Dott.ssa
Sara De Laurentiis
Psicologo,
Psicoterapeuta
Psicologo clinico
Altro
Roma 2 indirizzi
Esperienze
Platone, Carmide, 157a
Scelgo questa citazione di Platone per presentarmi perché a mio avviso descrive in modo preciso in cosa consiste la psicoterapia: la cura attraverso la parola. Parola intesa in senso ampio, nel senso di discorso, narrazione, racconto, storia.
A prescindere dall’approccio che si sceglie, alcune ricerche scientifiche sull’efficacia della psicoterapia, dimostrano che non è tanto la particolare tecnica a creare effetti positivi sullo stato di una persona, quanto l’alleanza terapeutica, la relazione che si instaura tra paziente e terapeuta. Questa relazione basata su fiducia, rispetto ed empatia, dovrebbe favorire la condivisione di obiettivi e compiti ma prima di tutto, un contesto dove poter parlare liberamente di sè, in un ambiente accogliente dove a poco a poco, e grazie alle domande e alle restituzioni da parte del terapeuta, prenda forma la propria storia, nella forma di un racconto autentico che ne consenta l’appropriazione da parte del paziente.
Per quanto riguarda la mia formazione, mi sono laureata in Psicologia Clinica e di Comunità (Roma, 2010) e specializzata in Psicoterapia Cognitiva Post Razionalista presso la scuola IPRA (Roma, 2018). Ho svolto il tirocinio formativo presso l’IRCCS Fondazione Santa Lucia e presso il Dipartimento di Salute Mentale della Asl Roma6, collaborando sia con il Centro di Salute Mentale sia con la Neuropsichiatria Infantile.
Ho perfezionato la mia formazione dal punto di vista fenomenologico ed esistenziale laureandomi in Filosofia (Roma, 2019).
Sono convinta che prendersi cura dell’altro significhi in primo luogo riconoscergli e poi ri-donargli la libertà di prendersi cura di se stesso. Considero segni e sintomi della sofferenza psicologica come ciò che ha rubato alla persona la possibilità di aver cura di sé e di scegliere liberamente ciò che è bene per sé. Attualmente svolgo la professione di psicologa e psicoterapeuta come libera professionista.
Nel mio lavoro cerco di far emergere, attraverso il racconto in prima persona, l’esperienza preriflessiva, le nostre reazioni emotive agli eventi, in altre parole ciò che rivela la nostra essenza più profonda ed autentica.
Esperto in:
- Psicoterapia
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Punteggio generale
Ordina recensioni per
L Martelli
dottoressa bravissima ha capito subito il problema simpatica professionale mi trovo benissimo disponibile Puntuale cortese
M.P.
La Dottoressa è molto professionale e mi ha messo fin da subito a mio agio. È gentile, empatica e sempre puntuale!
R.C
Già dalla prima seduta con la dottoressa mi sono trovata benissimo, mi ha subito messa a mio agio e con la sua empatia ha immediatamente capito il mio problema ed è riuscita ad individuare il tipo di lavoro che dobbiamo fare. Sono uscita dallo studio molto positiva e soddisfatta!
Paziente
Molto preparata, attenta, cordiale ed empatica.
Un prezioso supporto per ritrovare se stessi con suggerimenti sempre mirati su come affrontare il proprio percorso.
filippo ferruzzi
la sua disponibilità nei confronti non solo nei pazienti ma anche nei confronti dei loro parenti è infinita grazie di cuore
LB
Calma,pacata,attenta,dettagliata nella spiegazione e mai giudiziosa
Giulia Piermarini
Sara è estremamente professionale, cortese e simpatica. Ho iniziato questo persone con lei da poco, ma, già sento di aver trovato la mia dimensione; riesce a comprendere senza giudicare ed è attenta ad ogni parola.
Per di più, cerca sempre di venirmi incontro su giorni e orari d’appuntamento.
Decisamente raccomandata!
Annamaria
Sara è molto disponibile e gentilissima. È da più di un anno che mi segue e sono assolutamente soddisfatta!
Aisha
È sempre stata molto comprensiva e precisa nelle spiegazioni, molto professionale nel rapporto psicoterapeuta-paziente, gentile e sempre puntuale
AB
Oggi è stata la mia prima visita e già non vedo l ora di tornarci. La dottoressa mi ha trasmesso tanta serenità e da subito mi sono sentita a mio agio nel raccontarle la mia vita. È molto empatica, attenta e credo che mi abbia capita dopo pochi minuti di conversazione. Sono uscita dallo studio così serena che era tanto che nn mi capitava.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 22 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno dottori, Sono una donna di 37 anni che ha trascorso più della metà della sua vita facendo abuso di alcol droghe e farmaci di vario genere. Non mi sembra vero di esserne uscita dall'eroina, dal metadone, dalla cocaina, dalle benzodiazepine, dai neurolettici. E soprattutto, dall'alcol. Solo che mi sto capitando una cosa che non mi era mai successa prima, Cioè che quando mi sveglio, anche se sono serena sicuro logicamente, il mio cuore mi impedisce di starci cioè ho degli attacchi di panico notturni e se dormo pomeriggio, anche di pomeriggio ce li ho. In quei momenti, se devo descrivere la situazione, è praticamente il battito del cuore a svegliarmi, ma non a livello di velocità quanto più la funzione del cuore lo avverto veramente forte. Quasi me la sento nella gola. A livello psicologico, invece, è come se dovesse scoppiare una bomba in quel momento oppure se dovesse succedere qualcosa di brutto, Ogni suono lo percepisco come sinistro, cattivo, ed è come se la realtà mi venisse in faccia con tutta la sua crudeltà. Inoltre provoca un senso di colpa Non so neanch'io per cosa, c'è da dire che a 37 anni ho ripreso gli studi universitari ed esco poco, Faccio poca attività fisica. Misuro la pressione tutte le mattine e va bene, anche i battiti per minuto vanno bene perché sono al massimo 90 battiti per minuto mentre la pressione massima arriva al massimo 130 mentre la minima arriva al massimo 90
Inoltre di recente ho avuto un forte mal di testa forse riconducibile alla postura sbagliata durante lo studio, e infatti oggi la testa mi batte di meno. Perché mi sta succedendo questo? Dimenticavo, sono pulita da tutte le sostanze da quasi due mesi Anzi forse un mese e mezzo però non ho alcuna astinenza fisica. Sono alta 165 e peso 48 kg. Ultima cosa, quando mi capitano questi specie di attacchi di panico, non so se definirli così, sento impellente bisogno di mangiare qualcosa, in particolare 1 tazza di latte caldo con orzo e biscotti, ho visto che ho eliminato il caffè della mia vita da pochi giorni. Purtroppo mi provoca ansia.
Come mai questo bisogno di assumere una tazza di latte caldo con biscotti dopo un attacco di panico? E inoltre, perché ora che ho smesso con le sostanze droghe farmaci e alcol mi ritrovo con gli attacchi di panico, di cui non avevo mai sofferto? In passato mi fu diagnosticata il disturbo d'ansia generalizzato. Cosa posso fare? Io non voglio più prendere farmaci perché voglio vivere una vita serena e non più alterata E di questo ne sono convinta. Spero di ricevere più punti di vista Intanto vi ringrazio e vi auguro una buona giornata.
Gentile utente,
Ciò che descrive sembra effettivamente riconducibile ad una attivazione di tipo ansioso. Sarebbe utile ricondurla al momento di vita attuale estendendo un pochino di più il contesto in cui si trova immersa.
Il bisogno della tazza di latte con biscotti è una sorta di rituale che lei ha interiorizzato come “calmante” fai da te dopo le crisi di panico.
Per adesso funziona ma potrebbe non funzionare più in futuro e ricondurla a ricorrere ai farmaci per stare meglio.
Le consiglio vivamente di mettere a fuoco questa ansia generalizzata sotto vari punti di vista. Un buon lavoro terapeutico su questa sua sofferenza potrebbe offrirle i giusti strumenti per imparare a gestire l’ansia senza abusare di sostanze chimiche.
Le auguro di stare presto meglio,
Un cordiale saluto
Buongiorno,
a volte ho dei disturbi che, da sempre, sono stati diagnosticati come sintomi psicosomatici da ansia e stress. Ad esempio: aerofagia e dermatite. Mi capita di soffrire di stomaco teso e avere necessità di espellere aria dalla bocca. Quando capita, generalmente dura una giornata intera. Meno frequentemente, invece, mi è capitato di soffrire di dermatite al cuoio capelluto, che va e viene, con delle remissioni spontanee (l'ultima volta risale a 4 anni fa e durò circa un paio d'anni), non facevo trattamenti specifici, perché l'unico soluzione avanzata era l'utilizzo di detergenti delicati.
Ho accettato che la questione fosse giustificata come un sintomo di malessere emotivo, nonostante io faccia molta fatica a descrivere me stessa come una persona particolarmente ansiosa. Sicuramente mi capita di vivere stati di tensione, ma mi sembra di reagire del tutto normalmente ad essi, dal punto di vista mentale. Quando ho i miei forti episodi di aerofagia, ad esempio, provo ad osservarmi e a sentirmi dentro: la maggior parte delle volte trovo che, sì, sono concentrata in qualche progetto e preoccupata per la sua buona riuscita, ma ho anche la percezione che il sentimento che provo sia del tutto commisurato alla forza di sopportazione di qualsiasi essere umano, niente di incredibilmente oneroso e che la mia mente sia anche piuttosto equilibrata e orientata positivamente.
Ora vi chiedo, è mai possibile che io viva uno stato di ansia talmente grande, ma talmente mal gestito, da risultare misconosciuto anche a me stessa e che quindi si manifesti nel corpo, nonostante io non ne sia consapevole?
Buona sera,
A volte tali manifestazioni posso rivelare un disagio emotivo misconosciuto. Quando la nostra coscienza ci parla attraverso il nostro corpo in genere è per destarci. Non abbia paura di rispondere alla chiamata della sua coscienza… potrebbe rivelarsi utile ad una maggiore conoscenza di se stessa e del suo modo di reagire agli eventi.
Un caro saluto
Dott.ssa Sara De Laurentiis
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