Esperienze

Sono il Dott. Federico Zaccaria, Psicologo iscritto all’Ordine degli Psicologi della regione Campania n. 7901.
Sono uno Psicoterapeuta Sistemico - Relazionale specializzando presso l'ISSPREF - Istituto di psicologia e psicoterapia relazionale e familiare.
Ho una laurea magistrale in Psicologia Scolastica, conseguita presso l'università Alma Mater Studiorum di Bologna, con votazione 110 e lode.
Ho svolto negli ultimi due anni attività presso l'Unità Operativa di Salute Mentale dell' Asl Napoli 3 Sud di San Giorgio a Cremano e precedentemente ho svolto 2 anno di attività presso l'unità A.S.L. Napoli 1, Distretto 32. Barra - Ponticelli, nel dipartimento Dipendenze.
Dal 2016 collaboro con l'associazione Maestri di Strada Onlus, in qualità di coordinatore psicologo, occupandomi di offrire supporto a docenti, studenti e famiglie all'interno delle scuole della VI municipalità di Napoli (San Giovanni, Barra e Ponticelli). In questi anni ho lavorato a stretto contatto con le famiglie di giovani a rischio e in particolare con ragazzi a rischio devianza, dispersione o ritiro sociale.
Mi occupo di :
- psicoterapia in presenza e/o online o in visita domiciliare
- consulenze psicologiche in presenza e/o online o in visita domiciliare
- supporto e sostegno psicologico
- inquadramento e prevenzione psicodiagnostica

I percorsi terapeutici sono rivolti sia ai singoli individui (adolescenti/adulti), che alle coppie o alle famiglie. Qualora fosse necessario, sono anche disponibile per incontri domiciliari, che già svolgo sul territorio.
Durante i primi incontri potremo inquadrare al meglio la situazione insieme per decidere quali obiettivi perseguire nel percorso terapeutico concordato.
E' possibile lavorare su diversi aspetti, sia rispetto ad eventuali sintomi che contraddistinguono un certo momento di vita, sia nell'approfondimento di alcune dinamiche personali, familiari o legate agli ai contesti di vita della persona che creano disagio, al fine di accrescere la consapevolezza di sé e del proprio ambiente per migliorare la propria quotidianità.
Sono disponibile sia per colloqui in presenza presso il mio studio o in visita domiciliare che per colloqui online.
Altro

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C
Presso: Imperato & partners psicoterapia

Il percorso con il dottore Zaccaria mi è stato molto d’aiuto per affrontare il periodo critico che stavo vivendo. Mi sono sentita accolta, capita e supportata nell’ aprirmi e nel conoscermi meglio. Lo ringrazio per aver mostrato professionalità ed empatia.

Dott. Federico Zaccaria

Grazie mille, davvero! E' importante per me sapere di essere riuscito a creare un clima accogliente! Grazie!

S
Presso: Imperato & partners psicoterapia

Il Dottor Zaccaria ha creato sin da subito un ambiente accogliente. Mi sono sentita a mio agio e libera di potermi aprire rispetto alle mie difficoltà.
La sua capacità di ascolto e le sue osservazioni non mi hanno fatto avere alcun dubbio sul voler continuare il mio percorso terapeutico insieme al Dottore.
Estremamente professionale ed empatico.
Grazie Dottore.

Dott. Federico Zaccaria

La ringrazio davvero delle sue parole. Sono felice di essere riuscito a creare un ambiente accogliente per lei. Grazie per avermelo restituito!

A
Presso: consulenza psicologica

Impeccabile professionalità ed empatia durante le sedute. Mi sono trovata molto a mio agio e devo dire che già dopo la prima seduta mi sono sentita più serena.

Dott. Federico Zaccaria

Grazie mille per la sua restituzione, è importante per me!

M
Presso: primo colloquio psicologico

Massima attenzione, professionalità e soprattutto EMPATIA

Dott. Federico Zaccaria

Grazie mille per le sue parole!

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 3 domande da parte di pazienti di MioDottore

Domande su consulenza psicologica

Salve a tutti, vi scrivo per chiedervi un consiglio in merito ad un dubbio circa la psicoterapia in generale e un dubbio circa l'orientamento migliore che fa al caso mio.

Premessa, da pochi mesi si è interrotta una relazione per me importantissima durata 7 anni (interrotta via messaggio e senza alcun tipo di spiegazione).

Di conseguenza, ho iniziato dei percorsi di psicoterapia per risolvere dei problemi, ma senza alcun tipo di risultato (cognitivo-comportamentale e gestalt).

Illustro i problemi.
1) vorrei elaborare la fine della relazione.
Nonostante ormai mi sia abituato all'assenza di questa persona, non riesco ad andare avanti perché non capisco cosa è successo e perché sono stato trattato così. Mi piacerebbe ricostruire il tutto per capire sostanzialmente chi avevo accanto e perché è successo tutto questo, anche per capire come migliorarmi ed evitare di mettere in atto bisogni/pensieri/dinamiche disfunzionali in una prossima relazione... ciò in virtù del fatto che per me questa persona era troppo importante, e non capire perché c'è stato questo abbandono improvviso, mi distrugge (non mi permette di staccarmi definitivamente, soprattutto perché mi sento in colpa, e non capisco se ho commesso errori che giustificano questo trattamento o meno)
Vi illustro solo un paio di domande che mi assillano.
Es: ero troppo geloso oppure l'altra persona aveva modi esagerati che farebbero star male chiunque? È andata via per colpa dei miei errori fatti oppure lei voleva solo ricevere e nel momento del bisogno è scappata?

2) il secondo motivo che vorrei che la psicoterapia mi aiutasse a risolvere, è capire cosa posso aspettarmi dalle relazioni e dagli altri.
Ho notato come i miei bisogni e le mie idee di relazione (che tendono all'equilibrio) non sono riscontrabili nella realtà, in quanto mi portano ad allontanarmi da tutti, quindi vorrei capire tramite il terapeuta se (oggettivamente parlando) chiedo troppo in una relazione in tema di amore e rispetto.

In poche parole vorrei capire come ci si comporta in relazione (non ho più una visione chiara) e capire quali sono quei comportamenti/pensieri/idee che sono oggettivamente tossiche e da evitare...al fine di capire chi sono quelle persone buone per la mia vita e chi invece allontanare perché è tossico.
Oppure, semplicemente moderare le mie aspettative in amore e rispetto.
Il punto è che con questi 2 tipi di approcci, mi è stato detto che io da solo devo capire cosa per me non va bene (tramite le emozioni e il corpo) senza darmi un aiuto che mi renda consapevole di queste dinamiche.

Mi è stato detto che non c'è niente di giusto e sbagliato, e ciò mi ha reso più confuso..questo perché penso che un minimo di regole sociali esistono, e che ci sono comportamenti/idee/pensieri che in coppia non dovrebbero essere attuati perché (a prescindere dai propri bisogni) possono creare dinamiche disfunzionali come dominante/sottomesso, cioè poco equilibrate.

Questi 2 approcci mi hanno messo il dubbio che tutto è soggettivo, ed ognuno può cercare cosa vuole nelle relazioni, basta soltanto che ci sia un accordo tra le 2 parti..quindi come se non esistessero doveri morali in tema di amore e rispetto.

Secondo questa logica, potrei anche sentire il bisogno di avere una ragazza accanto che non frequenta alcun tipo di amico del sesso maschile, e ciò va bene se l'altra parte è d'accordo.
Per questo penso che questi 2 metodi non facciano al caso mio.. perché penso "la mia emozione può dirmi che sono geloso, e può anche dirmi di chiedere alla mia ragazza di non frequentare nessuno, ma ciò non toglie che questo valore è disfunzionale e per niente sano".
Tutte le emozioni vanno contestualizzate.
Se dovessi seguire solo la mia emozione (come dicono questi 2 psicoterapeuti) finirei per abusare dell'altra persona.
PS: il punto è che se seguo la mia idea (di cercare l'equilibrio) finisco che dimentico me stesso e i miei bisogni e inizio a vivere solo per le relazioni e l'altro.

Mi piacerebbe che la psicoterapia mi aiutasse a rispondere a queste domande, tramite un dialogo costruttivo..invece mi sento dire che devo capirlo da solo...ma allora perché sono in psicoterapia? Se riuscissi da solo non sarei di certo qui a chiedere aiuto xd

Per questo vi pongo 4 domande.
1) Voi credete che tutto è soggettivo o ci sono concetti oggettivi in termini di amore e rispetto, che se non presenti indicano la presenza di una persona tossica?
2) la psicoterapia può aiutarmi ad elaborare il lutto della separazione (permettendomi di capire cosa è successo e chi avevo accanto) & permettermi di capire se pretendo troppo nelle relazioni (romantiche e amichevoli), tramite dialogo e spiegazione dettagliate?
3) l'orientamento analitico transazionale forse fa al caso mio? Ho letto un po' su questo orientamento e sembra possa aiutarmi a risolvere i dubbi detti sopra, voi che ne pensate..Si occupa di ciò che chiedo, se sì nel particolare di cosa e come potrebbe aiutarmi?
Vi ringrazio per la lettura.

PS: ho già parlato col terapeuta di queste esigenze, ma più e più volte la risposta ricevuta è sempre la stessa "lo capirai da solo". Ma come può la mia emozione farmi capire che posso limitare ingiustamente la libertà altrui?
Ciò per me oltre ad essere logicamente impossibile, inoltre non ha avuto alcun risultato, perché dopo 2 percorsi e dopo varie sedute non ho risolto un bel niente

Buongiorno, immagino il difficile momento che stai vivendo e la difficoltà nel trovare un senso a una situazione del genere, soprattutto per la modalità della separazione con l'altra persona. Credo che gran parte della confusione e del dolore derivi anche da questo, ma quelle che stai portando sono delle riflessioni molto interessanti, perché innanzitutto denotano il fatto che l'elaborazione del lutto che stai vivendo è in realtà già iniziata e credo che tu la stia vivendo nel miglior modo possibile, ovvero mettendoti in discussione e ponendoti delle domande per poter vivere al meglio le future relazioni. E' importante in queste occasioni, non nasconderci dietro il dolore e vedere qual è la nostra parte di responsabilità, proprio come stai facendo. Da questo punto di vista, mi viene da risponderti alle domande come segue:
1) E' difficile trovare degli elementi oggettivi quando si parla di relazioni, proprio perché non ci si può rifare alle solite leggi o regole che utilizziamo in famiglia, in società, nei gruppi, nelle relazioni amicali ecc., proprio perché due persone quando scelgono di stare insieme creano delle regole tutte loro. Detto ciò, sarebbe più importante capire quali parti di ognuno di voi due sono diventati importanti nel vostro rapporto e qual è stata la tua/vostra necessità di mantenerle. Esistono tante coppie che mandano avanti la relazione, nonostante tradimenti litigi o altro, non è contravvenire alla regola che distrugge i rapporti. Piuttosto ognuno dei due dovrebbe chiedersi perché sopporta situazioni in cui non sta più bene o che contravvengono ai suoi valori. Perché la tua gelosia era così importante per te? Perché i suoi atteggiamenti ti creavano difficoltà? Aveva a che fare con la paura di perdere lei? Si trattava della paura che ci fosse qualcun altro meglio di te? Sono solo alcune delle domande che sarebbe utile porsi, proprio perché rimettono l'attenzione su di te e non su delle regole generali.
2) La terapia può assolutamente accompagnarti nel processo di elaborazione del lutto, proprio perché ti dà la possibilità di riflettere su quanto accaduto e provare a migliorare parti di te, ragionando insieme, cercando una visione più oggettiva, che tenga insieme ragionamento ed emozioni. Come ti ha già detto qualcuno, non ci si può solo far guidare dalla ragione, né solo dalle emozioni, in entrambi i casi si rischia di fare danni a sé e a gli altri.
3) Come altri hanno detto, se la relazione con il terapeuta funziona, il lavoro può essere soddisfacente, indipendentemente dall'orientamento. Detto ciò, anche per la mia specializzazione, ti dico che rispetto alle dinamiche relazionali, l'orientamento sistemico-relazionale e familiare tende molto a porre il focus non solo sulla persona, ma proprio su tutto il suo contesto relazionale, amicale, sentimentale, familiare ecc. per provare a trovare delle ragioni rispetto a certi modi di agire e alla capacità di strutturare delle relazioni che possano essere meno tossiche. Di solito si lavora anche su questioni familiari, i modelli di relazioni che ci circondano e ci influenzano, i ruoli che abbiamo assunto in famiglia e così via.
Spero di essere stato esaustivo e che tu possa trovare la persona che ti accompagnerà nel modo migliore. Non ti arrendere, stai facendo già un gran lavoro mettendoti in discussione, dopo questo dolore, c'è bisogno di una grande apertura per proseguire in questo percorso che volente o nolente ti porterà a una crescita. Ti auguro il meglio. Un caro saluto!

Dott. Federico Zaccaria

Dott. Federico Zaccaria

Salve, credo di star vivendo una relazione tossica e disfunzionale. Inizialmente è stata una relazione amorosa che col tempo si è tramutata in amicizia, perché non ricambiavo più i sentimenti dell'altra persona, anche perché professiamo due religioni differenti. Non ho sentito una compatibilità alla fine, nonostante i sentimenti iniziali. La relazione ha iniziato a diventare tossica da quando l'ho lasciato. Specifico che abbiamo una relazione a distanza, e dopo averlo lasciato ho pensato fosse giusto per entrambi ridurre il contatto per darci spazio. Ma l'altra persona l'ha visto come un abbandono, anche perché stava passando un periodo delicato nella sua vita. Se all'inizio avevo pensato di agire a fin di bene, mi ero ricreduta e gli sono rimasta accanto per sostenerlo, perché comunque l'affetto era rimasto nel nostro rapporto. Mi voleva accanto nonostante avesse iniziato a frequentare un'altra ragazza senza che io lo sapessi, e questa rottura di confini mi ha portata in un forte trauma. Un trauma dato dal fatto che mi sono sentita tradita, ma lui è riuscito comunque a farmi passare per "mostro" e mi ha riempita di sensi di colpa finché non ho dovuto allontanarlo, perché ero distrutta. Dopo un mese gli riscrivo per cercare di redimermi per averlo fatto soffrire, dimenticandomi del danno che mi aveva fatto. E ritornò a darmi le attenzioni come un tempo dopo che con questa ragazza le cose non andarono bene. Ammetto che ero molto fragile, non volevo tornare indietro sui miei passi ma lui ha ottenuto ciò che voleva: le mie attenzioni e il mio tempo. Ha messo in dubbio la mia scelta di averlo lasciato, e ricordo che all'epoca questo senso di confusione mi faceva stare male perché andava incontro alle mie scelte e a ciò che credevo. Alla fine decisi di lasciarlo categoricamente, rimanendogli amica. Ma ora nel presente mi sto rendendo conto che tutto ciò che è successo in questo anno ha davvero logorato questo rapporto. Non so nemmeno io come definire questa situazione, ma se ho un problema magari perché lui è la causa purtroppo si ripete il pattern del tipo che fa ciò che vuole e tratta come viene trattato. Io tutto il male che lui mi ha arrecato lo avevo completamente dimenticato, per me è sempre stato come un ricominciare da capo. Ma per lui purtroppo non è così, serba nel suo cuore ancora tanto rancore nei miei confronti. E questo rancore sfocia soprattutto durante i litigi, se provo a spiegargli che un suo comportamento mi ferisce lui usa sempre l'evento di come l'ho "abbandonato". Nonostante ci sia stato un vero pentimento da parte mia. E nonostante io mi fossi scusata più e più volte, è incapace di perdonare e usa questi eventi o parole miei come un contrattacco. Negli ultimi giorni mi ha mancato di rispetto, ha oltrepassato il mio limite e le conversazioni sono sfociate su una violenza verbale nei miei confronti ed un'incomprensione del mio malessere. Tanto che sto valutando una chiusura definitiva. La persona in questione non si assume mai la responsabilità del mio dolore quando ne è la causa e sono diventata per lui una minaccia per la sua tranquillità. Ho provato ad instaurare un dialogo, un confronto ma ho solo ricevuto una reazione aggressiva e che l'unica soluzione disponibile fosse di fare finta di niente sulle mie problematiche. Ho fatto alla fine come ha detto lui, ma sono scoppiata nel mio malessere perché mi sembrava di fare una recita e mascherare tutto quanto. Aggiungo che non si sente in colpa nei miei confronti del mio malessere, si comporta anzi da vittima e ha un'assoluta certezza di avere ragione. Io dall'altro canto ho iniziato a dubitare di me stessa e mi sto logorando lentamente, non ho più la certezza se sono io il mostro come lui sostiene. Avrei voluto stare accanto a questa persona perché gli voglio bene di un amore fraterno e ma non so per quanto potrei sopportare questa relazione dove soddisfa più i suoi bisogni che i miei, dove ormai il rispetto verso l'uno e l'altro non c'è più.

Buongiorno, grazie della condivisione, immagino quanto questo momento possa essere complicato, data la confusione e il disorientamento che emergono dal racconto. Ho come l'impressione che entrambi facciate molta fatica a lasciar andare l'altro, non che questa sia la soluzione da scegliere, ma come se in questa necessità di restare uniti a tutti i costi, si stia andando a creare un rapporto tossico, in cui da quello che leggo, pare che siate più intenti ad addossarvi delle colpe o a capire chi sbaglia e a chi interessa di più dell'altro, piuttosto che provare a vivervi un rapporto sereno, come forse è stato all'inizio. E' come se in nome di quell'affetto che c'è stato, provaste a mantenere in piedi la relazione, qualunque forma assuma. Anche questa poca chiarezza rispetto a che tipo di relazione avete, non aiuta a gestire il vostro rapporto al meglio, in quanto è sempre possibile cambiare piano a seconda delle situazioni e quando fa più comodo, aspetto che accentua la sensazione di poca stabilità. Credo sia necessario uscire da questa dinamica di "colpa", in cui si tende a vedere cosa fa l'altro e iniziare a chiedervi cosa entrambi volete da questo rapporto, quanto meno sarebbe importante che iniziassi a farlo tu, senza dover aspettare che anche lui faccia i suoi passi, perché dal tuo racconto inizia ad emergere un malessere per questa situazione. Sarebbe necessario essere chiari rispetto al tipo di relazione da instaurare, così da stabilire un patto preciso, ma soprattutto comunicare al di là dei rancori. Un percorso terapeutico potrebbe aiutarti a capire cosa realmente cerchi in questa relazione e come mai sia così difficile ammettere l'idea, anche solo la possibilità di potersi separare da questa persona. Resto a disposizione, ti auguro di poter riuscire a trovare un ordine in questa situazione, così da ritrovare un po' di serenità. A presto!

Dott. Federico Zaccaria
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