Esperienze

Ho conseguito la laurea in psicologia clinica presso l’ Università degli Studi di Urbino Carlo Bo’. Tale corso di studi mi ha fornito gli strumenti conoscitivi per l’intervento in linea con le teorie e i metodi, per la prevenzione, valutazione, abilitazione-riabilitazione e sostegno ponendo attenzione alla domanda del cliente.

In linea con la definizione normativa di psicologo (L..56/1989).
Ho sviluppato interesse anche per la psicologia delle dinamiche familiari concludendo il percorso di studi con una tesi di laurea su tale ambito e intitolata :
“ IDENTITÀ VISIBILE E INVISIBILE; Le tracce dell’ inconscio familiare
attraverso le generazioni”.
. Ho iniziato il mio percorso di studi presso l’Integral Transpersonal Institute. L’ approccio è quello della Biotransenergetica che vede l’essere umano nella sua interezza, secondo una visione integrale. La visione integrale è un paradigma scientifico che si occupa della persona trascendendo quelli che sono i confini della mente razionale, integrandoli con aspetti connaturati nella natura umana quali: l’immaginazione, la creatività, l’autoguarigione, la saggezza, l’amore, l’umiltà, la compassione, l’intuizione, l’evoluzione spirituale, l’ipersensibilità e la consapevolezza.
Ho poi proseguito dopo due anni nell'approccio sopracitato con la scuola Gestalt HCC di Siracusa presso cui sono una studentessa con l'interesse di proseguire gli studi nell'ambito della psicoterapia in quanto interessata e appassionata verso la ricerca interiore, la guarigione e l'evoluzione personale che passa anche attraverso la sofferenza.
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C
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Persona affidabile, ti fa sentire a tuo agio e serena e quando esci dalla sua seduta sei più forte e pacifica sempre di più..preparata e paziente..ottima scelta

Dott.ssa Mariaconcetta Liali

Carmen grazie per la tua recensione. Scoprire le proprie risorse personali è molto importante per riacquistare serenità anche nelle situazioni difficili. Sono contenta che tu abbia ottenuto questo.Un abbraccio

A
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La dottoressa Liali mi sta aiutando in un percorso di consapevolezza e introspezione davvero profondo e sereno. Nelle varie sedute, da un anno che mi segue, mi lascia sempre con un senso di comprensione e contenimento che mi fanno sentire in fiducia per il presente e futuro. La ringrazio e consiglio di vero cuore.

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 3 domande da parte di pazienti di MioDottore

Io e il mio ragazzo stiamo ufficialmente insieme dal primo febbraio, ma già da dicembre facevamo qualche videochiamata piccante (non stiamo nella stessa città). A febbraio ci siamo visti ed era andato tutto bene, dopo febbraio sono continuate le chiamate e videochiamate hot, poi salgo da lui a luglio e va tutto bene pure. Solo che da quando sono ritornata a casa, a parte il sexting una o due volte al mese ma ultimamente anche solo una volta non accade altro. Parlando con lui non sembra che abbia perso interesse sessuale nei miei riguardi, ma mi sembra strano... come anche il fatto che non mi chiede più foto osè. Io gliene ho parlato e sulle videochiamate hot sostiene che si è reso conto che i vicini ci sentono, essendo senza auricolari.

Non lo so. Ora ci devo risalire a ottobre e lui è felice, sembra che non vedi l'ora parliamo di fare sesso senza problemi, però boh sembra che la relazione stia cambiando.

Gentile utente, da quello che leggo la sua mi sembra una relazione in fase iniziale. Le relazioni di coppia attraversano delle fasi... nasce, si sviluppa e cresce, proprio come un organismo vivente. La prima fase della coppia che dura circa sei mesi è quella simbiotica in cui si creano le fondamenta su cui si erige la relazione. l'uscita da questa fase è indicata da un momento di "crisi" in cui ci accorgiamo del fatto che l'altro non è perfetto. Ed ecco che avviene la differenziazione. Queste sono solo le prime due fasi. Da ciò che leggo vi è un cambiamento, cosa lo ha determinato? con i pochi elementi che ho non posso darle una risposta. Un dialogo aperto all'ascolto, empatico e allo scopo di trovare insieme una soluzione può rinforzare il vostro legame. Qualora volesse essere accompagnata in questo percorso non esiti a contattarmi.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Mariaconcetta Liali

Dott.ssa Mariaconcetta Liali

Salve a tutt*,

ho deciso di usufruire di questa finestra per porre un quesito in merito a una vicenda che, dopo tre anni, continua a tormentarmi in maniera quasi ossessiva a periodi alterni: anni fa ho chiuso i rapporti con quelli che ad oggi si considerano non solo amici, ma fratelli di una vita, o per lo meno questo è il percetto che io attribuisco loro. Nello specifico, la vicenda è scaturita da un ragazzo che si è sentito rifiutato da un mio messaggio su whatsapp, in cui dicevo che avrei dovuto valutare se sarei riuscito ad andare in vacanza con lui e il resto della compagnia, dato che dovevo necessariamente concludere il mio ciclo universitario e laurearmi. Andò a finire che lui si offese senza dirmelo (nonostante gli avessi detto che lo avrei aggiornato) e tornò all'estero dove studiava senza dirmi nulla. Affermo questo perché, per sua stessa ammissione, in una telefonata postuma a questo evento in cui cominciò a delirare accusandomi di avercela con lui, mi confermò di essersi sentito rifiutato da quella mia risposta. Ovviamente ho fatto di tutto per tranquillizzarlo circa il fatto che non avevo alcun motivo di prendermela con lui senza motivo, ma la cosa che più mi lasciò interdetto fu sentirmi dire che tutti gli altri del gruppo la pensavano come lui e che mi avrebbero isolato. Apparentemente riuscii a calmarlo, ma con gli anni nessuno si è più visto poiché, in un secondo momento, sollevò sempre via chat delle accuse nei miei confronti perché mancavo di rispetto agli altri e "al gruppo". Preso dall'esasperazione e dall'indignazione per questa vicenda priva di senso logico e morale mi ritirai e non volli più sentire nessuno, rifiutandomi di porre delle scuse senza un minimo di spiegazioni dai diretti interessati nonostante le avessi chieste più di una volta (dispiace se qualcuno si arrabbia con me, ma come facciamo a risolvere se tu non mi vuoi parlare?). Mesi dopo scoprii che mi aveva fatto terra bruciata attorno: mentre a me raccontò che queste persone avevano dissapori nei miei confronti (senza alcun cenno di screzio pregresso), andò a fare il contrario con loro. Ad oggi mi sento terribilmente confuso, deluso e arrabbiato per questa vicenda; non tanto per questa persona specifica, che negli anni ha sempre avuto questi attacchi paranoidei nei confronti di altra gente, quanto più per le altre persone, le quali non hanno mosso un dito per fermarlo o per cercare un dialogo per risolvere questa cosa, anzi, hanno a loro volta contribuito a pretendere delle suppliche da parte mia per cose mai dette, fatte o pensate, con tutta la stima che ho sempre riposto nei loro riguardi. Non so se loro sappiano davvero cosa è successo, ma per quei pochi ragazzi con cui ho parlato, sembra quasi non freghi nulla di aver perso un amico nonostante abbiano intuito gli intenti del diretto interessato che ha creato questa situazione. Ad oggi, se da un lato sto fortunatamente ricostruendo la mia cerchia sociale, dall'altro avverto a periodi alterni la necessità di chiudere questa vicenda che ancora sento aperta e che mi ha provocato non pochi disagi a livello di autostima e socialità. Non riesco a non viverla come un'umiliazione, e seppur voglia far cessare questo fastidio avverto anche la necessità di non sbilanciarmi verso persone che potrebbero sminuire i miei intenti. La mia necessità è di avere delle risposte da parte di tutti, in modo che possa poi contattare questa persona (che prontamente mi tiene tuttora bloccato su ogni social) per esprimere il mio parere su questa vicenda a distanza di anni, almeno per mettere un punto netto a questa storia e sentirmi con un peso in meno. A distanza di anni, ha senso andare alla ricerca di un contatto definitivo con le persone che restano? Oppure è meglio lasciar perdere e vedersela quando si avrà la prima occasione fortuita disponibile?

Gentile Utente da ciò che leggo mi arriva un senso di irrisolto oltre che di ingiustizia. Immagino come quest'esperienza possa condizionarla nei rapporti attuali. Come lei stesso ha detto questo amico che le ha fatto terra bruciata "ha sempre avuto attacchi paranoidei" anche nei confronti d'altre persone, quindi probabilmente non è nella posizione di saper vivere un confronto in modo sano. Lei sente che questo confronto col suo ex amico potrebbe risolvere e chiudere questo capitolo aperto? Se il confronto non dovesse avvenire nel modo in cui vorrebbe questo come la farebbe sentire?
Le esprimo tutta la mia vicinanza per questo momento difficile
Dott.ssa Mariaconcetta Liali

Dott.ssa Mariaconcetta Liali
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