Dott.ssa
Elena Martucci
Nutrizionista,
Biologo della riproduzione
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Napoli 2 indirizzi
Esperienze
Probabilmente, la scelta di iscrivermi alla facoltà di Biologia con la precisa determinazione di diventare una nutrizionista, è dipesa soprattutto dalla volontà di contribuire a risolvere alcune di quelle problematiche metaboliche e nutrizionali tanto presenti nella mia cerchia familiare.
Intraprendere lo studio della fisiologia della nutrizione è stato qualcosa di simile, quindi, ad una vera esigenza: poter essere utile a chi (come me e tanti intorno a me) avesse dovuto lottare con le conseguenze di un peso non corretto.
Ho compreso, con il tempo, che in effetti spesso la scelta della professione non è casuale.
Mai, però, avrei immaginato di trovarmi all’interno dello staff di un centro di infertilità. Sebbene, infatti, fosse noto dai tempi di Ippocrate quanto il peso possa influenzare la fertilità, nessun corso universitario dell’epoca esaminava questo specifico aspetto attraverso ricerche di base né con esperienze specifiche.
Tutto ciò che oggi è il mio lavoro è cominciato da quella che mi sembrava una porta chiusa, ed invece si è rivelata una grande opportunità.
Per poter accedere al test d’ingresso per la specializzazione in Scienza dell’Alimentazione avrei dovuto discutere la tesi in anticipo, una sessione prima rispetto ai miei colleghi.
Ma, sebbene avessi completato gli esami e la tesi sperimentale, e avessi tutto in regola, non mi fu concesso dal Rettore.
Per questo, subito dopo la laurea, avevo un anno di tempo davanti a me prima di poter completare la mia formazione di nutrizionista. Decisi, allora, di guardarmi intorno, provare ad ampliare le mie conoscenze e per puro caso venni a conoscenza di un corso sulle tecniche di fecondazione assistita.
Entrai quindi in un ambiente lavorativo ricco e stimolante, e iniziai a studiare e lavorare per diventare embriologa.
Questa professione, mi sembrava un vero e proprio privilegio. Poter guardare e toccare la vita in tutte le sue primissime manifestazioni, mi poneva in connessione con sentimenti altissimi, capaci di farmi apprezzare la sacralità dell’esistenza. Dopo un po’, però, compresi che la vita all’interno del laboratorio non mi bastava più e sentivo forte l’esigenza di lavorare a stretto contatto con quelle stesse persone per le quali fino ad allora avevo lavorato dietro le quinte.
Affiancai quindi al lavoro di embriologa la specializzazione in Scienza dell’Alimentazione e dopo altri quattro anni decisi di occuparmi esclusivamente di nutrizione, anche per pazienti infertili.
Credo che quella che è la mia professione oggi derivi nella stessa percentuale da una forte determinazione e da una serie di casualità ed incontri fortuiti.
Proprio questo mi tiene strettamente legata al lavoro che svolgo, e sono convinta, mi abbia fatto sentire anche nei miei momenti più difficili, di essere esattamente dove è giusto che mi trovassi.
Molto dipende anche dallo stretto rapporto personale oltre che professionale instaurato all’interno dello staff, composto dalla maggior parte da donne, ognuna delle quali, con la propria storia, ha dimostrato il forte contributo investito nel lavoro del nostro centro.
La formazione in ottica PNEI iniziata circa 10 anni fa, ha posto, quindi, su un binario preferenziale il confronto con specialisti di branche diverse dalla mia, dai quali continuo ininterrottamente ad imparare.
Il nutrizionista che si occupa di infertilità spesso si trova al cospetto di qualcosa che non è formato a trattare. Ciò perché sovente raccoglie i pensieri, le aspettative, le frustrazioni delle coppie, che con altre figure dello staff non sempre vengono condivise. Infatti, sedendoci virtualmente a tavola con i nostri pazienti, spesso entriamo nelle loro case, nelle loro vite, nei rapporti con i loro partner e le loro famiglie, molto più di quanto si possa immaginare. E, trattandosi di persone con altissimi livelli di stress, di dinamiche spesso complesse, o a volte di disturbi del comportamento nascosti, anche la scelta del protocollo dietetico non è scontata.
Posso aggiungere che, come in ogni professione che abbia a che fare con la salute delle persone, occorra trovare un punto di equilibrio. Da un lato, un equilibrio tra le conoscenze della propria materia e quelle di altri professionisti che con le prime si incrociano; dall’altro un equilibrio tra le proprie esperienze di vita personali e quelle che provengono dal vissuto dei pazienti che abbiamo davanti.
È necessaria ovviamente una costante e continua preparazione scientifica, e nello stesso tempo un’indubbia capacità di ascolto delle problematiche che vengono poste innanzi, senza creare false aspettative, ma sostenendo le persone in tutto il loro percorso.
Non sfugge che il dimagrimento e l’infertilità sono ambiti in cui il paziente può riversare vere e proprie ossessioni. Dunque, il professionista deve necessariamente mantenere la giusta postura, senza diventare parte di meccanismi non corretti e soprattutto dannosi per il paziente stesso.
Allo stesso tempo il nutrizionista che si occupa di infertilità può essere determinante nel riportare in equilibrio aspettative e possibilità di successo, proprio attraverso il riposizionamento corretto della persona verso se stessa e all’interno della coppia. In altri termini, seguire un programma alimentare specifico, può significare ridarsi la giusta priorità, che a volte può costituire il primo passo verso un sereno rapporto di coppia, una gravidanza sana ed una appagante genitorialità.
Primo incontro
Il primo incontro mira alla conoscenza del Paziente attraverso un'anamnesi accurata: questo permette la valutazione dei suoi fabbisogni nutrizionali ed energetici.
Attraverso l'ascolto delle sue abitudini alimentari, delle scelte e del rapporto nei confronti del cibo, individuo la tipologia di alimentazione più adatta alle sue esigenze e alle richieste avanzate durante il nostro dialogo.
Tutto il vissuto e l'emotività del Paziente incidono in maniera significativa sull'elaborazione del piano nutrizionale personalizzato che gli verrà consegnato.
Durante il primo incontro si effettua ovviamente la parte strumentale che prevede la misura del peso, dell'altezza delle circonferenze corporee e la valutazione della composizione corporea attraverso la Bioimpedenza.
Incontri successivi
Durante gli incontri successivi verifico l'andamento del Paziente, l'efficacia del programma dietetico e ascolto le sue osservazioni che saranno preziose per il proseguimento del programma.
Mantenimento
Solo una buona dieta di mantenimento, un vademecum da seguire nella quotidianità, consentirà l'equilibrio e il perdurare dei risultati ottenuti sul peso e sullo stato di salute generale del Paziente.
Esperto in:
- Biologia della riproduzione umana
- Scienze dell'alimentazione
- Scienze dell'alimentazione umana
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Analisi bioimpedenziometrica (descrizione) • 50 € +16 Altro
Analisi della composizione corporea (descrizione) • 50 €
Bioimpedenziometria (descrizione) • 50 €
Calcolo fabbisogno energetico giornaliero (descrizione) • 50 €
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Diet coaching • 100 €
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Mostra tutte le prestazioni56 recensioni
Punteggio generale
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Adriana Damiano
Dottoressa competente in tutto. Ottima scelta.
La consiglio vivamente.
Miranda Vincenza
Semplicemente bravissima nel suo lavoro, molto empatica ,attenta alle esigenze del benessere del corpo,non la cambierei per nessuna
Stella S.
Semplicemente meravigliosa, professionale ed empatica. È stata la mia prima visita e sono entusiasta di essere seguita da lei in questo nuovo percorso che il destino mi ha fatto intraprendere
Luca
Dottoressa scrupolosa, gentilissima e attenta al paziente
LC
la dottoressa è stata molto gentile e cordiale nel ascoltare le mie richieste e a mettermi subito a mio agio per capire al meglio quali fossero le mie abitudini giornaliere ed a strutturare un alimentazione controllata e perfetta per il mio stile di vita , consiglio vivamente a chiunque ne abbia bisogno
Francesca
Personalmente la dottoressa è una persona molto qualificata e soprattutto molto attenta alle esigenze dei suoi pazienti. Persona molto cordiale e gentile, soprattutto nello spiegare dettagliatemente il proprio metodo di lavoro. Nei momenti difficili e pieni di ogni tipo di dubbio o ansia, la dottoressa è presente ad ascoltarti e rassenerarti. Per concludere, la dottoressa non è la tipica persona che segue un metodo standard per tutti indipendentemente dal proprio stile di vita ma, grazie a lei, ho iniziato a mangiare sano e a vedere i risultati.
Castiglione
Mi ha fatto sentire bene fin da subito, toccando corde molto nascoste. Per me così dovrebbero essere i dottori, lei ama il suo lavoro e lo trasmette ai pazienti. Sempre disponibile e sempre disponibile e pronta a trovare la soluzione in base alle esigenze. Grazie dottoressa!
Risposte ai pazienti
ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve mi chiamo Maria e ho 25 anni ultimamente faccio abbuffate di cose dolci compromettendo i risultati della dieta..ho provato a distrarmi ma è più forte di me ne sento il bisogno ed inoltre sto passando un periodo di depressione sto prendendo le gocce da un paio di mesi (escitalopram sandoz) ma non noto cambiamenti..per favore mi dia un consiglio su come evitare nell'esagerare a mangiare la ringrazio di cuore
Gent.ma Maria,
le nostre scelte alimentari dipendono dal nostro stato emotivo e il cibo dolce rappresenta spesso la più facile gratificazione o il più immediato tentativo di colmare dei vuoti...
Ma a volte non è tutta colpa nostra!
Se la dieta che scegliamo di seguire è molto restrittiva o non prevede qualche momento di libertà, o non è ben centrata anche sui gusti ed i desideri del paziente, diventa molto più facile non seguirla più e gettare all'aria mesi di sacrifici...
Provi a fare un antipasto di verdura cruda prima dei due pasti principali, questo potrebbe saziarla un po' più a lungo ed evitare sbalzi di glicemia post pasto che la portano inevitabilmente a cercare dolce in continuazione... Mi faccia sapere come va.
Un abbraccio
Dott.ssa Elena Martucci
Buonasera, scrivo per avere un consiglio sul piano alimentare che sto seguendo.
Sono una ragazza di 30 anni, alta 1.60, sempre stata magra di costituzione, con un peso intorno ai 42 kg. Da un paio di anni, ho iniziato a dimagrire fermandomi sui 37 kg. Premetto di essere una persona molto ansiosa (curata con psicoterapia e psicofarmaco), intollerante al glutine e lattosio, con IBS, e da vari esami e analisi fatte, non risulta un motivo preciso per questo dimagrimento. Un mese fa mi sono rivolta ad un nutrizionista, e dalla visita fatta, mi ha prescritto questo piano alimentare: colazione: frutta con latte e cereali/biscotti; spuntino: frutta e frutta secca; pranzo: riso/pasta senza glutine, carne rossa/carne bianca/uova/formaggi e verdure; spuntino: craker di riso e frutta; cena: patate/riso/pasta senza glutine, pesce magro/grasso/legumi/carne bianca e verdure.
Riporto di seguito i valori risultanti dalla visita: BMI: 14,5 kg/m2; PhA: 5,0; BCMI: 6,6; BMR: 1242,8 kcal 5199,8 hJ; BMR X PAL: 1367,1 kcal 5719,8 kJ; BCM: 17 kg; FFM: 35,1 kg; FM: 1,9 kg; TBW: 27,9 L; ECW: 14,1 L; Idratazione: 73,4%; RZ: 610,6; XC: 53,7; AF: 5.0.
Ora, sto continuando a dimagrire, al momento sono 35.5 kg. Ho avvisato il nutrizionista ma, nonostante gli abbia detto del calo di peso e delle difficoltà digestive che ho quando assumo latticini e legumi, mi ha detto di continuare con il piano e di fare una visita di controllo a settembre. Scrivo quindi per avere un consiglio sua dieta, dal momento che sono molto preoccupata del calo di peso. Inoltre, volendo eliminare il latte, i formaggi e i legumi (come li assumo ho pesantezza e gonfiore di stomaco, pancia molto gonfia e difficoltà di digestione per tutto il giorno), con cosa posso sostituirli?
Grazie mille a chi risponderà!
Gent.ma, se i sintomi non regrediscono ed il piano alimentare non esita ancora in un aumento di peso probabilmente l'apporto calorico non è sufficientemente alto e la scelta degli alimenti non ben centrata.
Ha inoltre controllato la funzionalità tiroidea? che livello di attività fisica svolge?
A volte è necessario per qualche settimana adottare un piano dietetico a basso contenuto di fibra e altre sostanze fermentescibili a livello intestinale per ottenere un miglioramento, a cui dovrà seguire un piano di reinserimento graduale di tutti gli alimenti.
Altre volte è sufficiente l'utilizzo di legumi decorticati e di sostituiti del latte, ma tutto dipende dallo stato di salute non solo fisica ma anche psico-emotiva del paziente.
Spero di esserle stata utile e le auguro una buona giornata
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