Dott.
Giancarlo Gramaglia
Psicologo,
Terapeuta,
Psicoterapeuta
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Torino 1 indirizzo
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Esperienze
Da più di 30 anni svolgo uno dei mestieri più belli del mondo: aiuto le persone a ritrovare la serenità e il benessere.
Grazie alla psicoanalisi e al Pensiero di Natura (una aggiornata interpretazione del pensiero di Sigmund Freud) ho aiutato nel tempo centinaia e centinaia di pazienti.
Ho lavorato 6 anni con Giancarlo Baussano, allievo di Cesare Musatti, approfondendo i miei studi a Vienna e Londra.
Nel 1980 ho aperto lo studio in via Assisi 6 a Torino.
Studio ed esperienza con i pazienti sono presto diventati fulcro ed insegnamento di ogni mia attività.
Dal 1988 al 1992 ho lavorato a Parigi ai Cartels della scuola lacaniana, svolgendo le supervisioni con Gennie Lemoine.
Dal 2009 – 2010 sono socio sostenitore SAP: Società Amici del Pensiero Sigmund Freud.
1 recensione
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guest
Il Dottor Gramaglia è un ottimo psicoanalista. E' molto competente e ama il suo lavoro, trasmette fiducia, sicurezza e serenità. Abbiamo svolto insieme un lavoro eccezionale ma lui ha messo la sua capacità e professionalità e mi ha aiutata in modo spettacolare e con molta naturalezza. Lo stimo molto e lo ringrazio!
Risposte ai pazienti
ha risposto a 5 domande da parte di pazienti di MioDottore
Dottori, sono F, e vi ho detto del teatro, miei sogni ecc, allora se vado da un collega vostro da tre incontri e ho un bagaglio di due lutti seri, malattie ed eventi medi e grandi da superare, in meno di un'ora a settimana, mi dite come possa io parlare di tutto? Io sto nella crisi più profonda della mia esistenza, con mille macerie e tanto coraggio di ricostruire ma pure paure. Ora qui ci sono aspetti emotivi psicologici che sto provando a trattare li, ma anche il pratico, per pagare la psicoterapia ci vogliono soldi. Sto facendo di tutto per trovarne ma non è facile, e lo provo a fare in un contesto in cui credo di essere valida ma come detto ci sono problemi che non so come ovviare.. Siccome stamane anzi da ieri, visti i diversi riscontri in cui mi propongo e mi vedo rispondere che devo presentare titoli, mi sono avvilita e lo psicoterapeuta lo vedrò in settimana, mi sono rivolta a voi. Ho tante cose da elaborare ma nel frattempo la vita pratica scorre e velocemente. E se non trovo una entrata, non so neppure se potrò permettermi la terapia.
Buongiorno,
è fondamentale prendersi in cura per cercare la strada del benessere. Questo si può fare con lavoro e costanza, insieme ad un professionista con il quale sia scattato il transfert.
Rielaborando la propria storia, potrà trovare la via per raggiungere la sua serenità.
Investire su di sé diventa fondamentale per avere una vita di benessere ed è altrettanto importante prendersi il giusto tempo per la cura.
Rimango a disposizione.
Cordiali Saluti
Dott. G.Gramaglia
Ho 22 anni, sono a tre esami dalla laurea e non ce la faccio più.
Sto studiando Beni Culturali, ho dato un esame dietro l'altro, non mi sono mai fermata, ma ora che sono a un passo dalla fine non riesco a fare l'ultimo sforzo.
Ho sempre avuto un metodo di studio pessimo, tanto che mi son sempre sentita ripetere "si vede che studia, ma sembra non collegare/collocare bene/non sviluppa il discorso" etc.
Effettivamente passo quasi tutti i giorni sui libri, ma poi ricordo pochissimo ed espongo male.
Arrivata alla fine, la situazione è ancora più grave. Leggo per giornate intere e faccio tabula rasa. Ripeto, guardo video sull'argomento, faccio quiz, leggo articoli. Nulla sembra aiutarmi.
Questa situazione mi fa davvero male e lede la mia autostima, mi sento profondamente stupida, nonostante sia circondata da persone che apprezzano le mie iniziative, la mia voglia di mettermi in gioco e il mio lavoro. Questo aspetto sta assorbendo tutto quello che ho di buono. Perdo la voglia anche di lavorare su quello che amo, non ho desiderio di avere rapporti sessuali, mi sento solo in trappola in una situazione che nonostante odiassi (visto che i miei genitori mi obbligarono ad iscrivermi all'università), ho superato, ma ad un passo dalla fine non riesco ad uscirne completamente.
Il 30 marzo parto all'estero per il servizio civile e non so se sia il caso di lasciare tutto in stand-by per quest'anno.
Potrei essere in burnout, ma onestamente non so. Negli ultimi mesi ho rallentato parecchio, ma per tre anni ho lavorato, studiato e frequentato un'Accademia per non abbandonare i miei sogni.
Forse proprio ora che ho rallentato, il mio fisico sta presentando il conto, non lo so.
Alla fine di questo percorso mi sembra di aver ottenuto solo rogne. Ansia continua, bassa autostima e anche vari disagi fisici come mal di pancia, emicrania fortissima, nausea frequenti ed emorroidi.
Ora vorrei trovare una soluzione, ma l'unica cosa che risolverebbe tutto sarebbe solo sprofondare.
I miei genitori ancora una volta vorrebbero mettersi in mezzo, facendomi aiutare da una professoressa. Credo che purtroppo non potrebbe farlo, non ha la bacchetta magica e sicuramente la mia memoria non cambierà grazie a lei che mi ripete le stesse cose lette, ripetute, schematizzate mille volte.
Non so che fare, voglio solo partire e lasciarmi tutto questo alle spalle.
Grazie a chi mi leggerà.
Buongiorno, ha ben descritto la corsa che sta effettuando e alla quale sembra essersi sottoposta. Si tratta di tornare al di sopra per ritrovare il posto che più le piace e che più la soddisfa. Le sue attività e i suoi impegni sono in attesa della soluzione che lei riterrà opportuna per raggiungere la meta che intende conseguire. Farsi aiutare per poter ordinare i pensieri e quindi le azioni è sempre un atto di apprezzabile consapevolezza.
Cordiali saluti
Studio dr. G. Gramaglia - Torino
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