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Punteggio generale
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Lucrezia
Ero restia ad iniziare un percorso, mi sono affidata al Dott. Dondi e ho trovato un professionista molto accogliente e disponibile nell’ascolto.
M.Z.
Gentilissimo ed alla mano, riesce ad interpretare al meglio le necessità e spiegare il piano di trattamento in maniera semplice ed esaustiva, veramente simpatico.
Federica
Il dott. Dondi mi ha ricevuta in uno studio molto accogliente che mi ha messa subito a mio agio e che trasmette un forte senso di riservatezza. È stato puntuale e molto gentile e mi sono sentita accolta.
Lucio
"Ero dubbioso in quanto è molto tempo che convivo con un forte malessere. Mi sono fatto coraggio e ho trovato il dott. Dondi su internet. Devo dire che mi sta aiutando e le cose gradualmente stanno andando meglio."
S.R.
L’approccio del Dott. Dondi è stato estremamente attento ed accogliente, il suo ascoltare mi ha immediatamente messo a mio agio, facendo sì che si creasse un clima sereno in cui potermi aprire.
Ho trovato estrema professionalità e alta qualità di supporto per cercare di intraprendere la strada per elaborare e metabolizzare il mio problema ed ho trovato nel Dott.Dondi il sostegno solido che cercavo da tanto tempo.
D.P.
Puntuale all’appuntamento, dedica il tempo necessario alla visita, con la giusta empatia ed accortezza per trattare tempi non semplici. Si ha la sensazione di essere ascoltati e non giudicati. Ambiente tranquillo e rassicurante.
Marco
Fiducia !
E' questo che trasmette fin dal primo momento. Nonostante tante mie reticenze ho avuto fin da subito la certezza di potermi fidare completamente.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 8 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buon giorno, assumo delorazepam da diversi anni, 15 gocce alla mattina e 13 alla sera, ho deciso di smettere e parlando con il mio dottore mi ha detto che devo togliere 1 goccia ogni 5 giorni chiedo se può essere corretto o è troppo, io pensavo di scalare 1 goccia al mese o ogni 20 giorni. Grazie
Salve, la riduzione di un farmaco deve seguire le prescrizioni di un medico. Questo al fine di ottenere il miglior risultato possibile e mantenere monitorata la situazione. Anche se la sua riflessione è comprensibile dato il lungo periodo di utilizzo del sostegno farmacologico, mi permetto di suggerirle di evitare il "fai da te". Cordiali saluti. Dott. Daniele Dondi
Salve
Sono un paziente oncologico con accompagno e pensione invalidità permanenti. Ho metastasi ossee e cerebellari operate, in cura chemioterapia da quasi. 13 anni. Purtroppo recentemente è mancato mio padre e mio fratello ha deciso di vendere casa per venire in pianta stabile da mia madre. Egli è in cura psichiatrica per depressione e ha creato problemi imponendo la sua presenza e insultandomi quando ho fatto presente di dividere le spese. Insulti rivolti alla mia condizione oncologica e augurandomi altre metastasi cerebellari. Nonostante sia stato egli stesso, assieme ai miei genitori, 2 anni fa, a firmare una scrittura presso un avvocato per tutelare la mia posizione e permettermi di curarmi al meglio, e concedendomi una parte dell appartamento di mio padre al fine abitativo. Questi soldi sono dovuti in quanto lui ha intestato proprio nel 2020 l’attività di famiglia al 100% e questo 50% non sono che la parte che lui sta già godendo. La sua psichiatra consiglia mia madre di curare mio fratello, di non lasciarlo solo, lavando e stirando per lui, e ha riferito che io posso benissimo pagarmi un’assistenza. Ora non ambisco a passare la vita per tribunali e seppur con tanto risentimento, per vivere serenamente mi sono convinta a lasciare la casa e ad andare via da Roma dove ci sono persone che potranno almeno assistere. Mi chiedo però come sia possibile che un malato oncologico a legge riconosciuto si possa trattare in questa maniera e se questo sia lecito e come eventualmente farlo presente. Ho sempre cercato di gravare al minimo e vedere che lui sano, più giovane , ambisca anche a quello che è mio, anche la semplice compagnia di mia madre ormai non è più possibile perché ho perso quella tranquillità emotiva che non mi permette di vivere giustamente la mia condizione
Grazie
Buongiorno, La situazione che ha condiviso è complessa e difficilmente può trovare una risposta esaustiva in poche righe. Mi sento di consigliarle di intraprendere un percorso psicoterapeutico che potrà aiutarla sia ad affrontare le situazioni quotidiane sia a comprendere come fare per ritrovare il maggior grado di benessere possibile.
Le auguro buona fortuna.
Cordiali saluti.
Dott. Daniele Dondi
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