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francesca gabrielli
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Esperienze

Psicologa iscritta alla sez A dell'albo degli Psicologi del Lazio, Psicotraumatologa, dottoranda presso l'Università degli studi di Roma Tor Vergata E Psicoterapeuta in formazione. L'esperienza in una comunità terapeutico-riabilitativa è stata essenziale per implementare le mie abilità di ascolto attivo, lavoro in equipe, e pianificazione degli obiettivi.
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Risposte ai pazienti

ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore

Salve, sono una ragazza di 22 anni, fidanzata da 5 anni. Al momento sto vivendo in un grande stato confusionale legato alla relazione con il mio ragazzo. Premetto che ci siamo fidanzati al liceo, frequentavamo la stessa classe e siamo sempre stati compagni di banco, migliori amici fino poi a diventare fidanzati. Durante il primo anno di relazione eravamo super affiatati e innamorati, ma non rivivrei mai quel periodo della mia vita perché solo con gli anni mi sono resa conto di quanto dipendessi fortemente da lui ( in senso affettivo).
Dopo il liceo, siamo cresciuti e cambiati enormemente (in particolar modo io): lui lavora ed è cambiato molto di carattere (un tempo era molto geloso di me e molto appiccicoso), io studio all’università e lavoro durante l’estate, e sento di essere maturata molto come persona. Se 3 anni fa mi ritrovavo nel buio più totale (ho chiesto anche aiuto psicologico) perché ero estremamente insicura sulla vita, ad oggi sto coltivando le mie passioni e spero (attraverso gli studi universitari e le esperienze lavorative che farò a breve) di trasformare queste mie passioni nel mio lavoro. A differenza del mio ragazzo, mi considero una persona ambiziosa, coraggiosa, motivata, con tanta voglia di vivere esperienze (tipo Erasmus) e conoscere gente nuova (anche se di base sono una persona riservata). Lui è esattamente il contrario, o meglio, col tempo lo è diventato: non ha nessun amico e nessun affetto al di fuori di me, non ama uscire e conoscere gente, non ama divertirsi o fare esperienze nuove (mente un tempo si).
Premetto che sono anch’io una persona molto tranquilla, non amante del caos - vivo nella mia confort zone fatta di visite nei luoghi di cultura, andare al cinema, visitare nuovi posti - nonostante ciò, ogni tanto mi andrebbe di divertirmi come facevo un tempo da ragazzina e magari andare in discoteca ogni tanto (cosa che lui ripudia fortemente, mentre un tempo ci andava ogni weekend).
Nonostante queste differenze, il nostro rapporto fino ad adesso è stato oserei dire quasi perfetto: pochi litigi o incomprensioni, tanto rispetto reciproco e affetto. Inoltre nonostante i nostri interessi siano così diversi, siamo sempre riusciti più o meno a trovare compromessi e fare le cose che piacciono ad entrambi.

Sento però di essere arrivata ad un punto in cui sono consapevole di non provare più nessun sentimento di amore, se non un profondo affetto. Ne ho già parlato con lui diverse volte in quest’ ultimo anno, e per lui è lo stesso. Stiamo assieme si, ma con la consapevolezza di aver vissuto gli ultimi tempi in un rapporto essenzialmente di amicizia e di abitudine. Negli ultimi mesi ci siamo visti davvero poco perché non sentivamo la mancanza, e i momenti di affetto sono stati rari. Nonostante ciò quando stiamo insieme, non c’è niente che non vada, ci siamo sempre divertiti e adoro la sua compagnia, ma quando non lo vedo per giorni mi balenano in testa un sacco di dubbi sul nostro rapporto.

È brutto da ammettere, ma credo che ci siamo “ sfruttati” a vicenda per il sesso e per non sentirci soli nei momenti più cupi e stressanti, ma non c’è più nulla a livello di amore che ci leghi. Per me lui è il mio migliore amico, e se potessi tornare indietro nel tempo sarei disposta a cancellare tutto l’amore che c’è stato, pur di continuare ad essere la sua migliore amica. Lui mi ha detto che possiamo continuare ad essere amici, anche se dice che sarà difficile.
Io sto soffrendo molto, perché gli voglio molto bene e morirei se lui non dovesse più far parte della mia vita… non riuscirei a vivere con il pensiero che lui non ci sarà il giorno della mia laurea a festeggiarla con me e gli altri grandi miei affetti, o nei momenti più tristi…lui è una parte di me e del mio vissuto.

Parlando con diverse persone che mi hanno riportato le loro esperienze, ho capito che dopo anni è normale stare insieme ad una persona per abitudine e anche che se non c’è più amore, e che se ti ci trovi bene (come nel mio caso) è normale anche proseguire il rapporto. Ma, io sento di dover vivere nuove esperienze e di aver bisogno di nuovi stimoli. Allo stesso tempo però (egoisticamente?) vorrei troppo continuare a rimanere la sua migliore amica e frequentarlo.

So di aver bisogno di un supporto psicologico concreto (anche se non credo riuscirò ad usufruirne in quanto al momento sto sostenendo diverse spese legate all’università, e non voglio pesare sui miei), ma chiedo cortesemente qualche risposta che mi possa aiutare anche minimamente nel lavoro di introspezione, che adesso risulta essere complesso.

Gentile utente, frequentemente le relazioni che vengono instaurate in età adolescenziale si connotano di un legame importante e duraturo. Accade altrettanto spesso però che si cresca in maniera differente anche a causa dei percorsi di vita diversi che vengono scelti dai due partner e questo è assolutamente fisiologico e normale.
Ci tengo a soffermarmi su una questione : lei ha scritto "ho capito che dopo anni è normale stare insieme ad una persona per abitudine e anche che se non c’è più amore", io credo che a qualsiasi età rimanere con lo stesso compagno perchè non si vuol perdere la sua compagnia anche se non c'è più amore sia un sacrificio molto grande. Comprendo il dispiacere che può provare a mettere fine alla sua prima relazione importante con una persona che rappresenta molto per lei, ma da quello che scrive credo che la risposta l'abbia già trovata dentro di lei.
Cordiali saluti

Dott. Francesca Gabrielli

Amicizia ventennale
Salve, sono una ragazza di 30 anni. Da 20 anni ho una migliore amica, o perlomeno credevo che lo fosse fino a poco tempo fa, con cui ho sono cresciuta e che è stata la sorella che non ho mai avuto.
Abbiamo passato di tutto insieme, molte gioie e dolori fortissimi, e siamo rimaste l’una per l’altra quando le altre amicizie sfiorivano.
Da poco tempo lei si è legata ad un’altra ragazza con cui condivide lo stesso vissuto in giovane età.
La mia amica tra due mesi si sposa e con mia grande sorpresa ha scelto lei come testimone.
Sono distrutta, sono crollate tutte le mie certezze e non faccio altro che piangere.
La delusione di non essere io una figura così importante nella sua vita nel suo giorno più bello mi fa stare male.
Avevo delle certezze non le ho più. Sono delusa in amore e adesso anche nelle amicizie.
Capisco solo adesso che lei aveva più importanza per me di quanto io ne avessi per lei.
Sto male e non credo più in niente

Gentilissima,
comprendo il suo dispiacere e la delusione che può aver sperimentato in tale circostanza.
Questo tipo di dinamica capita tra ragazze (o tra ragazzi) molto spesso in diverse fasi della vita, in adolescenza ma anche in età più adulta.
Sicuramente Lei aveva un'aspettativa importante riguardo al matrimonio della sua amica, sia perchè è un evento significativo sia perchè sperava di starle vicino come testimone, ed è fisiologico che quando quest'aspettativa non è stata soddisfatta lei si sia sentita in qualche modo "abbandonata". Vorrei però che si soffermasse su una questione : il legame ventennale che lega Lei e la sua amica non può esser nè cancellato nè sostituito da una terza persona o da un ruolo (quello di testimone) che non è toccato a Lei, perchè ci sono molti modi per mostrare vicinanza.
Credo però che condividere come si sente con la sua amica possa essere d'aiuto in primis a Lei, che mette al corrente la sua amica di come si è sentita messa da parte, e anche al vostro rapporto, permettendovi di riavvicinarvi emotivamente.
I miei migliori auguri, cordiali saluti

Dott. Francesca Gabrielli

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