Dott.ssa Francesca Tucci

Sono Psicologa Clinica e Dinamica ed il mio percorso professionale è cominciato all'Università dell'Aquila, dopo una deviazione importante dalla formazione come Ragioniere Programmatore. Una scelta dettata dal forte desiderio di prendermi cura dell'altro e dall'attitudine a voler esplorare, scoprire e ascoltare il vissuto delle persone. Ovviamente il tutto senza aver mai aperto prima un libro di psicologia.
È proprio attraverso l'università che ho avuto la fortuna di conoscere e sperimentare, grazie a lavori di gruppo, tanto la psicoterapia Junghiana (lo psicodramma) quanto quella della Gestalt; quest’ultima mi ha particolarmente conquistata: un modello di psicoterapia hippie, creativa, spontanea, colorata e con un'attenzione specifica al corpo, al mondo emotivo e al presente. Ed è stato così, quindi, che ho scelto di proseguire la formazione come Psicoterapeuta della Gestalt e dell'Analisi Transazionale, dove pensiero, emozione e corpo si uniscono in modo efficace.
Nel corso degli anni ho maturato esperienza nelle tossicodipendenze (con le quali lavoro tutt'ora), in ambito scolastico e psico-evolutivo (DSA, ADHD, DOP ecc.), nel settore materno infantile (gravidanza, depressione post-partum, corso di preparazione al parto) e infine nell’ambiente psichiatrico (bipolarismo, schizofrenia, depressione, ecc.).
In terapia amo servirmi di forme di espressione artistica (disegno, pittura, musica, movimento, scultura, gioco), anche per merito della danza (con la quale sono cresciuta e che purtroppo non pratico più) che mi ha insegnato la precisione, la disciplina, la possibilità di raccontare se stessi attraverso il movimento e l’uso della creatività come strumento espressivo.
Su di me: sono energica, giocosa, costante e puntuale e mi piace cimentarmi in esperienze che mi arricchiscano e incuriosiscano. Amo la musica (dalla strumentale all’heavy metal), il cinema, le serie tv, il make-up, la giocoleria, gli artisti di strada e la letteratura. Non sopporto i quadri storti, chi chiacchiera al cinema e chi succhia il brodo ma in fin dei conti anche a me non è mai piaciuto colorare nei bordi!