Esperienze
Durante gli studi ho maturato un particolare interesse per l'età evolutiva, la famiglia e la coppia.
Ho approfondito i miei studi sulla violenza di genere sostenendo un corso nell'associazione Differenza Donna e collaborato come operatrice in centri antiviolenza, case rifugio mamma-bambino e anti-tratta e sfruttamento.
Ho inoltre preparazione specifica sui disturbi del neurosviluppo sia a livello clinico con la somministrazione di test e relativo inquadramento diagnostico che come tutor. Attualmente affianco minori con disturbi del neurosviluppo nelle scuole di Roma in percorsi che favoriscono l'integrazione e l'inclusione dell'alunno. Sto conseguendo la specializzazione in Psicoterapia cognitivo interpersonale, un approccio che integra il modello cognitivo, il modello costruttivo interpersonale e la teoria dell'attaccamento. L'integrazione del modello cognitivo con quello interpersonale pone un'equivalente importanza ai processi relazionali della persona lungo tutto il suo arco di vita e alle modalità cognitive con cui seleziona le informazioni dall'ambiente costruendo il suo significato che può risultare più o meno adattivo o funzionale per la persona. La teoria dell'attaccamento di Bowlby è una base comune a entrambi i modelli e si inserisce all'interno del setting stesso in quanto la stessa relazione terapeutica offre la possibilità di attivare il sistema di attaccamento ed esplorare le esperienze passate così da rilevare le incongruenze tra quanto effettivamente accaduto e i significati appresi con eventuale conseguente sofferenza.
Questo approccio offre la possibilità di individuare la genesi di una sofferenza, ma anche intervenire sul presente così da raggiungere maggiore consapevolezza, libertà di scelta e benessere psico-emotivo.
Nella mia attività clinica offro dei percorsi di sostegno online centrati sulla persona rivolti a superare momenti di sofferenza,difficoltà,confusione o per il raggiungimento di maggiori consapevolezze di sé, delle proprie emozioni e modi di agire e reagire.
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Pazienti senza assicurazione sanitaria
Colloquio psicologico • 50 €
Colloquio psicologico clinico • 50 €
Consulenza online • 50 € +19 Altro
Consulenza psicologica • 50 €
Accompagnamento in gravidanza • 50 €
Colloquio di coppia • 60 €
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Colloquio psicologico
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Colloquio psicologico di coppia
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Colloquio psicologico età evolutiva
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Colloquio psicologico familiare
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Colloquio psicologico individuale
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Primo colloquio adolescente
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Primo colloquio familiare
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Primo colloquio individuale
50 €
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Primo colloquio psicologico
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Sostegno psicologico
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Sostegno psicologico adolescenti
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Test psicologici
50 €
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4 recensioni
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SV
Accogliente e gentile, mi ha fatto sentire fin da subito a mio agio. Ho avuto unna spiegazione dettagliata sul percorso da seguire e mi sono sentita accompagnata e incoraggiata. Consiglio!
Maurizio
Publico molto volentieri la mia recensione sulla Dott.ssa Cerqua,la mia prima volta da una psicologa ma mi sono sentito subito a mio agio e dopo alcune sedute comincio veramente a stare meglio.
Consigliatissima dal mio punto di vista+++
M.S.
Mi sono trovato molto bene con la dottoressa Cerqua, anche se scettico inizialmente, sono rimasto colpito dall'attenzione e la velocità con cui mi sono sentito accolto. Consigliata.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 12 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buonasera,
Sono una ragazza di 17 anni e volevo esporre una mia problematica a degli specialisti. Uno dei problemi con cui mi sono sempre trovata a confrontarmi è la solitudine. A dire la verità, non ricordo davvero quando ho iniziato a sentire questa sensazione, infatti mi sembra quasi che io la abbia sempre vissuta (fin da piccola) e probabilmente è uno dei primi problemi emotivi con cui mi sono confrontata. Ciò che, però, a volte mi turba è il fatto che mi sembra di sentirmi sola anche quando altre persone sono effettivamente presenti nella mia vita. Ho rapporto stupendo con il mio fratello maggiore, che, per gran parte della mia vita ha alleviato e anestetizzato questo dolore di solitudine, ma da quando ha iniziato a crearsi (giustamente) la sua vita indipendente (anche solo banalmente trasferendosi in un'altra casa), questa sensazione è diventata più forte, in quanto ho perso il mio punto di riferimento. Al di là di questo rapporto, però, ho altre relazioni. Ho, infatti, dei genitori, con cui non vado molto d'accordo, un l'atro fratello con cui non parlo molto ma gli voglio bene, una migliore amica e dei compagni di classe. Nonostante tutto questo, mi sembra sempre di essere sola, come se gli altri ci fossero solo per problematiche più "semplici", ma quando sto male davvero non ci siano. Io, allo stesso tempo, non esprimo mai i miei dolori con gli altri e quindi si crea questa combinazione in cui io mi mostro sempre come se vada tutto bene e loro, non cercando nemmeno di guardare oltre l'apparenza, non riescono ad esserci nei miei momenti più negativi. Sono una persona che vuole sempre apparire perfetta, nella scuola, nelle passioni che svolgo, e persino nelle relazioni sociali, tanto danno riuscire a lasciarmi andare, e cosi le persone non mi percepiscono mai come vera e autentica, finendo poi per non riuscire a creare rapporti duraturi. Sento di esserci sempre per gli altri, ma poi di fatto sento il peso di dover risolvere tutti i miei problemi (di solito emotivi) da sola. Ho notato anche, un fenomeno che mi ha stranito abbastanza quando me ne sono accorta. Mi riferisco al fatto che se io passo tanto tempo distante da alcune persone con cui ho legato (ad esempio, quando in estate, essendo in vacanza, sento molto meno la mia migliore amica), inizio quasi a sviluppare un leggero fastidio verso quelle persone, che poi scompare quando le rivedo davvero. Inizio a pensare a tutti gli aspetti negativi di quei rapporti e, se continuassi a stare sola, inizierei un circolo vizioso, in cui starei per sempre sola. Volevo capire se questo strano evento possa essere normale o spiegato da qualcosa ed inoltre vorrei sapere se davvero è possibile che questa solitudine mi accompagni da sempre, senza un'effettiva mancanza di persone intorno. A volte, infatti, mi capita anche di "sentirmi in colpa" per queste sensazioni provate, perché penso di non essere abbastanza grata dei rapporti che ho e che io mi stia lamentando senza "averne il diritto".
Vi ringrazio
Buona giornata
Buonasera, le relazioni sono parte integrante di ciò che ci muove nel mondo, che siano familiari, amicali, quindi il nostro modo di esperire la vita è fortemente influenzato da come ci sentiamo di fronte all'altro e come vediamo l'altro nei nostri confronti. Ognuno di noi struttura queste percezioni sin da piccolo attraverso le relazioni con le prime figure di riferimento. Lei si trova in una fase evolutiva di grandi cambiamenti e naturalmente si pone delle domande per cercare di alleviare la sua sofferenza. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a porsi domande mirate, conoscersi e avere maggiore consapevolezza di sé che le consentirebbe una libera scelta volta al suo benessere emotivo. Per ulteriori chiarimenti mi trova disponibile con le consulenze online.
Un caro saluto
Dott.ssa Chiara Cerqua
Salve dottori, sono una ragazza di 28 anni e da circa 2 anni ho iniziato ha soffrire di attacchi di panico ed in seguito mi hanno diagnosticato la sindrome ansiosa depressiva, sono in terapia sia farmacologica che psicologica, rispetto all'inizio adesso riesco più a gestire l'ansia e il panico ma non riesco ancora a vivere, a tornare a quella vita di prima, e soprattutto vivo male il contesto familiare ed il posto in cui vivo motivo per cui la mia psicologa mi ha consigliato di fare un viaggio per andare a trovare la mia migliore amica che è stata l'unica persona che mi ha supportato e vorrei passare del tempo con lei. anche perché da quando sono iniziata a stare male mi sono ancora più isolata, l'unico problema è che lei vive in Sicilia ed io in Puglia ed ho paura di viaggiare, di stare male, di non sapere gestire la situazione, perché ho bisogno del controllo, di sapere che posso prendere aria quando ne sento la necessità ma soprattutto da quando ho avuto gli attacchi di panico e come se avessi bisogno di imparare tutto di nuovo e tra queste cose anche viaggiare e non volevo farlo da sola.
vorrei davvero andarci, ma la paura mi blocca, tutto il contorno mi blocca.
Gradire un vostro consiglio grazie mille
Buonasera, sarebbe utile un processo progressivo e sistematico in questi casi. Se l'ipotesi di questo viaggio le provoca una forte ansia anticipatoria potrebbe voler dire che non è ancora pronta e potreste optare per una desensibilizzazione progressiva quindi partendo da piccoli spostamenti. Questo parlando unicamente del sintomo in modo materiale, la invito comunque ad approfondire con la sua psicologa le radici della sua ansia, le diagnosi sono molto meno importanti rispetto alla sua personale esperienza che invece è ricca di significati.
Le auguro ogni bene.
Buon proseguimento
Dott.ssa Chiara Cerqua
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