Dott.ssa Elisa Neri

La gravidanza è un periodo della vita molto delicato in cui avvengono numerose trasformazioni che riguardano non solo cambiamenti fisici e ormonali, ma anche emotivi e cognitivi. Dal momento in cui una donna scopre di essere incinta inizia a cambiare il modo che ha di percepirsi: da donna a madre. Un cambiamento di una rilevanza così elevata che può facilmente generare tensioni, paure e preoccupazioni che riguardano sia il momento del parto sia l’essere madre: “sarò mai in grado..?”, “riuscirò ad essere una brava madre..?”. Sono paure lecite e comunamente diffuse, tuttavia questi pensieri negativi possono minare il benessere della donna, non lasciandole vivere con serenità un momento così delicato e importante. La gravidanza è anche un momento che prepara la coppia genitoriale stessa ad essere, appunto, mamma e papà. L’accompagnamento alla gravidanza aumenta la consapevolezza e la capacità di poter stare con le proprie emozioni, con le proprie sensazioni e con i propri pensieri, indipendentemente dal loro contenuto e dalla loro valenza, aiutando il genitore a vivere nel momento presente, senza farsi travolgere da sensazioni (fatica, dolore fisico, stanchezza), da pensieri (“sarò una brava mamma?”, “non mi guarda, allora vuol dire che…”, “non sono capace di…”) o da emozioni come la paura, la rabbia, i sensi di colpa, tutte esperienze che (insieme ad altre piacevoli e positive come la tenerezza e la gioia) caratterizzano il periodo perinatale. Il mantenersi nel momento presente e il poter stare con pensieri anche negativi, è il primo passo per poter avere un controllo consapevole del proprio comportamento e per poter scegliere cosa fare per crescere il proprio figlio. Un secondo obiettivo dell’accompagnamento in gravidanza è il chiarire i propri valori dell’essere genitore per poter scegliere come crescere il proprio figlio. Le proprie azioni e i propri progetti possono essere orientati nella direzione di ciò che è importante per noi, anziché di ciò che è “giusto” o di ciò che qualcuno ci ha detto che “dobbiamo” fare, irrigidendoci su regole o giudizi. Il presupposto di questo è che non esiste un modo “giusto” di essere genitore, bensì possiamo scoprire che genitori vogliamo essere, come vogliamo essere ricordati da nostro figlio.
Durante tutto il corso, se fatto in coppia, sarà dato ampio spazio alla relazione tra i due partner, favorendo l’empatia, la condivisione, il poter chiedere e, allo stesso tempo, il mantenersi autonomi, abilità che ricadranno poi sulla relazione col bambino e sul clima famigliare.
**Questa prestazione si eroga online**

La gravidanza è un periodo della vita molto delicato in cui avvengono numerose trasformazioni che riguardano non solo cambiamenti fisici e ormonali, ma anche emotivi e cognitivi. Dal momento in cui una donna scopre di essere incinta inizia a cambiare il modo che ha di percepirsi: da donna a madre. Un cambiamento di una rilevanza così elevata che può facilmente generare tensioni, paure e preoccupazioni che riguardano sia il momento del parto sia l’essere madre: “sarò mai in grado..?”, “riuscirò ad essere una brava madre..?”. Sono paure lecite e comunamente diffuse, tuttavia questi pensieri negativi possono minare il benessere della donna, non lasciandole vivere con serenità un momento così delicato e importante. La gravidanza è anche un momento che prepara la coppia genitoriale stessa ad essere, appunto, mamma e papà. L’accompagnamento alla gravidanza aumenta la consapevolezza e la capacità di poter stare con le proprie emozioni, con le proprie sensazioni e con i propri pensieri, indipendentemente dal loro contenuto e dalla loro valenza, aiutando il genitore a vivere nel momento presente, senza farsi travolgere da sensazioni (fatica, dolore fisico, stanchezza), da pensieri (“sarò una brava mamma?”, “non mi guarda, allora vuol dire che…”, “non sono capace di…”) o da emozioni come la paura, la rabbia, i sensi di colpa, tutte esperienze che (insieme ad altre piacevoli e positive come la tenerezza e la gioia) caratterizzano il periodo perinatale. Il mantenersi nel momento presente e il poter stare con pensieri anche negativi, è il primo passo per poter avere un controllo consapevole del proprio comportamento e per poter scegliere cosa fare per crescere il proprio figlio. Un secondo obiettivo dell’accompagnamento in gravidanza è il chiarire i propri valori dell’essere genitore per poter scegliere come crescere il proprio figlio. Le proprie azioni e i propri progetti possono essere orientati nella direzione di ciò che è importante per noi, anziché di ciò che è “giusto” o di ciò che qualcuno ci ha detto che “dobbiamo” fare, irrigidendoci su regole o giudizi. Il presupposto di questo è che non esiste un modo “giusto” di essere genitore, bensì possiamo scoprire che genitori vogliamo essere, come vogliamo essere ricordati da nostro figlio.
Durante tutto il corso, se fatto in coppia, sarà dato ampio spazio alla relazione tra i due partner, favorendo l’empatia, la condivisione, il poter chiedere e, allo stesso tempo, il mantenersi autonomi, abilità che ricadranno poi sulla relazione col bambino e sul clima famigliare.

La visita psicologica di coppia è un colloquio tra lo psicologo e la coppia in cui lo specialista, in un clima di ascolto non giudicante, raccoglie le richieste che hanno portato la coppia a richiedere un incontro.
La visita è orientata al tentativo di individuare comportamenti o situazioni che portano la coppia a mantenere un funzionamento che potrebbe essere più soddisfacente; o a ridimensionare il funzionamento per rendere i membri più resilienti di fronte a diversi cambiamenti. La visita psicologica prevede un primo incontro durante il quale lo psicologo individuerà il motivo della richiesta da parte di entrambi, raccoglierà l’anamnesi della storia e definirà le modalità con cui verrà gestito il percorso. Alla prima visita seguirà una visita singola di approfondimento con ciascun membro. In questo colloquio individuale, della durata di 45 minuti, viene approfondita brevemente la storia di vita della persona fino ad arrivare alla condizione attuale. In questo modo, ogni membro della coppia ha l’occasione ideale per far emergere in un clima di serenità le proprie aspettative, prima di integrarle nella seduta di restituzione di coppia.

Primo colloquio di conoscenza, individuazione dei bisogni, delle difficoltà e delle strategie di gestione, delle aspettative della persona, e riflessione sull'intraprendere un percorso terapeutico compatibile con la figura dello psicologo clinico, o invio ad altra figura specializzata. Compilazione del contratto terapeutico.

La visita psicologica di coppia è un colloquio tra lo psicologo e la coppia in cui lo specialista, in un clima di ascolto non giudicante, raccoglie le richieste che hanno portato la coppia a richiedere un incontro.
La visita è orientata al tentativo di individuare comportamenti o situazioni che portano la coppia a mantenere un funzionamento che potrebbe essere più soddisfacente; o a ridimensionare il funzionamento per rendere i membri più resilienti di fronte a diversi cambiamenti. La visita psicologica prevede un primo incontro durante il quale lo psicologo individuerà il motivo della richiesta da parte di entrambi, raccoglierà l’anamnesi della storia e definirà le modalità con cui verrà gestito il percorso. Alla prima visita seguirà una visita singola di approfondimento con ciascun membro. In questo colloquio individuale, della durata di 45 minuti, viene approfondita brevemente la storia di vita della persona fino ad arrivare alla condizione attuale. In questo modo, ogni membro della coppia ha l’occasione ideale per far emergere in un clima di serenità le proprie aspettative, prima di integrarle nella seduta di restituzione di coppia.
**Questa prestazione viene erogata online**

La visita psicologica di coppia è un colloquio tra lo psicologo e la coppia in cui lo specialista, in un clima di ascolto non giudicante, raccoglie le richieste che hanno portato la coppia a richiedere un incontro.
La visita è orientata al tentativo di individuare comportamenti o situazioni che portano la coppia a mantenere un funzionamento che potrebbe essere più soddisfacente; o a ridimensionare il funzionamento per rendere i membri più resilienti di fronte a diversi cambiamenti. La visita psicologica prevede un primo incontro durante il quale lo psicologo individuerà il motivo della richiesta da parte di entrambi, raccoglierà l’anamnesi della storia e definirà le modalità con cui verrà gestito il percorso. Alla prima visita seguirà una visita singola di approfondimento con ciascun membro. In questo colloquio individuale, della durata di 45 minuti, viene approfondita brevemente la storia di vita della persona fino ad arrivare alla condizione attuale. In questo modo, ogni membro della coppia ha l’occasione ideale per far emergere in un clima di serenità le proprie aspettative, prima di integrarle nella seduta di restituzione di coppia.

Il sostegno alla genitorialità è un intervento supportivo di tipo psicoeducativo che persegue l’obiettivo di aiutare i genitori a riconoscere e affrontare situazioni o periodi di crisi nella crescita dei figli, che hanno conseguenze sul modo di essere genitori. Il sostegno genitoriale è un lavoro sul ruolo e sulla funzione genitoriale. Si occupa di indagare nella mente del genitore quali sono le rappresentazioni di sé in relazione alle rappresentazioni sui figli. Esplorare le rappresentazioni vuol dire elaborare gli affetti che stanno alla base dello stile genitoriale. Vuol dire rivedere la propria storia personale alla luce del rapporto con i propri figli.
Che genitore sono? Chi è mio figlio? Quali sono le mie aspettative? Come mi sento quando sto con mio figlio?
Solo a partire da queste domande è possibile trovare risposte utili per superare il momento difficile riguardante l’esperienza di genitore. A sua volta, il mestiere di genitore riporta alla memoria i genitori che ognuno di noi ha avuto come figlio.
Del resto, i figli possono indurre nei genitori stati d’animo e sentimenti che appartengono loro, ma che loro stessi non riescono a sperimentare o che non possono tollerare. In questo senso quello che il genitore prova diventa un termometro molto preciso per capire cosa sta succedendo al proprio figlio.
Sentirsi genitori impotenti con un figlio arrabbiato non è mai piacevole. Però, se si riesce a mettere il vissuto di impotenza nella giusta prospettiva del figlio, allora sarà più semplice sentirsi meno impotenti e, allo stesso tempo, guadagnare le competenze indispensabili nell’aiutare il figlio adolescente.
**La prestazione si eroga online**

Il sostegno alla genitorialità è un intervento supportivo di tipo psicoeducativo che persegue l’obiettivo di aiutare i genitori a riconoscere e affrontare situazioni o periodi di crisi nella crescita dei figli, che hanno conseguenze sul modo di essere genitori. Il sostegno genitoriale è un lavoro sul ruolo e sulla funzione genitoriale. Si occupa di indagare nella mente del genitore quali sono le rappresentazioni di sé in relazione alle rappresentazioni sui figli. Esplorare le rappresentazioni vuol dire elaborare gli affetti che stanno alla base dello stile genitoriale. Vuol dire rivedere la propria storia personale alla luce del rapporto con i propri figli.
Che genitore sono? Chi è mio figlio? Quali sono le mie aspettative? Come mi sento quando sto con mio figlio?
Solo a partire da queste domande è possibile trovare risposte utili per superare il momento difficile riguardante l’esperienza di genitore. A sua volta, il mestiere di genitore riporta alla memoria i genitori che ognuno di noi ha avuto come figlio.
Del resto, i figli possono indurre nei genitori stati d’animo e sentimenti che appartengono loro, ma che loro stessi non riescono a sperimentare o che non possono tollerare. In questo senso quello che il genitore prova diventa un termometro molto preciso per capire cosa sta succedendo al proprio figlio.
Sentirsi genitori impotenti con un figlio arrabbiato non è mai piacevole. Però, se si riesce a mettere il vissuto di impotenza nella giusta prospettiva del figlio, allora sarà più semplice sentirsi meno impotenti e, allo stesso tempo, guadagnare le competenze indispensabili nell’aiutare il figlio adolescente.