Esperienze
Il mio approccio si basa sulla costruzione di una relazione autentica, in cui la persona si senta libera di esprimere il suo vissuto, pensieri ed emozioni, per trovare nuove prospettive con cui costruire il proprio percorso di vita.
Dopo 9 anni di esperienza di Comunità Terapeutica con adolescenti e giovani adulti, ho deciso di approfondire le mie conoscenze nel percorso di specializzazione per procedere nella mia vocazione, la relazione d'aiuto psicologica.
Ho maturato notevole esperienza nel campo delle problematiche legate ai disturbi d'ansia, depressione, disturbi del comportamento e varie forme di disagio e devianze, sostegno genitoriale, con un approccio che coinvolga tutto l'ambiente di vita della persona a cui mi rivolgo.
Parafrasando J. Donne, nessuno è un'isola, nessuno deve rimanere solo nel difficile compito di costruire la propria esistenza.
Ho inoltre un Master in Disturbi di Apprendimento e da diverso tempo mi occupo di valutazione e potenziamento delle abilità scolastiche.
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Consulenza online (descrizione) • Da 40 €
Consulenza psicologica • Da 40 €
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Disturbi di apprendimento, di attenzione, funzioni esecutive, linguaggio
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7 recensioni
Punteggio generale
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shenshi
dottoressa professionale,sicuramente puntuale,empatica e prontissima all’ascolto,mi ha aiutato tantissimo a stare meglio in un periodo di ansie continue,andavo molto volentieri in quanto molto disponibile e gentile.
V
Una professionista che riesce a pieno nei suoi obbiettivi, mi ha aiutato un sacco, disponibile, empatica, gentile e pronta ad aiutare il paziente con i suoi strumenti, il suo metodo di percorso terapeutico è molto valido, posso confermare che a me ha aiutato tantissimo. Consigliata
M.C
Professionalità, empatia, pronta all’ascolto e al dialogo. Non traspare mai alcun giudizio ma “solo” utili consigli e chiavi di lettura.
Francesca
Sicuramente puntuale, disponibile e molto attenta nell'ascolto, è riuscita a ribaltare la situazione di mio figlio che aveva forti problemi di autostima e balbuzie, i risultati sono sotto gli occhi di tutti noi, parenti, amici ed insegnanti. Le dobbiamo davvero tanto, anche per esser riusciti a sentire nuovamente la risata del bambino. Grazie
Marcella
Ha risolto il problema di balbuzie di mio figlio, il ragazzo andava molto volentieri e si è creata tra di loro un'empatia che l'ha aiutato a superare il problema in maniera leggera senza nessun stress. Non smetterò mai di ringraziarla.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 1 domande da parte di pazienti di MioDottore
Carissimi,
Volevo chiedere un parere. Anzi, una sorta di “richiesta di aiuto”. Sto vivendo un periodo terribile a causa di un malessere assimilabile al disturbo di tipo borderline. Premetto che tale disturbo mi fu diagnosticato tanti anni fa e, dopo aver conosciuto la mia attuale compagna, e dopo aver smesso la terapia (protrattasi per diversi anni) ho convissuto bene con i disturbi giungendo alla costruzione di un bellissimo rapporto, fatto di condivisione di fatti belli (la nascita di nostro figlio) e anche brutti (barcamenarci per il sostentamento della nostra famiglia, il prenderci cura dei problemi di nostro figlio). Da diversi mesi, sono stato colto da una fortissima gelosia retroattiva, che mi ha portato ad uno stato mentale tremendo, fatto di rabbia, frustrazione, recriminazioni, atteggiamenti di gelosia compulsiva (che non avevano luogo d’essere e che ripeto erano stati superati). Sicché, mosso soprattutto nella volontà di non fare del male alla mia compagna (e quindi al bambino) sono entrato in terapia. Questa ha fatto emergere dei conflitti interiori non risolti con mio padre (riguardo alla gelosia), e in contemporanea, un pensiero costituito dalla paura di non amare più la mia compagna (a volte neanche il bambino). Questa paura si è concretizzata proprio con un “sentimento” costituito dalla voglia di mollare tutto e tutti, “fott….ndomi” di qualsiasi cosa. Vi chiedo, è il segno che debba davvero lasciare tutto o può essere un “sintomo” (uso il termine per comodità) della sindrome. Se vi può essere utile per comprendere un po’ meglio la cosa, la gelosia retroattiva si è manifestata nel momento in cui - grazie anche al COVID - la nostra famiglia è stata più unita, e soprattutto con la mia compagna avevo trovato un’intimità finora sconosciuta. A volte ho pensato sé questa “repulsione” per i miei cari (la mia compagna in particolare) sia frutto di una vera e propria “paura di amare”, a cui rispondo inconsciamente con il non provare più attrazione fisica per mia moglie e la voglia di scappare da lei (provando contemporaneamente gelosia) per una forma “di protezione”, e se questo modo di fare possa far parte del “malessere” che ho. Grazie a tutti per l’attenzione.
Cordialità
Buongiorno, sicuramente dietro a quello che lei definisce sintomo c'è un bisogno che chiede di essere ascoltato, occorrerebbe comprendere quale sia esattamente, quali conflitti la bloccano e la natura dell'ambivalenza, e trovare una via percorribile. La domanda circa l'influenza del disturbo borderline sul suo sintomo, la riformulerei andando a cercare come il suo modo di vivere la relazione soddisfa o meno i suoi bisogni. Le consiglio di proseguire il suo percorso con lo psicologo e approfondire con lui questi aspetti. Cordialmente, dott.ssa Miriam Cau
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