Esperienze
Mi occupo inoltre di valutazioni degli apprendimenti per bambini e ragazzi, aiutandoli a superare le difficoltà scolastiche e a migliorare le loro competenze cognitive ed emotive. Inoltre, offro valutazioni neuropsicologiche per adulti e anziani. Queste valutazioni sono fondamentali per identificare eventuali deficit cognitivi, come quelli legati alla memoria, all'attenzione, al linguaggio e alle funzioni esecutive. Il mio obiettivo è fornire una diagnosi accurata e un piano di intervento personalizzato per supportare il benessere cognitivo e migliorare la qualità della vita dei miei pazienti.
Esperto in:
- Psicologia clinica
- Psicodiagnostica
- Psicologia scolastica
- Ipnoterapia
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15 recensioni
Punteggio generale
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BD
Credo non sia davvero facile aprirsi, io non ho detto che non è stata positiva ma discreta in quanto come prima visita mi sembrava abbastanza
Laura
Ho conosciuto la dott.ssa Rossi ed é stata bravissima. Mi ha ascoltato con attenzione e si è resa disponibile ad aiutarmi.
Paolo
Ciao sei verente sempre gentile con me buona serata
E.R.
Dottoressa competente, cortese, puntuale e molto disponibile
Alice
Professionalità ,empatia e disponibilità sono le caratteristiche che ho riscontrato nello studio della Dott Annalia Rossi
Laura
Professionale e molto preparata, i suoi studi e i tanti corsi di aggiornamento nonché i master che ha frequentato ne sono testimonianza viva, la sua capacità empatica di individuare il punto su cui focalizzare l'attenzione per cercare una soluzione o supporto al disagio è elevata e fondamentale.
Lucia
Ottima professionista! Competente e professionale!
Elena M.
Specialista competente a diversi livelli.
Testata sia da genitore che da insegnante.
Ha sempre risolto ogni dubbio.
Luigi
Ottima, disponibile, competente, attenta, in poche parole eccezionale
E.M
Ottimo studio ! Competenza, cordialità e massima disponibilità.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 7 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve,
Sono una ragazza adolescente e volevo proporre una questione che mi sta preoccupando da diverso tempo. Premetto che mi vergogno parecchio a parlarne e ci ho riflettuto molto prima di scrivere questo testo. Attualmente vado in quarta superiore, ma quando andavo in seconda, successe un fatto ha cambiato qualcosa in me. Ci tengo a specificare che io sono una ragazza che ha sempre avuto voti molto alti a scuola e sono molto critica nei confronti di me stessa, tanto da definirmi abbastanza perfezionista. Un giorno, in seconda superiore, la nostra professoressa ci fece registrare un podcast audio in inglese in cui raccontavano una storia. Ero consapevole che in inglese ho sempre avuto la media molto alta, ma l'orale è sempre stato un punto più debole rispetto agli altri (ho sempre avuto 8 e 9, ma la professoressa mi ha sempre detto di lavorare sulla pronuncia comunque). Quel giorno ci fu un cambio di programma ed il giorno in cui si doveva registrare una storia in cui io non dovevo parlare, si decide di fare la mia storia, che io ovviamente non avevo neanche letto. Provai, ma mentre leggevo continuavo a sbagliare è più sbagliavo, più mi saliva l'ansia, tremavo e non capivo più niente. Mi ricordo che avevo tutta l'attenzione addosso perché probabilmente anche la professoressa si accorse di questa strana reazione da parte mia, che non ho mai dato questi problemi. Probabilmente in quel momento, io avevo una delle parti più importanti da interpretare, insieme ad un ragazzo madrelingua inglese e, penso, che io abbia sentito la pressione di essere peggiore di lui. In quel momento mi sono sentita inferiore a tutti, oltre che un peso che non ha fatto altro che rallentare il lavoro. Da quel momento, fino ad oggi, io no riesco più a leggere in inglese in classe. Quando ho un argomento da studiare, me lo preparo bene a casa e poi riesco a parlare, ma leggere qualcosa di nuovo davanti a tutti non riusco proprio, mi sale ansia, il cuore batte forte e tremo. A casa, invece, non ho problemi, anzi, iniziai anche ad ascoltare e capire meglio la musica in inglese proprio per migliorare, ma leggere in in inglese in classe mi mette ancora in difficoltà. Per il resto, a scuola, non ho mai dai altri segni di difficoltà a parlare o altro, a parte qualche caso sporadico, in cui mi veniva una leggera ansia, che, per una persona timida come me, è normale. Non capisco perché quel giorno ha cambiato così tanto questo piccolo aspetto della mia vita scolastica, tanto da pensarci per giorni e vergognarmi continuamente, e vorrei capire se può essere possibile migliorare questi comportamento. Probabilmente il problema è alla radice, ovvero nella mia difficoltà nell'accettare gli errori, che mi crea diversi problemi quotidianamente, ma non mi era mai capitato di non riuscire a superare qualcosa del genere ancora un anno e diversi mesi. Sono consapevole che questo è una problematica anche abbastanza specifica e piccola, motivo per cui mi vergognavo a chiedere, ma mi sono sempre domandata i motivi e le soluzioni di questo.
Grazie mille
Buona giornata
Ciao, grazie mille per aver condiviso la tua esperienza, capisco quanto possa essere difficile parlare di qualcosa che ti mette a disagio. Voglio innanzitutto rassicurarti che quello che stai vivendo è più comune di quanto pensi, e hai fatto un passo importante nel cercare di comprendere la tua situazione.
Quella che descrivi è una reazione di ansia che può manifestarsi in situazioni di forte pressione o aspettative, soprattutto quando ci si sente esposti al giudizio altrui. È normale, soprattutto per una persona perfezionista come te, sentirsi destabilizzata quando qualcosa non va come previsto. Il fatto che tu ti sia trovata in una situazione impreparata e con la pressione di dover fare bene, ha probabilmente innescato una reazione di ansia che, associata a quell’esperienza, ora si ripresenta ogni volta che devi leggere in inglese davanti agli altri.
Questa difficoltà non significa che tu non sia capace, anzi, il fatto che a casa riesci a leggere e migliorare l’inglese dimostra che hai delle ottime competenze. È l’ansia legata a quella specifica situazione che ti blocca in classe, ma questo è qualcosa su cui si può lavorare.
Riconoscere che ci sono emozioni come la paura di sbagliare o il sentirsi sotto pressione è un primo passo per poter migliorare. L’accettazione degli errori è una parte fondamentale del nostro percorso di crescita, e non è qualcosa di facile da acquisire, specialmente quando ci teniamo molto a fare bene.
Ci sono tecniche e strategie che possono aiutarti a gestire meglio l'ansia in situazioni simili, come ad esempio la respirazione consapevole o esercizi di desensibilizzazione graduale, in cui ti esponi progressivamente alla situazione che ti causa ansia, sempre con un supporto adeguato. Parlare con un professionista potrebbe anche aiutarti a esplorare questi aspetti con maggiore profondità, per comprendere meglio le tue emozioni e imparare a gestirle.
Sappi che non sei sola in questo percorso e che chiedere aiuto è un atto di grande forza. Sono sicura che con il tempo e con i giusti strumenti riuscirai a superare questa difficoltà. Non c’è nulla di cui vergognarsi: ognuno di noi ha dei momenti di vulnerabilità, ed è proprio in questi momenti che possiamo crescere e diventare più forti.
Ti auguro una buona giornata e rimango a disposizione per qualsiasi altra domanda o chiarimento.
Un abbraccio.
Salve, come si chiama quella "fobia" o "patologia", che quando si riceve anche solo una carezza, si tende a chiudere gli occhi per paura come riflesso condizionato? Esiste qualche modo per guarirne nel caso? Grazie e arrivederci
Buongiorno!
Domanda interessante! Quella che descrive non è una vera e propria "fobia" o "patologia", ma potrebbe essere una reazione di ipersensibilità tattile o un riflesso condizionato legato a esperienze passate, magari traumatiche o emotivamente intense. Questo tipo di risposta potrebbe essere associato a un disagio psicologico, come ansia, stress, o a una maggiore sensibilità al contatto fisico.
Per risolvere, sarebbe utile approfondire le cause. Terapie come l'ipnosi ericksoniana possono aiutare a lavorare sul subconscio per modificare il riflesso condizionato, mentre l'EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) potrebbe essere particolarmente utile se la reazione è legata a un evento traumatico. Anche interventi di rilassamento e gestione dello stress potrebbero rivelarsi utili.
Le consiglio di consultare un professionista per valutare meglio il tuo caso e ricevere un aiuto mirato.
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