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Esperienze
Benvenuti, sono la Dott.ssa Ilaria Ammirati, psicologa clinica e sociale. Nel mio studio privato a Torino, offro uno spazio sicuro, riservato e accogliente, dove ogni persona può sentirsi libera di esprimere e approfondire le proprie emozioni, esperienze e pensieri senza timore di giudizio. Con empatia e ascolto attivo, il mio obiettivo è aiutare ciascun paziente a riconoscere e valorizzare le proprie risorse, affrontando insieme fragilità e difficoltà, per raggiungere una maggiore accettazione di sé e un benessere psicologico duraturo.
Nel corso della mia carriera, ho maturato una vasta esperienza con minori non accompagnati, pazienti con disabilità fisiche e mentali, e persone che affrontano disturbi del comportamento alimentare (DCA). Queste esperienze mi hanno permesso di sviluppare una comprensione profonda delle diverse sfide che le persone possono incontrare nel loro percorso di vita.
I miei interventi sono mirati a favorire il benessere emotivo e psicologico, promuovendo una maggiore consapevolezza di sé e il raggiungimento di un'integrazione sociale appagante.
Aree di specializzazione:
- Supporto psicologico individuale
- Difficoltà relazionali
- Disturbi psicosomatici e gestione dello stress
- Disturbi d'ansia
- Gestione delle relazioni affettive
- Supporto alla genitorialità
- Miglioramento dell'autostima e dell'autoefficacia
- Orientamento nello studio e nel lavoro
- Elaborazione del lutto e dell'abbandono
- Disturbi depressivi
- Superamento delle fobie
Ogni percorso è unico e studiato su misura, per aiutarti a ritrovare equilibrio e serenità.
14 recensioni
Punteggio generale
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Maurizio
Professionale, empatica e competente, la dott.ssa Ammirati è stata veramente di aiuto
Federica
La dott.ssa Ammirati è stata la miglior scelta che potessi fare. Mi sta aiutando con professionalità ed empatia a gestire attacchi di panico e ansia, guidandomi con dolcezza nella ricerca delle cause a monte. Consigliatissima!
Nunzia
Mi ero bloccata con lo studio,in preda all'ansia volevo abbandonare gli studi.
A seguito colloquio la dottoressa è riuscita ad infondere fiducia in me stessa facendo leva sulle mie potenzialità che in questo momento erano offuscate.
Certamente continuerò il mio percorso terapeutico, consiglio vivamente la Dottoressa Ammirati per la sua capacità di mettere il paziente a proprio agio.
A R.
Nella mia sfortunata situazione di salute ho avuto il piacere essere stata sottoposta dalla dottoressa amministrata è sono rimasta completamente soddisfatta della sua professionalità e la consiglio vivamente.
Nadia
È stata una bella esperienza conoscerla, buona accoglienza, attenta all'ascolto e semplice nell'esposizione delle dinamiche delle problematiche e, non meno importante è empatica. Grazie dottoressa a presto
Annamaria
Ho contattato la dottoressa Ammirati, si è mostrata subito comprensiva, mi ha aiutata ad affrontare un periodo della mia vita in cui ero fortemente disorientata. Mi ha aiutato a mettere ordine e coerenza tra pensieri, emozioni ed azioni.
È stata per me una guida fondamentale. La ringrazio vivamente di tutto.
Robi
Sentivo da molto tempo il bisogno di parlare con un professionista che potesse aiutami a mettere apposto alcune cose che nella mia vita non stavano andando molto bene e la dottoressa Ammirati è stata davvero preziosissima per me, mi ha aiutata a vedere tante cose, anche di me, che non avevo la capacita o il coraggio di fare. Grazie al suo aiuto sto sempre meglio, il nostro lavoro insieme non è ancora finito, ci sono ancora dei nodi da sciogliere, e sono felice di poterlo fare con lei. Non mi sono mai sentita nella mia vita cosi a mio agio e non giudicata come con lei, riesce sempre a capire cosa voglio dire, anche quando non mi sto spiegando bene, è davvero una Professionista con la P maiuscola. Grazie infinite
Dott.ssa Ilaria Ammirati
Grazie di cuore per questa recensione così sentita e dettagliata! Sapere che ti sei sentita accolta e compresa è per me un motivo di grande soddisfazione, ed è un onore poterti accompagnare in questo percorso di crescita personale. I progressi che stai facendo sono frutto del tuo impegno e della tua determinazione, e sono felice di continuare a lavorare insieme per affrontare e sciogliere i nodi che restano. Un grande abbraccio e grazie ancora per la fiducia che riponi in me!
Risposte ai pazienti
ha risposto a 20 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno, sono estremamente in confusione e non so come comportarmi. Circa 5 mesi fa mi sono molto avvicinata ad una mia compagna di squadra di pallavolo di parecchi anni piú giovane. All'epoca dei fatti lei era fidanzata con un suo coetaneo da 4 anni (prima storia seria e duratura). Abbiamo iniziato a conoscerci in maniera piú profonda tramite messaggi, ci siamo fatte domane che ci hanno permesso di conoscerci meglio e ci siamo rese conto di avere molte cose in comune e punti di vista molto simili se non uguali. Io sono lesbica, lei ovviamente lo ha sempre saputo ma non é mai stato un problema, non ha pregiudizi. Il nostro rapporto ha continuato ad approfondirsi, carezze, abbracci, una sera ha anche dormito da me e non abbiamo chiuso occhio restando tutta la notte abbracciate a parlare. É capitato anche di baciarci, sempre comunque partito da lei perché io, sapendo la sua situazione, non ho mai voluto forzare nulla. Ogni volta che ci incontravamo c'era sempre più trasporto, ma quando ci separavamo subentravano in lei i sensi di colpa nei confronti del fidanzato, dubbi per il fatto che lei si é sempre vista con un uomo, dubbi per la differenza di etá...quindi mi chiedeva di fare in modo non succedesse piú, ma quando ci vedavamo di nuovo, regolarmente non riuscivamo a starci lontane. Lei é arrivata anche a lasciare il ragazzo x un breve periodo, per poi tornarci comunque insieme dicendo che nonostante tutto le faceva piú male il pensiero di perderlo. Continuava peró a dirmi cose di un certo peso, che per lei ero diventata molto importante, che quando stava con me non aveva pensieri, che la facevo star benissimo, che le facevo perdere un battito ogni volta che la guardavo o le dicevo certe cose...che non voleva perdermi. Alla fine me ne sono innamorata e gliel'ho detto (sapendo che in cuor suo giá ne era consapevole), le ho detto quello che provavo perché credo che amare qualcuno non sia mai sbagliato e sia giusto dirlo per non avere poi rimpianti e rodersi pensando ai "se" e ai "magari". Come risposta mi arrivó un "lo avevo capito ma non pensavo cosí tanto, mi dispiace e per quanto per un periodo ho pensato che anche da parte mia ci fosse qualcosa di profondo, ho fatto la scelta di stare con lui" ...ovviamente mi é crollata la terra sotto i piedi. Lei é una persona molto razionale, fa fatica ad esternare le sue emozioni. É anche molto empatica e mette sempre il bene degli altri davanti al suo. Io sono piú di pancia, istintiva, seguo le emozioni nonostante lavori molto anche con la ragione. Ad oggi continuiamo a sentirci assiduamente, ci vediamo ad allenamento e le volte che ci incontriamo da sole é perché lei, raramente, passa a trovarmi. In queste occasioni stiamo abbracciate, niente di piú, ma é un tipo di abbraccio diverso da quello che si potrebbe avere in un normale rapporto di amicizia. Io non riesco a chiudere, non riesco ad allontanarmi anche se questa situazione mi fa stare in bilico. Non capisco se stia cercando di soffocare quello che prova veramente o se davvero non prova un qualcosa di cosí forte nei miei confronti. A maggior ragione che pochi giorni fa mi ha detto che si porta dentro il peso della scelta che ha fatto soprattutto perché non l'ha fatta per lei ma per non far stare male un'altra persona (il fidanzato) e che le dispiace perché vorrebbe fosse diverso. In questa situazione non so se devo aspettare che si capisca, non so se devo continuare a sperare, non so cosa fare perché il solo pensare di non sentirla piú mi fa mancare il fiato. Quello che mi fa avere un sacco di dubbi è che in parecchie occasioni é ambigua e contraddittoria e mi rendo conto che molte volte si trattiene dal dirmi determinate cose...la sento che é trattenuta e questo mi porta ancor di piú a pensare che forse dovrei avere pazienza e aspettare. Ma mi é difficile far finta di niente, mi é difficile restare serena quando è con lui, mi é difficile non poterla vivere, mi é difficile sopportare la mancanza della presenza. Chiedo scusa per essermi dilungata e ringrazio chiunque voglia rispondere. Grazie
Salve gentile Utente, la confusione e la destabilizzazione che lei ha descritto è comprensibile. Sicuramente per lei non è facile decidere come comportarsi. se aspettarla o andare avanti. Il mio consiglio è farsi accompagnare in un percorso psicologico per poter concentrarsi su di sé, affrontando questa situazione difficile emotivamente. Importante, infatti, è rimanere centrati su di sé, seppure la situazione relazionale è confusa e la destabilizza.
Resto a disposizione
Ilaria Ammirati
Buongiorno,
mi trovo a scrivere qui in quanto sento la necessità di ricevere un aiuto. Sono una ragazza di 27 anni e sono fidanzata da 4 anni. Convivo da 3 anni e mezzo circa e sono sposata da 3 mesi.
Mio marito ha 32 anni e fin da subito abbiamo sempre sognato una famiglia insieme; abbiamo sempre fantasticato sul nostro futuro e il desiderio di avere dei bambini è sempre stato forte in noi. Purtroppo fino ad oggi non abbiamo ancora mai provato ad avere un bimbo (causa instabilità del mio lavoro). Abbiamo sempre rimandato per aspettare che il mio lavoro diventasse stabile. Dopo il matrimonio, avvenuto a Luglio 2024, abbiamo finalmente deciso che da Maggio 2024 avremmo provato ad allargare la famiglia.
Mio marito prima del nostro matrimonio ha però intrapreso un'altra strada, facendo il concorso per diventare vigile del fuoco. Premetto che lui ha una casa di sua proprietà e un lavoro fisso che gli permette di vivere in maniera dignitosa con 3 giorni di riposo e 2 turni mattina, 2 pomeriggio e 2 notti. Premetto inoltre che proviene da una famiglia in cui il padre e il fratello sono vigili del fuoco, pertanto anche loro fanno la loro parte spingendolo a diventare vigile. Lui ha sempre saputo il mio pensiero al riguardo. Provò a fare il concorso anche due anni fa, senza passarlo. Questo scatenò già una fortissima discussione tra di noi in quanto io non ero d'accordo poiché avevamo preso un grande impegno a mio parere, ovvero quello della convivenza. Ripeto, quest'anno a Giugno, quindi un mese prima del nostro matrimonio, ha ben pensato di partecipare nuovamente al concorso. Io non gli ho detto nulla in quanto lui già era a conoscenza del mio pensiero. Ho solo passato i mesi pregando che non passasse la prova e invece, la settimana scorsa è arrivata la notizia più brutta di sempre: HA SUPERATO QUESTA MALEDETTA PROVA. Io ho provato a parlare con lui ma ogni volta nasce sempre una discussione. Ho espresso le mie perplessità, ovvero il fatto di non poter realizzare i nostri progetti come avevamo pianificato, il fatto di restare sola per almeno 1 anno in cui lui starà fuori a fare il corso, il fatto di mettere tutto in discussione; una volta terminato il corso di un anno, gli verrà assegnata una destinazione e a quel punto cosa faremo? Lui andrà in un'altra città e io cosa farò? A quasi 30 anni dovrò cambiare città, lasciare la mia famiglia e cercare un nuovo lavoro, una nuova casa ecc.... per cosa??? per stare con una persona che lavorerà anche di notte e io mi ritroverò spaesata in una città che non conosco e senza un aiuto. Non riesco nemmeno a pensare a una gravidanza in queste condizioni, in cui io passerei 9 mesi sola, senza l'appoggio dei miei familiari. Il punto è che, parlandone con lui, mi ha solo dato contro dicendomi che o accetto questa cosa o me ne posso andare. La ritengo una scelta davvero egoistica da parte sua. Non si è minimamente preoccupato della nostra relazione e del nostro futuro. Per di più io, nel corso di questi anni, mi sono ritrovata anche a perdere il lavoro e ho dovuto iniziare da capo, cercando un nuovo impiego con una convivenza in atto. Nel mentre cercavo un nuovo lavoro (con molte difficoltà, in quanto vivo in una piccola città che offre poco), avevo anche ipotizzato di iscrivermi all'università per un corso che tanto amavo e per il quale, una volta laureata, avrei dovuto partecipare a dei concorsi per entrare in ospedale. Bene, lui in quell'occasione, come in altre, mi ha ribadito più volte che se io avessi dovuto cambiare città per lavoro, lui non mi avrebbe seguita e sarebbe finita la nostra storia. Sono davvero in confusione, non so cosa fare. Dentro di me so che non riesco proprio ad accettare questa sua scelta e mi sento messa da parte. Ritengo che, una volta che si è sposati, le scelte debbano essere prese insieme e valutate insieme e sono certa che se fosse capitato a me, mi sarei già ritrovata fuori la porta di casa con la serratura cambiata. Chiedo un vostro parere e vi ringrazio in anticipo.
Gentile Utente, comprendo come questo cambiamento possa destabilizzare la coppia e porre dei forti dubbi. Quello che mi sento di consigliare è comprendere cosa si è disposti a fare per la coppia e la vostra idea di famiglia, e successivamente parlarne chiaramente e con calma con vostro marito. Sarebbe utile stabilire un progetto comune del futuro, dove entrambi vi appoggiate e siete concordi sul da farsi.
Ricordi pertanto che è bene che sia consapevole di ogni scelta che fa, dunque cerchi di discernere quello che il livello emotivo (paure, risentimento, senso di costrizione ecc...) da quello che il livello razionale. Entrambi i livelli, una volta elaborati, possono portare ad una chiarificazione in sé stessa.
Rimango a disposizione, anche online
Ilaria Ammirati
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