Dott.ssa
Valentina Cosentino
Psicologo,
Psicoterapeuta
Psicologo clinico
Altro
Pozzuoli 2 indirizzi
Esperienze
Esperto in:
- Psicologia clinica
- Psicoterapia
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35 recensioni
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E
Mi sono sentito subito a mio agio. Alla fine della seduta mi sono sentito leggero e sereno. Grazie
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Persona seria,disponibile,a primo impatto ero un po' titubante se' contattarla o meno,poiche' ritenevo di potercela fare da solo,mi ritengo pienamente soddisfatto di averlo fatto, invito chiunque abbia bisogno a rivolgersi a lei,non bisogna sentirsi imbarazzati o giudicati nel mostrare le proprie fragilita' nel pieno rispetto della riservatezza in uno studio medico.
M.C.
Vado dalla dottoressa da qualche mese ormai, mi trovo molto bene con lei. È disposta ad ascoltare e consigliare buone strategie di comportamento. È molto empatica e mette subito a proprio agio.
Angela
Molto professionale, mette subito a proprio agio, arriva subito a capire ed evidenziare i punti principali del problema sui quali lavorare.
Giusi r
Competenza professionale,la dr ssa mette a proprio agio e da ottimi feedback che aiutano a risolvere il problema. G r
Rs
Che dire, mi sono trovato benissimo
Puntualità e gentilezza sono fondamentali per sentirsi a proprio agio.
Sin da subito la doc ti fa sentire rilassato e tranquillo, esperienza super positiva.
P.E.
Sono rimasto molto soddisfatto del lavoro della dottoressa Valentina Cosentino. La raccomando sicuramente a tutti in quanto, personalmente, mi sono trovato davvero bene vista la sua disponibilità, professionalità e competenza
M.o
Brava professionista ascolta il PZ lo studio è pulito appuntamento puntuale molto soddisfatto la dottoressa molto brava
Risposte ai pazienti
ha risposto a 39 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno, sono una studentessa di 22 anni. Anche causa della pandemia e, credo, dello stress universitario, sto vivendo un momento di fragilità che sta portando alla luce questioni del passato che non avevo più considerato. Quando ero adolescente, a 13 anni per la precisione, ho vissuto un periodo di depressione-ansiosa dalla quale sono guarita spontaneamente, senza ricorso a farmaci e/o a psicoterapia. Non avevo mai compreso le cause del mio malessere (di cui riesco a parlare soltanto oggi; fino a poco tempo fa l'argomento, anche in famiglia, era un taboo e mi creava un profondo disagio). Ho cominciato ad aver pensieri intrusivi del tipo "non posso fidarmi di me stessa". Temevo di fare qualcosa, dall'avere rapporti sessuali al fare del male fisico a qualcuno, senza poi ricordarmene. Per questo motivo, evitavo di uscire di casa e provavo un malessere costante che mi costringeva a ripercorrere mentalmente tutte le mie giornate nel tentativo di ricordare tutto ciò che avevo fatto. In forma acuta tutto ciò è durato per 6 mesi; col passare del tempo l'ansia si è minimizzata fino a scomparire del tutto. A distanza di 10 anni comincio a ripensare al fatto e a ricondurlo a un evento ben specifico: il trasferimento di mia zia in un'altra città di Italia. Premetto di aver sempre nutrito un affetto smisurato per lei. Durante l'infanzia per me era una seconda madre, non passava settimana senza che ci vedessimo o facessimo qualcosa insieme. E in effetti ricordo di aver provato un dolore simile a un vuoto durante l'ultimo incontro. Dal giorno dopo non ci ho più pensato, come se mi fossi disconessa completamente dalla cosa. Nemmeno per una volta ho pianto per la sua mancanza nè ho pensato che mi dispiacesse si fosse allontata, la mia testa era piena di altri pensieri...può essere che ci sia una correllazione tra i due eventi? Vi pongo questo interrogativo anche perchè credo di star cominciando a provare un sentimento molto profondo per il mio ragazzo, con il quale son fidanzata da due anni. All'inizio mi piaceva in modo credo più superficiale (come forse è più normale che sia). Ora mi sembra di non aver più difese e di provare un bene "nonostante tutto", come quello che si prova per un fratello o per un genitore. È come se nel tempo i miei sentimenti siano cresciuti, anzichè diminuire. Tutta questa profondità mi sta creando un'ansia molto forte; temo di soffrire e essere ferita. Non vorrei sentirmi così, ho paura di non godermi la felicità che la mia storia può donarmi... ma allo stesso tempo tutto questo non mi sembra vero, e aspetto solo il momento della disillusione. Cosa mi sta succedendo? Cosa posso fare per non sentirmi in questo modo? Mia madre non aiuta, nell'ultimo periodo abbiamo un rapporto parecchhio teso: lei vorrebbe lo lasciassi (credo sia molto possessiva) quindi fomenta le mie paure mettendomi costantemente in guardia dagli uomini e dalla sofferenza che possono generare. Grazie in anticipo.
Gentile utente un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a fare chiarezza circa i suoi vissuti e le sue emozioni. Probabilmente ci sono esperienze ed emozioni correlate che hanno bisogno di esser accolte e sistemate così da non presentarsi di tanto in tanto in modo scomodo. cordiali saluti
Mi sento così sola e anormale...
Io mi sento così da sempre, ho sempre avuto paura dell'amore, del bacio, del sesso, e di tutto ciò che racchiude questa esperienza di vita che tutti definiscono la cosa più bella.
Io ho sempre rifiutato i ragazzi perchè non mi sentirei pronta nè a dare un bacio, nè tantomeno ad andare poi oltre, ma già solo parlarne mi creerebbe un disagio troppo grande.
Ora pensere che chi vi scrive sia un adolescente, e invece no, sono una ragazza di 26 anni.
Tutti mi chiedono "Ma come mai ancora non hai trovato un fidanzato? Sei una bella ragazza, non ti manca niente..", davanti a certe affermazioni rispondo sempre con sorrisetti imbarazzanti, perchè è così che reagisco davanti a ciò che mi crea ansia.
Io da questo punto di vista mi sento come se di anni ne avessi 11 o 12, cioè vedo ancora l'amore come qualcosa che è più grande di me, qualcosa che riguarda gli adulti appunto, non so nemmeno se sto riuscendo a spiegarmi bene....
Io non posso iniziare una relazione se poi ho paura di dare un bacio e tutto il resto, capite non mi sento pronta, ma vaglielo a spiegare ai miei coetanei....per questo evito di accettare le richieste di frequentazione/conoscenza da parte dei ragazzi, perchè appena sanno che sono così, ci mettono un attimo a lasciarmi e li capisco, perchè io sono considerata un'anomalia, rispetto alla norma, ma oltre questo, cioè, una relazione amorosa è fatta di questo non di certo di una giocata a carte ecco, un pò come andare ad una festa e presentarsi senza un regalo, un pensiero...
Perchè sono fatta così?
Salve gentile utente mi spiace per il suo disagio. Probabilmente ha alle spalle esperienze e vissuti che condizionano la sua capacità e voglia di stare in una relazione.un percorso personale potrebbe aiutarla ad esplorare il suo mondo emotivo e renderla più serena in questa scelta. cordiali saluti
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