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Dottoressa, la ringrazio per il percorso condiviso insieme a me.
La ringrazio per la comprensione, l’attenzione, la pazienza, l’empatia.
Mi ha aiutato nel mio percorso di “rinascita” e le sarò sempre grata. Mai giudicante, mai scontata, da subito un posto sicuro.
Consiglio vivamente a tutti voi la Dottoressa Rostiti.
Professionista attenta, empatica e con un approccio gentile. Con lei sono riuscito subito ad aprirmi e mi sono sentito al sicuro e non giudicato.
Grazie dottoressa, il suo supporto mi sta facendo tanto bene.
Fortemente consigliata
ha risposto a 5 domande da parte di pazienti di MioDottore
Il mio ragazzo soffre di depressione da qualche anno ed è sotto terapia farmacologica da qualche mese. Stiamo insieme da circa un anno. È seguito anche da uno psicologo. La depressione gli ha portato un’importante apatia che si è intensificata negli ultimi mesi, l’ha portato a dire che mi amava meno ma che sapeva che io ero la persona giusta, che è felice con me e che vuole stare con me. Lo psicologo lo definisce una persona cinica, razionale, estremamente logica che non si lascia guidare dai sentimenti ma che li sopprime. All’inizio della relazione mi diceva che mi amava. Poi ha smesso. Qualche settimana fa ha detto che forse mi amava ancora perché i farmaci stavano facendo effetto. Qualche giorno fa gli ho chiesto se provasse ancora amore per me e mi aveva dato una non risposta, super razionale e logica. Lui è convinto di voler stare con me per una serie di ragioni, sa che sono la persona giusta ecc ecc. Mi ha anche detto che lo psicologo gli ha detto che deve “trovare una sua identità, trovare risposta a domande esistenziali come ad esempio che cos’è l’amore e maturare che questa è una relazione sana. Che l’incertezza è sbagliata”. Nella relazione precedente le emozioni erano più forti perché provava dipendenza per questa persona in quanto c’era e non c’era. Io invece ci sono sempre. Ho passato la notte a non dormire e piangere.
Io lo amo immensamente, credo che farei qualunque cosa per lui, mi prenderei anche la sua depressione e i farmaci pur di vederlo felice ma lui farebbe davvero lo stesso con me? Sto davvero vivendo questa relazione nella speranza che un giorno possa amarmi? Cosa devo fare per farmi amare? Cosa mi rimane di questo rapporto se non ho l’amore? Non so davvero come comportarmi e cosa fare, mi sento tremendamente in colpa ogni volta che ritorno sull’argomento “amore” perché lo metto in crisi ma ho bisogno di sentirmi amata.
Buongiorno, comprendo il suo sentirsi in colpa, ma questo colpevolizzarsi non può portare nulla di costruttivo, bensì rischia di trascinare anche lei nel buio e nella rassegnazione.
Soffrire è assolutamente legittimo, bisogna solo recuperare la razionalità per guardare il quadro da fuori e cercare un appiglio da cui ripartire per impostare una rotta nuova.
Stare accanto a una persona che soffre di depressione è faticoso e talvolta ci si sente frustrati o addirittura inermi, ma è necessario che lei pensi prima a fortificarsi e a sganciarsi dai pensieri negativi che la stanno costringendo in questa impasse.
Lei si pone delle domande che lasciano intravedere un bisogno di lavorare su di sé, per questo motivo ritengo che sia prioritario per lei intraprendere un percorso personale. In un secondo tempo, se lo vorrà, potrà seguire una terapia di coppia con il suo ragazzo, tuttavia per aiutare gli altri è fondamentale stare bene con se stessi: solo così si potrà ripartire.
Con i migliori auguri,
Dott.ssa
Laura Rostiti
Salve mia sorella è una ragazza che dal 2021 ha problemi di salute mentale tra cui un disturbo alimentare ossessione e apatia depressiva è in cura da un psicoterapeuta ma a causa della sua ipocondria non prende nessun tipo di medicine , ultimamente il suo umore è calato moltissimo in quanto lei si sente non parte di questa famiglia questo perché in realtà nostro padre la odia e la disprezza e purtroppo nostra madre che e sempre stata succube di lui che e un narcisista non fa nulla per aiutarla anzi quando cerco di farglielo notare fa la vittima della situazione . Il problema e che in questo periodo il psicoterapeuta non risponde più a mia sorella i miei si rifiutano di pagarle qualsiasi cosa perché non vogliono io al momento non ho soldi e lei si sente sempre più sola io cerco di fare coincidere sia il lavoro che lei ma sembra che sto fallendo perché ha una non sto avendo risultati e mia sorella si chiude sempre più in se stessa e ormai tre anni che non esci più di casa. Sono veramente disperata cosa posso fare per farla uscire o motivarla un attimo.?
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che coinvolge la vostra famiglia.
Lei sta già facendo molto, ma è necessario trovare l’aiuto di un professionista che prenda in carico sua sorella e - mi permetto di suggerire - anche lei e i suoi genitori.
Data la situazione così delicata, la esorto a mettersi in contatto con i servizi offerti dal suo Comune: potrà trovare un consultorio o un servizio di supporto psicologico o psicoterapeutico che vi aiuteranno ad affrontare le difficoltà e le forniranno il sostegno necessario ad accompagnare sua sorella in questo momento così faticoso.
Con i migliori auguri,
Dott.ssa
Laura Rostiti
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