Esperienze

Sono una Dietista specializzata in Scienze dell'Alimentazione, un mediatore tra le conoscenze scientifiche in ambito alimentare (come in tutti i campi, sempre in divenire) e i bisogni umani legati al cibo.
Ma cosa vuol dire?
Ormai, noto e comune, il termine Dieta (con le sue numerose e spesso non valide declinazioni) si allontana ogni giorno di più dal suo significato originale e troppo facilmente viene associato ad una lista o ad una divisione tra cibi "si e no", "salubri e insalubri", una serie di domande ;"posso o non posso", sacrifici per un domani più "sano" e obiettivi focalizzati sul peso più che sul cambiamento delle abitudini.
La parola Dieta infatti nasce con un significato ben più ampio rispetto a liste, rinunce, cibi permessi, sacrifici, sensi di colpa, rigidità e forza di volontà: il suo vero significato è "modo di vivere o stile di vita", un universo fatto di alimentazione corrispondente ai propri bisogni, ma anche di gusto, convivialità, scelta, piacere, giusto movimento per il corpo, riposo e molto altro!
Sarebbe dunque riduttivo associare tutto questo ad una lista o uno schema!
Ed ecco che entro in gioco io, ma soprattutto chi si rivolge a me, che è parte integrante di un percorso fatto di piccoli cambiamenti, ma sostenibili, basati su fondamenta scientifiche validate, ma adattate al proprio modo di vivere, alle proprie capacità, ai propri bisogni, senza rinunciare al gusto ed al piacere.
In che modo?
-Educazione alimentare, onnipresente, inizia dalla spesa e spesso non finisce a tavola!
-Dietoterapia, ovvero adattamenti alimentari, motori ecc.. agli stati fisiologici e patologici accertati dal proprio medico curante, in particolare mi occupo di :
- Patologie metaboliche (dislipidemie, diabete, gotta, PCOS)
-Patologie dell'apparato Gastroenterico (reflusso gastroesofageo, sindrome dell'intestino irritabile)
-Patologie renali
-Sovrappeso,Obesità, Ipertensione e Sindrome metabolica
-Allergie e intolleranze alimentari
-Educazione alimentare per adolescenti
- Alimentazione vegana e vegetariana
- Alimentazione per sportivi
-Alimentazione in Gravidanza, Allattamento e svezzamento
Il mio percorso formativo:
-Laurea in Dietistica Presso l'Università di Foggia (2016)
-Laurea Magistrale in Scienze Dell'Alimentazione Presso l'Università Degli Studi di Firenze (2019)
-Studentessa Master Universitario di I livello in Trattamento Integrato dei Disturbi dell'Alimentazione presso l'Università di Bologna (in corso)
Le mie esperienze:
-Intership presso Clinica Tufet, Barcellona (2015)
-Formazione e Collaborazione presso L'Ambulatorio Specialistico Dott.Oliva, Mestre(2017-2018)
-Libera professione dal 2019 a Bologna.
Altro

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Dottoressa Federica Mercuri
Via Cartoleria 44 , Bologna

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ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore

Ho problemi di stitichezza da tutta la vita, quando ero piccola ho sofferto le pene dell'inferno, andavo in bagno una volta a settimana o ogni 15 giorni e questo portava le feci ad avere una consistenza durissima tanto da farmi molto male. Più o meno 5 anni fa mi sono rivolta ad una dietologa per perdere peso e ho colto l'occasione per esporle il mio problema. Da allora prendo i "grani" (il nome delle pillole) che mi aiutano facendomi venire un leggero mal di pancia. Mi hanno aiutata molto ma è inutile dire che sono molto scomodi inquanto il il giorno in cui li prendo ho paura di muovermi di casa (non perché sono eccessivi, ma perché il mal di pancia può venirmi in qualunque momento). Ultimamente mi sono accorta che grazie alla mia alimentazione che con il tempo è cambiata, le mie feci non sono più dure e che a volte riesco ad andare in bagno da sola. Così ho deciso di smettere di prendere queste pillole, ma c'è un problema: non ho lo stimolo. Mi piego meglio, in realtà lo stimolo mi viene ma leggerissimo e solo dopo una settimana, dopodiché però non riesco comunque a liberarmi completamente, sento di non avere la forza in un certo senso... Può essere un fatto psicologico? Magari quello che ho provato da piccola? Cosa posso fare?

Buongiorno, le consiglio di rivolgersi ad uno o più professionisti ( gastroenterologo, dietista e psicologo) per studiare al meglio il suo caso.
Dal punto di vista alimentare come suggerito dai miei colleghi, le parole d'ordine sono: idratazione, assunzione di 5 porzioni al giorno di frutta e verdura e movimento. Sembrerà banale ma il movimento potrebbe rivelarsi fondamentale per risolvere o sciogliere, mi passi il termine, il torchio addominale.
Regolarità negli orari dei pasti può aiutare come anche non rimandare seppur un piccolo e lontano stimolo e curare la postura durante l'evacuazione.
In ogni caso va tutto analizzato in sede di visita.
Buona giornata.

Dott.ssa Federica Mercuri

Una persona obesa che soffre anche di una moderata steatosi epatica, oltre a ridurre l'assunzione di carboidrati, può usare il glucagone per favorire la perdita di peso? Dal momento che il glucagone ormai è disponibile per l'assunzione anche per via nasale non ci sarebbero nemmeno i problemi legati alla somministrazione per via intramuscolare. L'uso del glucagone insieme alla dieta inoltre potrebbe ridurre il senso di fame che spesso rende difficile il rispetto delle diete. Esistono delle terapie in tal senso? Se sì, a chi ci si può rivolgere? Grazie per la cortese attenzione.

Buonasera, come già suggerito dai colleghi consiglio di rivolgersi ad un professionista .
Se il suo timore è quello di avere fame magari troppa da gestire in situazione dieta è perché la dieta è semplicemente uno strumento pratico che va cucito sul vissuto e le esigenze della persona e accompagnato da un percorso di educazione alimentare che potrà aiutarla a non spaventarsi dinnanzi alla sensazione di fame (che è un segnale biologico che va assecondato e non evitato).
Cordiali saluti

Dott.ssa Federica Mercuri

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