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Esperienze
Il mio obiettivo clinico é quello di offrire uno spazio d'ascolto dove sentirsi accolti e non giudicati, in un ambiente protetto e di condivisione.
Ritengo che la salute mentale sia importante quanto quella fisica e che, in tal senso, intraprendere un percorso psicologico rappresenti un' opportunità per avere cura di sé, per conoscersi e per elaborare gli snodi più dolorosi relativi alla propria storia.
10 recensioni
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E.B.
Grazie alla dottoressa Merola, mia figlia sembra essere più serena e più consapevole dei suoi comportamenti. La dottoressa, sta aiutando anche me e mia moglie a cercare di comprendere meglio i bisogni di nostra figlia in questo momento di fragilità.
Dott.ssa Valentina Merola
Salve E. ringrazio lei e sua moglie per la stima e la fiducia che avete riposto in me nel permettermi di sostenere vostra figlia in questo momento di fragilità. Un caro saluto.
C.S.
Mi sono rivolta alla dottoressa Merola in un momento di difficoltà e di dubbi legati all'università. La dottoressa ha saputo accogliere la mia ansia e paura, mettendomi a mio agio durante le sedute e rispettando i miei "tempi".
Dott.ssa Valentina Merola
Salve C. la ringrazio per la fiducia con la quale ha affrontato il suo percorso.
G.M.
La mia esperienza con la dott.ssa Merola è stata molto positiva: professionale e allo stesso tempo accogliente, grazie alla sua apertura e attenzione mi sono sentita a mio agio.
C. L.
La dottoressa è stata molto disponibile e attenta alle mie problematiche. È una persona davvero empatica ed in grado di ascoltare e proporre idee e strategie molto utili
Risposte ai pazienti
ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno,
Sono una giovane ragazza e vorrei raccontarvi di una situazione in cui riscontro un po' di problemi, ovvero al lavoro.
Da poco ho smesso di lavorare in quanto il mio contratto era temporaneo e durava poco, ma forse c'era la possibilità di proroga, ma purtroppo non c'è stata in quanto penso che sia dovuta al mio comportamento insicuro.
Lavoravo in un negozio e facevo la commessa, il mio problema è che quando mi venivano spiegate le cose non riuscivo a capire del tutto oppure non riuscivo a stare concentrata, e quindi la maggior parte delle volte non mi osavo chiedere in quanto non volevo che risultassi stupida, ma tanto questa mia caratteristica veniva fuori spesso in qualche modo.
Le pochissime volte che chiedevo più volte di farmi ripetere le cose per assicurarmi di aver capito o di fare chiarezza su vari dubbi, mi sentivo un po' a disagio e mostravo alle persone che non ero brava nel mio lavoro.
In più in cassa, essendo discalculica mi sentivo un po' insicura per la questione di contare i soldi dei clienti in cassa, infatti questa operazione la ripetevo più volte per assicurarmi di aver fatto giusto, oppure di non riuscire a capire quante monete chiedere al cliente quando la cassa non ne aveva a sufficienza.
Mi rendo conto che questi problemi mi abbiano influenzata parecchio, purtroppo me li porto ancora dietro, nonostante abbia fatto in precedenza uno stage in cui ho imparato molto, ma so che devo migliorare su questi aspetti che mi hanno messo sempre in cattiva luce.
I pochi lavori che ho svolto, nonostante le difficoltà ho sempre dimostrato passione, impegno e voglia di imparare, ma la mia insicurezza e la mia disattenzione non mi aiutano per nulla.
Adesso sto cercando un altro lavoro, però non vorrei ritrovarmi a cercare spesso un impiego ogni volta che finisce un'esperienza, perché diventa frustrante.
I pochi lavori che ho svolto erano in negozio, li ho scelti perché mi piacevano ma non mi dispiacerebbe fare altro, dedicarmi a lavori più creativi, nel senso che mi piacerebbe occuparmi autonomamente di imparare ad editare video in cui disegno, dipingo o qualcosa che sia inerente all'arte come il teatro o il doppiaggio, ma dubito che ne sia capace come gli altri.
Sono consapevole che dovrei contattare uno psicologo e penso che lo farò, perché da sola nonostante ci provi a migliorare non ci riesco.
Vi ringrazio per l'ascolto e spero di ricevere qualche vostra opinione.
Gentile utente, mi dispiace per le difficoltà lavorative che sta affrontando a causa della sua insicurezza. Sicuramente la consapevolezza e la capacità di analizzare quanto sperimenta in queste situazioni di disagio le saranno molto utili all'interno di un percorso di psicoterapia dove potrà esplorare e affrontare le sue insicurezze. Ritengo, infatti, che avere uno spazio di condivisione delle proprie fragilità possa rappresentare per lei un' occasione per poter rafforzare la fiducia in sè e nelle sue capacità al fine di poter raggiungere tutti gli obiettivi che si è preposta. Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento, un caro saluto. Dott.ssa Merola
buongiorno, ho 18 anni e non sono mai stata da uno psicologo, i miei quando ho tentato di chiederglielo mi hanno detto mio papà che non aveva tempo di ascoltare, mia mamma ha provato ad improvvisarsi lei dottoressa perché pensava si trattasse di una sciocchezza, una fissa mia. tutto ciò mi ha portata a sfidarmi se si può dire così, ascoltare me stessa il più possibile e cercare di diventare più autocosciente ed autocritica giorno dopo giorno e ne sono contenta. c’è stato però un periodo della mia vita (circa i due anni passati) dove non sapevo più cosa pensare, l’unica cosa che mi veniva in mente (essendomi informata) era il disturbo borderline di personalità. stavo davvero male. oggi sto meglio, ma a volte emergono ancora strane cose e ci sono giorni in cui mi sento come a quel tempo e dire a qualcuno ciò che pervade le mie membra mi piacerebbe, come oggi. non voglio essere lunga, le cose principali e che ritengo più rilevanti da dire sono le seguenti:
tutti dicono “i social nascondono, non sono realtà” e per certi aspetti è assolutamente così, ma se sui social per me è facile impormi e far capire chi sono e cosa penso questo nella realtà mi viene davvero difficile. (in realtà son convinta che questo sia dato dal fatto che mia mamma tende a sminuire i miei discorsi da quando ho iniziato a farne) il punto è che su instagram eccetera mi baso su un qualcosa di certo, mi sento 100% concreta nella mia interezza, mentre nella realtà le cose reali sembrano dimezzarsi e io non mi comando più, sono impaurita e in balia di dei giudizi, di tutto.
sono versatile nelle relazioni, cosa che sembrerebbe anche carina ma che a me fa sentire sempre come se mi annullassi un po’. tendo a cambiare modi in base a chi mi trovo davanti. è forse come un’inconscia sorta di voler mettere gli altri a proprio agio vista la mia sensibilità davvero alta, ma è la cosa che capisco meno e che sopporto meno. non me ne rendo più di tanto conto al momento, ma spesso a fine conversazione mi chiedo “ma cos’ho appena detto?” è frustrante il venir meno in favore altrui.
nella vita (probabilmente anche per il punto sopra) non riesco proprio a capire come vengo percepita dall’esterno. questo mi destabilizza abbastanza.
ho delle idee/pensieri di cui sono fermamente convinta. poi magari ascolto un po’ di musica classica, leggo qualcosa di Sylvia Plath e boom. i pensieri vengono scardinati e ribaltati completamente.
voglio scoprire, viaggiare, sono così innamorata del vivere che a volte penso, sull’autobus, che qualsiasi cosa possa succedere non mi toglierà mai tale sentimento, inscalfibile, e di essere la ragazza più fortunata del mondo.
a distanza di qualche ora capita che i miei pensieri si facciano bui. perché questo mondo è ormai troppo superfluo e io non riusciró a far comprendere una virgola del mio cuore, e allora che senso ha?
sono alquanto irrazionale come ragazza, e il fatto tutto ciò tenda a spaventarmi così credo sia indice del livello non bassissimo del problema.
sono giovane, emotiva e contengo moltitudini il che mi porta ad avere una quantità di sfaccettature ancora difficili da reggere? oppure la mia sensibilità che ritenevo positiva si sta trasformando in una trappola mortale?
per quanto possibile vorrei solo venire “classificata”, perché sapere di avere un problema mi tranquillizzerebbe, mi sentirei meno fuori di testa. Sapere di non averlo anche, ma stare col dubbio non posso. Potrei avere un vostro parere?
Buongiorno, immagino quanto possa essere doloroso porsi tutti questi interrogativi, non trovarvi risposta e sentirsi confusi. Sicuramente la consapevolezza e la capacità di mettersi in discussione saranno strumenti preziosi nel tuo percorso di crescita. Sei in una fase di sviluppo delicata dove porsi delle domande sul tema identitario rappresenta un compito evolutivo importante. Credo che conoscersi all'interno di uno percorso terapeutico, avendo la possibilità di fare un' esperienza di condivisione, in uno spazio protetto e avulso dal giudizio, possa aiutarti a sentirti compresa e a snodare i tuoi dubbi legittimi. Potresti riconfrontarti con i tuoi genitori rispetto alla possibilità di intraprendere un percorso terapeutico, mettendo in luce il legittimo bisogno di avere uno spazio personale dove poter affrontare i temi che oggi ti fanno sentire confusa. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Un saluto.
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