Esperienze
Ho conseguito un Master di II livello in Valutazione multidimensionale psicologica e tecniche per l’intervento nei contesti sociosanitari. Mi sto specializzando in psicoterapia presso la Scuola di Psicoterapia Integrata di Bergamo.
Sono stata consulente come Sociologa presso la Consigliera Nazionale di Parità, Ministero del Lavoro (Roma) a supporto di progetti contro la discriminazione sul luogo di lavoro di donne operate per cancro al seno. Ho conseguito un dottorato in Relazioni di Lavoro e da alcuni anni sono Cultore della materia presso la cattedra di Psicologia Clinica dell'Università di Bergamo.
Svolgo attività libero professionale presso due studi e online. Mi occupo in particolare di vissuti d’ansia, stati dell’umore, stress, autostima, disagio relazionale, problemi legati all'elaborazione del lutto e alla malattia cronica. Eseguo screening DSA nelle scuole. Lavoro anche come psicologo a domicilio a supporto degli interventi per le cure palliative. Organizzo corsi o percorsi individuali di Parent Training per i genitori: i percorsi sono finalizzati a migliorare la gestione dei comportamenti problematici dei figli e a promuovere il benessere familiare generale.
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12 recensioni
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S.
La dottoressa Bettoni è una professionista molto competente, sono davvero contenta di averla trovata.. Sento che mi sta aiutando molto nel mio percorso, ti fa sentire subito a tuo agio è dolce e molto empatica.
Mi sento di consigliarla a tutti!
Grazie di cuore per il percorso che stiamo facendo assieme
M.C.
Con la dott.sa Bettoni ho intrapreso un percorso terapeutico in un momento molto complicato della mia vita. Lei ha saputo accogliere il mio dolore con delicatezza ed empatia. Ed io, di conseguenza, mi sono sentita capita e ascoltata. Consiglio vivamente la dottoressa perchè sa affrontare anche temi molto complessi con sensibilità e professionalità.
L.M.
La dott.ssa Bettoni è una professionista molto seria, competente e profondamente accogliente. La sua energia e la sua empatia sono qualità preziose per fornire una “base sicura” in momenti difficili e per avviare un percorso verso l’autoconsapevolezza e la crescita. La consiglio vivamente
M. E.
Nella dott.ssa Bettoni spiccano umanità e capacità di ascolto. La sua empatia fa si che ci si senta a proprio agio creando un ambiente di fiducia e rispetto reciproco, cosa importante per potersi aprire senza imbarazzo. Grazie per l'ascolto e la dolcezza.
PG
La dottoressa Bettoni mi ha sempre fatto sentire a mio agio molto dolce ed empatica.
Mi ha aiutato ad uscire da un periodo difficile.
La consiglio vivamente
C. B.
La sua empatia, competenza e capacità di ascolto hanno reso le sessioni davvero efficaci. Mi ha aiutato a comprendere meglio me stessa e a sviluppare strategie pratiche per affrontare le mie sfide. Il suo approccio professionale e la sua gentilezza mi hanno fatto sentire a mio agio sin dal primo incontro. Consiglio vivamente a chiunque cerchi supporto psicologico.
M.M.
La calma, l'empatia e l'ascolto si percepiscono in modo diffuso in tutta la stanza, le proprie paure escono senza mai percepire la pesantezza della situazione. Grazie!
B.F.
La prima cosa che mi ha colpito della Dottoressa Bettoni è stata la sua dolcezza e la sua empatia, mi sono sentita subito a mio agio e libera di esprimermi. Una persona umile e molto profonda. Mi sta aiutando tanto....la consiglio vivamente a chi vuole intraprendere un percorso di rinascita!
A. L.
La Dott.ssa Bettoni è dolce, empatica, ti fa sentire sin da subito a tuo agio e al sicuro. Mostra sempre tanta disponibilità e cortesia, trasmette l'importanza della cura psicologica personale sotto moltissimi aspetti e si percepiscono molto i progressi grazie a lei.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 6 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buonasera,
Frequento la mia ragazza da 2 anni ormai, la nostra relazione è iniziata inaspettatamente poiché tutti e due eravamo intenzionati solo al sesso.
Quando iniziammo ad andare a letto lei era da poco uscita da una relazione di 5 anni.
Dopo qualche mese ci siamo innamorati e decidemmo di diventare una coppia.
Lei è 27enne ed io ho 6 anni più di lei.
Durante questi due anni abbiamo avuto normali discussioni e problemi che tutte le coppie possono incontrare quando iniziano a conoscersi più approfonditamente, il nostro punto forte è dato dal fatto che riusciamo a comunicare molto bene riguardo qualsiasi argomento, il che ha giovato alla nostra crescita personale e di coppia.
Ad oggi ci troviamo davanti a una situazione a cui vorremmo trovare una soluzione.
Lei sente il desiderio di avere rapporti sessuali con altre persone.
Mi racconta che siccome nella sua vita è stata la maggior parte del tempo in una relazione, non ha mai potuto sfruttare del tempo da single.
Siccome la nostra relazione agli occhi di entrambi è molto soddisfacente, si rende conto che molto probabilmente non potrà mai avere del tempo solo suo.
Mi dice che lei non può amare un altra persona oltre che a me, però dentro di se ha questo desiderio.
Quando le chiesi “ se ti dico che non sono d accordo?”
Rispose che cercherà di fare un lavoro interpersonale per cercare di capire il perché di questo desiderio, cercando di abbatterlo.
Negli ultimi 4 mesi il suo desiderio sessuale
si era un po’ assopito, abbiamo avuto rapporti ma molto probabilmente era per soddisfare il mio desiderio.
Da quando abbiamo iniziato a parlare di questo argomento lei sembra essersi risvegliata sessualmente e posso immaginare il perché.
Spesso ho provato a immaginare un ipotetica situazione dove lei possa essere libera di fare ciò che vuole.
Ho due diverse sensazioni.
Delle volte rabbia,ansia, voglia di lasciare tutto e andarmene, però la paura di perderla è grande.
Delle volte penso che che se riuscissimo a fare una cosa del genere la nostra relazione possa arrivare ad uno step successivo, più evoluto, dove vivi l amore in maniera più approfondita.
Non esiste un libretto d istruzioni su come vivere la vita, quindi ogni aspetto di questa è semplicemente soggettivo.
Il sesso è un argomento tabù nella nostra società, quindi difficile da combattere interiormente.
Il sesso tra noi è molto bello, lei raggiunge l orgasmo ogni volta e a me vederla nuda mi brillano gli occhi.
A parole sue il desiderio che ha è quello di sperimentare il sesso, poiché non l ha mai fatto.
La vita è una e perché limitarsi ?
Mi ha detto che pure io potrei approfittare del sesso con altre ragazze.
Dal mio lato io non ho per niente questo desiderio, ho avuto un sacco di esperienze sessuali nella mia vita e non sento il desiderio di continuare a sperimentarlo con altre ragazze.
Se io sentissi il desiderio di andare a letto con un altra ragazza non sarebbe solo fisico, sarebbe anche emotivo.
Come fare a abbattere la gelosia sessuale?
È una cosa che può portare benefici alla coppia o solo per uno dei due ?
Io non voglio limitarla, la vita va vissuta e se non affrontiamo il problema adesso ce lo porteremo dietro nel tempo.
Al momento rimangono solo discorsi che stiamo avendo una volta ogni tanto.
La maggior parte di me spera che se la lasciassi libera di fare ciò che vuole lei possa retrarsi al momento in cui si dovrebbe spogliare per avere sesso, dovuta alle sensazione di in appropriatezza della situazione.
L altra parte di me dice che devo affrontare il problema, è meglio lasciarla libera di farsi la sua vita ? Anche se questo provocherà dolore a entrambi , oppure addentrarsi in questa nuova esperienza ?
Chissà
Buongiorno. Grazie innanzitutto per la condivisione. Concordo con i colleghi che la situazione che ha descritto è complessa e richiede una profonda riflessione. Forse il primo punto da approfondire potrebbe essere il capire quali sono i vostri reali reciproci sentimenti. I desideri che state esprimendo non sembrano andare nella stessa direzione al momento. Quale significato può avere per voi “esplorare la sessualità con altre persone”? Sicuramente aiuta un buon dialogo su sentimenti, paure e desideri, che peraltro pare già un vostro punto di forza. Considerare tuttavia l’opportunità di rivolgervi singolarmente o in coppia ad un terapeuta. Un professionista può aiutarvi a percorrere ed entrare in questi sentimenti così complessi e aiutarvi a immaginare la vostra relazione tra cinque o dieci anni. Entrambi avete bisogni e desideri individuali che devono essere rispettati. È importante trovare un equilibrio che non porti a risentimenti o sofferenze a lungo termine per nessuno dei due. Non esiste una soluzione unica per tutti. La cosa più importante è che entrambi siate sinceri con voi stessi e con l'altro, e che qualsiasi decisione venga presa con rispetto e comprensione reciproca. Dott.ssa Marina Bettoni
salve,
volevo condividere questa problematica per poter chiarire alcuni argomenti e ascoltare dei pareri altrui. Sono una ragazza giovane, e mi è sempre capitato, anche inconsciamente, di affrontare ansia, stress, tristezza e nervosismo, attraverso il cibo, in particolare aumentando le porzioni. Ho notato che questo avviene nei periodi particolarmente difficili, anche quando non mi accorgo di star realmente male, perciò tendo ad avere delle "piccole" abbuffate segrete. Tutto ciò avviene solo quando so che nessuno può vedermi (me ne vergogno) e, solitamente, mangio biscotti, latte, cioccolata, pane, marmellata o ciò che mi capita. Non sono quantità spropositate, ma sicuramente vanno oltre il livello di sazietà (non sono pasti necessari) e in seguito tendo a sentirmi abbastanza in colpa, cercando, poi, di non esagerare con i pasti successivi. Volevo chiedere semplicemente un parere sulla situazione anche se sono perfettamente consapevole che non è possibile effettuare diagnosi o dare giudizi online, data la mancanza di numerosi fattori importanti. Vi ingrazio davvero tanto.
Buona giornata
Buongiorno. Grazie per aver condiviso questa delicata tematica, peraltro abbastanza comune a molte persone. Il cibo viene spesso utilizzato come meccanismo per gestire emozioni difficili. Il primo passo è sicuramente riconoscersi dentro questo tema e lei sembra aver già fatto un passo importante riconoscendo che sta usando il cibo per affrontare emozioni difficili. Cercare di capire quali situazioni o emozioni scatenano tutto ciò potrebbe essere il secondo passo. Può risultare molto utile tenere un diario alimentare in cui si annota non solo cosa si mangia, ma anche come ci si sente prima e dopo aver mangiato. Rivolgersi a un professionista - un terapeuta o un nutrizionista - potrebbe aiutarla a sviluppare strategie per gestire le emozioni senza ricorrere al cibo, trovare alternative salutari per gestire stress, ansia e tristezza. Oltre all'esercizio fisico, la meditazione, lo yoga, o semplicemente fare una passeggiata, vi sono molte attività come il disegno, la lettura o l'ascolto di musica che possono aiutare. Un professionista potrebbe inoltre aiutare nella pratica del "mindful eating", ovvero mangiare con consapevolezza senza avere sentimenti di colpa dopo aver mangiato. Questi cambiamenti richiedono tempo e pazienza. Non esiti a chiedere supporto per rafforzare le risorse che già ha. Un caro saluto. Dott.ssa Marina Bettoni
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