Esperienze
Mi sono laureata a Catania con Laurea Magistrale in Psicologia, indirizzo Clinico-Riabilitativo, con voti 110/110 e lode. Ho seguito un corso annuale di alta formazione sulla "Clinica Psicoanalitica dei Nuovi Sintomi" del centro IRPA del prof. Massimo Recalcati e successivamente mi sono dedicata ad approfondire la cura ed il supporto genitoriale attraverso un Corso di formazione in "Parent Coaching", tenuto dal centro di formazione FCP.
La mia esperienza clinica si è sviluppata attraverso diversi contesti professionali:
- Attività clinica presso le "Officine Psicologiche del libero pensiero", dove mi occupo di valutazioni psicodiagnostiche, somministrazione di test e attività peritali
- Esperienza presso l'Azienda Ospedaliero-Universitaria "Policlinico-Vittorio Emanuele" di Catania, dove ho condotto colloqui anamnestici e partecipato a valutazioni psicodiagnostiche con pazienti adolescenti, adulti e anziani
- Tirocinio post-lauream presso l'UOC di Neuropsichiatria Infantile dell'ASP 3 di Catania, dove ho acquisito competenze nella valutazione psicologica e neuropsicologica in età evolutiva, nella stesura di relazioni cliniche e nella partecipazione a équipe multidisciplinari
Durante la mia esperienza di formazione ospedaliera, ho avuto modo di approfondire il trattamento dei DCA e dei disturbi di personalità emergenti in fase evolutiva; Ciò ha permesso di consolidare in me una grande predilezione per adolescenti e giovani adulti.
Le mie competenze professionali includono:
- Conduzione di colloqui clinici e di supporto psicologico
- Valutazione psicodiagnostica completa attraverso test psicometrici e proiettivi
- Lavoro in équipe multiprofessionali
- Supporto specializzato alla genitorialità
- Esperienza in ambito di psicologia forense
- Competenze specifiche nel supporto all'apprendimento e nell'integrazione scolastica
Il mio approccio professionale integra l'intervento sul sintomo con un lavoro più profondo di matrice psicoanalitica, che meglio permette di affrontare sia le manifestazioni immediate del disagio che le sue radici più profonde. Ho sviluppato una particolare passione e competenza nel lavoro con gli adolescenti e nel supporto alla genitorialità, aree in cui l'integrazione tra questi due livelli di intervento risulta particolarmente efficace.
Il mio metodo di lavoro unisce grande passione, formazione continua e sensibilità relazionale, elementi che ritengo fondamentali per creare un ambiente terapeutico efficace e accogliente, capace di sostenere il paziente nel suo percorso di crescita e cambiamento.
Da oltre 10 anni dedico quotidianamente alla psicologia clinica tutta la mia passione e le mie energie personali e professionali, ed ho il grande piacere ed onore di mettere a disposizione il mio lavoro per offrirlo a chiunque ne abbia bisogno.
Esperto in:
- Psicodiagnostica
- Psicologia dell'età evolutiva
- Psicoanalisi
- Psicologia giuridica
Indirizzi (2)
Pazienti senza assicurazione sanitaria
Consulenza psicologica • 50 €
Colloquio psicologico individuale • 50 €
Consulenza genitoriale (descrizione) • 70 € +2 Altro
Sostegno alla genitorialità • 70 €
Trattamento DSA • 30 €
Pazienti senza assicurazione sanitaria
Consulenza online • 50 €
Metodi di pagamento: Bonifico, Bonifico istantaneo
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Intestato a Maria Francesca Romeo IBAN
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6 recensioni
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Chiara
In un momento molto difficile della mia vita, ho trovato in lei un vero rifugio. La sua empatia, la sua capacità di ascolto e il suo approccio professionale mi hanno permesso di affrontare le difficoltà con maggiore serenità. Grazie al suo supporto, sono riuscita a superare tante difficoltà emotive e a ritrovare la forza per andare avanti. La consiglio a chiunque stia cercando un aiuto concreto e genuino, perché in lei si trova non solo una psicologa competente, ma anche una persona capace di offrire sostegno e comprensione.
Martina
Non potrò mai ringraziare abbastanza la dottoressa per il supporto che mi ha dato in uno dei periodi più difficili della mia vita. Con grande professionalità, empatia e delicatezza, è riuscita a farmi sentire compreso/a e a guidarmi nel ritrovare equilibrio e serenità. Ogni incontro era uno spazio sicuro, privo di giudizio, dove potevo affrontare le mie emozioni e le mie difficoltà con calma e chiarezza.
La sua capacità di ascolto e le sue parole mi hanno dato gli strumenti per vedere le cose da una prospettiva diversa e per riprendere il controllo della mia vita. Consiglio vivamente la dottoressa a chiunque stia cercando un supporto psicologico: è una professionista straordinaria e una persona davvero speciale
C.A.
La dottoressa Romeo è stata una fantastica scoperta!
Mi sono sentita accolta e capita sin da subito. Con lei sono riuscita ad aprirmi e mi sta aiutando a conoscermi meglio e a guardare diverse situazioni con occhi diversi.
La consiglio!
CB
La mia esperienza con la dottoressa è solo che positiva. Professionalità e competenza, ma anche tanta attenzione alla persona che ti fa sentire davvero ascoltato/a e compreso/a. Consiglio a tutti
I. B.
La dottoressa Romeo è professionale, attenta e molto preparata. La cosa che sento di dire è che nel suo lavoro ci mette il cuore accogliendoti con grande affetto e tenerezza. Con lei non ti senti giudicato né a disagio ma avverti una sensazione di benessere e di serenità che ti permette di affidarsi totalmente. La consiglio vivamente a tutti, adulti e adolescenti perché è davvero una persona molto competente .
Risposte ai pazienti
ha risposto a 7 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve,
Sono una ragazza di 16 anni e vorrei dei consigli più "professionali" riguardo il mio rapporto con i genitori. Loro sono sempre stati abbastanza "severi" con me e con i miei fratelli maggiori (che hanno 10 anni in più di me), ma ho la sensazione che nel mio caso lo siano di più (ciò che "giustifica" questo è il fatto di essere una ragazza e quindi, secondo loro, più soggetta a rischi e pericoli). Non sono quel tipo di genitore severo nel senso che pretendono voti perfetti (nonostante un minimo ci guardino alla scuola, ma nessuno di noi tre gli ha mai dato problemi in quell'ambito) oppure che mi vietino di uscire un pomeriggio con gli amici o che mi puniscano se faccio qualcosa. Non sono mai successi episodi di questo tipo. Più che altro hanno dei punti su cui sono totalmente irremovibili. Su alcuni argomenti non ho neanche niente in contrario (come ad esempio alcol eccessivo, sostanze stupefacenti o violenza, riguardo cui hanno sempre detto che non li tollerano assolutamente), ma su altri sento che non ci sarebbe nulla di male. L'esempio più classico che gli ho riproposto più volte è il fatto di uscire la sera ( è anche vero che neanche i miei fratelli alla mia età lo facevano). Il problema è che hanno un vero e proprio terrore di farmi uscire la sera, indipendentemente dall'orario di ritorno, delle persone con cui sto o dal luogo in cui vado. Ovviamente questo mi ha sempre creato problemi con le mie amiche, perché non sono mai potuta andare a compleanni, feste o anche solo banalmente un giro in centro il sabato sera, perciò quando si parla di questi argomenti io sono automaticamente esclusa e mai invitata. Il problema, però, non si ferma li. Hanno anche paura a farmi andare a cena da mio fratello (che ormai vive da solo a meno di 10 minuti a piedi da casa nostra). Questa estate lo ho fatto due o tre volte, ma un giorno mio padre ha iniziato a dire che non gli piace che io stia iniziando a prendere questa abitudine di andare la sera da lui e che se voglio vederlo ci devo andare il pomeriggio (come infatti ho iniziato a fare), nonostante quando tornavo dopo la cena, mio fratello mi accompagnava personalmente a casa proprio come loro avevano preteso. C'è da aggiungere che i miei genitori probabilmente considerano mio fratello una persona poco affidabile a volte, perché è sempre stato uno di quelli che si dimentica facilmente le cose o che, come dicono loro, "sta con la testa tra le nuvole", ma anche secondo lui questa situazione è eccessiva. Ci rimango male ogni volta che qualcuno mi propone anche solo di fare una passeggiata dopo cena, ed io devo continuamente rifiutare, nonostante mi piacerebbe. Non ho intenzione di fare nulla di male, anzi non mi interesserebbe neanche andare a ballare in discoteca (da cui i miei genitori sono "terrorizzati"), o bere, o fumare, ma loro sono convinti che la loro paura non dipenda dai miei comportamenti ma da quello che può succedermi in base alle persone intorno. Anche quando mio fratello iniziò a uscire la sera più spesso ed aveva già circa 23 anni, subì molte critiche da parte loro, ma dicevano che è maggiorenne e che loro possono solo consigliargli di non farlo, poi deve decidere lui. Con me invece saranno irremovibili, perché "finché sto sotto questo tetto devo rispettare queste regole". Capisco le loro preoccupazioni, ma così mi sento davvero in gabbia. Ogni capodanno lo passo chiusa in casa e, invece di festeggiare con i miei coetanei, passo il tempo a piangere o a stare male. Ho trovato ciò che mi piace fare la sera, anche perché sono una persona abbastanza solitaria, ma ovviamente ogni tanto mi piacerebbe sentirmi più "libera", senza eccedere mai. Alcune loro ansie, inoltre, sento che me le stiano "trasmettendo", nel senso che a volte davvero ho ansia nel tornare da sola quando si fa più buio o cose simili, ed ho paura che anche quando potrò davvero fare come meglio credo, avrò talmente tanta ansia che non lo farò e rimarrò "incastrata" per sempre in questa "gabbia".
Mi dispiace per il testo abbastanza lungo.
Vi ringrazio
Buona Giornata
Carissima,
ho letto con attenzione quanto hai scritto e posso immaginare quanto per te sia dolorosa tuta questa situazione. In base alla mia esperienza, mi sento di consigliarti di trovare dei compromessi possibili con i tuoi genitori, dal momento che per te è necessario nutrire e sostenere una buona rete sociale. Sicuramente è importante che tu ed i tuoi genitori riusciate a capire i vostri reciproci bisogni, in modo che ciascuno di voi si senta ascoltato. Solo così potrete avere una comunicazione efficace e porre le basi per dei compromessi educativi possibili per tutti voi.
Un caro abbraccio
Mi chiamo Patrizia e ho sedici anni. Ho iniziato a stare male dopo aver visto un video su cosa potrebbe esserci dopo la morte. Come mio solito, ho iniziato a pensarci veramente troppo, infatti è diventato un pensiero ossessivo da allora. Non tanto cosa c'è dopo la morte, ma il fatto che potrebbe accadere in ogni istante, rendendo tutto inutile. Quando studio penso "e se muoio domani? che senso ha studiare?", oppure sto leggendo un libro e penso al fatto che potrei non finirlo. O vorrei guardare delle serie tv che mi interessavano, ma non lo faccio perché penso "che senso ha farlo se si muore?". Devo vivere un altro giorno con questa l'ansia e il pensiero di inutilità di tutto perché c'è la morte? Non ne parlo con nessuno perché ho paura che potrebbero iniziare ad avere le mie stesse ansie. Non riesco più a vivere normalmente, perché ho realizzato che tutto potrebbe finire da un momento all'altro e quindi che nulla ha senso. Ora, di qualsiasi cosa, penso sempre "e cosa lo faccio a fare se si muore? che senso ha la vita?". Sono consapevole che sono solo ansie, e delle volte riesco a essere lucida e a ricordarmelo, ma spesso questi pensieri prendono di nuovo il sopravvento e non riesco a pensare a nulla se non a questo ipotetico "non-senso" dell'esistenza.
Cara Patrizia,
è normale alla tua età confrontarti con i temi più profondi dell'essere e dell'esistere. Ti invito a non aver timore delle tue riflessioni, sono comuni ed indice di un buon funzionamento cognitivo. Tuttavia, se ritieni di avere paure o angosce che rendono la vita di tutti i giorni, ti conviene chiedere un supporto professionale che possa accompagnarti in questo particolare periodo della tua adolescenza. Un caro saluto
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.
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