Esperienze
(TEL: 366-4483659 EMAIL: erikaragazzinipsicologa@gmail.com)
MI PRESENTO:
Sono una Psicologa Clinica e Psicoterapeuta in formazione presso la Scuola Bolognese Cognitivo-costruttivista ad indirizzo evolutivo.
Il mio approccio prevede l'integrazione delle tecniche più innovative della psicologia cognitivo-comportamentale con uno sguardo scrupoloso alla singolarità dell'individuo, ai suoi vissuti e alla sua personale costruzione della realtà.
Ascolto, Accoglienza e Accettazione sono alla base del mio metodo lavorativo.
Lo spazio che voglio offrire ai miei pazienti, è uno spazio sicuro e libero, privo di qualsiasi forma di giudizio. Uno spazio in cui sentirsi protetti, a proprio agio, liberi da dogmi o condizionamenti; in cui poter abbassare le difese ed esprimere sé stessi.
Ogni percorso è unico, come unico è ogni individuo. Mi piace adattare le mie competenze e i miei strumenti alla persona che ho davanti, ai suoi bisogni, ai suoi tempi e alle sue caratteristiche.
Miro alla creazione di una forte alleanza con i miei pazienti, che permetta di collaborare insieme nel continuo monitoraggio e rispetto delle emozioni di entrambi.
Vivo il mio lavoro come una preziosa occasione per incontrare nuove vite, e accompagnarle attraverso un percorso di scoperta e rinascita, nella direzione in cui la persona stessa decide di andare, verso gli obiettivi e le speranze che essa nutre.
Credo fermamente nei valori della compassione e della gentilezza, verso sé stessi e verso gli altri. Credo nei piccoli gesti, nelle carezze e nelle parole, che possono stravolgere vite e mondi.
Esperto in:
- Psicologia clinica
- Psicodiagnostica
- Psicologia cognitiva
Indirizzi (3)
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Mostra tutte le prestazioni38 recensioni
Punteggio generale
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BG
Mi ha fatto riscoprire la felicità e la lucidità nel periodo più brutto della mia vita. Grazie a lei riesco a dare una spiegazione ai miei pensieri, cosa che non ero mai riuscita a fare.
Bellissimo percorso, mi sono sentita a mio agio, ascoltata e capita fin da subito
Paolo
Mi sono trovato bene fin da subito. Una persona esperta e sensibile nella Sua professione.
Stefano
Ho fatto il mio primo colloquio con la dottoressa Erika perche' era l'unica con le recensioni con il piu' alto tasso di primi colloqui e tutti positivi e ho voluto provare anche se molto giovane e a fine seduta gli ho detto che le persone che avevano fatto la recensione avevavo ragione le sue doti al primo impatto il saper ascoltare con attenzione , il farti domande specifiche per capire i problemi nei dettagli, la sua semplicita' nel tenerti a tuo agio e competente al 100% nel suo lavoro anche se giovanissima grazie per adesso sono sicuro che con lei ne verro' fuori e piu' forte di prima
LL
Ottima psicologa dal punto di vista professionale. Molto empatica e riesce a far riflettere molto
SM
Ottima capacità di ascolto e suggerimenti concreti
Puntualità cortesia disponibilità
Aurora
La dottoressa Erika è assolutamente empatica, ti fa sentire ascoltata ed apprezzata. Consiglio a tutti un percorso con la Dottoressa!!
LC
Me sono trovato molto bene fin dalla prima seduta ed stiamo affrontando fin da subito l’argomento per qui me sono rivolto a un professionista
E.
Mi trovo molto bene con lei. C'è dialogo costruttivo, spunti su cui ragionare sia insieme che non e confronto; la persona di cui avevo davvero bisogno, con attenzione alle mie necessità
Jonny LH
Le sedute sono puntuali e non c'è mai fretta "di finire". Mi sento ascoltata e compresa. Ottimo il servizio di seduta online, sempre preciso e senza problemi di connessione. Comodi i servizi di pagamento. Non potendo esprime pareri sul servizio professionale purtroppo devo fermarmi qui ;). Professionista consigliato.
Martina
La mia prima esperienza, veramente un percorso bellissimo, con tanto ascolto e tanti nuovi punti di vista da seguire. Mi sono subito sentita mio agio e mi ha aiutato a capire moltissime "chiusure" che mi postato avanti da anni. Consiglio il percorso a tutti per imparare a conoscersi e vivere con più consapevolezza.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 18 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buonasera, vi scrivo per capire come muovermi.
Mio padre (55 anni) dopo una visita psicologica e` risultato essere affetto da doc. Il suo stato ansioso e` iniziato a causa di una pancreatite avuta ormai 5 anni fa ed il minimo dolore lo porta a blocco psicologico per paura di un`ipotetica ricaduta. Assodato che ornai il suo stato di salute sia stabile, a mio parere ora sta soffrendo di un disturbo da ansia generalizzata. Durante l'arco della giornata ha continui attacchi di panico, senso di inadeguatezza, momenti "cupi" nello svolgere qualsiasi attivita`, da quella lavorativa a quella ricreativa. Vive la mancanza di appetito come una tragedia, pensa che ogni cosa lo possa abbattere. Il semplice saltare un pasto diventa un agonia senza pari tanto da paralizzarlo sul divano in presa all'ansia piu` totale. La risoluzione di ogni "problema" porta alla creazione di uno nuovo. Il disturbo del sonno e` ormai ingestibile tanto da costringerlo a svegliare i familiari per tranquillizzarlo poiche` e` ansiosio di vivere una nuova giornata in preda all'ansia. Si e` creato un circolo vizioso da cui e` davvero difficile uscirne tanto che la sua paura ed ansia piu` grande e` quella di non riuscire a tornare ad una vita normale. Talvolta i suoi comportamenti rasentano l'infantilita` per quanto si faccia da ansia e preoccupazione sullo svolgimento di attivita` quotidiane (ansia nel portare il cane a fare i bisogni, consumare un pasto, non dormire a sufficienza ecc ecc). Di tutti questi atteggiamenti lui prova un grande senso di vergogna, ma non abbastanza da spingerlo ad affrontare il tutto con una razionalita` che ormai fatica ad avere. So che e` sotto cura da qualche settimana senza psicofarmaci ma da figlio non so come comportarmi adeguatamente. Per ora sto cercando di essere una figura razionale ed educativa, mettendo pero` del distacco in quando non voglio sia dipendente da me. Cosa dovrei fare a riguardo?
Gentilissimo, grazie per la sua condivisione. La situazione che si sta trovando a vivere non è affatto semplice e il supporto e la vicinanza che lei sta dando a suo padre sono senz'altro degni di nota.
Purtroppo il DOC, che a questo punto sembra aver raggiunto dei confini molto ampi, è un disturbo davvero complesso, sia da gestire ma anche e soprattutto da comprendere e sostenere per familiari o persone vicine al paziente stesso.
Il mio consiglio è, innanzi tutto, di richiedere un confronto con gli specialisti che hanno in carico suo padre per discutere e valutare di una terapia farmacologica, utile se non fondamentale, in abbinamento ad una psicoterapia, in caso di DOC.
Di poi, vorrei suggerirle di valutare anche lei la possibilità di richiedere un consulto o intraprendere un breve percorso psicologico che possa sostenerla nel fornire la giusta vicinanza e il giusto supporto a suo padre, anche attraverso una psicoeducazione relativa ai vari aspetti di un DOC, al fine di evitare l'alto rischio di collusione con i sintomi stessi del disturbo.
Resto a disposizione per qualsiasi altra necessità, anche online.
Un caro saluto
Dott.ssa Erika Ragazzini psicologa
Buonasera,
sintetizzo brevemente quello che sto vivendo come un problema, ho 46 anni e da sempre mi lego a persone che vivono lontane dalla mia città, se guardo al mio passato tra l'altro mi rendo conto di aver passato molto più tempo da sola che in un rapporto di coppia. Non riesco a lasciarmi andare, ad innamorarmi profondamente, ho paura di essere delusa, ferita. Se faccio un paragone con chi mi sta accanto, per esempio i miei amici o persone che ho conosciuto nel tempo, mi rendo conto che tutti eccetto me hanno raggiunti obiettivi: cambiamenti di lavoro, messo su famiglia, comprato casa ecc.. io sono ferma, è come se non vivessi, cioè ovviamente ho una vita sociale esco, vedo persone, se posso viaggio ma sulle cose "importanti" quelle che portano dei cambiamenti reali sono ferma, gli altri si lanciano, io no.
Ultimamente poi sono diventata apatica, non c'è più nulla che mi entusiasmi, non ho più voglia di uscire, mi sforzo nel farlo, ma quando posso me ne resto a casa...e non faccio nulla, passo le giornate a letto, se non fosse per la mia cagnolina che mi tiene impegnata.
Mi sento spenta, senza stimoli e non so come fare per uscire da questo limbo.
Carissima, mi dispiace molto per il disagio e la sofferenza che sta vivendo e che descrive perfettamente.
Il confronto con gli altri quasi sempre porta a mettersi in discussione, a sentirsi in difetto, inadeguati e mai all'altezza. Soprattutto quando tale confronto è orientato alla ricerca di conferme verso quelle che sono delle nostre convinzioni radicate, e spesso disfunzionali, verso noi stessi, la nostra vita e le nostre scelte. Al contrario, potrebbe essere molto utile indagare l'origine e le cause di certi suoi "blocchi" o difficoltà, il razionale che ne sta alla base e cercare, con l'aiuto di un professionista, di andare ad intaccare quelli che potrebbero essere schemi di pensiero e di comportamento che si sono andati a consolidare nel tempo e che potrebbero aver favorito l'insorgere di questo suo stato di sofferenza.
Il mio consiglio è di valutare di intraprendere un percorso psicologico o psicoterapico che possa aiutarla a riportare l'attenzione su di sè, al fine di comprendere ciò che sta vivendo e trovare nuove strategie che possano permetterle di ritrovare la forza e l'energia necessarie a riprendere in mano la sua vita. Resto a disposizione per qualsiasi altra necessità.
Un caro saluto,
Dott.ssa Erika Ragazzini
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