Esperienze
Considero alcune comuni difficoltà come la depressione, le fobie, il trauma, l'ansia patologica, lo stress e i disturbi psicosomatici come segni della necessità di realizzare un migliore adattamento della persona al suo ambiente di vita. Una necessità che a volte si manifesta come il semplice desiderio di diventare migliori o di aumentare il livello dell'autostima.
Nella psicoterapia prediligo una visione della persona di tipo sistemico relazionale e costruttivista e, se desiderato dal cliente, utilizzo le modalità della psicoterapia ipnotica definite dall’integrazione degli insegnamenti del suo precursore Milton Hyland Erickson con i più recenti modelli delle neuroscienze.
Esperto in:
- Ipnoterapia
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Punteggio generale
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Giovanna
Il Dott. Marco Aguzzi un grande professionista, una bella persona, molto gentile, empatico, disponibile e sempre pronto all’ascolto.
Mi sono trovata molto bene, un bel percorso molto costruttivo che continuerò a fare.
Grazie Marco
Debora M.
Il Dott. Marco Aguzzi è un professionista molto competente, puntuale e disponibie; da subito mi sono sentita a mio agio grazie alla sua empatia e gentilezza ed è riuscito a tirar fuori la vera parte di me calmando le mie ansie e le mie paure. Lo straconsiglio!!! Grazie di cuore Dott. Aguzzi
Anna Ciucca
Ho trovato quello giusto. Non parlo del compagno di vita ma di un professionista che mi sta aiutando a migliorarla nettamente, confrontandomi e mettendomi in gioco.
Luigi Carriero
La conoscenza di Marco è stata importante per il mio percorso di vita perché oltre ad essere un professionista serio è soprattutto una persona di grande umanità.
Nel percorso di riscoperta e di lavoro su me stesso Marco ha saputo accogliermi, essere attento e accorto alle mie fragilità, ha saputo essere d’aiuto già dal primo incontro alleggerendo e ridimensionando le mie paure e e tutt’ora mi accompagna con la serenità e pazienza di cui avevo bisogno.
Consiglio fortemente.
Elisa Buiani
Marco è stato il mio “angelo “ mi ha aiutato a superare ansia e attacchi di panico con una delicatezza e una comprensione che difficilmente ho incontrato nella mia vita!
È una persona estremamente empatica che ti mette sempre a tuo agio.
A distanza di anni dal mio percorso, lo ricordo con estrema gratitudine per avermi fatto ricominciare a Vivere e per questo gliene sarò sempre riconoscente!
Per me è il migliore!!!!! Elisa Buiani
Gian Carlo Castelli
Ho avuto la fortuna di incontrare Marco Aguzzi. Un professionista serio, umano e empatico. Grazie a Marco, sono riuscito a risolvere delle soluzioni che per me erano impossibili da risolvere.
Martina
Assolutamente puntuale e preciso.
Non guarda il tempo ma spesso le sedute vanno avanti oltre.
È molto disponibile.
Capisco ogni mia richiesta e sopratricoeda fatti o cose raccontate anche all'inizio del rapporto terapeutico.
Mi fa sentire compresa e cerca sempre do trovare con me il modo migliore per andate avanti e stare meglio.
Non c'è assolutamente giudizio si quello che racconto ma tanta empatia.
Un vero professionista a tutti i livelli, che posso solo ringraziare per accompagnarmi in questo tortuoso momento della mia vita..
Grazie
BA
Sono serguita ormai da tempo dal dottor Aguzzi che apprezzo per il metodo, per la capacità di relazione con il paziente, affrontando anche le questioni più complesse, nonché per le doti umane e comunicative.
Tiziana S.
Un professionista di grandissima competenza e sensibilità. Il suo ascolto è sempre preciso e attento, le proposte di soluzione/aiuto semplici e attuabili. Mi sono sempre trovata benissimo.
Fausto Carubbi
Oltre ad essere molto professionale e a svolgere in maniera efficace il suo lavoro riesce a metterti sempre a tuo agio fin dal primo incontro, è di una educazione e gentilezza rare.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 8 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buonasera sono una ragazza di 28 anni e da una settimana ho interrotto la mia relazione durata sette anni. Il mio ex ragazzo è fantastico , una bella persona ma negli ultimi due anni sentivo che qualcosa nel rapporto non stesse andando nel verso giusto. Ho iniziato a notare le differenze caratteriali, di obiettivi e di status sociale che spesso mi mettevano in imbarazzo. Inoltre, negli ultimi due anni ho iniziata a provare attrazione nei confronti di un altro uomo, con il quale ho intrattenuto un rapporto epistolare.
Il campanello di allarme è scaturito dal fatto che io non provassi più attrazione sessuale nei suoi confronti. I rapporti erano sporadici e “ obbligati”, non avevo mai voglia ( solo nei suoi confronti), i baci erano diminuiti, i gesti di affetto mi davano fastidio e i momenti di condivisioni che riguardassero la coppia si erano annullati ( uscivamo solo in comitiva perché lui da solo con me si annoiava ). L’assenza di desiderio mi ha fatto capire che alla mia età in un rapporto ci debba essere la passione , e che non potevo accontentarmi di un rapporto comodo ma che forse non era quello giusto per me.
La questione è che non ho sofferto. Non ho pianto, non sto male, porto avanti la mia vita piena di impegni con una strana tranquillità, come se nulla fosse accaduto.
A volte penso a lui, al fatto che magari vorrei raccontargli qualcosa di particolare che mi capita durante la giornata, ma oltre questo nulla più. Continuo a volergli un bene dell’anima. Ma è normale non soffrire per la fine di una relazione lunga sette anni?
Descrive la sua vicenda con una tale naturalezza e spontaneità che fanno pensare che sia "normale" nel senso di funzionale e sano per la sua persona. Forse ci saranno momenti diversi in cui proverà altre emozioni: sarà importante per lei saperle accoglierle con le stesse modalità. Le auguro tanta serenità
buona sera,
sono una ragazza di 21 anni,
vi scrivo perché è da quattro anni a questa parte che mi ritrovo a rivivere quasi per ogni frequentazione delle dinamiche che mi portano a sentirmi sbagliata, “rotta”.
ogni frequentazione non sono riuscita a portarla oltre una/due uscite perché sopraffatta da sensazioni di oppressione, nausea, angoscia, ansia, spesso mi rendo conto di essere diventata troppo selettiva.
analizzo ogni dettaglio di una persona e trovo sempre qualcosa che non mi piace esteticamente.
so che potrei risultare superficiale, ma è come se non riuscissi a guardare una persona nel suo complesso, oltre la copertina, ma mi fissassi nella bellezza.
spesso esco con un ragazzo, mi trovo davvero bene, mi sento leggera, al settimo cielo, risate varie e mi fermo a pensare “speriamo di continuare a sentirmi così felice” e in fine finisco per sentirmi il giorno successivo oppressa, sento l’esigenza di allontanarmi, sento quasi fastidio di una avvicinanza, di un messaggio, di un accenno di dolcezza, vorrei chiudere tutto, ed oltre al fatto che non vorrei sentirlo, non ho nemmeno voglia di riuscirci.
quando dico di sentirmi “rotta”, lo dico perché non sono mai stata così, certo sono sempre stata ansiosa, ma questa è una situazione totalmente differente dai miei stati ansiosi.
spesso mi vien da dare colpa alla mia sofferenza (perché mi porta a stare male con me stessa e sentirmi tremendamente in colpa per quel ragazzo) alle sofferenze che ho provato durante il post rottura con il mio ex, una relazione abbastanza particolare.. in quel periodo ho avuto differenti step, step di rabbia, rancore ecc.. spesso sono arrivata a pensare che il mio ex fosse un narcisista, ma poi mi dico che non sono io di certo a poterlo diagnosticare.
però ecco, un dato di fatto è di certo che dopo la rottura e le continue litigate del post rottura vissute durante il lockdown è come se quella versione di me stessa non esistesse più, durante una frequentazione mi sento glaciale, sbilanci di dolcezza mi mettono disagio/fastidio..
non so più come comportarmi.
ora mi ritrovo a dover affrontare un primo appuntamento con un ragazzo che conosce una mia conoscente, non l’ho mai visto, per chat sembra abbastanza dolce e inizio a percepire di già oppressione per messaggi in cui lui si è sbilanciato.
ho voluto essere sincera con lui, gli ho spiegato questo mio disagio per essere il più trasparente possibile.
non so come comportarmi, perché per una volta nella vita vorrei essere spensierata e vivere con leggerezza come dovrebbe fare una ragazza della mia età, mi sembra tutto più grande di me.
Vi ringrazio in anticipo per ogni vostra risposta.
Gentilissima. E' importante considerare che le emozioni che sta provando con tale disagio sono comunque le emozioni di una persona giovanissima e che probabilmente si sta cercando. Sarebbe molto positivo che riuscisse ad accettare la loro manifestazione senza necessariamente trovare specifici significati o cause per ogni suo comportamento. Le consiglio però di continuare ad aprirsi per gestire meglio il carico di preoccupazione e ansia che le sento esprimere, meglio in un percorso psicologico professionale. Buona fortuna
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