Esperienze
Mi occupo di varie problematiche quali disturbi d'ansia, depressione, fobie, paura di guidare e dei mezzi pubblici, dipendenza da sostanze ed alcol, difficoltà interpersonali, di coppia e disagio adolescenziale.
Mi occupo di psicologia dello sport, nello specifico: ansia da gara e massimizzazione delle prestazioni sportive.
Conduco gruppi esperenziali di bioenergetica orientati ad affrontare problematiche individuali e relazionali. Conduco gruppi di training autogeno finalizzati alla gestione dell'ansia e dello stress.
Sono specializzato in Psicoterapia Umanistica e Bioenergetica. Titolo conseguito presso l'Istituto di Psicoterapia Psicoumanitas, sede di Pistoia, con votazione 70/70 e lode.
Mi sono laureato presso l'Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Psicologia con una tesi di laurea dal titolo: “I figli degli alcolisti: un' indagine sul clima familiare, gli atteggiamenti genitoriali e l'emotività espressa all'interno della famiglia alcol-dipendente”.
Sono iscritto all'albo degli psicologi della Toscana, matricola: 7815
Ho collaborato con il Centro Alcologico dell'Ospedale Careggi (Fi) e il Centro Alcologico di Carrara svolgendo attività diagnostica e di ricerca con ragazzi adolescenti figli di pazienti alcol-dipendenti.
Ho collaborato con il CEIS - Associazione ONLUS di Livorno svolgendo attività rieducative con pazienti tossicodipendenti.
Ho collaborato con Ed.Ip.Si (collaborazione stipulata con varie figure professionali operante nel settore dell'educazione e della psicologia) in cui mi sono occupato di promuovere l'educazione ed il benessere psicologico attraverso la conduzione di gruppi di bioenergetica con adulti ed attività educative rivolte a bambini ed adolescenti.
Ho collaborato con la Clinica Specialistica Psichiatrica Villa dei Pini - Neomesia di Firenze dove mi sono occupato di disturbi alimentari, nella fattispecie: anoressia, bulimia e disturbo da alimentazione incontrollata.
Ho collaborato con il Centro di Salute Mentale Frediani dove mi occupo di varie tipologie di disturbi psichici
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16 recensioni
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A
Molto competente e professionale ma anche estremamente disponibile in grado di metterti a proprio agio fin dal primo colloquio. Con i suoi consigli, esercizi e spunti di riflessione mi ha dato modo di vedere le cose in modo oggettivo e consapevole.
B. T.
Riesce subito ad entrare in empatia, a mettere a proprio agio e farti sentire ascoltato/accettato. Consiglia e domanda, non con la pretesa di farti cambiare, ma di farti capire.
Riesce a dare forma ai tuoi pensieri, anche quelli più intimi e nebulosi, e a cogliere il loro aspetto più profondo e delicato con grande professionalità ed umanità
E.M.
Avendo vissuto per molti anni in diversi paesi per motivi prima di studio e poi di lavoro, ho sofferto a lungo di solitudine nella paradossale convinzione di non avere bisogno di nessuno. Ben presto, tale disagio si tramutò in depressione senza che me ne accorgessi. Grazie al suo meticoloso e costante lavoro psicoterapeutico oggi sto bene poiché sto con me stessa, non più sola e sento naturale il bisogno delle persone a me care.
Inoltre ho sempre avuto un pregiudizio inconscio per gli psicologi di genere maschile e per questo ho privilegiato le loro colleghe, tuttavia con il Dott. Buffa non ho assolutamente avvertito la differenza: la sua empatia e profondità riflessiva sono talmente ragguardevoli che fin dalla prima seduta mi sono sentita a mio agio.
A livello personale, il dottore è umile e con un forte senso ironico e per questo egli è stato abile a gestire la mia innata diffidenza e difficoltà ad aprirmi all'esterno. Grazie di tutto Pietro
M.
Esperienza molto positiva, il dottore ha saputo aiutarmi in maniera concreta individuando rapidamente le tecniche più efficaci
Francesca D.
Empatico , puntuale, sensibile,accogliente,attento , rassicurante. Pensavo di avere delle remore ad aprire alcune porte me lui già al primo colloquio è stato in grado di farmelo fare.
A. G.
Attenzione e professionalità. Mi sono trovato bene da subito. Per me ormai un punto di riferimento verso il percorso di miglioramento. Consiglio a
N.G.
Persona attenta, preparata e cortese. Un vero professionista nel settore. Riesce a metterti a tuo agio, indicandoti i percorsi che hai davanti a te con professionalità e comprensione. Consiglio il suo metodo a tutti.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 22 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno, dopo anni di storie fallite e di insicurezze , e ben dopo due anni di zero rapporti sessuali , incontro la mia attuale fidanzata , dopo qualche mese ho sviluppato una forte ansia perché avevo paura di perderla e dopo svariati rapporti è capitato di fare cilecca da lì la paura di avere una libido bassa che poi è sfociata in ansia fortissima con dolori fisici annessi e ho da una battuta fatta ho sviluppato l’ossessione di esser omosessuale, a 35 anni mai avuto pensieri , pulsioni o curisiosità , 4 anni fa dopo una rottura e l’avvento del covid ho vissuto per otto mesi ansia , vomito ogni mattina e il pensiero fisso della mia ex , poi una mattina è passato tutto , ho sempre vissuto lavorando 7/7 ho un attività , un secondo lavoro , purtroppo arrivo da una famiglia che litiga da 35 anni , ogni giorno .. ho ricevuto un sacco di rifiuti in termini di amore vuoi perché non riuscivo a staccarmi dalla famiglia , problemi economici e familiari. Oggi ho deciso di farmi seguire da una terapeuta , e di non mollare il mio rapporto perchè è l’unica persona che mi fa star bene e con lei ho rapporti ( non pensavo che l’ansia compromettesse la sfera sessuale ) che mi lega alla realtà anche se difficilmente mi eccito con altre donne , ma penso sia in parte per la forte ansia sia perché il mio cervello non mi molla un attimo per l’ossessione di esser diventato omosessuale a 35 anni , leggendo vari blog ho visto moltissimi uomini con questo disturbo, io fortunatamente ho solo il pensiero fisso “ sei gay, non sei gay “ ma non ho sperimentato perché non ne sento il
Bisogno, anzi ho una riluttanza che incide con conati di vomito al vedere pornografia etc perché è tutto frutto dell’ansia che già era presente … spero che con la terapia ora siamo a 5 sedute possa andare a meglio , con il medico di base siamo intervenuti con il sonno perché non dormivo più. Che ne pensate?
Buonasera,
posso notare due aspetti molto positivi: la sua forte volontà ad affrontare il suo disagio rivolgendosi ad un professionista e il forte desiderio di far funzionare al meglio la relazione con la sua ragazza. Detto questo con 5 sedute siamo ancora all'inizio di un percorso difficile pronunciarsi. Lei si lasci guidare dal suo terapeuta e si goda il viaggio alla scoperta di se stesso.
I miei migliori auguri
Dott. Buffa
Gentili Dottori,
Avevo scritto già tempo fa riguardo alla mia depressione e al sentimento che nutro per la specialista che mi segue. Avevo ricevuto da alcuni di voi risposte molto gentili, espresse con grande professionalità.
Io soffro di depressione maggiore da quasi 5 anni, scatenata da un problema lavorativo, mi ha poi travolto sotto ogni aspetto. Sono in cura con Anafranil presso il CSM di riferimento. Sono seguita da una psichiatra e da una psicologa. Una volta al mese circa. Per cui con la psicoterapeuta quando ci vediamo, difficilmente riprendiamo il filo del discorso. In realtà affrontiamo ciò che è successo nel mese..
Ripeto, le due specialiste si conoscono bene. Il lavoro oltretutto è d'equipe. Purtroppo oltre alla patologia, devo combattere con un sentimento molto forte che provo per la mia psichiatra. Sono ormai quattro anni. So che mi capirete, almeno voi. All'inizio abbiamo pensato al transfert. Ma è un sentimento diverso, forte e tenero. Provo spesso a dirmi che è immotivato, che la conosco superficialmente e non so niente di lei. Ma questo non è poi così strano. L'amore e l'attrazione nascono spesso così. Sono sposata, ho due figlie, ma è nato, verso una donna, senza sapere perché. È una questione chimica. Ogni volta mi emoziona sentire la sua voce da lontano, vederla passare. Vorrei solo abbracciarla, vorrei la sua amicizia, vorrei anche solo che mi parlasse come a una persona normale, non come alla "pazza di turno", paziente del centro.
Bene, una paio di anni fa ho chiesto e ottenuto di cambiare specialista. Volevo chiudere con questo sentimento "sbagliato". Ma essendo lo stesso csm comunque la vedevo. E alla fine mi mancava anche solo quell'ora ogni tanto in cui avevo il privilegio di parlare con lei. Così ho fatto finché non ho ripreso i colloqui con lei. Che comunque sono sempre professionali, niente di più. Sono molto molto timida.
Lei comunque lo sa. Gliel'ho fatto capire, mi ha risposto che è sbagliato, impossibile, che ci sono delle regole. Ma lo so bene!! È che non posso farci nulla..
Come da vostro suggerimento ne ho parlato alla terapeuta. La quale invece di prenderlo come spunto, ha tagliato corto dicendo le testuali parole: è sbagliato, è come se si fosse innamorata di un sacerdote. Non si può nemmeno pensare.
Come se fosse un abominio, come se fosse incestuoso, come se avessi detto un'eresia. Come se volesse "proteggere" la collega (molto più giovane di lei che ha 65 anni) da chissà quale male immondo. È solo affetto, sincero affetto. E non mi colpevolizzo più di tanto.
Allora mi sono chiesta se l'unica soluzione sia allontanarmi definitivamente da quel csm sperando mi accettino presso un altro centro per continuare ad essere seguita.
Purtroppo non mi sento in colpa (di quello no, di tutto il resto sì), è un sentimento vero, forte, resistente, dolce.
Questo si aggiunge al peso terribile della depressione la quale invece non genera altro che pensieri di morte.
Ovviamente non si può chiedere affetto a chi non ne prova.
Sarebbe meglio non vederla più, vero?
Ringrazio per l'attenzione, chiedo scusa se ho scritto sciocchezze.
Buonasera carissima,
parto dalla fine: prima di tutto lei non ha scritto sciocchezze, anzi ha raccontato una storia puramente umana e per quanto mi riguarda anche commovente. I suoi sentimenti sono la prova che in lei non c'è nulla di sbagliato, tutto in lei funziona alla perfezione. è assolutamente normale e anche bello provare attrazione per un professionista che si prende cura di noi ed è proprio la dimensione della cura, associata ai bisogni del paziente, che può favorire la nascita di un sentimento. Basandomi sulla sua descrizione, le consiglio di valutare se la sua psicoterapeuta sia in grado di accogliere e rispettare il suo sentimento, riproponendo nuovamente l'argomento, altrimenti cambiare terapeuta. Trovare un professionista che la sappia guidare verso una gestione e rielaborazione dei sentimenti che prova verso la sua psichiatra.
Con i migliori auguri,
Dott. Buffa
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