Via Pietro Giardini 466, Modena 41126
Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale e terapeuta EMDR.
17/11/2023
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Non è mai facile riconoscere le proprie difficoltà e avere il coraggio di chiedere aiuto. Ma grazie alla gentilezza e professionalità della Dottoressa Diana, che si è dimostrata fin da subito accogliente ed empatica, sono riuscita ad affrontare,gestire ed elaborare cose che da sola non sarei mai stata capace.
Grazie ancora di tutto
La dottoressa è stata molto accogliente e mi ha fatta sentire subito a mio agio. Mi sono potuta aprire con lei in modo spontaneo e non ho mai percepito giudizio o chiusura da parte sua. Cortese, puntuale e disponibile.
La dott.ssa Diana fin dalla prima seduta è stata accogliente, senza giudizio e con empatia ha ascoltato i miei bisogni e mi son fin da subito fidato della sua competenza. Grazie a lei ho affrontato un brutto periodo di forte ansia e attacchi di panico.
La Dottoressa Diana è capace di estrema empatia e delicatezza. Mi ha fatta sempre sentire accolta e al sicuro durante il percorso di terapia. Mi ha aiutata molto e la ringrazio
La dott.ssa Diana è una professionista seria, qualificata ed attenta. Si è dimostrata empatica, ricettiva e pronta all'ascolto. Il nostro percorso mi ha aiutato molto nell'affrontare le mie problematiche, fornendomi gli strumenti necessari per poter procedere anche in autonomia. È sempre stata chiara nelle spiegazioni e flessibile per quanto riguarda gli orari. Vivamente consigliata.
non conoscevo questo tipo di terapia, la dottoressa Diana, dopo un percorso, mi ha spiegato in cosa consiste e che vantaggi mi avrebbe portato.
é servita, consiglio la dottoressa Diana!
La dottoressa Diana si è mostrata sin da subito disponibile e puntuale. Molto seria nella valutazione della mia situazione e accurata nella spiegazione del lavoro che avremmo fatto insieme, professionista affidabile.
La dott.ssa Diana mi ha accompagnata con delicatezza e professionalità alla scoperta di parti di me che io stessa non ero in grado di vedere e tantomeno di gestire. Ho guadagnato maggior consapevolezza e benessere grazie al percorso terapeutico intrapreso. Un regalo che auguro a tutti di concedersi.
ha risposto a 6 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buonasera, vorrei un consiglio. Io e il mio fidanzato ci siamo conosciuti in un momento per lui difficile dato che era appena uscito da una lunga relazione, finita a causa di un tradimento della partner; all’inizio andava tutto strabene, passavamo tanto tempo insieme ecc, dopo qualche mese scopro che sentiva la ex, dopo le mie urla ha giurato che non l’avrebbe più fatto invece scopro che per i primi mesi sono stati sempre in contatto. Quando finalmente la ex diventa solo un ricordo, scopro che utilizza dei siti di videochiamate porno, io stavo per lasciarlo e lui era disperato, continuava a dire che io gli ho stravolto la vita e che non voleva perdermi e che non si spiegava neanche lui perché utilizzasse determinate cose. Passato anche quel momento, da pochi giorni ho scoperto che è riuscito a non utilizzare quei siti solo per tre mesi. Lui mi continua a dire che non cambia ciò che provo per me, che quando lo fa si sente tantissimo in colpa e si ripromette che non lo farà più ma puntualmente ci ricasca. Premetto che stiamo insieme da due anni e che siamo felici (se non fosse per questo) e che siamo entrambi soddisfatti e attivi sessualmente parlando. Inoltre, ho scoperto che questo “vizio” lo ha avuto anche durante tutta la durata del fidanzamento con la ex.
Secondo voi è il caso che gli lasci approfondire la situazione da solo, attraverso un percorso terapeutico individuale? Oppure, come lui preferirebbe, restargli accanto in un percorso di coppia?
Salve,
come già sottolineato dai/dalle colleghi/e sopra sembra più utile per il suo compagno intraprendere un percorso individuale per esplorare i suoi vissuti precedenti, contemporanei, e seguenti del comportamento che risulta "disturbante" per la coppia. Ovviamente è indispensabile che lui sia motivato ad intraprendere un percorso di esplorazione, consapevolezza e cambiamento dove possibile. Lei, invece, potrebbe soffermarsi e riflettere su come questo comportamento la fa sentire e quali sono i suoi vissuti personali.
Un saluto
Buonasera, purtroppo da diverso tempo sto attraversando un periodo caratterizzato da una fortissima ansia generalizzata. Durante questo periodo ho avuto dei veri e propri attacchi di panico che mi hanno lasciato successivamente una sensazione di confusione e perdimento. A seguito di questo ho deciso di andare in terapia, proprio ieri parlando con il mio psicoterapeuta abbiamo affrontato il discorso di questa sensazione di smarrimento e distacco dalla realtà e dalla mia vita. Una sensazione particolare e molto spaventosa che non riesco bene a descrivere a parole.
Ieri parlandone ho avanzato l’ipotesi che potesse trattarsi di episodi di “depersonalizzazione”. Il mio terapista mi ha rassicurato dicendomi che a suo avviso non soffro di nessun tipo di disturbo dissociativo. Mi ha spiegato che un paziente che soffre di depersonalizzazione durante quei momenti non è proprio in grado di capire quale sia la realtà, e che la differenza fra episodi psicotici e nevrotici (a suo avviso il mio caso) risiede proprio nella lucidità di base che non mi ha mai abbandonato. A suo avviso nel mio caso si tratta piuttosto di pensieri intrusivi di tipo ossessivo dettati dall’ansia.
Avrei piacere ad avere pareri da più medici a riguardo. Cosa ne pensate? Siete d’accordo con questo punto di vista?
Salve, sicuramente il suo terapeuta ha diverse informazioni per concettualizzare e dare un nome al sintomo nel modo in cui ha fatto. Non è possibile, e poco professionale, fare diagnosi o avere un parere chiaro sulla sua situazione specifica non conoscendo la sua storia, episodi specifici ecc. Come hanno già sottolineato i/le colleghi/e sopra, se ha dei dubbi o dei timori ne parli apertamente con lui. E' importante per la sua terapia e per la vostra relazione terapeutica.
Un saluto
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