Via Alessandro Volta 71, Corbetta 20011
Questo è uno studio LGBTQIA+ friendly e non solo! Ognuno è ben accetto nella propria unicità.
27/01/2025
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Prima visita sessuologica • 60 €
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Punteggio generale
Bravissima professionista, empatica, gentile, in grado di comprendere i bisogni della persona. Consigliatissima
Tatto, cordialità, professionalità ed empatia, oltre che grande capacità di ascoltare e mettere a proprio agio il paziente. La consiglio vivamente!!
Con lei mi sono trovato benissimo, perchè mi ha ascoltato e fatto domande in modo da farmi arrivare da solo a capire come affrontare il mioproblema nel modo che per me era più giusto, senza darmi suggerimenti su cosa fare o meno. Per me è stata la cosa più importante, comunque molto professionale, cordiale e ti mette a tuo agio.
La dottoressa Romeo ha tra le sue doti quella dell’empatia e dell’ascolto, mi sono sentita subito capita e compresa. L’ho trovata molto preparata ma nel contempo umana e sensibile, doti che non tutti i professionisti possono vantare di avere. La qualità che ho apprezzato maggiormente è il fatto che mi sia sentita pienamente a mio agio senza sentirmi mai giudicata.
Professionista molto empatica, con ottima capacità di ascolto, eccellente capacità di comprensione e supporto.
La Dottoressa Romeo si è dimostrata fin dal primo incontro una persona professionale, super attenta nel comprendere le mie esigenze ed aperta anche ad un confronto, non solo all'ascolto.
Ho avuto diverse esperienze con altre esperte, ma mai con nessuna sono riuscita a trovarmi così a mio agio in pochi incontri.
Mi sento motivata ed entusiasta a continuare questo percorso di continua scoperta guidata da lei, la consiglierei senza alcun dubbio!
Quello che ho più apprezzato dei miei colloqui insieme alla Dott.ssa Romeo è la capacità di ascolto attivo a cui conseguiva non solo un'ottimale condivisione empatica ma anche spiegazioni e teorie psicologiche attinenti al discorso, volte a fornire soluzioni concrete.
Ho avuto esperienze con altri professionisti in cui si limitavano a sentire il mio sproloquio senza un commento o un confronto, cosa che invece non succede in questo caso. Le sono molto grato e spero potremo continuare i nostri incontri.
Negli incontri avuti con la Dottoressa ho ritrovato la sua grande professionalità e capacità di ascolto. Competenza, serietà e accoglienza sono stati gli elementi chiave che hanno contraddistinto l'esperienza di colloqui avuti con lei.
Nella mia seppur breve esperienza, che spero avrà seguito, la dott.ssa Romeo si è sempre dimostrata molto professionale e attenta ai miei bisogni, spesso intuendo in anticipo le mie necessità. I suoi consigli, accompagnati da un’empatia che si tende a dare per scontata, ma che ho faticato a trovare in altri psicologi, si sono rivelati utili fin da subito.
ha risposto a 4 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno dottori. Sono una donna di 48 anni. Dopo oltre 20 di depressione grave, disturbi alimentari , angoscia, sensi di colpa, ecc( seguita da psicologi e cambiati quattro psichiatri), ho rimesso in ordine cause nel corso del tempo e trovato soluzioni non solo nei farmaci ma sistemando rapporti umani e in particolare con mia madre che soffre da una vita di problemi psicologici. La morte di mio padre , anche lui dalla personalità complessa, quando avevo 25 anni( sono figlia unica e vivo da sempre con mia madre e me ne occupo) ha determinato la frattura tra me e mia madre entrambe colme di dolore e paure. Da poco , dopo una conversazione tra me e lei ha sciolto il nodo centrale del mio groviglio che ha portato ad una vita di disastri anche economici....ora un po' sistemata. Mi sento libera. Ma ho un forte dolore per non aver vissuto per così tanti anni in un tunnel in cui ho perso molto della vita, essendo chiusa in una bolla di dolore . Ora risento la vita. Ma come faccio a superare di ritrovarmi alla mia età, con una vita ancora pesantina ma vita? Come faccio a non ricadere ora in depressione per aver perso gli anni migliori e davanti avere gli ultimi anni che porteranno all' anzianità? grazie
Gentile Utente,
grazie per la sua condivisione. Racconta di una storia di vita che sembra essere stata molto piena, difficile e dolorosa. Ha seguito un percorso impervio, ma mi sembra di aver capito che, ad oggi, ha trovato un po' di serenità per alcuni aspetti. E' molto difficile rispondere alla sua domanda e non credo che nessuno, se non lei, possa effettivamente dare una risposta. Leggendo il suo racconto mi sorge alla mente un'immagine: un cactus. Il cactus nasce e cresce in ambienti poco favorevoli alla vita, ma continua a crescere. Talvolta, se gli si dà abbastanza acqua, nascono anche dei magnifici fiori. Ma come fa a mantenerli e mantenersi in vita in un ambiente così ostile? Come fa se non ha mai avuto esperienza di ciò che gli sta accadendo? (Chiedo scusa se ho fornito informazioni erronee sui cactus, ma non possiedo, purtroppo, il pollice verde). Lei ha dovuto affrontare molti ostacoli, più o meno grandi. In qualche modo li ha superati e ora, seppur ne rimangono alcuni, l'orizzonte è abbastanza spianato, ma come si dovrebbe procedere? Come si potrebbe proseguire? Non si può portare indietro il tempo e rivivere la propria vita con le nuove consapevolezze raggiunte. Rimane solo da percorrere una di quelle strade che si estendono ignote davanti ai suoi occhi. Lei è diventata il meglio che poteva diventare e Lei può scegliere quale strada seguire, ma non posso negarle che faccia davvero molta molta paura.
Non ho risposto a nessuna delle sue domande, come le avevo un po' preannunciato, ma ho trovato importante rimandarle il grande percorso che ha fatto fino ad ora e che continuerà a fare.
Le auguro di proseguire in questo viaggio pieno di incognite, cose spaventose, ma anche, spero per lei, pieno di soddisfazioni e consapevolezze nuove rispetto ad una vita che non finisce fino a quando non è Lei a deciderlo.
Buon lavoro, e non esiti a contattare uno specialista della salute mentale se volesse un compagno di viaggio.
Dott.ssa Teresa Romeo
Ho sempre avuto difficoltà di erezione, fin dalle prime esperienze amorose, ma con la mia ex avevo raggiunto un certo equilibrio, che mi permetteva una vita sessuale soddisfacente. Terminata due mesi fa questa relazione, ne ho iniziata una nuova, con una partner molto più giovane di me. Non ho avuto rapporti con lei, ma mentre pomiciamo, nonostante la voglia che ho in quei momenti, il pene mi resta flaccido; lei lo ha notato e me lo ha fatto notare, chiedendomi spiegazioni che io non le ho saputo dare, soprattutto sull incoerenza tra il desiderio di incontrarla che sbandieravo e la mancanza di reazioni del mio corpo. Sono corso da un andrologo, che mi ha prescritto un vasodilatatore, senza però ottenere risultati finora. Non capisco perché quando sono da solo mi sento pieno di libido e ho erezioni spontanee mentre faccio sexting con lei, mentre dal vivo, quando potrei godere piu concretamente, mi sento cosi bloccato, come se quelle sensazioni non accendano piu l eccitazione. Con la mia ex ho avuto a volte problemi nella penetrazione, ma quando la abbracciavo ero sempre eccitato; invece adesso me lo sento paralizzato fin dall'inizio. Se si tratta di un problema di ansia, può giovarmi assumere una benzodiazepina prima dell'incontro? O farei peggio?
Gentile Anonimo,
la ringrazio per aver deciso di parlare di sé. Sono diversi gli elementi che ha portato nel suo messaggio e, innanzitutto, le rimando l'importanza di essere andato da un andrologo. Parlare con degli specialisti di ciò che sta accadendo, cercando di essere il più esaustivi possibile, è di fondamentale importanza. Mi sembra di capire che ci sia una certa differenza tra diverse situazioni che Lei vive, nella propria intimità o nei rapporti di coppia che ha avuto o che ha tutt'ora. Purtroppo non ho modo di fornirle una risposta soddisfacente poiché ci sarà sicuramente molto più di quanto si possa esprimere in un singolo messaggio. Tuttavia, mi sento di dirle che non è sbagliato prendere dei farmaci, ma solo a seguito di un consulto con uno specialista, quale lo psichiatra, che possa fornirle tutte le informazioni utili, anche su eventuali controindicazioni determinate dal farmaco in oggetto. Infatti, esistono psicofarmaci che vanno ad agire sulla funzionalità sessuale individuale e che potrebbero effettivamente portare situazioni di maggiore frustrazione e disagio piuttosto che di maggiore benessere. Secondo il mio parere, tuttavia, affidarsi esclusivamente ai farmaci non è la scelta migliore poiché essi agiscono sul sintomo, ma non su ciò che ci sta sotto. Se il suo desiderio è quello di capire meglio e approfondire se oltre a delle eventuali cause organiche ci possano essere altre cause, che se affrontate potranno, forse, evitare la ricomparsa della sintomatologia, le consiglio di intraprendere un percorso con uno specialista della salute mentale. La ringrazio nuovamente e le auguro di riuscire a trovare la soluzione più adatta a Lei.
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