Esperienze
● terapia integrata, psicodinamica e cognitivo-comportamentale;
● terapia ACT;
● terapia EMDR;
● psicodiagnosi;
● tecniche di rilassamento psicofisico;
● supporto psicologico alla dieta.
Alla base del mia modalità di lavoro (e, per certi versi, anche del mio approccio personale), c'è la convinzione che non esista una risposta unica valida per tutti, o in ogni circostanza, o per sempre. Siamo individui diversi l'uno dall'altro e in costante cambiamento, no?
La nostra capacità più indispensabile nella vita (e quindi a volte, purtroppo, la nostra difficoltà maggiore) è quella di saperci adattare, reinventare. rinnovarci. Spesso ciò che ci fa soffrire è proprio la nostra difficoltà a cambiare: cerchiamo di ottenere risultati diversi con la stessa modalità che abbiamo sempre usato ma che non si rivela più efficace, sviluppando malessere e sintomi di vario tipo e di varia entità.
Non è sempre facile cambiare! A volte perché non sappiamo da che parte andare, a volte perché siano bloccati da vecchie zavorre sabotatrici di cui non sempre sappiamo nemmeno l'esistenza.
Il mio compito è questo, insomma: capire il problema, cosa impedisce di stare meglio e capire come usare le proprie risorse psicologiche per andare avanti. Cambiando e contemporaneamente rispettando chi siamo e chi siamo sempre stati.
Esperto in:
- Psicologia clinica
- Psicoterapia
- Psicodiagnostica
- Psicoterapia cognitivo comportamentale
Indirizzo
Pazienti con assicurazione sanitaria e pazienti senza assicurazione sanitaria
Consulenza psicologica • 70 €
Psicoterapia • 70 €
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Chiara
Professionista preparata, disponibile, attenta e cortese. Ha soddisfatto in pieno le mie necessita. Consigliata.
S.A.
Ho fatto un percorso di psicoterapia con la Dott.ssa Cagimicali e mi è stato davvero utile. La Dottoressa è molto disponibile, attenta e professionale, la consiglio a tutti quelli che, come me, avevano bisogno di un aiuto concreto e serio per superare un momento difficile.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 1 domande da parte di pazienti di MioDottore
Non riesco adaccettare il funzionamento della psicoterapia?
Salve, vi scrive una ragazza che, come avrete già intuito dal titolo, ha già sperimentato su di sè la psicoterapia, ha capito in cosa consiste.
Avrò cercato un miliardo di volte su internet il significato del termine "psicoterapia", me lo sono fatta spiegare un centinaio di volte persino dalla mia terapeuta, perchè non capivo mai, nonostante leggessi e rileggessi il significato da più fonti, ancora adesso non sono proprio sicura di averlo capito, ma credo che il problema sta nell'accettare cos'è e come funzioni una psicoterapia.
Mi sento arrabbiata e delusa, lo so che non ha senso..però avrei tanto voluto che non fosse stato così, cioè speravo e anzi ne ero convinta ancor prima di incontrare per la prima volta uno psicologo, che la psicoterapia funzionasse come la medicina generale, tu vai lì e problema risolto o perlomeno ti si alleviava il dolore, la sofferenza....
Mai avrei immaginato che sarei stata peggio per affrontare una stupida paura (ansia sociale)...
È davvero difficile da mandare giù...
Avrei voluto fosse stato tutto più semplice e non ancora più complicato di quello che già era..
Spesso vado alla ricerca di risposte o di persone che sono come me, leggo le storie di chi ha superato o sta affrontando i miei stessi problemi, e ogni volta, non so per quale motivo, loro mi sembrano più coraggiosi e motivati nel risolvere questa condizione.
E sento che a me questa cosa manca....e mi fa paura...perchè so cosa vuol dire, significa che senza voglia di mettermi in gioco non concluderò nulla, mai..
Questo è un pensiero che è nato nel corso della psicoterapia che ho fatto nel corso degli anni.
Io ho capito qual è la causa dei miei problemi, tanti fattori mi hanno resa una persona insicura, ci sono nata timida purtroppo e questa cosa ha giocato a mio sfavore, il bullismo scolastico e non è stato sicuramente una delle cause principali, la paura del giudizio altrui, l'aver vissuto tante cose che non riesco a mandare giù e in psicoterapia sostanzialmente si cerca di accettare le brutte esperienze che in teoria dovrebbero renderti una persona forte, nel mio caso è accaduto il contrario.
Altra causa principale è la paura e la voglia di non crescere, perchè? È una domanda un pò stupida ma se proviamo a ricordarci di quando eravamo bambini, ecco che la risposta non tarda ad arrivare.
Ho avuto da sempre enormi difficoltà nel relazionarmi con l'altro, disagio, senso di inadeguatezza hanno da sempre fatto parte di me. Quando potevo evitavo tutte quelle situazioni sociali, le volte in cui sono stata costretta o mi autocostringevo (scuola, lavoro, "amici" ecc.) ho iniziato a stare davvero male, quindi se prima era semplice timidezza adesso si parla di ansia somatizzata, sintomi come sudorazioni fredde, borborigmi, meteorismo, nausea, sensazioni di freddo (anche d'estate) e qualche volta flatulenza, diciamo che contribuiscono alla mia resistenza psicologica.
Arrivo al punto, io sento di essere sbagliata, di non essere all'altezza di una psicoterapia, o di non sapermi comportare come un paziente, e quindi disposto a cambiare alcune cose di sè mettendo in pratica gli esercizi che gli si vengono assegnati. Ecco, io da questo punto di vista mi reputo una pessima paziente.
E qui arriviamo ad un altro tema per me importante e cioè il senso di colpa per la mia condizione.
Si, avete capito bene, io mi sento in colpa per come sono fatta, per come funziono, per le paure che provo, mi vergogno di me stessa, faccio fatica ad accettare tutto questo.
Alla fine le soluzioni le ho tra le mani, ma sono io a non accettarle, ai miei occhi appaiono difficili e molto dolorose.
Mi sento senza speranza, perchè ho capito che tutto dipende da me, è proprio questo il punto, mi conosco e so che non combinerò mai nulla di buono nella mia vita a causa del mio brutto carattere, e dal momento in cui nessuno può fare le cose al posto mio a maggior ragione forse nel mio caso la psicoterapia non mi è utile? Non lo so..
Non auguro a nessuno di sentirsi così persi...
È vero che nessuno può fare le cose al posto nostro, ma è anche vero che nei momenti più difficili abbiamo bisogno di qualcuno che ci supporti e a volte ci guidi (senza sostituirsi a noi) perché da soli non ce la faremmo. Un po’ come le stampelle dopo un brutto infortunio, se vogliamo fare sempre un paragone con la medicina.
Mi spiace molto per la sua sofferenza e per il fatto che la psicoterapia passata non l’abbia aiutata come avrebbe voluto, purtroppo a volte può capitare. Ci può riprovare, non ha nulla da perdere. Anche io, come altri colleghi hanno già fatto, le consiglierei di discutere meglio con il futuro terapeuta che tipo di lavoro andreste a fare in base al suo modo di lavorare… non siamo tutti uguali nel nostro lavoro e non andiamo sempre bene per tutti!
Le auguro sinceramente di trovare la forza di riprovarci e di trovare qualcuno che la sappia supportare meglio.
Un caro saluto
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