Esperienze
Sono specializzata nella valutazione del quadro cognitivo, sia in adulti che minori, ed in una eventuale necessaria riabilitazione di questo.
Attualmente sono al terzo anno di specializzazione in psicoterapia psicoanalitica, sia con minori che con adulti.
Esperto in:
- Psicologia clinica
- Psicoterapia
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- Psicoanalisi
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10 recensioni
Punteggio generale
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Barbara C.
Psicoterapeuta attenta e accogliente. Mi sono sentita subito a mio agio, senza paura del giudizio nel parlare dei miei disagi, in un ambiente sicuro e piacevole
M.C.
Psicoterapeuta gentile, accogliente, preparata. Mi ha messa subito a mio agio facendomi sentire libera di esprimere i miei disagi senza timore del giudizio
M.C.
Terapeuta con grande capacità di ascolto. Riceve in un ambiente accogliente e protetto. Mi ha aiutata nell' affrontare i miei problemi con disponibilità e gentilezza
F.Giorgio
Professionista preparata e accogliente. Mi sono trovato subito a mio agio. Continuerò senz'altro gli incontri
Sandra F.
Terapeuta preparata e accogliente. Con grande capacità empatica, è riuscita a mettermi a mio agio, senza giudizio, ma con puntualità, nel mio percorso di crescita personale
nicola buonanno
persona giovane ma di alto profilo professionale. in particolare ha la capacità di mettere a suo agio il paziente riuscendo così a creare una ottima situazione empatica. considero il tutto molto positivamente tanto da proseguire negli incontri.
A.F.
Professionista molto preparata, in grado di inquadrare il problema con sicurezza e capace di fornire soluzioni efficaci. Rassicurante durante le sedute, con grande capacità di ascolto.
S. F.
Terapeuta gentile, disponibile, competente. Mette a proprio agio anche nell'affrontare problematiche complesse. consiglio vivamente
G.F.
Dottoressa attenta, preparata, empatica, sensibile, con grande capacità di ascolto.
Supporta nelle mie difficoltà e disagi in un ambiente sicuro, protetto e accogliente.
S. D.
Persona giovane, e preparata. Riceve in un luogo accogliente, in cui ci si sente a proprio agio anche affrontando temi e situazioni difficili da condividere. Mi sono trovata bene e tranquilla.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 5 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve dottori, sono una ragazza di 28 anni e da circa 2 anni ho iniziato ha soffrire di attacchi di panico ed in seguito mi hanno diagnosticato la sindrome ansiosa depressiva, sono in terapia sia farmacologica che psicologica, rispetto all'inizio adesso riesco più a gestire l'ansia e il panico ma non riesco ancora a vivere, a tornare a quella vita di prima, e soprattutto vivo male il contesto familiare ed il posto in cui vivo motivo per cui la mia psicologa mi ha consigliato di fare un viaggio per andare a trovare la mia migliore amica che è stata l'unica persona che mi ha supportato e vorrei passare del tempo con lei. anche perché da quando sono iniziata a stare male mi sono ancora più isolata, l'unico problema è che lei vive in Sicilia ed io in Puglia ed ho paura di viaggiare, di stare male, di non sapere gestire la situazione, perché ho bisogno del controllo, di sapere che posso prendere aria quando ne sento la necessità ma soprattutto da quando ho avuto gli attacchi di panico e come se avessi bisogno di imparare tutto di nuovo e tra queste cose anche viaggiare e non volevo farlo da sola.
vorrei davvero andarci, ma la paura mi blocca, tutto il contorno mi blocca.
Gradire un vostro consiglio grazie mille
Buongiorno, dalle parole si capisce quanto la situazione sia pesante. Le cure farmacologiche alleviano i sintomi, purtroppo non credo che nella maggior parte dei casi possano essere sufficienti per poter permettere alla persona di stare bene.
Il sintomo infatti ci comunica qualcosa, attraversando il dolore che provoca, riuscendo a viverlo, anche insieme, è forse possibile integrarlo con la nostra persona come intero, riuscendo a renderlo in equilibrio con gli altri nostri vari funzionamenti.
Sembra molto bella questa spinta verso la sua amica, una specie di ancora di salvezza quasi, anche se difficile da raggiungere. Occorre nuotare per poterla toccare. Un lavoro su sé stessi può aiutare nel conoscersi e trovare nuovamente ciò che ci spinge verso movimenti vitali che, dal dolore, ci rendono poi completi e capaci di gioire di ciò che ci circonda.
So che sono parole un po' "aeree", spero nonostante ciò, di essere riuscita a darle uno spiraglio si sollievo. Un grande in bocca al lupo
Buongiorno sono un ragazzo di 19 anni e vorrei parlare del mio rapporto con il senso di colpa. Sono sempre stato un ragazzo molto riflessivo attento alle mie azioni e a come possano influire sugli altri .Mi sono sempre messo in discussione per molte cose . Mi capita spesso però, di passare intere ore a sentirmi in colpa per cosa che ho anche solo pensato in certe circostanze . Soprattutto nell'ambito delle relazioni; faccio un esempio per farmi capire meglio . Nella mia ultima relazione dove amavo da morire la mia ragazza mi è successo una volta di svegliarmi e pensare a un rapporto che avevo avuto con un'altra ragazza molto prima di stare con la mia. E ogni tanto mi sono capitate cose così, sottolineo che non ho mai avuto problemi con la mia ex ragazza a livello di intesa sensuale , non abbiamo mai avuti rapporti completi perché lei ha un rapporto molto particolare con il senso ma mi ha sempre eccitato , e anche nell'autoerotismo pensavo sempre a lei. Questo è solo un esempio ma mi capita in molti altri ambiti di pensare cosa che non vorrei pensare , per poi sentirmi in colpa per giornate intere . Anche adesso che ci siamo lasciati questi sensi di colpa rimangono e passo ore a pensarci e a chiedermi il perché mettendomi sempre in discussione come persona perché tengo ai valori che ho .Mi piacerebbe avere qualche consiglio per come uscire da questo schema perché mi sta veramente andando a fuoco la testa. Io cerco sempre di dare una spiegazione logica a queste cose che non vorrei pensare per sentirmi apposto con me stesso ma non sempre ci riesco.
Buongiorno, rispondo a questa sensazione che sembra molto angosciante da poter tollerare.
Purtroppo non è facile controllare i pensieri, forse però sono anche belli per questo. Sei molto giovane, ed in un turbinio un po' nuovo, un po' no, un po' sul "chissà". Credo che le domande, i dubbi, facciano parte di noi tutti. Temo molto la monolicità delle convinzioni, delle emozioni. Siamo variegati, e questo è il nostro bello, così come la nostra sorta di condanna, perché non facile da sopportare.
Penso però che sia "vita", il permettersi di esplorarsi anche nelle proprie indecisioni, nei propri dubbi e nelle proprie insicurezze. Questa esplorazione costante permette di crescere, a tutte le età, per continuare a conoscersi ed essere individui unici e completi.
Anche l'altro si inserisce piano piano in questa dinamica, in armonia con il nostro "vero" essere, anche se ciò può richiedere tempo ed ulteriori "esplorazioni".
Sicuramente se questi pensieri diventano troppo persistenti, angoscianti forse, un confronto, un "esplorazione" con un aiuto esterno può giovare e magari concedere quel "declick" che ogni tanto ci può bloccare.
Non so se ho risposto, in caso resto a disposizione per tutto. Un caro saluto
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