Esperienze
Ho iniziato la mia professione come consulente e collaboratrice presso un'associazione internazionale che si occupa di criminologia, con cui attualmente collaboro. Ho proseguito come terapeuta in ambito oncologico e privato.Sempre in costante aggiornamento su strumenti di ricerca e approcci terapeutici di ultima generazione e realtà virtuale, ritengo che la psicologia e la psicoterapia possano dare un notevole contributo in contesti lavorativi, familiari e sociali.
Indirizzi (2)
Pazienti senza assicurazione sanitaria
Psicoterapia • Da 70 €
Non hai trovato sul profilo del dottore le informazioni che cercavi?
Mostra altri psicoterapeuti nelle vicinanzePazienti senza assicurazione sanitaria
Psicoterapia • Da 60 €
Non hai trovato sul profilo del dottore le informazioni che cercavi?
Mostra altri psicoterapeuti nelle vicinanzePrestazioni e prezzi
I prezzi indicati sono quelli per pazienti senza assicurazione sanitaria
Psicoterapia
Come funzionano i prezzi?
3 recensioni
Punteggio generale
Ordina recensioni per
Giorgia
Una Grande Professionista , molto empatica e competente. La consiglio al 100%. Grazie dott.ssa Caradonna .
Alessandra
Dopo la prima visita con la dottoressa Caradonna mi ritengo davvero soddisfatta. E’ stata cortese, disponibile, molto attenta alle problematiche da me descritte. Mi sono sentita a mio agio riuscendo a parlare di me liberamente. Mi ha trasmetto tanta fiducia e intraprenderò un percorso con lei. Con la dottoressa ci si sente se stessi e in ottime mani.
carmenfelice3
La dottoressa Roberta Caradonna e' molto professionale e al contempo molto umana. Assolutamente consigliata. C.F.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 7 domande da parte di pazienti di MioDottore
Allora...(42 anni M)
• il mio dottore : dice che tutto è apposto
(una guerra per farmi fare le ricette per le visite specialistiche)
• psicologo : dice che tutto è apposto
(ero voluto andarci per alcune fobie di casa e lavoro)
• neurologo : dice che tutto è apposto
• neuropsicologo : dice che tutto è apposto
(ha rifiutato per due volte di fare i test della memoria richiesti su ricetta perché considerati perdita di tempo nel mio caso)
• lo psichiatra : dice che tutto è apposto
Ora, slegato da tutto questo, presento domanda di invalidità civile per alcuni problemi fisici ...
succede che ...
• la commissione medica per l'accertamento (in 10 minuti, senza nessun documento presentato a riguardo e di braccino corto, come sono notoriamente questo genere di commissioni) :
+ esame obiettivo : ... ecc, ecc ... evidente stato d'ansia, tono dell'umore deflesso, atteggiamenti maniacali con spunti ipocondriaci ... ecc, ecc ...
+ diagnosi : ... ecc, ecc ... marcata sindrome ansioso-depressiva con spunti ipocondriaci ... ecc, ecc ...
Tra parentesi, riconosciuta :
Invalidità civile : 60%
Portatore di Handicap (Comma 1 Art.3)
Domande (articolate e arzigogolate):
1) Perché se nella relazione dell'invalidità civile viene utilizzato il termine "marcata" poi nell' handicap viene attribuito solo il comma 1 art.3 ?
2) Lasciando perdere il resto, anche solo ... "marcata" sindrome ansioso-depressiva, non è considerata un handicap "grave"?
3) Perché tutti gli specialisti non hanno trovato mai niente ed una commissione di accertamento .... in 10 minuti ha trovato tutti questi problemi? Sbaglio o qualcosa non torna?
Premetto che ho stima degli specialisti che mi hanno visitato anche se ero stato critico nel loro giudizio,e a posteriori aggiungo, e a ragione. Considero tuttavia corretta l'analisi della commissione, perché riconosco le mie difficoltà. Inoltre con la sindrome ansioso-depressiva si giustificherebbero, tra l'altro, le miei fobie e le mancanze di memoria lamentate precedentemente. La domanda resta sempre però la stessa. Perché gli specialisti ...)
4) Come fai a darmi dell'ipocondriaco e poi a darmi un'invalidità del 60% ?
Capisco che ho portato un centinaio tra esami, referti, visite, ecc ... Ma è colpa mia se ho problemi alle orecchie, occhi, naso, bocca, gola, ipofisi, pelle, ... ecc, ecc ..., schiena, piedi? Se mi dai un invalidità del 60% vuol dire che riconosci che ci sono i problemi. Perché, allora, allo stesso tempo mi dai del ipocondriaco?
E' colpa mia se faccio un esame e questo conferma che c'è un problema? Ne faccio un altro, per altre cose, e salta fuori un altra conferma ed un nuovo problema ... e così via?
Aggiungo inoltre tra parentesi. Che colpa ne ho se sono un programmatore analitico informatico, ed ho la deformazione professionale, data da linguaggi informatici di tanti piccoli strani codici, che richiedono di essere certosini e maniacali nel lavoro per avere la funzionalità di programmi ed applicazioni? Che colpa ne ho se un errore di 1 o 2 lettere, nel codice o nell'ordine dei codici, all'interno di una pagina di diverse migliaia di parole strane può portare al mancato funzionamento di un programma, di un' applicazione, ecc?
Lo so che un ipocondrico, tra le altre cose, non accetta di essere giudicato ipocondriaco, ma per le ragioni sopra elencate, non accetto questo giudizio ...
5) ... Mi piacerebbe, quindi, sapere se questo giudizio è contestabile e se, dalla cosa, ne ricaverei qualche utilità.
6) A prescindere da tutto questo, in riferimento alla sindrome ansioso-depressiva ... cosa devo fare o meglio devo fare qualcosa?
Tenuto presente che fra l'altro il mio medico di base non mi aiuta e non mi prescrive le ricette per le visite.
Grazie
Buongiorno,
dalla sua chiara apertura ritengo ci siano gli elementi per potersi occupare della sua situazione, distinguendo il vissuto personale, rispetto al disagio che avverte, dalla domanda di invalidità, cosa seppur importante , ma secondaria oserei dire rispetto a ciò che la motiverebbe davvero ad occuparsene. La prima è di competenza sua e della persona a cui può affidarsi per intraprendere un percorso di psicoterapia, la seconda coinvolge il parere di un medico legale. Chiaramente se gli specialisti le hanno confermato l’assenza di problematiche invalidanti è pur vero che la commissione ha validato un parere differente, su cui sarebbe opportuno soffermarsi con le figure di riferimento a cui si affiderà. Una direzione coerente con la sua situazione, nel rispetto della sua condizione psicologica mi sembra un buon punto di partenza per poter affrontare eventualmente il disagio, aldilà delle etichette.
Prendo 10 gocce di brintellix al giorno da circa quaranta giorni. La mia psicoterapeuta mi ha detto di non bere alcolici.... Ma un bicchiere di vino ogni tanto si può bere? Perché è sconsigliato?
D'accordo con la sua terapeuta. Andrebbe chiarito con lo psichiatra che le ha prescritto il farmaco la possibilità di bere o meno un bicchiere di vino in qualche sporadica occasione. Esistono interazioni farmaco alcol da non sottovalutare anche bassi dosaggi.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.
Disturbo d'ansia generalizzato a Milano
Disturbo post traumatico da stress a Milano
Disturbi psicosomatici a Milano
Disturbo Ossessivo Compulsivo a Milano
Disturbo ossessivocompulsivo a Milano
Problemi comportamentali a Milano
Disturbo di personalità a Milano
Disturbi della personalità a Milano
Altro (14)