Esperienze
Non sempre è scontato e immediato rendersi conto delle proprie emozioni, se si è felici o euforici, tristi o confusi, angosciati o in preda all'ansia. Essere in grado di comprendere se stessi, di sentirsi ed ascoltarsi, è il punto di partenza di ogni rapporto che costruiamo (con sè e con gli altri) e una bussola importante per muoverci all'interno del mondo.
Il mio orientamento teorico esplora i "movimenti" del mondo interiore che avvengono tra la coscienza e l'inconscio. Quest'ultimo è un mondo nascosto, dove ha origine ciò che non è razionale, come i nostri desideri più profondi. Portando in superficie le nostre parti inconsce possiamo comprendere ciò che sentiamo, ciò che siamo e, di conseguenza, come ci muoviamo nelle relazioni con l'altro.
Ponendo come base l'approccio teorico, il mio interesse si è sempre rivolto all'incontro tra la dimensione clinica, intima e personale, e il contesto sociale. Proprio per questo, a seguito del tirocinio presso la Gnosis Cooperativa Sociale Onlus, ho continuato a lavorare come psicologa all'interno della struttura e nel mio studio privato, tenendo in grande considerazione l'incontro fondamentale tra persona ed ambiente sociale.
Il percorso psicologico permette di prendersi uno spazio personale privato in cui iniziare una ricerca rispetto alla propria storia e alle dimensioni più intime, in cui si trova ascolto ed accoglienza attraverso la costruzione di una relazione di fiducia caratterizzata da empatia e assenza di giudizio. L'intervento psicologico, attraverso un processo di ricerca delle proprie risorse interiori e la realizzazione di un nuovo livello di consapevolezza personale, si pone come obiettivo quello di migliorare la qualità della propria vita.
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4 recensioni
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Simona DA
Professionista attenta e accogliente segue mia figlia da circa un anno e nonostante avessimo già provato a risolvere alcuni nodi adolescenziali in precedenza, finalmente adesso vediamo ,nel percorso con Martina, i miglioramenti sperati. Da mamma mi sento di consigliarla proprio per queste dinamiche adolescenziali. Durante il percorso ha anche l'accortezza di avere degli incontri per confrontarci e informarci dei progressi. Grazie
Dott.ssa Martina Marcelletti
Cara Simona, ti ringrazio. Come sai, coinvolgere i genitori è parte integrante e, secondo me, necessaria per un buon percorso con un adolescente. Sono molto contenta per i miglioramenti di A., il suo impegno e la sua capacità di riflessione sono stati fondamentali.
A presto
F.G
Mi sono trovato molto bene nonostante il lungo percorso. L'empatia e la calma della dottoressa sono stati fondamentali e i risultati visibili.
Chiara
Mi sto trovando molto bene nel percorso con la dottoressa Martina! È disponibile e attenta, mi ha messo a mio agio fin dalle prime sedute.
F.P
La Dottoressa si è mostrata empatica ed accogliente dai primi incontri, nonostante la mia diffidenza nel ricominciare un percorso psicologico. Mi sto trovando molto bene con lei, mi sta aiutando molto.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 22 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve a tutti!
Sono una ragazza di 24 anni e mi sono lasciata da 2 mesi dopo una relazione di 3 anni. Ci siamo lasciati, diciamo, di comune accordo. Una separazione maggiormente voluta da lui e meno da me. Purtroppo nell'ultimo anno le cose non andavano nel verso giusto, c'era affetto ma poca volontà da parte sua nel venirmi incontro rispetto ad alcune mie necessittà (maggiore comunicazione, maggiore affetto fisico). Alla fine quando l'ho posto davanti alle mie necessità dandogli ''un ultimatum'', lui si è tirato indietro. Pensavo che le cose sarebbero andate diversamente, che ci saremmo impegnati insieme per superare questo momento difficile, ma evidentemente lui aveva necessità di maggiore spazio per fare un processo di introspezione.
Purtroppo il mio ex ragazzo è una persona con una serie di blocchi emotivi su cui deve lavora ed infin dei conti penso sia stata la scelta giusta da intraprendere, per lui, per avere la possibilità di conoscersi meglio e di capire chi è e cosa vuole e, per me, che da questa relazione sono uscita senza più un'autostima perché mi ero annullata affinché le sue necessità fossero colmate. Sicuramente la relazione si fa in due, so di aver sbagliato anche io, ma purtroppo io ne sono inizialmente uscita devastata soprattutto nelle prima due settimane.
Negli ultimi due mesi, piano piano, ho cercato di prendermi cura di me stessa, di uscire con le amiche e di fare tante piccole cose di cui mi ero privata in passato. Sono anche uscita con paio di ragazzi ma in realtà con l'obiettivo di conoscere nuove persone (anche perché inevitabilmente l'argomento centrale era la rottura con il mio ex ragazzo che sfociava poi in un flusso di coscienza anche da parte dei ragazzi che mi parlavano delle loro ex). Alla fine sono state delle belle uscite, ma niente di più. Non sono alla ricerca di relazioni, anche perché vorrei rispettare i tempi della guarigione. Il problema subentra qui, perché da un mese sto messaggiando con un ragazzo che conosco da quando ero piccola e che non si trova nella mia stessa regione. Il fatto è che mi sto trovando molto bene a parlare con lui e ci stiamo mettendo d'accordo per vederci nelle prossime settimane. Diciamo che è subentrato un interesse diverso rispetto alle prima due uscite che ho fatto con gli altri ragazzi. Quello che mi chiedo è: è forse troppo presto iniziare una frequentazione dopo soli 2 mesi dalla mia rottura? Io non voglio fare il classico ''chiodo scaccia chiodo'', perché in realtà ogni tanto penso ancora al mio ex, ma non tornerei mai con lui per una serie di motivi infiniti. Non vorrei ferire nessuno ma soprattutto non voglio essere ferita di nuovo e per questo ci sto andando con i piedi di piombo e chiedo consiglio a voi. Questo ragazzo mi piace, ma ho veramente paura che sia troppo presto. Cosa potrei fare? Continuare questa rinnovata conoscenza oppure interromperla e prendermi altro tempo? Sono un pochino confusa, perché alla fine mi piace stare da sola e allo stesso tempo non mi sarei mai aspettata di trovare così presto un ragazzo che mi potesse interessare in questo modo.
Gentile utente, dalla fine di una relazione si imparano sempre molte cose e lei ha imparato una cosa fondamentale: prendersi cura di sé. La base per fare ciò è imparare ad ascoltare i propri sentimenti e le proprie emozioni, riconoscendole e agendo di conseguenza. Ascolti se stessa per capire se è veramente arrivato il momento di uscire con un nuovo ragazzo o se ha bisogno di ulteriore tempo da dedicare a sé. Nessuno meglio di lei ha la risposta a questa domanda. Buona fortuna per tutto! Un caro saluto, Dott.ssa Martina Marcelletti
Buonaseea,
Convivo da qualche mese con il mio compagno.
Stasera gli ho chiesto se poteva lasciarmi casa ( preciso che pago io il mutuo) in quando devo parlare con mio padre di una questione molto importante per la quale serve tranquillità e poco si addice un ristorante con il tempo pressochè limitato e la cameriera che interrompe .
Lui capendo la situazione tornerà per questa sera dalla madre. Mi sento in colpa ad aver chiesto questa cosa e credo di averlo ferito. Ho sbagliato?
Gentile utente, aver chiesto al suo compagno un momento di privacy per poter parlare liberamente con suo padre è un suo diritto. Per quale motivo si sente in colpa? Cosa sente di aver fatto nei confronti del suo compagno? E quanto spesso sente il senso di colpa nei confronti degli altri? Per ulteriori informazioni rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Martina Marcelletti
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