Esperienze
Ho conseguito la Laurea in una delle più prestigiose Università italiane , presso la facoltà di Psicologia di Padova ,discutendo una tesi sulla Psicosomatica delle patologie oncologiche. Dopo un impegnativo tirocinio in strutture pubbliche e il conseguente immediato superamento dell'esame di Stato che ha sancito l'abilitazione alla professione di Psicologo, ho proseguito il mio percorso formativo presso la scuola di specializzazione quadriennale per Psicoterapeuti (Psicologi-Analisti) ad indirizzo Junghiano L.I.S.T.A. (Libera Scuola di Terapia Analitica) di Milano, ottenendo il relativo diploma. Completano la mia formazione, una lunga esperienza analitica personale e didattica e l'apprendimento di svariate tecniche di gestione dello stress come il TRAINING AUTOGENO , L'IPNOSI CLINICA, la MINDFULNESS, il REBIRTHING.. e attestati di partecipazione a importanti corsi post-laurea quali: "Lavorare nella Psicologia clinica", "La Psicodiagnosi con i test Proiettivi e grafici", "La valutazione psicodiagnostica con l'MMPI". Il mio approccio alla sofferenza psicologica, si diversifica sulla base delle esigenze e della tipologia del paziente, poiché ogni persona è unica e non può esistere quindi una stessa ricetta per chiunque. Utilizzo prevalentemente il metodo analitico Junghiano, ma in caso d'ansia o attacchi di panico coadiuvano l'intervento e il confronto verbale, sedute d'apprendimento di Autoipnosi, di Training Autogeno e di altre tecniche di respirazione e rilassamento o di meditazione come la Mindfulness . atte a riportare l'organismo e la psiche all'equilibrio e alla calma in tempi relativamente brevi. Nei casi di stress post-traumatico che possono insorgere in seguito ad eventi dolorosi , catastrofici o violenti,
( es: bullismo, abusi sessuali, catastrofi naturali , lutti ) si rivela spesso di grande efficacia la EMDR , strumento che utilizza la stimolazione oculare bilaterale . Con i bambini , oltre ai necessari e costanti confronti coi genitori, impiego a sostegno del dialogo clinico, semplici test grafici (disegni) , tematici ( fiabe a finale aperto) e il gioco, per la diagnosi e l'eventuale proposta di intervento terapeutico. Quando mi è stato chiesto cosa differenzi il mio metodo da altri stili terapeutici, la mia risposta costante è stata che, in un epoca in cui sembrano prevalere sistemi di intervento psicologico di stampo cognitivo-comportamentale, miranti a modificare direttamente un sintomo agendo sulla coscienza , io tendo a proporre una forma di psicoterapia psicoanalitica, che riconosce il sintomo solo come evidenza esteriore di un ben più profondo disagio o bisogno, che coinvolge l'intera personalità e attribuisco perciò molto rilievo all'inconscio ,ai suoi moti, ai suoi messaggi, attraverso i quali è possibile individuare cause e finalità della sofferenza psicologica e, mi servo a questo scopo- come pratica d'elezione- dell'indagine dei sogni , senza trascurare la creazione di un solido rapporto di fiducia e l'attento ed empatico ascolto e rielaborazione del romanzo famigliare della persona che chiede sostegno e aiuto. Dietro un problema infatti, sia esso di tipo emotivo, relazionale ,affettivo , sociale , può nascondersi un mondo di nuove possibilità d'esistenza, che rimandano a quella necessità di "Individuazione" racchiusa nella famosa frase greco antica: " CONOSCI TE STESSO", esortazione inscritta nel tempio di Apollo a Delfi e così cara al capostipite e più illustre degli Psicologi - Analisti, Carl Gustav Jung, il quale, ha avuto il grande merito -tra i tantissimi- di comprendere che , dietro la sofferenza psichica si possono celare, oltre le cause che l'hanno prodotta , anche e soprattutto, inconsci desideri e impulsi alla crescita, allo sviluppo e alla piena realizzazione del potenziale personale in ogni settore della vita e, vale la pena impegnarsi per portare in superficie ogni preziosa e singolare qualità, renderla cosciente , coltivarla e viverla con passione, rendendo così l'esistenza, degna d'essere vissuta.
Dott.ssa Giuseppina Cantarelli
Psicologa Clinica-Psicoterapeuta - Psico-Analista Junghiana
via Paolo il Danese 8 (PR)
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ha risposto a 34 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve, ho sofferto di anoressia nervosa fino a 3 anni fa, ho smesso di andare dallo psicoterapeuta dopo poche sedute perchè non mi sembrava competente. In questi 3 anni ho provato a risolvere da sola il problema, ho ripreso peso, massa muscolare anche grazie alla palestra, ho reintrodotto determinati cibi ma alcune "fisse" sono rimaste come non toccare più dolci, pesare tutto ciò che mangio, usare app contacalorie in maniera praticamente ossessiva anche se ultimamente mi pesa farlo. Diciamo che ci convivo, non mi pesa, se devo adattarmi a qualche circostanza lo faccio, ultimamente sono riuscita a rimangiare il sushi ad esempio. Un'altra "fissa" che mi è rimasta è controllare cosa e quanto mangia mia sorella che vive con me, come se non volessi che mangiasse meno di me. Ho notato che rispetto a quando ho iniziato la "dieta" prescrittami dalla nutrizionista per riprendere peso comunque sono tornata a mangiare di meno, non meno di quando ero nel pieno della malattia ma ho comunque ristretto le kcal. Succede soprattutto nei momenti d'incertezza. In questo periodo di incertezze appunto sto mangiando di meno e sono combattuta sul "ora smetto di utilizzare applicazioni e contare kcal" al "no, non ci riesco, devo controllare quanto mangio". Sono consapevole del fatto che il problema sia scaricare l'eccessivo bisogno di voler controllare tutto sul cibo. Temo di non poterne uscire facilmente. So che un percorso psicoterapeutico sarebbe la cosa migliore ma nel frattempo cosa potrei fare? Grazie.
Buonasera,
rispondendo per la seconda volta alla sua missiva, mi sento di dirle con franchezza, che da sola , non può fare più nulla, se non ciò che già è riuscita ad ottenere , grazie alla sua prima esperienza curativa. Occorre lei metta da parte ogni indugio e si affidi ad una forma di psicoterapia del profondo, ossia la psicoanalisi . Alcuni testi molto interessanti sono stati scritti dallo Psicoanalista Lacaniano Massimo Recalcati, tra i quali: "L'ultima cena"e altri, che trattano appunto problemi come il suo, le loro origini, e possibili indirizzi di cura. La invito a prenderne visione e nel contempo se possibile , a lasciare tranquilla sua sorella , la quale ha il pieno diritto di mangiare ciò che desidera , senza la sua inopportuna intromissione.
Cordiali saluti
Salve. Sono una ragazza di 23 anni, circa due anni fa ho subito molestie sessuali da parte di un parente con tutte le conseguenze dovute a un avvenimento tale in famiglia in cui la cosa è stata sminuita e alcune persone hanno messo in dubbio la mia credibilità. Dopo alcuni mesi da questi episodi ho iniziato la relazione con il mio attuale meraviglioso ragazzo con cui inizialmente ho avuto rapporti in cui mi capitava di scoppiare a piangere e provare sempre disagio e la cosa è andata peggiorando fino a che non sono più riuscita ad avere rapporti, da quasi un anno. A volte nasce il desiderio ma svanisce subito. Ogni volta che si fanno allusioni sessuali anche scherzando fra amici io provo ribrezzo e penso in automatico a quegli episodi. Lui comprende ma questa cosa è frustrante per entrambi e nonostante pensassi di aver affrontato bene e superato questo trauma essendo una persona piena di motivazione e che si auto analizza di continuo, a quanto pare non è così. Inoltre soffro da più di un anno di un continuo dolore e bruciore alla vagina che a giorni si intensifica pur avendo appurato con i dovuti controlli di non avere alcun tipo di infezione e inizio a pensare sia somatizzazione anche se ho avuto simili problemi più lievi in passato. Vorrei sapere a quale figura dovrei affidarmi per ricevere un aiuto mirato a questa situazione perché non so più cosa fare. Purtroppo al momento non ho grande disponibilità economica quindi mi interessa saperlo per un spero vicino futuro e vorrei sapere anche se per ora ci sono servizi gratuiti che si occupano di questo. Grazie infinite per l’attenzione
Gentilissima,
Lei ha subito un trauma, le cui conseguenze emotive , sono state amplificate da un ambiente che ha sminuito la gravità di ciò che le è accaduto ,inviandole con ciò, un messaggio contenente indulgenza verso chi ha ha abusato di lei e della sua fiducia ;fatto ancor più grave, considerando che costui è persona vicina alla sua famiglia. Il suo corpo e la sua psiche però, pare non siano affatto d'accordo con tanta noncuranza, e si adoperano con pervicacia ad informarla, che le cose non si risolvono così facilmente e che il grave insulto subito, è penetrato in profondità, lasciando impressa in lei , l''impronta di un sadico demone. Certo, è naturale che tutto ciò che oggi incontra e, che abbia a che fare con un contatto intimo , le riporti alla mente quel senso di orribile contaminazione. Inutile dirle credo , che non tutti gli uomini sono così, e che potrebbe rilassarsi e godere dell'abbraccio del suo splendido ragazzo. Sicuramente , lei questo già lo sa , ma nonostante ciò, non riesce ad abbandonarsi. Ecco perché è assolutamente necessario , si affidi alle cure di un/una psicoterapeuta, che la comprenda e l'aiuti a ritrovare l'amore , la stima e il rispetto per se stessa , preludio di un più fiducioso rapporto con la vita e con l'amore, sessualità compresa.
Un carissimo saluto
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