Esperienze

Sono la Dott.ssa Martina Riolo, psicologa e psicoterapeuta psicoanalitica in formazione, presso l'IIPG di Palermo.

Mi occupo di sostegno psicologico e psicoterapia. Ogni percorso terapeutico è personalizzato poiché le esigenze e i bisogni dei pazienti sono sempre diversi ed è necessario tenere conto dell'individualità e delle caratteristiche di ogni singola persona. Nel fare questo è necessario che ci sia un ambiente sicuro, accogliente e non giudicante in cui è possibile esplorare le proprie difficoltà, mettere in luce le proprie risorse e prendersi cura del proprio benessere emotivo e psicologico.

I cambiamenti fanno paura ma lasciare la propria "comfort zone", seppur doloroso, a volte può essere necessario. Chiedere aiuto non è sinonimo di fragilità, al contrario: è un atto di grande coraggio. Il vero cambiamento risiede dentro ognuno di noi.
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A
Presso: Dott.ssa Martina Riolo psicoterapia

professionista sensibile, comprensiva e delicata.... sono stata a mio agio e ci tornerò con grande piacere.

C
Presso: Dott.ssa Martina Riolo psicoterapia

Incontrare la dottoressa Riolo è stata un'esperienza straordinaria. La sua empatia, la sua gentilezza e la sua abilità nell'ascoltare sono state le tre qualità che mi hanno convinta fin da subito a intraprendere questo percorso di rinascita. Raccomando a chiunque di non avere paura o esitazione nell'iniziare questo viaggio, perché con il supporto della dottoressa, tutto risulterà molto più facile.

E
Presso: Dott.ssa Martina Riolo sostegno psicologico

Empatica, accogliente e professionale. Incontrare la dott.ssa Riolo è stato per me motivo di rinascita e scoperta. Non è facile aprirsi e raccontare eventi di vita dolorosi ma fin da subito mi sono sentito a mio agio e accolto con grande professionalità.

I
Presso: Dott.ssa Martina Riolo psicoterapia

Il percorso con la dott.ssa riolo mi ha permesso di intraprendere una nuova “vita”. Con la sua capacita di empatia e professionalità e riuscita a fornirmi gli strumenti, che mi permettono di gestire le mie paure ed i miei stati di ansia. È stata davvero fondamentale per la mia crescita.
Vorrei ancora ringraziarla per il suo sostegno.

G
Presso: Dott.ssa Martina Riolo psicoterapia

Grazie al percorso di cura con la Dott.ssa Riolo, alla sua attenzione, empatia e preparazione sto finalmente iniziando a riprendere in mano la mia vita. Dopo tanti anni passati a convivere con ansia soffocante, finalmente riprendo a respirare.

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore

Salve,
Scrivo per una problematica che mi sta creando troppi problemi da anni. Ho 16 anni e poco più, ed è da quando ne ho ricordo che sono estremamente perfezionista. Questo concetto, però, spesso è confuso con la semplice precisione, ma sono aspetti diversi. Il mio perfezionismo mi porta a condannarmi continuamente per ogni singolo minimo errore ed influenza notevolmente la mia vita in ogni ambito. Ciò, inoltre, non viene mai riconosciuto come un vero problema, in quanto viene scambiato per professionalità, determinazione o addirittura maturità. Un esempio molto banale è nell'ambito scolastico. Ho voti eccellenti, che molti miei compagni invidiano, eppure, appena non riesco a rispondere anche solo ad una domanda, continuo a ripensarci ed a pensare a quanto io sia stupida. Mi vergogno persino a dire che ci sono piccole figuracce a cui io non riesco a smettere di pensare. Ad esempio, oggi ho incontrato in strada un professore molto importante e severo che insegna nella mia classe, erano circa le 18 di pomeriggio ed ho detto "buongiorno" invece di "buonasera". Razionalmente so che è un evento che non ha alcuna importanza, ma ci ho riflettuto per tutto il giorno. Non riesco a perdonarmi la sconfitta e l'errore, portandomi ad avere abilità anche eccellenti, che le persone invidiano senza sapere davvero cosa ci sia dietro. Mi viene naturale comportarmi così, e fino a uno o due anni fa, non mi rendevo neanche davvero conto della situazione. Questo, inoltre, influisce anche nei rapporti personali, in quanto non riesco a mostrarmi debole e fragile, cercando costantemente di nascondere il mio malessere mentale, ma anche fisico (addirittura se dovessi avere mal di pancia, ma devo andare a mangiare con un'amica, non le direi niente ed a limite prenderei meno cibo). Questa difficoltà nell'espormi, mi impedisce anche di creare rapporti seri e duraturi, dato che le persone potrebbero avere la sensazione di non conoscermi abbastanza o che io sia "finta". Tante volte dei conoscenti mi hanno fatto notare questo, magari dicendo "ma tu non soffri mai?", "non ti ho mai vista piangere o stare male" "come fai ad avere voti così alti, sei un robot?". È, forse l'aspetto della mia vita che mi fa più male, in quanto non ne ho il controllo. Non decido io di pensare tutto il giorno ad una figuraccia o ad un mio errore, lo faccio in modo naturale. Ci sono diversi malesseri mentali che ho avuto o ho (specifico, che non ho avuto alcuna diagnosi, perciò li chiamo malesseri mentale, dato che non posso dargli un nome), ma penso che questo perfezionismo sia alla base anche di tanti altri. La mia famiglia ogni tanto pretende che io riesca a non sbagliare, ma neanche così tanto, (ad esempio io ho una media scolastica abbastanza alta, i miei genitori non hanno mai preteso un voto specifico, se la avessi anche leggermente più bassa non mi farebbero o direbbero niente, però comunque ogni tanto sono abbastanza severi). La problematica connessa a questo, sta nel fatto che gli altri (genitori, professori, amici, compagni di classe ecc...) non capiscono che tutto ciò non è un pregio, e perciò tendono ad incoraggiarmi ad andare avanti così ed a farmi notare quando sbaglio (ad esempio se un giorno prendessi un brutto voto i miei genitori mi chiederebbero subito il motivo, si allarmerebero e si giusticherebbero dicendo "ma ti stiamo chiedendo tutto ciò solo perché di solito vai sempre bene a scuola, se oggi sei andata male vorrei capire se c'è un motivo), ma questo alimenta ancora di più questo perfezionismo. Sento addosso il peso di delle alte aspettative, anche quando le persone non si aspettano niente. Vorrei capire se ci sono dei motivi che portano le persone a diventare/essere così, se esistono dei disturbi relativi a questo (non per fare diagnosi, ma perché se sapessi più o meno i nomi di alcuni disturbi, vorrei cercare di informarmi e vedere se riesco a fare qualcosa nello specifico) e, inoltre, come riuscire a fermare questo circolo che mi porta solo ad ansie, paure e insoddisfazioni (consapevoli del fatto che la scelta più opportuna sarebbe la terapia).
Vi ringrazio per eventuali risposte.
Buona giornata.

Gentile utente, il modo in cui descrive il suo perfezionismo e il peso che questo ha nella sua vita, compresa la continua autocritica, lascia trapelare perfettamente il disagio e la condizione di malessere che prova. È comprensibile che chi la circonda, vedendo solo i suoi risultati eccellenti, possa non riconoscere la sofferenza che c’è dietro. Forse il suo tentativo di essere sempre "perfetta" le impedisce anche (pur non volendolo) di mostrarsi vulnerabile e fragile, motivo per cui gli altri non si rendono conto che in realtà questo eccessivo perfezionismo è fonte di sofferenza. Credo sia utile cominciare a parlarne senza paura di deludere le aspettative degli altri. La sua è un'eta delicata in cui si comincia ad esplorare la propria identità e allo stesso tempo si sente il bisogno di avere ad ogni costo l'approvazione dell'altro. Dunque, probabilmente, non riesce a rinunciare al suo "perfezionismo" perché rappresenta per lei una "corazza" necessaria per essere riconosciuta dalla sua famiglia, dai professori, dagli amici ecc. Cerchi di dare spazio ai suoi sentimenti più profondi, alle sue emozioni e sensazioni senza avere paura che gli altri possano giudicarla negativamente per questo. Credo fortemente che un percorso terapeutico possa aiutarla a riconoscere i suoi aspetti più nascosti. Per qualsiasi informazione non esiti a contattarmi (ricevo anche online). Un caro saluto Dott.ssa Martina Riolo

Dott.ssa Martina Riolo

Passo dalla depressione più cupa (non mi lavo da moltissimo se non le parti intime, e dormo sempre con gli stessi vestiti) ad una improvvisa eccitazione sessuale di tipo sadica. Questo durante la stessa giornata. I miei amici che sono venuti a prendermi, con tutto che prendo Xanax mi dicono che sono accelerata e logorroica. Poi sono di nuovo in down profondo, concentrazione azzerata da molto tempo e voglia solo di dormire e stare a letto, non studio più e né mi interessa nulla e io ero iperattiva di interessi. Sono seguita da psicologa e psichiatra da due anni (da qualche mese prendo il Depakin). Cosa potrebbe essermi successo? Mio padre è molto preoccupato.

Gentile utente, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo e che sicuramente la sta facendo soffrire molto. Dalle sue parole sembra che si tratti di un disturbo dell'umore. Oltre a soffermarsi sul sulla sua sintomatologia, però, sarebbe utile conoscere la sua storia e ripercorrere quello che è successo nella sua vita, sopratutto prima dell'esordio del suo malessere. Leggo che è in terapia da due anni, forse dovrebbe approfondire questo aspetto con la sua psicologa, se invece l'ha già fatto e non ha notato cambiamenti o miglioramenti forse allora dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di cambiare terapeuta. Lo stesso credo che valga per la sua terapia farmacologica: ha notato miglioramenti da quando è in cura dalla psichiatra? ha parlato con lei di come si sente e dei suoi cambiamenti di umore? Non abbia paura di affrontare quello che non va, potrebbe esserle molto utile. Un caro saluto, dott.ssa Riolo

Dott.ssa Martina Riolo

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