Esperienze
Offro interventi psicologici rivolti a bambini, preadolescenti, adolescenti, giovani adulti e adulti; inoltre mi occupo di diagnosi di Disturbi specifici dell'apprendimento (DSA), quali: dislessia, discalculia, disgrafia e disortografia.
Svolgo l'attività professionale in studio privato sul territorio di Sassuolo.
Esperto in:
- Psicologia clinica
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Chezia P.
La dottoressa è professionale ed empatica, capace di cogliere sempre l'essenza del problema e di guidarti verso la giusta prospettiva per affrontarlo. Con il suo approccio delicato ma diretto, riesce a offrirti gli strumenti necessari per affrontare la situazione, ridimensionandola e permettendoti di affrontarla con maggiore serenità. Mi ha supportato enormemente, restituendomi la forza di reagire e migliorare.
M.M.
La dottoressa mi ha aiutata in un momento di difficoltà in cui i pensieri erano troppi per riuscirli a gestire. Dopo aver capito come allontanarli anche l’ansia si è calmata. Il percorso è ancora lungo e non è stato facile, ma pensandomi al giorno d’oggi lo rifarei e risceglierei la dottoressa!
Consigliatissima!!.
Danilo
Da subito è riuscita ad instaurare un ottimo rapporto con mio figlio rendendo gli incontri sempre piacevoli e proficui. Professionalità e competenza! Davvero raccomandata.
Silvia
Ho iniziato il mio percorso ormai 3 mesi fa, col tempo sto vedendo dei miglioramenti e mi sta aiutando molto nel gestire le situazioni e le emozioni; La dottoressa è molto attenta a tutto e molto empatica
Grazia
Professionista estremamente cortese, con grande empatia e capacità di metterti a proprio agio. Consiglio vivamente
Michela Santi
Dott.ssa molto comprensibile ...... attenta nel seguire il paziente ...... io non vedo l'ora di tornarci perché mi sono sentita a mio agio
Risposte ai pazienti
ha risposto a 35 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve gent.Dott,stò attraversando un brutto momento(sono molto vunlerabile)da un lutto in famiglia a la malattia dei miei genitori.Sono un uomo di mezza età sposato,tutto è cominciato per gioco,vi parlo di facebook.Praticamente ho ricevuto delle richieste di amicizie donna,ma non prostitute ragazze ecc..Mi sono lasciato andare a chiacchierate a mettere qualche mi piace ecc..Ma non ho mandato foto video flertato niente di tutto questo,adesso ripensandoci mi sono chiesto ho tradito mia moglie?Se si non era mia intenzione!Saluti.
Buongiorno, quello che lei sta attuando si chiama "ragionamento ex consequentia" o inferenza inversa. Una modalità di ragionamento che porta ad invertire la direzione corretta del ragionamento: io mi sento male, quindi forse ho tradito.
Al contrario la sequenza causale corretta: ho tradito, quindi sto male.
Tale errore di ragionamento conferma continuamente la presenza del rischio , ne amplifica l'importanza.
Cordialmente, Dott.ssa Manzini.
Buongiorno, ho difficoltà di comunicazione con una persona a cui voglio molto bene che vive all’estero. Le difficoltà maggiori probabilmente sono dovute a come questa persona concepisce l’amicizia e a come la concepisco io. Più in generale al tempo e all’incostanza nella messaggistica da parte di questa persona. Spesso di fronte a domande significative come sapere se ha il piacere di farsi un saluto in videochiamata oltre là chat non trovo risposte. In realtà nel tempo con la modifica di alcuni miei comportamenti, lo scrivere meno e con meno frequenza, ha portato da soli messaggi a qualche vocale in cui però è sempre generico: parla del lavoro, delle difficoltà nella lingua, mi rasserena dicendomi che un giorno quando tornerà magari me lo farà sapere ma anche se torna è per brevissimo comunque di essere serena. Non ama che si possa accedere a lui in continuazione con messaggi desidera essere poco raggiungibile come persona e spesso si sottrae alla messaggistica il che ha portato spesso me a riscrivere. Ha detto che ha amici stretti che sente una volta all’anno. Sono riuscita a sentirlo in chiamata per gli auguri di compleanno dopo due anni. Nonostante le difficoltà e la lontananza nei suoi vocali mostra di tenerci all’amicizia ma appare evidente la difficoltà a stringerla. Non racconta nulla di sé rimanendo molto generico, mi disse che non ama raccontarsi e preferisce essere riservato. Mi ha detto di essere in un paesino vicino Zurigo, due anni fa mi disse Nord della Svizzera, ma se gli chiedo come si chiama per semplice affetto o amicizia, rifiuta di dirmelo. Non ho gli strumenti per comprendere i limiti che si pone con le persone che definisce suoi amici ma a me ne sta mettendo molti. Come posso favorire dei segnali di apertura che prima erano massimi ora minimi, ma comunque ci sono. Quando lo contatto una volta ogni due settimane si apre con un vocale, ma a volte capita che per mesi si astenga e ci siano messaggi asciutti. Vorrei favorire una apertura che tenga conto della distanza e anche capire i tempi di sviluppo dell’amicizia di questa persona. Mi disse, mi mette a disagio la videochiamata, non ti mentirò, di non chiedergli chiamate o videochiamate ma poi sono riuscita a sentirlo in chiamata per il compleanno. Sono una bellissima persona per lui, ci tiene a me, ma non sembra avere paura di perdermi eludendo domande. Spesso ho mandato foto di dove ero in vacanza e ha sempre apprezzato ma lui non manda sue foto o parlare di sé perché non sente il bisogno né il desiderio di condividere con gli altri. se volessi avvicinarmi al suo modo di essere come dovrebbe essere la comunicazione con lui? Con quale frequenza potrebbe apprezzare il mio contatto anziché ignorarlo?
La domanda che dobbiamo porci è: come mai lei non riesce ad accettare il limite che questa persona ha chiaramente definito?
Perché questo desiderio di cercare in lui segnali di apertura?, e cosa fa risuonare dentro di lei la "non accessibilità" alla sua vita?.
Cordialmente, Dott.ssa Manzini.
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