Specializzata in Psicopatologia Dinamica dello Sviluppo
Coordinatrice Genitoriale
In formazione presso l'Accademia di Psicoterapia della Famiglia
16/10/2024
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Punteggio generale
Sono felice di essermi rivolta a Silvia. Mi ha fatto sentire a mio agio fin da subito e mi ha aiutato tantissimo a gestire l’ansia. È molto disponibile e ti ascolta davvero. La consiglio davvero!
La dottoressa ti sa accogliere e mettere a tuo agio. Non avevo mai svolto un percorso ma lei ha saputo indirizzarmi e supportarmi per capire come trovare il modo di risolvere una situazione difficile con il mio partner. Professionale ed empatica.
Mi sono rivolta alla dottoressa dopo aver a lungo cercato una professionista in zona. Una delle qualità che ho apprezzato di più è la sua pazienza e la sua capacità di adattare l'approccio in base alle esigenze specifiche che le ho presentato. È evidente che mette grande passione nel suo lavoro e che è molto preparata. Consiglio vivamente la dott. a chiunque stia cercando un supporto professionale per migliorare le dinamiche familiari e personali
Silvia è una professionista empatica e attenta, che sa mettere a proprio agio. Consigliatissima per chi cerca un aiuto serio e concreto!
Mi sono rivolta alla dottoressa per affrontare conflitti familiari e problemi di comunicazione che stavano creando molta tensione a casa. Fin dal primo incontro, ho sentito di poter parlare liberamente e senza giudizio, e la sua empatia ha fatto sì che mi sentissi davvero compresa. La ringrazio per la sua professionalità e gentilezza.
Ero spaventato all'idea di andare da uno psicologo ma già la prima seduta è stata caratterizzata da un dialogo aperto e profondo, in cui mi sono sentito sostenuto nel mio percorso di crescita personale e nella gestione delle difficoltà emotive. Ho apprezzato molto la sua capacità di fornire strumenti pratici per affrontare le sfide quotidiane, adattando sempre il percorso alle mie esigenze e al mio ritmo.
Grazie al suo approccio delicato ma incisivo, ho potuto acquisire una maggiore consapevolezza di me stessa e migliorare il mio benessere psicologico. Consiglio vivamente la dottoressa a chiunque cerchi un supporto psicologico di qualità e una professionista capace di fare la differenza.
Ho avuto il piacere di seguire delle sedute con la dottoressa e non potrei essere più soddisfatta del percorso intrapreso. Fin dalla prima seduta, mi sono sentita accolta e compresa. La dottoressa dimostra grande professionalità, empatia e capacità di ascolto, riuscendo a creare un ambiente sicuro e privo di giudizi in cui potersi esprimere liberamente. La ringrazio molto e la sto suggerendo a tutti coloro che mi chiedono un consiglio
Ho contattato la dottoressa per problematiche di coppia. Mi sono subito sentito a mio agio con lei e mai giudicato. Col tempo sono stato in grando di capire quali fossero le mie problematiche e come affrontarle. Il percorso è ancora in corso e sono molto contento di averlo intrapreso. Grazie!
La dottoressa mi ha aiutato molto, sto facendo un percorso online e mi ha convinto sia per la disponibilità che per il fatto che me lo posso permettere, in più per ora la comodità di collegarmi da casa mi permette di non avere problemi di organizzazione con il lavoro. La consiglio davvero molto! Grazie dottoressa
ha risposto a 36 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno, recentemente mentre ero sulla galleria del mio ragazzo ho visto una cartella in cui c'erano tantissime foto instagram di ragazze che entrambi conosciamo e non, compresa una mia carissima amica. Erano tutte foto a mio parere a carattere sessuale, in quanto tutte in costume o comunque svestite. Ne ho parlato con lui e chiaramente l'unica cosa che ha potuto dirmi è che esistono spazi privati di ognuno di noi che dovrebbero essere lontani dal giudizio altrui, che conoscerli sarebbe come leggere nella mente del proprio partner, che questa è un'abitudine che ha sin dal liceo e che non è nulla di ciò che immagino (non ho ancora capito cosa altro ci si possa fare con un album del genere...). Per quanto io sia d'accordo sul fatto che sia normale anche in una relazione avere fantasie su persone diverse dal proprio partner, ciò che non accetto è il gesto senziente di scegliere, salvare e ritagliare foto di persone che frequentiamo, perché i pensieri non li possiamo gestire più di tanto, le azioni si e credo che quando non siano moralmente giuste, vadano arginate. Inoltre, in passato avevo visto (specifico che stavamo guardando delle foto insieme dal suo cellulare) altre foto, credo di piattaforme pornografiche. In quel momento gli ho spiegato che ovviamente il porno è una cosa a cui tutti abbiamo accesso e di cui quasi tutti usufruiamo, ma che non avrei accettato una cosa simile alla cartella che ho trovato poi successivamente, ma lui mi aveva detto che non c'era nulla del genere, quindi mi ha mentito e non ha pensato di abbandonare quest'abitudine dato che gli avevo spiegato la mia posizione e sembrava d'accordo anche lui, ma a quanto pare anche questa era una bugia. Se le foto che avessi visto in questo secondo episodio fossero state di natura pornografica e basta, credo sarebbe stato più semplice, ma essendo quelle foto tutte di persone che conosco e che sono anche costretta a frequentare nella quotidianità, non riesco minimamente a sopportarlo e questi pensieri mi tormentano costantemente, non riesco più a parlare nemmeno con una delle ragazze che ho visto in foto e che è una mia cara amica. So che non esiste giusto o sbagliato e che ognuno ha i propri equilibri in una relazione, ma non so come fare ad affrontare tutto questo, forse non sono in grado di affrontarlo perché mi provoca un malessere davvero enorme. Sono terrorizzata di essere presa in giro dalla persona che amo, che non sia la persona con i valori che credevo condividessimo; un altro punto che mi preme è che lui non ha in generale il mio stesso desiderio sessuale, e questo non fa altro che accrescere la mia angoscia, nonostante io sia consapevole di essere una bella ragazza e ne abbia un continuo riscontro dal mondo esterno. Quello che continuo a ripetermi è "non ha il mio stesso desiderio ma colleziona foto di conoscenti mezze nude?", le ultime foto risalivano a qualche giorno dopo che eravamo stati in vacanza, e che appunto non avevamo avuto l'attività che almeno io desideravo, quindi questo mi ha ulteriormente ferita.
Lui in tutto ciò dice di comprendere il mio dispiacere, ma appunto afferma che quelle foto non hanno alcun valore, che è un'abitudine che è andata sempre più a scemare e che ogni uomo possiede roba simile. Sono incastrata in un vortice di angoscia e paranoie, e non so minimamente se questa cosa sia superabile o meno.
Cara, comprendo il suo stato di angoscia e preoccupazione rispetto alle foto che ha trovato. Il focus però nel suo discorso non è tanto sul comportamento di lui quanto sulle sue preoccupazioni. Il fatto che il suo compagno sia "altro" da lei è un dato di fatto, che prescinde dal ritrovare o no cartelline di foto. Il suo compagno seppur lei non avesse trovato la cartellina "fisica" ha una cartellina "mentale" dove all'interno custodisce desideri, attrazioni e pensieri che a volte non la riguardano e questi possono essere di ogni natura, anche sessuale. Però in fin dei conti, anche alla presenza di questi pensieri e desideri, lui sceglie e con volontà e impegno decide ogni giorno di costruire una relazione con lei. Questo è il dato che mi sembra lei abbia di ritorno nella vostra relazione di coppia. Andrebbero quindi esplorate meglio le sue preoccupazioni e il fatto di non poter concepire appunto di non poter "controllare"i pensieri dell'altro e di non poter in nessun modo prevederli.
Questo penso la aiuterebbe ad essere più serena nel vivere la relazione di coppia. Sono a disposizione anche online, la saluto caramente.
Buongiorno a tutti. Da un po' di tempo sto prendendo in considerazione l'idea di contattare un terapeuta, ma prima avrei bisogno di ricevere alcuni chiarimenti in merito a un "sintomo" molto invalidante che mi porto dietro da tempo. Si tratta di uno schema di pensiero disfunzionale che mi impedisce di godermi la vita serenamente e che ha condizionato gran parte delle mie esperienze. Soffro di DOC da vari anni, disturbo che mi è stato diagnosticato da un professionista quando avevo 18 anni (ora ne ho 25), e una possibile spiegazione che mi è stata fornita è che questo sintomo sia riconducibile alla cosiddetta "Just Not Right Experience" che si riscontrerebbe spesso nei pazienti con DOC. Mi sono sempre trovato d'accordo con questa ipotesi, ma sentivo che mancasse qualcosa. Mi spiego meglio: da quando sono piccolo ho sempre vissuto con una forte paura del giudizio associata a un profondo senso di colpa, e questo in seguito a un episodio particolarmente traumatico avvenuto all'età di 7 anni, durante il quale, sorpreso a giocare al "gioco del dottore" con un mio compagno di classe, ero stato severamente rimproverato da una mia insegnante. Non a caso, le ossessioni che mi tormentavano e che mi tormentano tutt'ora ruotano attorno a un possibile giudizio o condanna di carattere etico/morale. A questo si aggiunge il fatto che io concepisca la vita come un processo complesso e sfidante, fatto di piccole o grandi sofferenze alternate a piccole o grandi soddisfazioni; una sorta di equilibrio costante, con lo svantaggio però che il dolore io lo veda come una fase inevitabile e compensatoria; allo stesso modo, per raggiungere obiettivi importanti, io ritengo che sia assolutamente necessario che si verifichino degli imprevisti, più o meno gravi, come se fosse proprio la loro presenza a conferire all'esperienza il suo vero significato. Se ciò non dovesse accadere, se io per esempio mi ritrovassi a vivere un'esperienza molto positiva, in cui tutto procede per il verso giusto, senza aver avuto grossi problemi, io avverto come una sensazione di disagio, come se fosse tutto troppo perfetto e quindi innaturale, artificioso, illusorio o comunque, sbagliato. Come se la gioia per il conseguimento di un obiettivo dipendesse esclusivamente dalle difficoltà che ho affrontato per raggiungerlo; con uno sforzo leggero o assente, mi capita spesso di sentirmi insoddisfatto e a disagio, il che sfocia talvolta in un senso di colpa vero e proprio per il quale non riesco a godermi il momento presente, come se mi ritenessi non all'altezza o comunque non meritevole di viverlo pienamente. A questo si accompagna spesso l'ansia che al momento positivo presente seguirà inevitabilmente un momento negativo futuro: più è positivo l'evento, più negativo sarà quello successivo, in uno strano bilanciamento esistenziale. Inutile dire che questo mi impedisce di essere felice al 100%, anche perché mi viene paura che, nel momento in cui raggiungerò i miei principali obiettivi, io non proverò gioia o soddisfazione ma un forte senso di vuoto e apatia per il fatto di aver ottenuto tutto ciò che volevo e non avere quindi altre sfide o problemi da affrontare che potrebbero di nuovo dare un senso alla mia esistenza. Vorrei semplicemente godermi la vita così com'è, senza che io debba per forza attraversare eventi spiacevoli per essere felici, né che la felicità debba poi essere compensata dalla negatività. Chiedo scusa per il disturbo e spero di aver fornito una spiegazione abbastanza chiara ed esaustiva. Vi auguro una buona serata
Caro, ha mai pensato alla possibilità di indagare e approfondire a livello sistemico e quindi a livello anche familiare il suo sintomo? Nel sistema il sintomo ha una sua ragione di essere e non sempre è da "spegnere" ma piuttosto diventa un aiuto, un filo conduttore per capire come mai c'è stato il suo esordio. Leggo dalle sue parole una grande competenza a livello di diagnosi psicopatologica, leggo che ha già svolto un percorso recente, non posso che chiedermi, come mai non ha contattato il suo terapeuta di qualche anno fa? La sua situazione indubbiamente richiede un approfondimento per poterle rispondere in modo da avere tutto il contesto più chiaro. Resto a disposizione per un colloquio online o in presenza. Buon proseguimento.
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