Esperienze
Ho lavorato con bambini ed adolescenti collaborando con la Sez. Minori della Squadra Mobile della Polizia di Stato per molti anni per poi lavorare in Cure Palliative ed accompagnare nel fine vita pazienti e le loro famiglie con anche un supporto nel lutto.
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ha risposto a 3 domande da parte di pazienti di MioDottore
Carissimo dottori, innanzitutto auguri di un felice anno nuovo. Mi ritrovo a scrivere qui su questo portale, perché per me esprimermi qui sopra mi fa sentire meglio. Vorrei parlarvi della mia situazione, senza vergogna senza paura di raccontarmi, e non avere una soluzione a questo problema ma vorrei soltanto un consiglio. Ho 23 anni, e premetto di non avere un rapporto con la mia famiglia, mio padre non c’è mai stato per me, mi è mancata moltissimo la figura maschile anche per me io sono una ragazza molto chiusa non riesco a dire a voce quello che sto dicendo ora qui, come vi dicevo ho sofferto moltissimo nella mia vita, nessuno della mia famiglia non c’è stato ne economicamente ne moralmente, all’età di 15 anni ho conosciuto un ragazzo di19 e me ne sono innamorata, piano piano ho raccontato parte della mia vita quindi lui sapeva tutte le mie sofferenze, nonostante ciò io per amore ho accettato maltrattamenti da parte sua, vi racconto un po’ questa relazione, che è stata tossica, lui era un po’ padre padrone, il classico fai ciò che dico io e non fare ciò che faccio io. Non potevo uscire mai, dovevo avvisare se uscivo che ne so con mia madre, mi controllava, mi seguiva, era geloso, non potevo ne salutare ne guardare nessuno, né tantomeno parlare con nessuno che mi faceva fare figuracce. Non potevo avere nulla a che fare con mia sorella perché il marito di mia sorella aveva una famiglia dove c’erano i suoi fratelli maschi. Lui poteva andare io no, mi ricordo il battesimo di mio nipote, lui andò con la sua famiglia anche perché il marito di mia sorella era il suo migliore amico, io non potevo andare, e per paura di perderlo non andai. La famiglia di lui dava la colpa a me, e che dovevo rispettarlo anche non affacciandomi fuori ad un balcone, perché se c’erano uomini e lui si impressionava, mi trattava malissimo, spegneva il telefono, la sua famiglia mi chiamava e mi faceva la ramanzina. Moltissime volte mi ha messo le mani addosso e si giustificava che era gelosia. Non potevo indossare ne gonne corte ne lunghe, ma maglie lunghe che coprivano tutto, nemmeno dei leggins stretti, non potevo andare a lavorare, non facevo nulla, stavo a casa e mi sentivo mia mamma che diceva che non facevo nulla, lo dicevo a lui e mi diceva che se volevo stare con lui dovevo accettare tutto questo Io per paura perché l’amore era troppo forte accettavo tutto senza dire nulla anche se morivo dentro. Lui purtroppo faceva uso di canne, saliva la mattina a casa, scendeva moltissime volte spegneva il telefono se io lo chiamavo perché avevo paura, e nonostante tutto ciò mi trattava male perché diceva che ero pesante. Passati 7 anni così di sofferenza, un giorno dopo 15 giorni che da me non veniva, mi trovai bloccata sul telefono e mi lasciò senza dirmi nulla, io male stavo, chiamai la mamma e mi disse che secondo lei era colpa mia perché lo pressavo, sono stata talmente male che nn mangiavo dimagrì tanto, da 50 kg arrivai a 43 kg, e purtroppo mi vergogno a dirlo presi antidepressivi che avevo a casa, piano piano però mi misi a riflettere, e decisi di riprendermi di stare bene, iniziai finalmente a lavorare, ugualmente non uscivo, però mi sentivo viva libera, e stavo bene capi che non ero io il problema, stavo davvero bene, passato un po’ di tempo iniziai a sentire persone come amicizia, e stavo benissimo tanto è vero che conobbi un ragazzo con la quale non c’è stato nulla, ma questa persona più grande di me io 22 e lui 28 mi faceva stare bene anche solo parlando, mi sentivo viva non mi sentivo sbagliata, anche se non ci fu nulla perché non ero pronta, mi sentivo capita, questo mi faceva stare bene. Il mio ex però mi faceva stalking, veniva da me, sempre mi controllava, mi riempiva di chiamate, veniva sotto casa mia per nn andare oltre, io non lo volevo più stavo bene senza di lui, i genitori mi chiamarono e dissero che io non ero buona che ero una poco di buono, ecc… Io smisi di preoccuparmi e dissi basta. Ma più passava il tempo, e lui mi ricattava anche, dicendomi che si ammazzava perché mi amava, si mostrava cambiato, io per paura di essere giudicata per paura che si potesse far male, passato un po’ di tempo, mi ri frequentai con lui, ma non ero felice, lui è cambiato da un lato, non fa uso più di stupefacenti, però io non sono felice con lui, ho paura di dirgli basta. Penso e ripenso a quando stavo senza di lui, quanto ero felice, quanto stavo meglio, e poi penso anche a quel ragazzo che mi faceva stare bene solo parlando, io vi dico la verità purtroppo prima vedevo la mia vita solo con lui, adesso se dovrei vivere la mia vita con lui non vorrei. Moltissime volte non lo sopporto, non voglio vederlo non voglio sentirlo. In pochissimo tempo quando mi sono lasciata mi sono sentita più felice, ad esempio con io ragazzo che conobbi e con la quale parlavo mi sentivo molto meglio che con lui, io non so cosa sto passando, sto soltanto che mi sto richiudendo in me stessa e non so come uscirne, per favore vorrei un consiglio,è abitudine? Perché con lui nn sto bene e perché sono stata meglio con l’altra persona solo nel parlare, che con lui.? Sono sbagliata? Vi prego ho bisogno di un vero consiglio su come affrontare la situazione. Vi ringrazio in anticipo a tutti. Saluti.
Io non credo che lei sia sbagliata per le emozioni che prova e vedo anche che è stata capace quando si è resa conto di dover fare qualcosa per sé stessa e stare meglio è riuscita a farlo, trovando un lavoro e facendo esperienza di nuove conoscenze per lei gratificanti. Questo mi fa pensare che possa avere le risorse necessarie per staccarsi da chi adesso la angoscia magari aiutandosi con un percorso terapeutico.
Esattamente un anno fa ho scoperto i tagli di mia figlia (ora 15 anni e mezzo). Lei l’ha superato, io ancora non riesco a metabolizzare. Rivedo le foto dell’estate e lo sguardo mi si blocca su quel braccio brutalmente martoriato e mi fa male.
Quando passerà?
Salve, scoprire che un figlio fa cose inaspettate è di questo tipo può essere spiazzante per un genitore ma al contempo può fornirgli l'occasione per rileggere il proprio rapporto col figlio e magari introdurvi dei cambiamenti. Percorso assolutamente fattibile anche facilitato da un percorso terapeutico.
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