Esperienze
Ho collaborato con la ASL di Torino e Alessandria, acquisendo esperienza nella gestione di diverse problematiche psicologiche e relazionali. Mi dedico con particolare interesse al lavoro con le famiglie e agli individui, adottando un approccio sistemico-relazionale che si concentra sulle dinamiche interpersonali e familiari.
Credo fermamente che la nostra identità e il benessere psicologico siano influenzati dalle relazioni che instauriamo. Come sottolinea Gregory Bateson, "non esistono esseri umani isolati, siamo tutti parte di un sistema interconnesso" (Bateson, 1972). Le interazioni sociali e familiari sono fondamentali per il nostro sviluppo emotivo e per il sostegno personale.
Il mio metodo è pragmatico e concreto, mirato a promuovere l'autonomia emotiva. In terapia, aiuto le persone a sviluppare capacità utili nella vita quotidiana e nei rapporti interpersonali.
Ho scelto di diventare psicologo perché, fin da giovane, sono stato affascinato dalle dinamiche con cui le persone affrontano le sfide della vita. Questo interesse per le relazioni umane mi ha spinto a dedicarmi alla psicologia per aiutare gli altri a trovare equilibrio emotivo e relazionale.
Credo che, sebbene si possa affrontare molto da soli, insieme il percorso diventa più facile e meno faticoso. Invito chiunque senta il bisogno di supporto a contattarmi.
Esperto in:
- Psicodiagnostica
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Consulenza psicologica • 60 €
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Colloquio psicologico di coppia (descrizione) • 100 €
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Consulenza online • 60 €
Colloquio individuale • 60 €
Consulenza genitoriale • 60 € +3 Altro
Parent training • 60 €
Sostegno alla genitorialità • 60 €
Supporto psicologico • 60 €
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24 recensioni
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Grazia
È da poco che faccio psicoterapia con Giovanni, e mi sto trovando molto bene.
È molto empatico, disponibile, e introspettivo, grazie alle sue domande riusciamo ad andare in profondità in questo percorso, e mi porta molto alla riflessione interna.
Oggi in particolar modo mi sono sentita molto a mio agio nel condividere delle questioni di me stessa molto importanti.
Monica
Sempre molto attento alle dinamiche familiari rilevanti, molto chiaro nella comunicazione, puntuale, efficace nel trattamento, molto professionale. Assolutamente consigliato!
S.L.
Un bravo psicologo, professionale e competente. Molto attento nel ascolto
C.R.
Io e la mia famiglia ci siamo rivolti al dott.Cicinelli perché stavamo vivendo un periodo piuttosto difficile dato che mia figlia non andava più a scuola e non sapevamo più che fare. Ci siamo sentiti accolti dal dottore che, con la sua dolcezza e competenza, ci ha aiutati a migliorare la comunicazione tra di noi. Nostra figlia ora va a scuola regolarmente.
Consiglio vivamente di rivolgersi a lui. Grazie infinite dottore!
S.D.
Ho chiesto una consulenza al Dott. Cicinelli a seguito di una difficile situazione personale che sto attraversando ed è stato molto empatico, accogliente ed estremamente professionale:mi ha spiegato il suo approccio e come si sarebbe svolto il primo incontro, senza però smettere di essere caloroso ed empatico. Non è facile trovare professionisti che subito ti mettano a tuo agio e sappiano trasmetterti già dal primo incontro fiducia e lo dico perchè in passato ho provato con altri psicologi. Sono contenta di poter continuare questo percorso con lui.
F&A
Il dott. Cicinelli ci segue da circa due anni come genitori di un bambino nello spettro autistico, aiutandoci nella gestione familiare con le sue consulenze. Competente, disponibile, puntuale ed empatico, ci ha offerto consigli preziosi grazie ai quali abbiamo fatto tanti progressi.
Alessia
Mio figlio ha un DSA ed ha avuto l’immensa fortuna, di incontrare lungo il suo percorso il Dottor Cicinelli.
Il Dottore, con grande professionalità, competenza, empatia, ascolto, gentilezza ed attenzione, segue mio figlio per il potenziamento DSA.
Mio figlio è davvero contento, del percorso intrapreso con il Dottor Cicinelli.
Lo consiglio senza ombra di dubbio.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 22 domande da parte di pazienti di MioDottore
Ciao dottori, avrei un parere da chiedervi.
Un paio di anni fa ho iniziato un percorso di terapia con una dottoressa, per risolvere dei problemi che avevo nei confronti della mia famiglia, con cui crescendo ho avuto un rapporto sempre più difficile. Con la dottoressa mi trovavo molto bene, mi faceva sentire compresa e ha fatto saltare fuori alcuni "nodi" che non sapevo nemmeno avere. Dopo circa un anno, però, i miei genitori si facevano sempre più insoddisfatti di questa dottoressa perché ritenevano che io non stessi migliorando. In realtà per me la questione era solo che loro non volevano accettare di non aver sempre ragione. Ad esempio, vogliono che io parli sempre con loro di qualsiasi cosa e se la prendono se cerco di mettere dei "paletti", o meglio, delle limitazioni agli aspetti della mia vita in cui non voglio che entrino. Credo sia anche mio diritto, visto che ormai ho più di vent'anni. Quand'ero piccola parlavo con loro di tutto, ma è anche vero che certe sfere personali non emergono da bambini. O anche, vedono le richieste di libertà (come la voglia di fare un breve viaggio con amici o con il mio fidanzato) come cose inaccettabili e le etichettano come continue "richieste". Tutt'ora i miei genitori vedono questo mio desiderio di spazio e libertà di gestione del tempo libero come sintomo di immaturità.
Ed ora veniamo al vero problema della questione: ovviamente la mia dottoressa non mi ha dato sempre e solo ragione in tutto, anzi ha sempre cercato di farmi sentire compresa da un lato, ma anche di farmi comprendere il motivo del comportamento dei miei genitori per poter instaurare con loro un dialogo. Questo però ha portato a ulteriori discussioni in famiglia e a un crescente risentimento dei miei verso la dottoressa. Le cose sono arrivare ad un punto di rottura circa un anno fa, quando dopo l'ennesima discussione in famiglia i miei genitori mi hanno proibito di tornare dalla psicologa. Ammetto che in quel momento credo di aver sbagliato, poiché non mi sono opposta più di tanto alla cosa, essendo esausta dopo una lunga e accesa lite. Quella sera stessa scrissi alla dottoressa e interruppi le sedute. Inutile dirvi che da quel momento i rapporti in famiglia sono tutt'altro che migliorati, ma per lungo tempo li ho affrontati da sola, contando su ciò che avevo imparato in precedenza in terapia. Ma sapevo di non stare affatto bene. Oltre ai problemi già presenti, ora convivevo anche con il rancore verso i miei genitori per avermi fatto interrompere così bruscamente il percorso, lasciandomi senza una figura di riferimento che era diventata molto importante per me.
Ormai è passato un anno dalla mia ultima seduta ed è già da tempo che sto maturando il pensiero di tornare in terapia. Dopo lunghi sforzi sono riuscita a convincere i miei genitori, ma solo a patto che io scelga una terapeuta diversa. In nessun modo vogliono che io torni dalla vecchia dottoressa. Ed è questo il mio dilemma: vorrei tornare dalla mia vecchia dottoressa, perché mi sono sempre trovata bene con lei e soprattutto perché già mi conosce, le ho raccontato a fondo la mia storia e diverse cose che sono accadute durante il percorso. Mi secca il pensiero di dovermi aprire con un'altra persona, per poi magari dover cambiare anche questa perché ai miei genitori potrebbe improvvisamente non piacere più. Dall'altro lato, però, non posso ignorare che sono i miei genitori a pagare le sedute e quindi, in un certo senso, hanno loro il coltello dalla parte del manico. Sono ancora una studentessa, non lavoro, e quindi non dispongo di soldi a sufficienza da potermi finanziare da sola le sedute. Sono maggiorenne, quindi legalmente posso prendere queste decisioni anche se loro non sono d'accordo, ma all'atto pratico sono ancora loro a controllare la situazione. Non so se insistere per tornare dalla vecchia dottoressa (e quindi andare a ledere ancor di più il rapporto già molto in bilico con i miei genitori) o se accettare questa condizione e provare ad andare da qualcun altro.
So che i miei genitori mi amano, non ne dubito nemmeno per un istante, ma queste loro posizioni mi stanno facendo del male, anche se in cuor loro pensano che sia la cosa migliore per me.
Salve e grazie per le preziose informazioni che ha condiviso.
Tra la dipendenza e l'autonomia si gioca la lealtà nei confronti della famiglia. La domanda non è da che parte stare ma come superare la dipendenza per goderti una nuova forza di relazione con la tua famiglia?
Buongiorno dottori, sono preoccupato dei miei pensieri. Mi capita a volte di immaginarmi di aggredire verbalmente dei miei amici, nonostante io non ne senta proprio il bisogno. A volte è come se mi immaginassi anche di rispondere male a mia madre o di alzarmi e urlare in aula studio. Voglio farlo perchè lo penso e lo immagino? Grazie a tutt*
Buongiorno, la preoccupazione che avverte in merito ai suoi pensieri è legata al giudizio sugli stessi quando arrivano?
Se non pensasse questo dei suoi amici o di sua madre, cos'altro penserebbe rispetto a loro?
Se la preoccupazione che lei avverte dovesse diventare insostenibile le suggerirei di rivolgersi ad uno psicologo per capire cosa significano questi pensieri in questo momento della sua fase di vita.
Un saluto
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