Esperienze

Sono una psicologa clinica ad indirizzo psicodinamico e la mia passione per questo lavoro mi incita alla ricerca di aggiornamenti e di uno studio continuo e mirato sul campo della psicologia clinica. Mi appassionano le storie di vita delle persone, perché per me non si tratta di pazienti ma di soggetti, ognuno con le proprie sofferenze, fragilità e risorse. Il mio lavoro si basa soprattutto sulla relazione che si istaura con ogni individuo e per questo ho scelto di continuare il mio percorso di studi iscrivendomi alla scuola di specializzazione in Psicoanalisi della Relazione - SIPRe - di Roma.
Nel 2016 ho fatto un’esperienza curriculare all’estero, nello specifico nell’Università di Copenaghen, approfondendo i miei studi nel campo della teoria dell’Attaccamento nell’adulto.
Dal 2016 al 2017 ho collaborato come psicologa specializzanda presso il reparto di Neurologia e Psichiatria del Policlinico Umberto I, accrescendo la mia curiosità verso la conoscenza delle problematiche legate all’ansia, alla depressione, ai traumi, sia fisici che psichici.
Dopodiché ho iniziato una collaborazione come psicologa della Onlus “Insieme con Te”, che mi ha permesso di fare esperienza con diverse tipologie di utenze: il mio lavoro era rivolto a soggetti che sperimentavano sofferenze legate all’ansia, ai disturbi dell’umore, ai disturbi dell’alimentazione e della personalità. Sempre nel 2018 ho attivato il progetto “Sportello d’ascolto” presso il reparto di Psichiatria dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma, offrendo supporto psicologico ai pazienti ricoverati. Ho lavorato inoltre a stretto contatto con bambini disabili e con le loro famiglie, sia nell’ambito scolastico che domiciliare, cercando di mettere a punto quelli che possano essere gli obiettivi da attuare in caso di difficoltà nella gestione delle dinamiche relazionali.
Dalla fine del 2018 ho deciso di dedicarmi soprattutto al settore privato. I miei studi si trovano in zona Libia, vicino la fermata della metro B1 Libia e a pochi passi dalla stazione Nomentana; e in zona Conca D’Oro, a pochi minuti a piedi dalla metro o dalle fermate dei bus 88/93.
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Molto professionale, empatica e attenta. Mi è stata molto di sostegno in un difficile periodo della mia vita. Super consigliata

L
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Professionista puntuale ed estremamente disponibile, mi sono trovata subito a mio agio e in un clima confortevole.

I
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Professionista appassionata del suo lavoro, è stata molto puntuale e disponibile all'ascolto, facendo per me la differenza in un periodo particolare

A
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Perfetto equilibrio fra cordialità e serietà. Le domande sono puntuali e non trapela alcun giudizio di valore, cosa per me fondamentale!

L
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È una professionista competente ed empatica, scrupolosa e delicata. Mi ha aiutato molto in un momento buio della vita. Insostituibile!

A
Presso: Studio Privato Conca D'Oro colloquio psicologico

La dottoressa è molto disponibile e propensa all'ascolto. Essendo la prima volta dallo psicologo non mi sono sentito affatto a disagio come immaginavo. è stata una visita di grande supporto.

F
Presso: Studio Privato Conca D'Oro colloquio psicologico

Durante la seduta mi sono sentito accolto e "capito"...la mia situazione non è delle migliori, finalmente ho trovato una professionista che sa come aiutarmi

M
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Una professionista bravissima, mi sta aiutando moltissimo nel mio percorso...cordialità, disponibilità e grande professionalità

S
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La Dott.ssa Silvia Venditti è una figura di riferimento che eccelle per competenza e deontologia. Dal primo colloquio, ho potuto percepire subito l'amore per il suo lavoro che si traduce in una accoglienza delicata seguita da un supporto valido e in una profonda comprensione del paziente. Incarna un’equilibrata fusione tra umanità e professionalità. Consigliatissima

M
Presso: Studio Privato Conca D'Oro colloquio psicologico

Esperienza molto positiva, seduta soddisfacente, dottoressa molto accogliente capace ed empatica. La raccomando

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 14 domande da parte di pazienti di MioDottore

Domande su Visita neuropsichiatrica infantile

Salve, provo sofferenza dalle tante relazioni mandate all
aria e lo stato attuale che invalida le mie giornate lavorative, vivo solo e in America se mi potete dare un aiuto
Anche online in questo momento mi aiuta tanto, grazie

Gentile, mi dispiace per questi vissuti spiacevoli. La solitudine che sente potrebbe essere collegata alla sensazione di mandare in aria le relazioni? È sempre stato così? Sicuramente una buona terapia potrebbe aiutarla a comprendere e dare un senso nuovo a ciò che le sta accadendo. La modalità on line è una valida alternativa a quella in presenza. Un buon terapeuta saprà esserci anche dietro lo schermo.
In bocca al lupo.
Dott.ssa Silvia Venditti

Dott.ssa Silvia Venditti

Domande su psicoterapia

Buongiorno, sono una donna di 28 anni e mi sento in preda a costanti sentimenti di angoscia, panico e inadeguatezza dopo l'improvviso abbandono da parte di un uomo che mi aveva convinta di desiderare una relazione con me. Conosco questa persona, di dieci anni più grande, tre anni fa: inizialmente accetto a malincuore il suo rifiuto, perché è impegnato e non ne vuole sapere. Dopo un anno e mezzo mi cerca: incredula e anche speranzosa, decido di aprirmi alla comunicazione con lui, dietro sua richiesta. Pochi mesi dopo esserci sentiti e visti qualche volta, in amicizia (benché io fossi ancora innamorata di lui), decide di non sentirmi più perché vuole stare solo, la storica compagna lo ha lasciato. Attendo i suoi tempi finché ad inizio pandemia ricompare: sembra volere un dialogo con me, ma dopo qualche telefonata rompe di nuovo i contatti dicendo che vuole stare solo. Con grande dolore accetto di nuovo questo rifiuto,finché la scorsa estate mi ricontatta nuovamente per dirmi che desidera una relazione con me. io ho voluto essere prudente, ma ho ceduto poco dopo di fronte alle sue parole convincenti perché stavo affrontando una disgrazia familiare tuttora presente, e questa "relazione" mi aveva fatto rinascere. Per lavoro era distante ma ci sono stati scambi quotidiani finché, dopo un paio di mesi, arriviamo a degli incontri intimi, dove però non si hanno rapporti sessuali completi (ho voluto aspettare). Lui accetta la mia posizione e desidera continuare a vederci. Mi ripete che è interessato, io gli credo: iniziano le nuove chiusure, ma io sono serena grazie a questa relazione, in cui inizialmente quest'uomo mi fa sentire sempre desiderata. Per quasi 7 mesi ricevo quotidianamente sue telefonate, con tanto di scambi sentimentalmente significativi in cui da parte sua emerge addirittura il desiderio di convivere con me. Mi viene chiesto anche di confidare elementi molto dolorosi del mio passato relazionale, spacciando la cosa come condivisione necessaria per reciproca fiducia. In prossimità delle riaperture, verso fine aprile, di colpo dirada i contatti. Preoccupata, aspetto dei giorni e a maggio cerco di parlargli per capire se stia bene: mi viene detto che ha cambiato idea e non vuole legami sentimentali stabili, e che io devo accettare che le cose cambino, perché ciclicamente lui fa così, e vuole stare solo. Delusa e affranta da questa reazione, decido di avere dei chiarimenti: ottengo in tutta risposta insulti e accuse di immaturità, come se essersi innamorati di lui significasse essere una ragazzina. Mi viene detto che sono stupida per il fatto di aver voluto fare luce sulla contraddittorietà e incongruenza di parole e fatti, oltretutto in una situazione delicata come le mia in cui ero particolarmente fragile. Dopo le offess ricevute, come se non fosse successo niente, mi viene detto che è interessato a me e dovremo parlarne di persona...sono succube di questo tira e molla ormai da mesi, e non mi do pace finché non avrò le spiegazioni che cerco per questo atteggiamento. Da giugno ho deciso di seguire una psicoterapia transazionale, in seguito alla frustrazione e all'ansia causate da questa situazione: il panico abbandonico è il protagonista di questa mia fase di vita. Mi sento distrutta e chiedo se sia ragionevole, come io penso, mettere alle strette questa persona per farmi spiegare, almeno, il motivo per cui ha voluto farmi credere a qualcosa che sapeva benissimo di non voler realizzare. O, perlomeno, cosa lo ha spinto di colpo a cambiare idea dopo tutti quei mesi: se la noia, il senso di gratificazione già soddisfatto, o la paura dell'intimità che ha sempre dichiarato di cercare - senza mai realizzarla -.

Gentile utente, le sue parole trasmettono tutto il malessere che sta provando in questo periodo. Mi dispiace per la situazione affettiva e familiare che sta attraversando. Spesso riteniamo che una spiegazione sufficiente da parte del partner che decide di andarsene sia sufficiente a lenire il dolore delle ferite. Purtroppo non è così. Le consiglio di affidarsi al percorso di psicoterapia che ha intrapreso, fiduciosa di sé, delle sue capacità e risorse per fronteggiare la perdita e uscirne con una maggiore consapevolezza di sé. Le auguro tutto il bene.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Silvia Venditti

Dott.ssa Silvia Venditti
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