mi ha subito dimostrato grande attenzione e disponibilità già dal primo colloquio. La sua empatia e il suo approccio professionale alla psicoterapia sono di notevole spessore, è una donna colta e di valore. La consiglio a chiunque stia cercando un supporto.
Franco
La Dott.ssa Greco è una persona di particolare dolcezza e umanità, dal primo momento in cui l'ho conosciuta mi sono sentito a mio agio e incoraggiato a fare ciò che non ero Mai riuscito a fare prima: vuotare il sacco davanti a me stesso e iniziare ad essere più gentile con me e, di conseguenza, con le persone che mi circondano. Andare da lei mi ha dato una grande forza. Le sono molto grato.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 13 domande da parte di pazienti di MioDottore
Sono un ragazzo di 19 anni , mi sono lasciato con la mia ragazza circa un mesetto fa. Ci siamo conosciuti a scuola ed è stato un colpo di fulmine un po per entrambi , dopo qualche mese di conoscenza ci siamo messi insieme. Io fin dall'inizio ho cercato di trattarla e amarla come meglio potevo e lei faceva lo stesso andava tutto bene .Unico problema , non litigavamo mai , e dopo 7 mesi senza litigi le cose sono iniziate a cambiare direi anche giustamente. Il motivo principale dei litigi si basava sul fatto che mentre lei è una che dice tutto subito Io certe volte mi tengo le cose dentro e da qui nascevano complicazioni . Io e lei siamo molto diversi caratterialmente oserei dire quasi l'opposto ma questo non era mai stato un problema , perché poi alla fine la pensavamo uguale quasi su tutto . Fatto sta che dopo un litigio lei ha detto che secondo lei siamo troppo diversi per stare insieme e che non avrebbe mai potuto funzionare , principalmente per il modo diverso in cui comunichiamo e le incomprensioni che nascevano da ciò. Inoltre in quest'ultimo periodo lei stava molto male mentalmente e che. Io le ho spiegato che per me non aveva senso chiudere , perché sarei cercato di venirle incontro su questi aspetti e piano piano l'avremmo superata ma lei la ha voluta chiudere dicendo che non sarebbe più riuscita a tenere in piedi la relazione e che secondo lei non c'era più speranza(dopo 3 litigi non c'è già piu speranza?). Io non ho idea di cosa pensare , parlandone con i miei amici quasi tutti mi hanno detto che secondo loro c'è qualche altro motivo dietro . Mi sembra un motivo così stupido per chiudere una relazione che non so cosa pensare , puoi dire che non c'è più speranza dopo anni passati insieme a provarci e vedi che non funziona, non dopo 7 mesi quando iniziano ad esserci i problemi o almeno io la vedo così. Secondo voi può esserci qualcosa dietro?
Gentile, le relazioni non sempre sono il frutto di scelte razionali (anzi: non è auspicabile che gli elementi razionali prendano il sopravvento), così accade che anche la fine di una relazione non sia sempre l'effetto di ragionamenti logici.
Tuttavia sarebbe interessante (e bello o doloroso, dipende un po' dai risultati) cercare di parlare con la sua ragazza del vostro vissuto. Se adesso sorgono questi problemi che paiono insuperabili, cosa vi ha tenuti insieme negli ultimi sette mesi? Quali sono stati i momenti più belli del vostro rapporto? Questi momenti sono recuperabili?
Potreste anche fare scoperte dolorose, lei potrebbe apprendere che questi sette mesi sono stati belli solo per lei e non per la sua ragazza oppure la sua ragazza potrebbe riconsiderare i termini del problema ed offrirle altre spiegazioni... i possibili esiti sono tanti.
È, in ogni caso, una discussione che le consiglio vivamente di intraprendere. Credo che sarà utile. Un caro saluto.
Dott.ssa Maria Greco
Buongiorno a tutti. All'incirca 2 anni fa ho iniziato un percorso con una psicologa in quanto, in quel periodo, mi sono ritrovato a fare da caregiver ad un famigliare. Col tempo, le sedute si sono sempre più diradate, l'ultimo colloquio è stato prima dell'estate. Sarei dovuta tornare dalla psicologa in questione dopo l'estate ma, contattandola per tempo, ho cortesemente chiesto di cancellare l"appuntamento in quanto, al momento, non sento più il bisogno di andarci. Dall'altra parte ho avvertito una resistenza alla sospensione della psicoterapia (nonostante, ad oggi, la situazione sia oggettivamente sotto controllo), al punto che mi è stato richiesto di posticipare il colloquio, anziché annullarlo, in quanto chiedere un percorso terapeutico con un colloquio finale sarebbe "più deontologicamente corretto". Lì per lì ho accettato, però più la data dell'appartamento si avvicina, più non ho voglia di andarci, in quanto personalmente non ne sento il bisogno. Secondo voi cosa dovrei fare? Andare controvoglia, oppure dire in tutta sincerità alla professionista in questione che, al momento, non ne sento la necessità? La vita quotidiana è frenetica e le spese sono tante, onestamente preferirei investire tempo e soldi in qualcosa in cui credo maggiormente, al momento. Secondo voi la sua "insistenza" è giustifica, oppure no?
Grazie a tutti coloro che mi daranno il loro parere. Buona giornata. Marco.
Gentile Marco,
trovo materiale di riflessione nella sua richiesta (di cui la ringrazio).
È indubitabile che, per quanto oneroso, il costo di una singola seduta sia in termini di tempo che economici non sia determinante a fronte di due anni di terapia.
Ma il punto non è questo.
Credo parli da sé la sua frase: "più la data si avvicina, più non ho voglia di andarci".
Come mai?
Dunque la prospettiva dell'incontro attiva in lei
stati d'animo non indifferenti.
Si potrebbe ipotizzare, senza la pretesa di avere la verità in tasca, che, nonostante la lunga pausa estiva, il transfert sia ancora attivo e che lei opponga una resistenza su cui forse sarebbe il caso di riflettere.
Il mio consiglio è dunque di sciogliere questo nodo con la sua terapeuta.
Credo che la collega abbia ben chiara la situazione e che, dunque, solo per questa ragione abbia "insistito".
Spero che andrà, questo incontro potrebbe sorprenderla più di quanto non crede.
Sarebbe bello conoscere l'esito (nel caso in cui dovesse decidere di andare).
Se vorrà, saremo qui per lei.
Un caro saluto
Dott.ssa Maria Greco
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