Esperienze
Sono la dott.ssa Chiara De Battisti, mi sono laureata in Psicologia presso l'Università degli Studi di Padova.
Ho concluso la scuola di Psicoterapia Sistemico-Relazione (Centro Padovano Terapia Della Famiglia), quindi sono specializzata in psicoterapia.
Durante il mio percorso ho avuto modo di specializzarmi in varie aree di intervento come ad esempio l'uso problematico di Internet e il supporto alla genitorialità. Oltre a questo mi occupo principalmente di gestione di ansia e stress (anche in bambini e adolescenti), problemi relazionali, promozione del benessere, supporto agli adolescenti, problematiche famigliari, raggiungimento di obiettivi tramite il metodo coaching, crescita personale e rafforzamento dell'autostima.
Collaboro con le autoscuole della zona affrontando le tematiche della gestione dell'ansia da esame e i comportamenti a rischio durante la guida. Ho ideato un gruppo esperienziale per studenti: "Ansia da esame? Ci pensiamo noi!"
La parola chiave nel mio lavoro è empatia, la quale mi aiuta ad entrare in relazione con chi ho di fronte e mi permette un ascolto attivo, ma senza giudizio, promuovendo il benessere attraverso il cambiamento.
Perché dovresti scegliermi?
Perchè l'intento che mi muove è quello di aiutare la persona a contrastare le proprie aree di fragilità sia personali che relazionali, valorizzando competenze e risorse; sostenere nell'individuazione e nel raggiungimento di obiettivi di cambiamento ed offrire supporto nello sviluppo di nuovi punti di vista e nella generazione di nuove possibilità; ma non solo. Per poter offrire un valido supporto nella gestione e nel superamento dei momenti critici della vita, l'approccio che abbraccio è quello sistemico-relazionale, basato sulla considerazione non solo della persona nella sua unitarietà, ma prestando attenzione anche alle relazioni e al contesto nei quali la persona vive o ha vissuto, con l'eventuale coinvolgimento di membri famigliari significativi.
Sono in continua formazione e aggiornamento, determinata nell'offrire aiuto e supporto a tutte quelle persone che desiderano cambiare la propria condizione di vita o superare le proprie difficoltà personali o relazionali.
La durata del percorso viene concordata insieme, in quanto per me è fondamentale instaurare un rapporto di fiducia reciproca con il paziente.
Sono disponibile ad effettuare sedute sia online che in presenza.
Ricevo privatamente a Monselice e a Rovigo presso gli Studi Logos.
Il mio contatto diretto è 389.4719104
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15 recensioni
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Anna
La dott.ssa Chiara De Battisti è una professionista seria e affidabile. È molto competente, disponibile e umana. Il percorso con lei è stato illuminante e molto utile! La consiglio assolutamente!
A.S.
La dott.ssa De Battisti mi ha accolta in un momento per me molto doloroso, e mi ha accompagnata in questo percorso di risalita e di ricostruzione di me stessa. È sempre stata molto attenta a tutto ciò che le portavo in seduta, facendomi sentire a mio agio.
Grazie davvero!
Alessia C.
Grazie alla dottoressa De Battisti Chiara sono riuscita a superare le mie difficoltà e il mio dolore. Preparata, competente, sempre aggiornata ma anche umana ed empatica. Avrei voluto conoscerla prima! Mi ha messo a mio agio fin da subito ed è riuscita ad avvicinarsi alla mia storia con dolcezza e professionalità. Mi sento di consigliarla a tutti, io sto ancora seguendo il mio percorso con lei e fin'ora ho visto molto miglioramenti.
Grazie veramente di cuore!
Giulia F.
Dottoressa molto competente e professionale. Mi ha colpito la sua preparazione e la sua disponibilità.
Il suo lato umano la contraddistingue da altri professionisti, è sempre molto disponibile e attenta ai bisogni dei pazienti.
La consiglio, soprattutto a chi non ha più fiducia nella categoria! Resterete piacevolmente sorpresi!
G.B.
Professionista empatica, preparata e disponibile. La dottoressa mi ha aiutato a superare un grave lutto e un periodo di forte stress. Ho trovato in lei disponibilità, ascolto e passione per il suo lavoro.
Abbiamo fatto anche delle sedute famigliari, in cui io e la mia famiglia siamo riusciti a superare i nostri problemi di comunicazione.
Consigliatissima
Andre B.
Tutti dovrebbero avere la possibilità di farsi aiutare da un professionista e lei lo è veramente, ha saputo sempre mettere davanti a tutto il mio benessere, senza mai giudicare.
Grazie!
Lei, dottoressa, ha saputo scavare nel profondo e farmi capire che il mio disagio non era dovuto al fatto che io sono sbagliato, ma al fatto che il mio vissuto è stato difficile.
Daniele S.
La dott.ssa Chiara De Battisti mi aiutato in un periodo complicato della mia vita. Ho toccato il fondo e con lei sono tornato alla vita. Ho trovato una professionista preparata, competente, empatica e non giudicante. Mi ha messo a mio agio e mi ha colpito la sua disponibilità e il prendersi a cuore le situazioni. Lavora con passione e questo fa la differenza nel rapporto con il paziente. Mi sento di consigliarla sia per le competenze che per il suo aspetto umano
Risposte ai pazienti
ha risposto a 118 domande da parte di pazienti di MioDottore
Silenzio punitivo o difesa? ho conosciuto un ragazzo 1anno fa, dopo il primo appuntamento mi sono resa conto che non era il mio tipo, ma che avrei voluto mantenere l’amicizia.Da subito lui era preso, mi sembrava esagerato, ed è rimasto male del mio rifiuto e per qualche giorno non mi parlò. Soffre di bassissima autostima e io a mio modo pure. Abbiamo continuato a vederci e comunicavo però a lui tutti i miei dubbi e lui soffriva la mia confusione. E’ iniziata una relazione di 3 mesi.Lui voleva sempre molte attenzioni, che non sembravano bastargli mai. Stavamo anche 4h al telefono ogni sera, a volte mi sembrava troppo tempo e mi pesava. Il lavoro per lui è motivo di stress e rabbia.Una sera l’ho ascoltato per parecchie ore. La mattina seguente io non ho ricambiato un “mi manchi” perché mi sentivo ancora un po’ satura dalla sera prima e questo ha dato via a un forte litigio.Lui mi ha bloccato. Allora io ero ormai arrivata a essere molto coinvolta e ho sofferto quella brusca fine.Per 5 mesi non ci siamo più visti, né sentiti.Con difficoltà dopo mesi l’ho cercato.Mi diceva che aveva provato dolore, rabbia e odio nei miei confronti, aveva reagito cercando nuove cose per stare bene e non voleva cadere in un nuovo vortice di negatività di cui io ero causa.Su richiesta mia di vederci, siamo riusciti ad organizzare e finalmente abbiamo iniziato a viverci in attività che non avevamo potuto fare, vivendo momenti felici e non definendo la relazione a parole, che a tutti gli effetti era ripresa. è durata altri 3 mesi. Io per prima gli ho detto di amarlo e glielo ripetevo spesso. Ho dimostrato tanto.Lui è riuscito a dirmelo 1volta sola, dichiarandomi che il sentimento c’era ma per lui era difficile dire quelle parole, usava più "ti voglio bene". ho sentito che venivo messa sempre alla prova. Ogni piccolo pretesto diventava motivo per mettere in discussione tutto. Nell’ultimo mese ci sono state molte litigate.Un commento sul taglio di capelli, diventava motivo di insicurezza fisica per lui, qualcosa che secondo lui io non avevo il diritto di dire. Se cercavo di spiegare le miei intenzioni, rimaneva della sua convinzioni.Diventava rabbioso e la comunicazione risultava difficile.Ci sono state litigate perché ho ritardato, per lui una cosa inaccettabile, o per aspetti della mia vita ( il mio rapporto con i miei genitori, la mia ricerca del lavoro), aspetti che stavo cambiando PER ME, già da prima di conoscerlo e per i quali lavoro anche tramite un PERCORSO DI PSICOTERAPIA.Le prime volte mi sosteneva ma in poco tempo diventava insofferente; non aveva la pazienza di aspettare.Mi ha lasciato un mese fa.Mentre io gli dicevo che mi stavo impegnando in tutto al massimo, lo invitavo nell’attesa di questi cambiamenti a non restare passivo ma di pensare a cosa potesse fare lui per la coppia. Niente, secondo lui tutti i miglioramenti dipendevano da situazioni mie. Anzi reagiva male, dicendo che dovevo fare autoanalisi, anziché puntare il dito.Quando mi ha lasciata diceva che la decisione era di testa, mi amava ma andare avanti significava continuare a discutere.Il giorno dopo mi diceva di voler la mia felicità augurandomi ogni bene, di avermi amato al massimo, mi invitava a prendermi cura di me, dicendomi che per lui sarebbe stata difficile la separazione e non sarebbe stato sicuro di farcela. Poi si colpevolizzava di essere stato di peso per me e di aver aggiunto del carico alle mie situazioni. Mi ha cercato tutti i giorni seguenti, con continue colpevolizzazioni, dicendo di essere confusissimo, manifestando il bisogno di sentirmi e allo stesso ogni volta dicendomi che mi rubava del tempo.Per un paio di settimane ci siamo rivisti, anche se con un pò di spaesamento da parte di entrambi, non riuscivamo a lasciarci andare,Qualche approccio fisico ci è stato, ma mai un rapporto completo. Mi desiderava molto, ma si colpevolizzava e si bloccava. Sentiva di usarmi finché una sera mi ha invitato ad un evento, però mi ha avvertito che se venivo con le mie preoccupazioni, non ero gradita, avrei rovinato la sua serata.Io volevo semplicemente stare con lui, ma quel monito mi faceva sentire inibita, ferita ed ho preferito non andare. Lui reagiva in maniera difensiva dicendo che era una mia decisione e mi rimproverava di volergli attribuire la colpa.Quella è stata la discussione finale di chiusura del rapporto.Pochi giorni dopo io l’ho cercato,speravo che quell’arrabbiatura fosse superabile; lui era ancora rancoroso, io ho reagito ringraziandolo per i momenti felici e dicendogli che gli volevo bene, lui ha cambiato atteggiamento e ha ricambiato. Diceva che non mi bloccava, ma che aveva bisogno di stare da solo e di capire come reagire alla situazione, non sapeva da dove ripartire.Aveva bisogno di trovare la sua serenità da solo, non era con me, in 1anno non era stato sereno. Diceva che stava attraversando problematiche, penso legate al lavoro.Quando io gli dicevo che magari attraversato quel momento buio separati, avremmo avuto poi la possibilità di stare bene di nuovo assieme, penso sia normale da persona innamorata avere questa speranza, ma mi diceva che lo turbavo e gli sembravo morbosa e di non riporre speranze vane in noi, ma di metterle nella mia vita, di rispettarlo per il bene che ci vogliamo e di essere sicuro sapeva che stavolta sarei riuscita a rispettare il suo desiderio di non cercalo, Altrimenti lui sarebbe stato costretto a bloccarmi nuovamente. Ma non voleva farlo. Mi ha detto che aveva bisogno di lavorare sui suoi difetti e che in un futuro gli sarebbe piaciuto immaginarmi una persona sorridente e piena di luce.Dovevo solo scoprirmi.Diceva che gli dispiaceva d’aver fallito con noi.. Questi sono stati gli ultimi messaggi.Io sento di amarlo molto.Mi manca molto. Venerdì, dopo due settimane, in un momento di debolezza ho ceduto e gli ho scritto un messaggio in cui dicevo che mi mancava, mi scusavo per i miei errori e, ingenuamente, speravo di vederlo, poter stare insieme in leggerezza. Dicevo inoltre di amarlo da morire e che non sapevo se avrei mai smesso.Non mi ha risposto e dopo qualche ora mi ha bloccata.Sapevo che sarebbe successo, gli ho scritto con panico e terrore. Sento che è colpa mia perchè ho "insistito",ero stata avvisata, ma sono comunque colpita da questo forte rifiuto. Lui sapeva che questa cosa mi poteva ferire fortemente, ogni volta che minacciava di farlo io scoppiavo in lacrime e lo pregavo di non farlo eppure l'ha fatto senza nemmeno scrivere qualcosa. Sono consapevole che questa volta non sia fatto con odio, ma per non "voler sentire e vedere". Non riesco a capire se tutto il suo comportamento sia un atteggiamento di difesa, di qualcuno che non riesce a gestire le emozioni, che davanti alle situazioni di forte tensione emotiva reagisce con la logicità per proteggersi e possa aver dei ripensamenti o sia veramente arrivato alla scelta consapevole di voler chiudere la relazione e ci abbia messo un mese per realizzarlo. In un certo senso mi sento appesa. A volte mi sembra che si imponga delle cose a parole quanto ne desidera altra, così è stato quando abbiamo ripreso a vederci, all’inizio diceva di non voler riaprire nulla. In passato lui aveva fatto un percorso di psicoterapia per quasi 2anni, che poi ha interrotto dicendo che non gli era più utile e voleva fare da sé. Nella 2a parte della relazione, l’ho spinto a tornare in terapia, perché sentivo che aveva bisogno di un supporto più significativo di quello che potessi dargli io standogli accanto. Purtroppo ha sempre reagito sulla difensiva, la scelta era sua, ma cercavo di dirgli che lo dicevo per il suo bene, a prescindere dalla coppia.Una settimana prima del nostro addio, è tornato dallo psicoterapeuta, all’inizio nascondendomelo. Non so se abbia continuato, penso di no.Quando l’avevo invitato a parlare in terapia anche della dinamica di coppia, desisteva dicendo che la coppia la voleva gestire lui e di voler affrontare i suoi problemi individuali con il terapeuta senza altre influenze. Non ho mai capito questa sua visione, ma cercavo di fargli prendere in considerazione che parlare della relazione era anche parlare di lui. Tra una settimana dovremmo vederci ad un evento comune e non so come comportarmi. Non so come posso agire, se stare in attesa e come leggere il suo blocco. Grazie
Buona sera gentile utente, grazie per aver condiviso con noi il suo vissuto emotivo e la sua storia. La invito a parlarne con la sua psicoterapeuta in modo da confrontarsi rispetto agli aspetti di cui ha raccontato. Se non è più in terapia consideri di valutare un percorso di coppia o individuale. Avrebbe bisogno di ricollocare le sue idee, di pensare per differenze, di capire cosa prova veramente per poi decidere in totale libertà.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti,
un caro saluto.
Dott.ssa Chiara De Battisti
Salve buonasera ,vorrei sapere se esiste un servizio gratuito di psicoterapia cognitivo comportamentale (anche per poche sedute) on line.
Verso Gennaio cerchero' dei professionisti in privato.
Attualmente per un insieme di cose non posso e vorrei tanto tentare.( Da remoto per adesso,escludendo le Asl attualmente,in quanto hanno tempi molto lunghi..)
Mi stanno sfuggendo di mano molte molte molte cose e ho urgenza di parlare con qualcuno.Grazie in anticipo.
Jenny
Gentile Jenny, per cominciare vorrei capire come mai è orientata verso la terapia cognitivo-comportamentale. Comunque come già detto dai collegi provi a cercare nel suo territorio e online, durante la pandemia sono stati attivati vari servizi gratuiti. In caso può chiedere anche al suo medico di base.
Un caro saluto,
dott.ssa Chiara De Battisti
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