Via L. Vannuzzo 29, Dolo 30031
Iniziano a primavera le sedute di rilassamento in modalità singola o di gruppo.
14/01/2025
Dolo 3 indirizzi
Pazienti con assicurazione sanitaria e pazienti senza assicurazione sanitaria
Colloquio psicologico • 65 €
Colloquio psicologico di coppia • Da 65 €
Sostegno psicologico adolescenti • Da 65 € +11 Altro
Superamento di eventi traumatici • Da 65 €
Tecniche di rilassamento • Da 65 €
Counseling del singolo • Da 80 €
Mostra tutte le prestazioniPazienti con assicurazione sanitaria e pazienti senza assicurazione sanitaria
Consulenza online • 70 €
Colloquio psicologico di coppia • 70 €
Supporto psiconcologico • 70 € +9 Altro
Colloquio psicologico online • 65 €
Counseling del singolo • Da 80 €
Mindfulness • 70 €
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Tieniti pronto 10 minuti prima della consulenza. Assicurati che la batteria del tuo dispositivo sia carica. Per i videoconsulti: controlla la tua connessione internet e il corretto funzionamento di camera e microfono. Tieni a portata di mano eventuali referti medici (es. il risultato degli esami).
Pazienti con assicurazione sanitaria e pazienti senza assicurazione sanitaria
Colloquio psicologico clinico • Da 65 €
Consulenza psicologica • Da 60 €
Colloquio psicologico di coppia • Da 65 € +12 Altro
Personal trainer (descrizione) • Da 80 €
Supporto psiconcologico • Da 65 €
Counseling del singolo • Da 80 €
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Colloquio psicologico • 65 €
Colloquio psicologico di coppia • Da 65 €
Personal trainer (descrizione) • Da 80 € +11 Altro
Counseling del singolo • Da 80 €
Mindfulness • Da 60 €
Primo colloquio psicologico • Da 65 €
Mostra tutte le prestazioniPunteggio generale
Professionista serie e molto empatica. Da subito mi ha messo a mio agio, consentendomi di esplorare i mio mondo interiore e aiutandomi a fare chiarezza tra l’emozioni
Puntuale e molto disponibile nella gestione degli appuntamenti, anche in occasione di imprevisti.
Faccio abbastanza fatica ad aprirmi e a parlare di me, non sono immediata. Ho apprezzato che abbia atteso fossi io a sentirmi a mio agio e ad aprirmi
La dottoressa è molto sveglia e recettiva, ha compreso la situazione a fondo fin da subito ed è stata capace di fornire indicazioni utili e applicabili per migliorare la situazione, senza restare sul vago e generico.
Tempismo eccellente, e alte capacità comunicative.
Ringrazio la Dottoressa per la sua empatia e disponibilità, da subito mi sono sentita accolta e capita, abbiamo instaurato un rapporto di fiducia che mi sta aiutando tanto! Grazie!!
Mia figlia di 16 anni ha da poco intrapreso un percorso con la dottoressa. È stata da subito molto gentile e mi ha dato tanta fiducia. Il suo studio è molto accogliente e ti fa sentire a casa. Vedo mia figlia entrare ed uscire serena dalle sedute. Quindi pongo in lei tutta la mia fiducia.
Sono una signora anziana, quando mia nipote mi ha preso appuntamento con la dottoressa non pensavo di poter trovare beneficio sulla mia situazione. Mi sono trovata molto bene. Grazie mille dottoressa Scaturin.
È una professionista seria e molto preparata, ti mette al tuo agio. Ho ricevuto un ottimo risultato.
Competenza, professionalità, gentilezza, mental coach
Desidero esprimere la mia più sincera gratitudine per la professionalità e la dedizione della dottoressa. Si distingue per la sua grande competenza e attenzione verso ogni dettaglio. Durante le nostre conversazioni, riesce a mettere a proprio agio e crea un ambiente in cui ci si sente liberi di esprimersi senza alcuna difficoltà.
La dottoressa ascolta sempre con estrema attenzione e i consigli, gli esercizi e le indicazioni che mi ha fornito si sono rivelati incredibilmente efficaci. Grazie al suo supporto, ho potuto riscontrare un netto miglioramento giorno dopo giorno.
Continuerò con piacere il percorso intrapreso con lei, perché credo fermamente che ogni persona, nel proprio cammino di crescita personale, abbia bisogno di una professionista come lei per comprendere meglio se stessa.
Dott.ssa Federica Scaturin
Grazie mille Matin per questa tua valutazione. E' sempre importante per me ricevere un feedback sul cammino percorso e per capire quanto e se sono riuscita a raccogliere e restituire il potenziale di cui ognuno è in possesso. Grazie davvero molto. A presto. Un caro saluto.
ha risposto a 11 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve ho iniziato un percorso di psicoterapia da circa un anno inizialmente erano sedute in presenza poi si è passati per motivi imprecisati a sedute online e credendo che fosse solo una soluzione temporanea avevo accettato di proseguire poi sono diventate sedute sempre online ma con meno flessibilità oraria disponibili solo il pomeriggio e non più la mattina cosa che si mal concilia con il mio lavoro. Mi chiedevo se fosse una cosa comune tra i terapisti e che dunque è spesso il paziente che deve adattarsi agli orari del professionista o se mi sono imbattuto io in una situazione particolare. Inoltre avevo letto in più articoli che la modalità online era più conveniente dal punto di vista economico ma nel mio caso il prezzo è rimasto pure invariato. Devo dire che la modalità in presenza oltre a permettermi una maggiore connessione con la persona che avevo di fronte mi era utile per tante motivazioni: era una scusa per uscire di casa visto che lo faccio molto poco, per approfittare e fare una passeggiata dopo le sedute ma anche per un discorso di prepararmi mentalmente alla seduta riflettere sul percorso e sulla mia problematica al momento di recarmi sul luogo e riflettere su ciò che c’eravamo detti in seduta al termine durante il tragitto per tornare a casa. Non so sinceramente come comportarmi e se esprimere tutto ciò con il terapeuta perché parlare apertamente significa porre fine alla terapia in fin dei conti. Più che il solito consiglio “ne parli apertamente con il terapeuta” vorrei un confronto sulle abitudini degli altri psicologi solo per capire se sono stato sfortunato io con queste “restrizioni” o se solitamente è prassi dare poche opzioni al paziente.
Buongiorno a Lei.
Il successo di una terapia dipende in gran parte dalla qualità della relazione terapeutica instaurata tra terapeuta e paziente, al di la del tipo di approccio seguito dal terapeuta stesso.
Questo legame emotivo, basato su fiducia, empatia e comprensione reciproca, è essenziale per il raggiungimento degli obiettivi terapeutici.
L’alleanza terapeutica raggiunge qualità ottimali quando entrambi i membri della diade terapeutica sono cooperativi nel perseguire gli obiettivi condivisi, i compiti reciproci nella cornice del trattamento e il legame affettivo costituito da fiducia e rispetto. In questo caso, il sistema motivazionale che si attiva è quello cooperativo che manterrebbe salda l’alleanza terapeutica.
Se Lei ritiene che ci siano dei bisogni diversi nel setting ne parli al suo terapeuta, questo diventerà uno scambio di vedute e non necessariamente una rottura dell terapia.
Si ricordi che nella terapia entrambi (terapeuta e cliente) sono protagonisti del percorso intrapreso assieme.
Un caro saluto.
Sono una donna di 40 anni, ho un compagno meraviglioso (unico) da 15 e un buon lavoro che mi porta a vivere all' estero, cambiando spesso paese. Fin dal primo soggiorno all' estero (risalente a quasi tre anni fa) ho sviluppato quella che io adesso vivo e riconosco come un forma di dipendenza. Ho la necessità di vivere relazioni affettive, sessuali, emotivamente coinvolgenti e questo mi porta a porre in essere dei comportamenti ormai stereotipati, per ricevere e restituire attrazione. Ho, così, intrapreso una prima relazione, che, nonostante sembrasse inizialmente orientata al sesso, è durata un anno, in cui abbiamo condiviso anche molto della sfera emotiva, che nel giro di qualche settimana, dopo il primo anno, si è però rapidamente spenta fino a dissolversi completamente, causando in me una indicibile sofferenza. Ho dovuto allontanarmi per il dolore nel percepire indifferenza e distanza. Ho provato Ansia, pianto incontenibile, panico. Desiderio di scappare. Sono scappata tornando all' estero qualche mese fa, dove ho nuovamente reiterato gli stessi comportamenti alla ricerca di nuove emozioni, nuovo coinvolgimento, nuova attrazione; desiderando sostituire quel vuoto creato dalla prima separazione con un' altra esperienza "appagante'. Il flirt sta volta è durato una settimana, non ho generato nessun coinvolgimento nell' altra persona, e probabilmente nessuna emozione. Di nuovo la sensazione di noia, vuoto, panico. Ho bisogno dell' emozioni generata dai meccanismi dell' attrazione per riempire le giornate. Non riesco a trovare soddisfazione, motivazione o piacere in nessuna attività, dalla lettura di un libro (che un tempo divoravo) alla visione di un film. Non mi sembra di provare ne gioia, in nulla di quello che faccio, e d'altra parte nemmeno tristezza o rabbia per quanto di negativo può riservate una giornata. Tutto mi è indifferente. Vivo solo di emozioni che siano relative ai meccanismi della seduzione. Questa volta però, invece di ricevere magari un temporaneo nutrimento mi sono sentita letteralmente una preda (probabilmente lo sono stata) e la sensazione è terribile. Ora sto male, sono a pezzi e non riesco a ricomporre la situazione
Buongiorno a Lei.
Quando l’amore si trasforma in una ossessione che domina la mente e fa soffrire, non parliamo più di amore ma di dipendenza affettiva; una problematica legata alle emozioni, ai pensieri e ai comportamenti delle relazioni amorose, sempre più diffusa nel mondo contemporaneo. La dipendenza in una relazione di per sé non è patologica, anzi è’ assolutamente normale, in particolare durante la fase dell’innamoramento quando l'ossitocina è alle stelle ed è fisiologico che ci sia un certo grado di dipendenza affettiva e fusione con il partner. Il desiderio di dipendenza tuttavia dovrebbe diminuire con lo stabilizzarsi del rapporto lasciando nella coppia una piacevole percezione di autonomia e sicurezza reciproca.
D'altro canto la dipendenza affettiva disfunzionale è definibile come uno stato patologico in cui la relazione di coppia è vissuta come condizione unica, indispensabile e necessaria per la propria esistenza. All’altro viene attribuita un’importanza tale da annullare se stessi e non ascoltare i propri bisogni. È una condizione relazionale negativa, caratterizzata da assenza cronica di reciprocità nella vita affettiva, che tende a creare malessere psicologico e/o fisico.
Il bisogno di protezione e la scarsa autostima costituiscono il tema di fondo di chi soffre di love addiction, alimentato da credenze secondo cui la propria felicità dipende completamente dalla vicinanza di una persona supportiva.
È necessario capire quale siano le ragioni sottostanti alla dipendenza e inquadrarle all’interno di un profilo personologico specifico, la psicoterapia potrebbe aiutare in tal senso.
Resto a disposizione.
Un caro saluto.
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