Esperienze

Ho sempre creduto che la vita sia una "breve" parentesi di apprendimento, rispetto all'eternità a cui apparteniamo e che ogni esperienza vissuta ci permette di recuperare parti a noi sconosciute, ma che ci appartengono da sempre.
Sono la Dott.ssa Amalia Petrone, psicologa, psicoterapeuta ad Indirizzo Dinamico Individuale e di Gruppo ed Esperta in Sessuologia Clinica individuale e di coppia.
Dal 2008 al 2012 ho dedicato gran parte del mio lavoro nella formazione sulla crescita personale e sulla valutazione del potenziale umano.
Dal 2014 mi dedico, anche alla consulenza con pazienti oncologici o con malattie gravi e i loro familiari utilizzando il Metodo Psiconcologico Simonton. L'obiettivo degli incontri è rafforzare le Forze di autoguarigione dell'interessato e trovare nuove strade di benessere nella propria vita.
Sempre dal 2014 dalle esperienze maturate, tra cui anche la partecipazione al corso di 8 incontri di Mindfulness Based Stress Reduction nel 2014, utilizzo tecniche di concentrazione e ascolto del corpo, al fine di ridurre lo stress psicofisico e raggiungere una maggiore armonia con sè stessi. È un allenamento fondato su esercizi specifici che coinvolgono il corpo e l’attenzione il cui fine è coltivare l’abitudine alla consapevolezza per conseguire uno stato mentale più incline alla soddisfazione e alla tranquillità E' su questi presupposti che si strutturano lavori condotti e ideati da me,come "Emozionarsi Meditando" (il cui intento dei laboratori è favorire l'esplorazione e l'elaborazione del mondo emozionale e relazionale), "Dalla terra al Cielo" (sui centri emozionali individuati in specifiche parti del corpo) in collaborazione con una erborista e naturopata, a cui si affiancano il Metodo psiconcologico Simonton, utilizzato con i pazienti oncologici e con altre patologie gravi e il Progetto Gaia, utilizzato in alcuni padiglioni del Carcere di Poggioreale a Napoli.
Il “Progetto Gaia” è un programma di educazione alla consapevolezza globale e alla salute psicofisica ideato e sviluppato da un'equipe di docenti, professori universitari, educatori, psicologi e medici dell’associazione di promozione sociale “Villaggio Globale” di Bagni di Lucca, che è stato approvato e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ai sensi dell’art. 12, legge 7 dicembre 2000, n.383, anno finanziario 2013, e che è sostenuto dall’UNESCO, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura.
Da marzo 2018 lo insegno nelle scuole e nelle carceri al fine di promuovere un programma educativo che ponga al centro lo sviluppo di una consapevolezza globale di sé stessi e del pianeta e che dia le basi etiche, scientifiche e umane per essere cittadini creativi della società globalizzata in cui viviamo.
Sono iscritta all'Ordine degli Psicologi della regione Campania con numero 2037 e mi occupo di varie tematiche:
Psicologia e Psicopatologia Clinica
Psicoterapia Dinamica Individuale e di Gruppo
Consulenza e Terapia Sessuologica Individuale e di Coppia
Educazione Sessuale
Selezione e Valutazione del Personale
Orientamento al Lavoro
Gestione dei Gruppi e Analisi dei Conflitti
Analisi dei Bisogni e Bilancio delle Competenze
Formazione Esperenziale
Mindfullness e autoconoscenza
Psiconcologia
Depressione e disturbi dell'umore
Dipendenza affettiva
Disturbi d'ansia e disagio esistenziale
Altro

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Amalia Petrone
Via Giovanni Giolitti 4, Casoria

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C
Presso: Amalia Petrone psicoterapia

Gentile, disponibile, empatica e molto attenta. Sono stata in terapia da lei in un momento di crisi e devo dire è stata molto di aiuto.
Sicuramente se dovessi risentire l’esigenza tornerei da lei

G
Presso: Amalia Petrone Altro

Mi sono affidata alla dottoressa Petrone con grande fiducia. È una persona la cui empatia è evidente fin da subito e che presta al proprio paziente un'attenzione completa. Ha subito centrato il nodo nevralgico delle mie tensioni ed insieme lo abbiamo sciolto. Eccellente esperienza.

M
Presso: Amalia Petrone colloquio psicologico individuale

La Dottoressa è stata disponibile e delicata nell'interazione, con un ascolto competente e mirato, facendomi sentire subito a mio agio nel parlare e permettendomi di vedere aspetti a me stesso sconosciuti ma di utile aiuto per quello che sto affrontando in questo periodo.
La consiglio vivamente.

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore

Domande su consulenza Sessuologica

Salve, sono in estremo imbarazzo, sono una single 45enne, non molto fortunata col maschile.. Ma scrivo per un problema di carattere sessuali o che io ritengo problema. Sono che le fantasie sono tutte giuste se restano tali, e seppur messe in pratica condivise col partner senza obbligo ma ma ma... Le fantasie trovo che non abbiano bisogno di una tempistica di coppia, cioè io per fare autoerotismo, posso fantasticare ciò che voglio e posso giocare a parole perché sono quasi certa che certe cose non le potrei mai tradurre in pratica, con uno pure se non è il mio partner di vita o da una vita. Vado nello specifico, se pratico autoerotismo leggo o immagino situazioni incestuose dove io non sono abusata ma consenziente con figura paterna che non corrisponde alla vera mia figura paterna, per la quale non ho mai avuto pulsione. E poi fantasie perversioni o ditelo voi come chiamarle, che una volta fatte o condivise verbalmente, mi fanno sentire malata e scappo dalla persona che le ha condivise e che non le tradurrebbe, tanto quanto me in realtà o perlomeno così mi fa credere. Tipo praticare il pissing e anche un altro come dire..bisogno fisiologico, addosso al partner. Ovvio che se esistessero solo 2 ruoli io non sarei mai dominabile ma dominante, ma neppure più di tanto, perché poi resta tutto molto mentale. Immaginarmi a fare la padrona mi fa pure sorridere perché non mi sento. Ma ecco che.. Conosco uno da qualche giorno, magari non lo vedrò mai, magari un giorno, ma da single se voglio fare sesso al tel, mi sento in diritto di farlo.. E in modo molto casuale ho captato che lui ama essere dominato (per davvero o per gioco mentale non lo so) tramite le suddette perversioni e nell'agirle verbalmente provo fortissima eccitazione. Solo che poi mi viene da scappare, da sentirmi non giusta, dal voler ripetere il gioco dal vivo, ma poi temendo di sentirmi malata. Non so più come definire tutto ciò...perche tali perversioni? Perché non mi concedo verbalmente e mi giudico pesantemente? Dove sta il problema. Pure ad uno psicologo, donna o uomo, non riuscirei a dire tali cose. Linda

Dentro di noi c'è un mondo vasto e sconfinato che attende solo di essere conosciuto. Tutte le volte che ci chiudiamo a tale conoscenza indirettamente stiamo rinunciando ad un aspetto della nostra verità, che sembra avere le connotazioni più "inaccettabili" ma che in realtà e' la chiara espressione di ciò che profondamente sentiamo e abbiamo elaborato personalmente. Scrivere qui e' già una grande apertura,quando si sentirà più tranquilla e avrà voglia di integrare tutto quello che racconta,potrà trovare un valido ascolto e uno spazio di elaborazione.

Dott.ssa Amalia Petrone

Domande su Dipendenza affettiva

Salve. Ho 45 anni e non riesco a costruire nessun sano rapporto di amicizia. Mi lego morbosamente alle persone a cui voglio bene e cerco nei modi più infantili e stupidi di accattivarmi il loro affetto, ottenendo come risultato di non sentirmi ricambiata, anzi, di sentirmi tenuta a debita distanza. Potrebbe trattarsi di dipendenza affettiva? Come affrontarla? Grazie

Gentile utente e' utile lasciare da parte le auto diagnosi e con gentilezza imparare a conoscersi. Il proprio mondo affettivo e' alimentato e al tempo stesso minato da molteplici fattori. Solo un chiaro ascolto di sé, dei propri bisogni profondi apre le porte ad una maggiore armonia con sé stessi e di conseguenza con gli altri e lo spazio psicoterapico può essere uno strumento per facilitare questo ascolto. Con gentilezza, Dott.ssa Amalia Petrone

Dott.ssa Amalia Petrone

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